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Offrire trasporti pubblici gratis per ridurre al minimo l'inquinamento atmosferico dovuto alle auto. La Germania, per rispettare gli obiettivi climatici comunitari, ha avuto un'idea piuttosto radicale, che verrà sperimentata in cinque città, tra le quali l'ex capitale dell'ovest, Bonn, e i centri industriali di Essen e Mannheim. Una proposta che ha anche lo scopo di lasciarsi alle spalle lo scandalo del 'dieselgate', che ha scosso l'industria dell'auto tedesca, ed è contenuta in una lettera inviata da tre ministri di Berlino, inclusa la responsabile dell'ambiente Barbara Hendricks, al commissario europeo all'Ambiente, il maltese Karmenu Vella.

Il piano di Berlino

"Stiamo prendendo in considerazione trasporti pubblici gratuiti per ridurre il numero di auto private", si legge nella missiva, resa nota dall'agenzia France Presse, "combattere con efficacia l'inquinamento atmosferico senza ulteriori inutili ritardi è la priorità più elevata della Germania". L'esperimento partirà "entro la fine dell'anno". La Germania è uno degli otto stati europei – insieme a Francia, Italia e Spagna – che non ha riportato entro il termine del 30 gennaio le emissioni di diossido di azoto e polveri sottili nei limiti previsti dagli standard comunitari, violazione che può costare salate sanzioni economiche. Il commissario Vella ha concesso a essi più tempo a patto che sottoponessero un piano convincente per ridurre l'inquinamento. Il piano tedesco – sottolinea il Guardian – prevede inoltre requisiti ancora più rigidi per le emissioni di bus e taxi, la creazione di zone a basse emissioni e sostegno al car sharing.

Ma le reazioni sono un po' scettiche

Le città coinvolte hanno però espresso qualche perplessità. "Non conosco nessun costruttore in grado di consegnare il numero di bus elettrici dei quali abbiamo bisogno", ha dichiarato all'agenzia Dpa il sindaco di Bonn, Ashok Sridharan, a proposito dell'incremento del parco mezzi che sarebbe necessario per venire incontro all'aumento della domanda che scaturirebbe dai trasporti gratuiti. "Ci aspettiamo una spiegazione chiara su come il trasporto gratis sarà finanziato", avverte invece Helmut Dedy, presidente della Deutscher Städtetag, equivalente teutonico dell'Anci. "I ministri dovrebbero ripensarci durante un viaggio sulla U6 (una linea della metro, nda) di Berlino alle 7 e 30", ha ironizzato un editoriale di Die Welt, "la conclusione sarebbe evidente: più carrozze, più personale e forse anche più binari e più linee. Da dove si prenderebbero i miliardi necessari?".