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(AGI) – Roma, 7 lug. – “La Grexit non e’ un’opzione” e’ il mantra che sono ancora costretti a recitare molti leader Ue in queste ore frenetiche, le ultime rimaste per evitare che Atene esca dall’euro. Indiscrezioni e dichiarazioni ufficiali raccontano pero’ un’altra storia, ovvero che sempre piu’ membri dell’Eurogruppo considerano un’Eurozona senza Atene non solo una disgraziata ipotesi alla quale rassegnarsi ma addirittura uno scenario desiderabile, che potrebbe “rafforzare l’Eurozona”, come ha dichiarato oggi il ministro delle Finanze lettone, Janis Reirs, giungendo a Bruxelles, dove oggi si svolgeranno i vertici dell’Eurogruppo e dell’Eurosummit convocati per tentare un’ultima disperata sortita negoziale.

Non e’ ancora noto quali siano le nuove proposte che oggi il premier ellenico, Alexis Tsipras, accompagnato dal neo ministro delle Finanze Euclid Tsakalotos, sottoporra’ ai partner Ue. Lo stesso presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, confessa di non averne idea. Secondo rumor riportati dalla stampa, si tratterebbe grossomodo delle stesse riforme che i greci hanno respinto con un ‘no’ schiacciante al referendum di domenica scorsa.

Quel che e’ certo e’ che la ristrutturazione del debito chiesta da Atene non potra’ essere accordata subito.Se proprio oggi la Germania ha timidamente aperto, tramite il vicecancelliere Sigmar Gabriel, alla possibilita’ di concedere un ‘haircut’ purche’ vengano compiute le necessarie riforme, altri leader europei non vogliono nemmeno sentirne parlare.

Non e’ solo il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, a respingere tale soluzione, il referendum di domenica ha causato un ulteriore irrigidimento dei ‘falchi’ dell’Eurozona, principalmente i paesi dell’Est che, entrati di recente nella moneta unica al prezzo di grandi sacrifici, non tollerano che vengano fatti sconti a un Paese che percepiscono come indisciplinato.

Per Peter Kazimir, ministro delle Finanze slovacco, una ristrutturazione del debito greco “e’ impossibile, e’ una linea rossa”. E non sembra riscuotere troppa popolarita’ nemmeno l’opzione, suggerita dalla Bce, di un prestito ponte quale anticipo di futuri prestiti del fondo salva-Stati Esm.

Per il ministro delle Finanze finlandese, Alexander Stubb, a questo stato delle trattative non se ne parla nemmeno. Viene quasi da credere alle indiscrezioni circolate sulla stampa ellenica secondo le quali 16 governi dell’Eurozona su 18 non vedono l’ora di buttare fuori la Grecia.

A battersi fino alla fine per un’intesa sara’ sicuramente il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, che, davanti al Parlamento Europeo in sessione plenaria, ha giurato che “lottera’ contro la Grexit fino all’ultimo”. Occorre capire con quanti e quali alleati. (AGI) .