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La linea politica di Israele è sempre stata quella di non confermare, né smentire i raid militari e gli omicidi mirati condotti dalle forze armate e dal Mossad per fermare i programmi nucleari dei suoi nemici. L''attacco del 2007 contro la centrale segreta di Kibar in Siria, ora confermato, è solo il secondo di questo tipo 'firmato' dal governo.

Queste le principali operazioni segrete attribuite a Israele negli ultimi 40 anni:

Operazione Babilonia

Il 7 giugno 1981, i cacciabombardieri israeliani percorsero 1.600 chilometri per bombardare il reattore nucleare iracheno a Osirak, a ovest di Baghdad. Morirono 10 soldati iracheni e uno scienziato francese. L'attacco suscitò una diffusa condanna internazionale, anche da parte degli Usa e del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Nel 2007 la televisione israeliana ha trasmesso per la prima volta le immagini riprese dall'aviazione israeliana durante il raid. L'allora primo ministro, Menachem Begin, ha dichiarato che Osirak era sul punto di diventare operativo, il che avrebbe permesso all'Iraq di Saddam Hussein di produrre bombe atomiche.

Le uccisioni dei fisici iraniani

Nel gennaio 2010, Massoud Ali Mohammadi, un professore di fisica delle particelle all'Università di Teheran, è stato ucciso dall'esplosione di una motocicletta fuori dalla sua casa nella capitale. Il professore aveva anche lavorato per i Guardiani della rivoluzione. I leader politici e i media ufficiali in Iran hanno subito accusato i servizi segreti israeliani e statunitensi, ritenuti anche responsabili del rapimento dello scienziato nucleare Shahram Amiri, scomparso nel maggio 2009.

Nel novembre 2010, due scienziati con ruoli chiave nel programma nucleare iraniano sono stati presi di mira a Teheran da due attacchi dinamitardi di cui l'Iran ha incolpato Israele e Stati Uniti. Uno degli scienziati, Majid Shahriari, è stato ucciso. Un anno dopo, il 12 novembre, un'esplosione in un deposito di munizioni della Guardia rivoluzionaria nella periferia di Teheran ha ucciso almeno 36 persone tra cui il generale Hassan Moghadam, responsabile di programmi di armamento per l'Unità d'elite, in un'operazione che si ritiene sia stata condotta dal Mossad insieme alla Cia.

In Siria, Israele ha cercato di evitare il coinvolgimento diretto nella guerra civile scoppiata nel 2011, ma riconosce di aver compiuto decine di attacchi aerei per fermare l'avanzata del gruppo sciita libanese Hezbollah.

Il raid di Dubai

Nel gennaio 2010 un leader di Hamas, Mahmoud al-Mabhouh, viene assassinato in un hotel di Dubai. La sofisticata operazione è stata attribuita da un commando di 18 agenti del Mossad tra cui due donne, in gran parte con falsi passaporti di Paesi occidentali, che riuscirono a far perdere le loro tracce.

Attacco informatico contro Teheran

Sempre nel 2010 un potente virus informatico chiamato Stuxnet ha attaccato gli impianti nucleari iraniani nel tentativo di fermare il programma atomico del Paese. Stuxnet ha influenzato il funzionamento dei siti nucleari iraniani, infettando migliaia di computer e bloccando le centrifughe utilizzate per l'arricchimento dell'uranio. Anche in questo caso, Teheran ha accusato Israele e gli Stati Uniti.

L'opzione Sansone e la dottrina Begin

Sansone e Begin sono i nomi dei due capisaldi della dottrina difensiva israeliana che punta a proiettare la forza dello Stato ebraico nella regione in un 'mix' di esibizione di muscoli, programmi segreti e raid militari non rivendicati ma neppure smentiti. Israele ha fatto della sicurezza nazionale un elemento cardine dell'identità nazionale e delle politiche del Paese e la proliferazione nucleare è in cima alle sue preoccupazioni. 

Nonostante Israele non abbia mai dichiarato ufficialmente di disporre di testate nucleari, la sua capacità atomica è ormai un dato acquisito sia per gli amici che per i nemici del Paese. Così si parla di opzione Sansone per il possibile utilizzo di ordigni nucleari come deterrente contro possibili attacchi su larga scala e come 'estrema ratio' per garantire la sopravvivenza dello Stato ebraico. Sansone è l'eroe biblico che per liberare Israele uccise un migliaio di filistei usando come arma una mascella d'asino e, una volta fatto prigioniero, piuttosto che morire da solo fece crollare il tetto del tempio in cui era imprigionato causando così oltre alla sua morte anche quella dei suoi nemici.

Per preservare l'Opzione Sansone, Israele deve bloccare qualsiasi programma nucleare sviluppato da altri Stati regionali. È la dottrina Begin, dal nome dell'ex premier israeliano, Menachem Begin, che prevede la distruzione di tutte le minacce strategiche allo Stato ebraico nella regione, come le infrastrutture in grado di realizzare armi di distruzione di massa. E la sua prima applicazione risale proprio all'operazione Babilonia del 1981.