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(AGI) – Pechino, 8 lug. – La bolla della borsa cinese, che in 12 mesi e’ cresciuta di oltre il 150% fino al 12 giugno scorso, e’ ormai scoppiata. La borsa di Shanghai ha apperna aperto registrando un tonfo del 6,97%, segnando – salvo ritracciamenti in corso d’opera – una perdita di oltre il 35% in meno di un mese. Il tutto nonostante le misure adottate dalle autorita’ cinesi e la sospensione di oltre 500 titoli dagli scambi. Non ha fatto meglio quella di Hong Kong che perde il 4,74 % in paertura di contrattazioni. La crisi finanziaria in Cina e’, secondo un’analisi del Daily Telegraph, il vero problema, rispetto “pantomima greca”. Secondo Jeremy Warner, vicedirettore e analista economico del Telegraph, “mentre gli occidentali si stanno concentrando sulla Grecia, una crisi finanziaria potenzialmente molto piu’ significativa si sta sviluppando dall’altra parte del Mondo. Quella che alcuni stanno iniziando a chiamare il 1929 cinese”, da nome della piu’ celebre crisi economica del secolo scorso, “che innesco’ la grande depressione”. (AGI) .