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(AGI) – Kiev, 10 ago. – Circa duecento ribelli filo-russi avrebbero attaccato con carri carri armati Novolaspa, un villaggio dell’Ucraina orientale situato nella regione di Donetsk, all’incirca a meta’ strada tra il capoluogo omonimo, principale roccaforte dei separatisti, e il porto di Mariupol, sul Mar d’Azov, ultimo bastione dei governativi e unico ostacolo rimasto a impedire che gli insorti riescano a ‘saldare’ i territori sotto il loro controllo con la Crimea, ormai annessa alla Russia. L’assalto, avvenuto prima dell’alba, e’ stato denunciato dal presidente ucraino Petro Poroshenko in persona. Secondo il capo di stato maggiore interforze, generale Viktor Muzhenko, malgrado sulle prime fossero stati colti di sorpresa i soldati fedeli a Kiev hanno “reagito in maniera appropriata e respinto” gli aggressori. Il ministero della Difesa ha nondimeno definito l’episodio un “pericoloso segnale dell’ulteriore precipitare della situazione a venire”. Dal canto loro i secessionisti hanno smentito tutto, sostenendo che a Novolaspa mantengono da sempre un proprio presidio, e accusando gli avversari di aver “semplicemente bombardato a tappeto il villaggio”, che resterebbe comunque nelle loro mani. A prescindere dalla veridicita’ o meno dell’una o dell’altra tesi, si tratta in ogni caso dell’ennesima violazione del cessate-il-fuoco previsto dagli accordi di pace di Misnk 2, e sulla carta in vigore dalla meta’ di febbraio. Del resto sempre oggi il governo centrale ha denunciato la morte in combattimento di almeno uno dei propri uomini e il ferimento di altri sedici nelle ultime 24 ore, mentre i filo-russi hanno riferito di un civile ucciso a Horlivka. Poroshenko nel frattempo ha convocato i vertici delle Forze Armate per mettere a punto una risposta adeguata ai “crescenti attacchi da parte delle forze terroristiche russe”. (AGI)