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AGI – Tira una gran brutta aria per i mercati in avvio di settimana, in attesa della riunione della Fed e dopo le turbolenti sedute per l’impennata dell’inflazione Usa, schizzata all’8,6% a maggio. Rincarano la dose le mosse da ‘falco’ della Bce, che hanno lasciato gli spread senza rete, e il rischio di stagflazione alle porte.

Affondano i listini asiatici, i future a Wall Street e in Europa sono in rosso, il prezzo medio della benzina Usa supera per la prima volta i 5 dollari al gallone, il biglietto verde balza a 135 yen, il massimo da 20 anni e volano i rendimenti dei T-bond, col 10 anni che tocca il 3,2% e il 2 anni che lo tallona al 3,16%, il top da 14 anni, riproponendo l’azzeramento della curva dei rendimenti e l’incubo dell’inversione, che per i mercati è un segnale di rischio di recessione a più stretto giro di posta.

Spread e bitcoin

Segnali importanti arrivano anche dallo spread. Ad inizio seduta lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi s’impenna a 238 punti, toccando il top dal maggio 2020. Il tasso di rendimento dei titoli italiani tocca il 3,882%, in rialzo dello 0,95%.

Bitcoin in caduta libera. Il valore della criptovaluta è sceso di oltre il 6% fino a 24.888 dollari, ai minimi di 18 mesi. L’Ether, la seconda criptovaluta al mondo, e’ calata di oltre l’8% a 1.311 dollari, il minimo da marzo 2021.

Il settore e’ sotto pressione da tempo e la società di prestito di criptovalute Celsius Network ha dichiarato che sospenderà i prelievi e i trasferimenti tra conti a causa delle “condizioni estreme del mercato”.

La settimana

Questa settimana si prospetta ‘bollente’ per i mercati, con l’evento clou del vertice Fed in agenda per mercoledì. Dopo la Bce, la palla passa alla banca centrale Usa che, dopo aver già rialzato i tassi di tre quarti di punto quest’anno, si appresta a varare almeno tre nuove strette di qui a settembre, tutte di almeno mezzo punto l’una e una delle tre, probabilmente quella di luglio, dello 0,75%.

In calendario giovedì e venerdì anche la Boe e la Boj, mentre in Francia, a due mesi dalla conferma alla presidenza di Emanuel Macron, bisognerà attendere il secondo turno delle legislative in programma domenica prossima per sapere se Macron potrà mantenere la maggioranza assoluta.

Intanto oggi in Asia Tokyo crolla del 3%, il calo più forte dal gennaio scorso, sulla scia dell’indebolimento dello yen e di quello di Wall Street. Male anche Hong Kong, giù di oltre il 3% e Shanghai che arretra di oltre un punto percentuale, mentre torna l’incubo dei lockdown a Pechino, dove nel quartiere di Chaoyang, il più popoloso della capitale, sono stati annunciati tre nuovi turni di test di massa per fermare dei focalai di Covid emersi in un bar e in una zona commerciale la scorsa settimana.

Inoltre, sempre a Pechino, la maggior parte dei bambini non tornerà a scuola questa prossima settimana, dopo che la nuova ondata di Covid-19 ha spinto le autorità a revocare la decisione di riprendere l’insegnamento in presenza.

L’analisi dell’esperto

I future a Wall Street cedono di oltre un punto percentuale. “L’inflazione – commenta Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte – continua a mordere ed alle banche centrali non rimane altro che provare a curarla a colpi di machete sulla crescita, con forti rialzi tassi e meno liquidità. Prevedo dunque altre turbolenze in arrivo sui mercati. Il problema è che e’ cresciuto il rischio stagflazione, che e’ la cosa peggiore che ci potesse capitare”.

“L’unico dubbio – aggiunge – riguarda la parola ‘stag’: non è ancora chiaro se sta per rallentamento o per recessione. Io propendo per la recessione, che comunque, se ci sarà, in Europa lo vedremo nel prossimo semestre, almeno per alcuni Paesi, mentre per quanto riguarda gli Usa lo capiremo l’anno prossimo”.

Anche i future sull’EuroStoxx 50 perdono oltre un punto percentuale, dopo il bagno di sangue di venerdi’ scorso, che ha visto Milano finire ko a -5%, il tasso sui Btp volare al 3,8%, il massimo dal 2014, e lo spread che corre il serio rischio di superare presto quota 250 punti.

“La Bce non ha considerato urgente la questione degli spread – spiega e Cesarano, – ma si è focalizzata sull’intenzione di rialzare i tassi dello 0,25% a luglio e molto probabilmente dello 0,50% a settembre. I ‘falchi’ hanno preso in mano le redini del gioco e Lagarde li ha lasciati fare“.

Mercoledì prossimo è previsto un nuovo intervento della Lagarde e vedremo cosa avrà da dire. Da ieri al 15 giugno il Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio, terrà a Ginevra il suo primo incontro interministeriale da quasi cinque anni, in una fase in cui il commercio mondiale è in forte rallentamento per via della guerra in Ucraina.

Venerdì è previsto il parere della Commissione Ue sulla concessione dello status di candidato Ue all’Ucraina. Oggi ci sarà una prima riunione dei Commissari sul dossier. Secondo la stampa tedesca, Draghi, Macron e Scholz sono pronti ad andare insieme a Kiev per incontrare Zelensky prima del vertice del G7 in programma dal 26 giugno. Intanto l’euro resta sotto quota 1,05 dollari e il prezzo del petrolio cala in Asia, anche se il Brent resta sopra 120 dollari al barile.