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Una serie di esplosioni ha scosso la città nord-orientale nigeriana di Maiduguri, proprio prima dell’apertura dei seggi per le elezioni presidenziali e legislative. La città è stata spesso colpita da attentati del gruppo jihadista Boko Haram. Le esplosioni sono state udite dai residenti intorno alle 6.00 e le cause al momento sono ignote.

Oggi milioni di nigeriani, gran parte dei quali di età inferiore a 35 anni, sono chiamati alle urne in un clima di tensione dopo il rinvio a sorpresa di una settimana per problemi logistici, deciso dalla Commissione elettorale (Inec) poche ore prima dell’apertura dei seggi in programma il 16 febbraio. Al voto sono chiamati 83 milioni di elettori (ne sono attesi circa 73 milioni) per eleggere il Parlamento e il presidente per i prossimi 4 anni, tra un numero record di 73 candidati.

Si prevede un testa a testa tra il presidente uscente, Muhammadu Buhari, 76 anni, leader del Congresso di tutti i progressisti (Apc), e il suo principale sfidante, l’imprenditore del settore petrolifero Atiku Abubakar, 72 anni, alla guida del Partito democratico popolare (Pdp) di centro-destra. La Nigeria è la nazione africana più popolosa e la prima economia del continente.