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Un “patto strategico” insieme all’Italia: è quello che propone, con un articolo in esclusiva scritto per il Corriere della Sera, il presidente cinese Xi Jinping, che domani inizierà la sua visita di Stato nel nostro Paese con una delegazione di 500 persone, tra membri del governo, manager e imprenditori di grandi e piccole aziende. “Siamo pronti – afferma Xi – insieme alla controparte italiana, a sviluppare ulteriormente il partenariato strategico globale, a stringere maggiormente i legami ai massimi livelli e a rafforzare la cooperazione a tutti i livelli tra i nostri governi, parlamenti, partiti ed enti locali”.

Un lungo articolo, quello del presidente cinese, in cui affronta ovviamente il tema della nuova Via della Seta: “Siamo pronti – scrive ancora Xi – a costruire insieme la nuova Via della Seta, sviluppando appieno i punti di forza storici, culturali e geografici che la cooperazione tra i due Paesi sotto l’egida della Belt and Road può portare”. La definisce una “idea di interconnessione e connettività”, nella quale rientrano i “progetti italiani di costruzioni dei porti del Nord”, nonché “una nuova era in settori come la marina, l’aeronautica, l’aerospazio e la cultura”.

È un’intesa di grande respiro, quella che Xi Jinping propone all’Italia. Insieme alla “controparte italiana”, Pechino intende “rafforzare il coordinamento sull’agenda internazionale e in seno alle organizzazioni multilaterali”. Xi fa esempi concreti: la Cina, afferma il presidente, è disponibile per consolidare la comunicazione e la sinergia con l’Italia in seno alle Nazioni Unite, al G20, all’Asem e all’Organizzazione mondiale del commercio, su tematiche come la governance globale, il mutamento climatico, la riforma dell’Onu e del Wto di altre questioni rilevanti.

Il tutto sulla base “di un nuovo modello di rapporti internazionali basati sul rispetto reciproco, sull’uguaglianza e la giustizia, e sulla cooperazione di mutuo vantaggio, costruendo un futuro condiviso dell’umanità”. Nell’articolo, il capo dello Stato cinese ribadisce anche l’intenzione “di ampliare i settori della cooperazione fattiva”, citando l’organizzazione annuale “di eventi come la China Import Expo”, nonché “il potenziale di cooperazione in settori come la logistica, portuale, il trasporto marittimo, le telecomunicazioni e il medico-farmaceutico”.

Ricordando che Cina e Italia “sono rispettivamente l’emblema della civiltà orientale e occidentale, Xi vuole “stringere ancora di più i contatti in ambito umanistico-culturale”, ambito nel quale si possono “rafforzare i gemellaggi tra i siti Unesco e incoraggiorare la co-organizzazione di mostre ed esposizioni dei patrimoni culturali”, così come “dobbiamo consolidare l’insegnamento delle nostre lingue”. Il presidente cinese ricorda anche che nel 2020 cadono i anni dalla ripresa delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica popolare cinese e la Repubblica italiana: da allora “i due Paesi sono un esempio di cooperazione di mutuo vantaggio basata su fiducia reciproca”.