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AGI – Opzione donna, cuneo fiscale, indicizzazione delle pensioni più alte, congedo da estendere anche ai papà: sono questi i punti che possono essere modificati nella legge di bilancio elencati dal premier Giorgia Meloni sia nel vertice di maggioranza che nell’incontro con i sindacati che si sono tenuti mercoledì.

Ma gli incontri hanno visto i sindacati spaccati: critico il giudizio sulla manovra della Cgil dopo il nuovo incontro con il governo. “Abbiamo confermato il nostro giudizio negativo sulla manovra, e’ necessario proseguire la mobilitazione che abbiamo messo in campo e richiede delle modifiche profonde”, spiega il segretario Maurizio Landini. Mentre la Uil, per voce del segretario generale Pierpaolo Bombardieri, sostiene: “Durante l’incontro e’ stata data disponibilita’ ad aprire una serie di tavoli di confronto, ma come si direbbe con una battuta: con i tavoli non si pagano le bollette e non si mangia”.

La Cisl, invece, segue una linea di maggiore apertura. Uno sciopero contro la manovra “è legittimo ma in questa fase secondo noi è sbagliato perche scarica sacrifici sui lavoratori e trasferisce tensioni su aziende già in difficoltà che non hanno alcuna responsabilità”, ha affermato Luigi Sbarra, segretario Cisl, intervenuto a ‘Radio anch’io’ su Radio 1 Rai. “Stiamo trattando con il governo – ha spiegato – non c’è uno scontro con le aziende. Bisogna affidarsi attraverso il dialogo e il confronto a una azione di responsabilità per cambiare e migliorare la legge di bilancio”.

L’incontro con la premier Giorgia Meloni è stato positivo. Abbiamo ribadito la nostra valutazione sulla manovra e chiesto di migliorarla”, ha detto Sbarra in una intervista a ‘Il Corriere della serà, nel corso della quale ha offerto un giudizio articolato sulla legge di Bilancio. “Apprezziamo che i due terzi della manovra siano rivolti a dare continuità e a consolidare i sostegni a lavoratori, pensionati, famiglie e imprese colpiti dal caro energia e dall’inflazione”, ha sottolineato il leader della Cisl, che ha anche definito “positive alcune misure che recepiscono nostre proposte.

Per esempio, l’innalzamento a 15mila euro dell’Isee per allargare la platea di famiglie che beneficiano del bonus sociale sulle bollette”.

Giudichiamo importante il taglio del cuneo“, ha proseguito, “anche se lo sconto di tre punti va esteso alle retribuzioni fino a 35mila euro. Bene l’esonero contributivo per stabilizzazioni e assunzioni di giovani e donne fino a 36 anni, ma bisognerebbe alzare il tetto della decontribuzione oltre 6mila euro. Anche aver rafforzato l’assegno per il potenziamento del congedo parentale, misura che pero’ va estesa ai padri. Riteniamo importante il fondo per sostenere gli acquisti delle fasce deboli, come pure aver disinnescato lo scalone sull’età pensionabile, a patto pero’ che il governo avvii il confronto sulla riforma complessiva della previdenza. Infine, abbiamo chiesto di azzerare la tassazione sui premi aziendali e di estenderla ai lavoratori pubblici”.

Per la Cisl, ha rilevato Sbarra, le priorità sono quelle di “ristabilire la piena indicizzazione delle pensioni tra 4 e 7 volte il minimo, perchè il taglio deciso dal governo colpisce in questo caso non pensioni d’oro ma assegni da 1.600-1.700 euro al mese”. Inoltre, ha osservato, “non ci convince la stretta su opzione donna: bisogna prorogare gli attuali requisiti. Sul fronte lavoro, sono dannose le misure che estendono l’uso dei voucher, perchè destrutturano il sistema contrattuale. Sul fisco, bisogna rafforzare la tracciabilità dei pagamenti e stringere le maglie contro l’evasione.

Infine, abbiamo chiesto più risorse per sanità, scuola, servizi sociali, non autosufficienza e per il rinnovo dei contratti“. Insomma, ha detto ancora Sbarra, “ci sono chiari e scuri. è nel dialogo che possiamo e dobbiamo migliorare la manovra”.

E in questo senso, ha aggiunto, “la presidente Meloni si è impegnata a un supplemento di valutazione sulle nostre proposte. Inoltre verranno aperti tavoli di confronto su pensioni, pubblica amministrazione, sicurezza sul lavoro, politiche industriali. Chiaro che giudicheremo dai frutti. I margini di redistribuzione ci sono: è quello che deve fare il governo. Nostro dovere è segnalare i profili di iniquità. E tra questi c’è l’indicizzazione delle pensioni”.

Sbarra ha poi ricordato che dopo aver avviato una fase di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori, il 15 dicembre la Cisl svolgerà l’assemblea nazionale dei delegati e dei pensionati a Roma per incalzare il governo e la politica. “Il sindacato non è diviso ma plurale”, ha concluso, “ci sono differenti giudizi sulla manovra, come l’anno scorso, ma questo non toglie che ci sia un comune sentire su grandi traguardi strategici. In questa fase, noi pensiamo che lo sciopero generale sia un errore, rischia di scaricare sacrifici economici sulle spalle dei lavoratori in una fase di grande difficoltà e di trasferire tensioni nei luoghi di lavoro”.