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La sfiducia sociale può trasformarsi in un detonatore della crisi dell’economia alla fine dell’emergenza sanitaria. È la conclusione cui giunge uno studio che analizza i dati della prima spaventosa pandemia influenzale: la cosiddetta “spagnola”, che fra il 1918 e il 1920, subito dopo la Grande Guerra, infettò 500 milioni di persone uccidendone circa un decimo, 50 milioni. Le conseguenze furono devastanti per l’economia e la società. Cent’anni dopo, una nuova pandemia di tipo influenzale sta affliggendo il pianeta: in che cosa l’esperienza storica può aiutare a gestire la crisi attuale?

 Un gruppo di studiosi dell’Università Bocconi di Milano in collaborazione con la Barcelona Graduate School of Economics, ha elaborato i dati della spagnola per capire le relazioni fra la mortalità nei diversi paesi e le conseguenze economico-sociali della pandemia. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su VoxEu, portale del think tank Cepr, Center for Economic and Policy Research.

“Le nostre analisi” si legge nella sintesi “suggeriscono che l’influenza spagnola e le sue conseguenze in termini di disgregazione sociale e diffidenza generalizzata hanno avuto conseguenze permanenti sul comportamento individuale in termini di minore fiducia sociale. Questa perdita di fiducia sociale ha limitato la crescita economica per molti decenni a seguire”. Secondo gli autori dello studio, questo aiuta a capire le conseguenze economiche dei diversi approcci alla gestione della crisi Covid-19.

“Il 13 marzo 2020, mentre l’infezione ha continuato a diffondersi rapidamente in Italia, Standard Ethics – una società indipendente di rating della sostenibilità – ha migliorato le sue prospettive per il paese da negativo a stabile. Questo perché, secondo Standard Ethics, “nell’emergenza derivante dalla diffusione del virus Covid-19, l’Italia ha rivalutato la solidarietà. È possibile che superando coraggiosamente questa difficile prova, una nazione come l’Italia ritrovi l’ottimismo ”.

Secondo lo studio, il caso dell’influenza spagnola è stato l’opposto: le istituzioni governative e i servizi sanitari nazionali si sono dimostrati in gran parte inefficaci nell’affrontare la crisi, mentre la società civile ha subito una grave crisi a causa del clima di sospetto generalizzato. Allora, interventi potenzialmente utili, in particolare per quanto riguarda il distanziamento sociale, sono stati influenzati negativamente dagli errori di comunicazione e dallo specifico contesto storico – fortemente turbato dalla prima guerra mondiale – in cui si è verificata l’influenza spagnola.

Come hanno fatto i ricercatori a stabilire i livelli di fiducia di un secolo fa? “Scoprire l’impatto sociale più ampio di una pandemia storica come l’influenza spagnola è ovviamente una sfida – ammettono – Non esistono misure di indagine diretta sugli atteggiamenti e la fiducia sociale. Abbiamo quindi utilizzato le informazioni sui discendenti di coloro che hanno vissuto l’evento storico. Questo metodo sfrutta il fatto che tratti e atteggiamenti culturali sono ereditati dalle generazioni successive, passando dai genitori ai figli. Utilizzando i dati del General Social Survey (GSS), sondaggio rappresentativo della popolazione degli Stati Uniti, risaliamo al livello di fiducia sociale dei discendenti diretti di migranti negli Stati Uniti e, utilizzando queste informazioni, siamo in grado di fornire una stima della fiducia sociale per ogni paese di origine, prima e dopo la diffusione dell’influenza spagnola. Per ogni paese di origine, abbiamo confrontato i livelli stimati di fiducia sociale per i due periodi e stabilito che la possibile differenza di fiducia dipende dal tasso di mortalità pandemica. I risultati della nostra analisi suggeriscono un effetto negativo e statisticamente significativo dell’influenza spagnola sulla fiducia. Un aumento della mortalità per influenza di un decesso per mille ha comportato una diminuzione della fiducia di 1,4 punti percentuali”. 

In conclusione, “sebbene alcuni degli interventi di contenimento siano stati abbastanza simili a quelli introdotti dall’Italia (e da un numero crescente di altri paesi) durante la crisi Covid-19, un secolo hanno portato a una divisione sociale anziché a una maggiore unità e solidarietà. E come sosteniamo, questi errori e insuccessi nella gestione dell’influenza spagnola hanno avuto conseguenze economiche negative di lunga durata”.

“È necessaria molta attenzione nel commentare le conseguenze finali di una crisi ancora in corso – ammettono gli autori dello studio nelle conclusioni – Tuttavia, la storia potrebbe costituire un avvertimento per quei paesi che optano per limitare la loro gestione della pandemia a misure chiare: se l’epidemia si diffondesse ampiamente e senza controllo, i costi economici cumulati da pagare a lungo termine potrebbero essere ancora più alti di quanto ci si aspetta”.