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(AGI) – Roma, 15 lug. – Tensione davanti al Parlamento di Atene, dove questa sera si voteranno le riforme di austerita’ imposte dall’Eurogruppo. Tafferugli tra polizia e manifestanti si sono verificati nei pressi di piazza Syntagma, dove la situazione sembra essere tornata alla calma.

Un gruppo di dimostranti incappucciati ha scagliato bombe molotov contro gli agenti in tenuta anti-sommossa che hanno risposto con il lancio di gas lacrimogeni.

“Altra austerita’ e’ inaccettabile”, ha scandito Stavros Koutsioubelis, portavoce del sindacato del settore pubblico, Adedy che ha chiesto ai parlamentari di non approvare le riforme. “Quello che votate oggi e’ contro il popolo, contro i lavoratori, e’ barbaro”, ha urlato uno dei manifestanti. Alla protesta hanno partecipato oltre 12mila persone, ma gli scontri si sono verificati quando alcuni gruppi di persone incappucciate si sono staccati dal corteo pacifico

Tsipras ai suoi, “votate si’ o me ne vado” – “Sono primo ministro perche’ ho un gruppo parlamentare che mi supporta. Se non ho questo supporto sara’ difficile per me essere primo ministro domani”., ha detto il premier greco, Alexis Tsipras, rivolgendosi ai deputati del suo partito, riuniti prima del voto cruciale sul piano di riforme imposto dall’Eurogruppo.

“Chiunque abbia una soluzione alternativa dovrebbe venire qui e dirmelo”. Tsipras, arrivato all’incontro con i parlamentari di Syriza, e’ stato accolto da un lungo applauso. Ad abbracciarlo per prima sarebbe stata la presidente del Parlamento e rappresentante dell’ala radicale del partito, Zoe Konstantopoulou, che in mattinata aveva invitato i colleghi a bocciare l’accordo.

La presidente del Parlamento ha rivolto un appello ai colleghi deputati a votare “no” al piano di austerita’, parlando di un “ricatto dei creditori” nei confronti della Grecia. Si e’ aperta cosi’ la seduta piu’ dolorosa per il Parlamento greco, che dovra’ dare il via libera, entro questa sera, alle riforme imposte dall’accordo siglato a Bruxelles con l’Eurogruppo, condizione necessaria per ricevere nuovi aiuti. Il premier e’ a caccia di voti, dopo la spaccatura nel suo partito suggellata dalla dichiarazione di Constantopoulou, tra i maggiori esponenti dell’area radicale di Syriza.

“Questo Parlamento non deve accettare il ricatto dei creditori”, ha scandito Constantopoulou, “nella piena consapevolezza di quanto sia cruciale il momento, penso sia dovere del Parlamento non consentire che si realizzi questo ricatto”, ha avvertito, ricordando che i creditori devono rispettare le procedure parlamentari e non possono imporre scadenze per l’approvazione di leggi.

I deputati sono chiamati ad approvare riforme del lavoro, delle pensioni, l’aumento dell’Iva e l’introduzione di altre imposte: misure di austerita’ respinte nel referendum del 5 luglio. Dopo l’addio di Yanis Varoufakis, il governo Tsipras continua a perdere pezzi: ha lasciato il vice-ministro delle Finanze, Nadia Valavani, e hanno annunciato di votare contro il piano diversi rappresentanti di Syriza e del governo, guidati dal ministro dell’Enetgia, Panagiotis Lafazanis.

Oltre la meta’ della direzione del partito Syriza sarebbe intenzionata a votare contro le misure concordate con le istituzioni in cambio del salvataggio della Grecia, ha riportato il sito online del quotidiano ellenico Kathimerini spiegando che su 201 membri del comitato centrale del partito, 109 sarebbero contro l’intesa. Intanto, poco piu’ di 5mila persone hanno manifestato questa mattina nel centro di Atene per contestare il piano di riforme concordato con l’Eurogruppo. La Grecia si e’ fermata con il primo sciopero nazionale dei dipendenti statali dell’era Tsipras e con lo sciopero parziale della metropolitana di Atene. (AGI)