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Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, propone all’Italia “Un patto per l’Europa”, per dare “una svolta all’Ue”. Il capo del governo di Madrid lancia la sua proposta dalle colonne del Corriere della Sera, nel giorno in cui riceverà il premier Conte. “Non ci siamo limitati a chiuderci in casa – dice Sanchez nell’intervista – il che già non era scontato. E’ emerso il valore e l’animo dei due popoli. In Spagna ci siamo mossi per salvare le imprese, evitare i licenziamenti, sostenere tre milioni e mezzo di lavoratori senza stipendio, aiutare un milione e mezzo di autonomi. E abbiamo introdotto il reddito minimo vitale, una misura simile al vostro reddito di cittadinanza. Ma ora l’Europa deve essere all’altezza dei suoi popoli”.

Poi Sanchez definisce il patto stretto e raggiunto tra Italia e Spagna come “necessario” e che “può portare grandi frutti all’Europa” anche se “Abbiamo avuto dissidi, ad esempio sull’immigrazion”, ma “è storico il momento che stiamo vivendo”, analizza il premier spagnolo e “se falliamo, i nostri stessi popoli ci presenteranno il conto. Se riusciamo, possiamo fare un balzo in avanti nella costruzione europea”. Conclude Sanchez: “Se avremo successo in questo momento cruciale, sono convinto che vedremo gli Stati Uniti d’Europa”.

Ieri il premier portoghese e quello italiano hanno consolidato l’asse sul Recovery Found: “Non abbiamo tempo e non possiamo accettare un compromesso al ribasso. Serve una decisione politica forte e coordinata dell’Europa. Le altre istituzioni europee, come Bce e la Commissione, hanno fatto bene. Io e Costa faremo la nostra parte affinché il Consiglio Europeo del 17 luglio sia risolutivo con un piano di rilancio efficace”, ha sottolineato in conferenza stampa Conte impegnato in un tour europeo cominciato con la visita in Portogallo ad Antonio Costa. 

L’obiettivo di Italia e Portogallo è quello di rinsaldare le posizioni convergenti rispetto all’accordo politico sul “Next Generation Eu” e sul Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, anche perché – hanno sottolineato i due leader – “costituiscono un unico pacchetto”. Con il primo ministro Costa c’è una efficace convergenza su una risposta economica europea tempestiva e straordinaria alla crisi. 

“Non entro nei dettagli, ma la linea rossa è il livello indicato dalla Commissione Ue”, ha osservato Conte. “La risposta del Consiglio europeo deve essere all’altezza e immediata”. Il Recovery Fund “non è un assegno in bianco ma un impegno che prenderemo tutti insieme”. 

Ma da questa crisi, anche alla luce delle previsioni economiche per l’Eurozona, si capisce che “o ne usciamo tutti insieme o non esce nessuno”, ha esortato Costa. “E le previsioni sono un campanello d’allarme a Bruxelles sulla necessità di approvare una proposta, quella della Commissione, che è una proposta intelligente ed equilibrata”, ha aggiunto.

Quanto al Mes, i due capi di governo hanno assicurato di non aver affrontato il tema: “non ne abbiamo parlato, non è nei nostri principali pensieri”, ha tagliato corto Giuseppe Conte.