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Il governo francese si prepara di nuovo alla guerriglia per il quarto atto della protesta dei 'gilet gialli' che tornano in piazza sabato.  Mobilitazione di "mezzi eccezionali", oltre 65 mila agenti di polizia e membri delle forze dell'ordine: il premier Edouard Philippe lo annuncia parlando di fronte al Senato e c’è da aspettarsi il peggio per un nuovo sabato di ordinaria violenza.

Pre-insurrezione

La crisi dei ‘gilet gialli’, ormai presentata in Francia come una situazione ‘pre-insurrezionale’, sta infliggendo il colpo di grazia al presidente e al capo del governo, che hanno ormai raggiunto il livello più basso di popolarità dal loro insediamento. Secondo l'ultimo sondaggio YouGov, il presidente Emmanuel Macron ha perso altri tre punti e a credere in lui ormai è solo il 18% dei francesi. La popolarità del premier Philippe è diminuita di sei punti, a quota 21%, ed ora il premier vede a rischio anche la sua permanenza a Matignon. Punita nei sondaggi anche Brigitte. I partiti della sinistra hanno pronta una mozione di sfiducia: sarà presentata lunedì prossimo all'Assemblea nazionale e porta la firma di La France Insoumise, il partito di Jean-Luc Melenchon, e del Partito comunista.

Negozi chiusi, ambientalisti deviati

Sabato sarà una giornata campale: la prefettura di Parigi ha chiesto ai commercianti dell'area dei Champs-Elysees di tenere i negozi chiusi. E ci sarà in contemporanea anche la marcia degli ambientalisti: il percorso è stato modificato (per evitare la 'zona calda' attorno agli Champs-Elysees) ma la marcia si farà.

Per Macron è stata una giornata di tensione anche ieri: sono scesi in strada gli studenti e ci sono stati scontri, incidenti feriti e decine di fermi. Striscioni, cartelloni, pattumiere hanno bloccato l’accesso a decine di scuole superiori, da Parigi alle banlieues fino a Aix en Provence, in Normandia e Bretagna. Migliaia di liceali sono scesi per le strade a Marsiglia, dove vi sono stati lanci di pietre e di incendi di cassonetti dell'immondizia, e a Nizza contro la riforma proposta dal governo.

Salta la scuola

L’agitazione nei licei era già cominciata la scorsa settimana, ma proprio per far crescere la pressione sull’esecutivo, sfruttando anche la breccia aperta dai ‘gilet gialli’, sindacati e associazioni di studenti hanno rafforzato il movimento di protesta.  Per domani un altro sindacato – l’Unione nazionale liceale (UNL) – ha indetto una nuova giornata di mobilitazione, invitando gli studenti a bloccare tutti i licei di Francia. 

A gran voce gli studenti dei licei francesi contestano le riforme della scuola superiore, chiedendo al governo di fare marcia indietro su provvedimenti che penalizzano gli studenti meno abbienti: tra i punti più controversi della riforma dei licei, l’esame di maturità, le condizioni di accesso all’università, la soppressione di 2600 cattedre, l’aumento delle tasse universitarie in vigore da settembre 2019, le maggiori quote di iscrizione per gli studenti non comunitari. Per Macron è solo l'ennesimo fronte di protesta.