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Mantenere l'equilibrio dei conti pubblici senza lasciare dubbi agli investitori, ridurre l'incidenza del debito, proseguire "con decisione sul cammino di riforme". Questo il compito che attende il prossimo esecutivo secondo il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, intervenuto oggi al tradizionale appuntamento del congresso Assiom Forex, la sua prima uscita pubblica dalla riconferma alla guida della banca centrale. Visco ha inoltre confermato uno scenario di crescita dell'1,5% del Pil per il 2018, rassicurato sul "mantenimento di condizioni finanziarie accomodanti" e richiamato le banche a continuare nella riduzione dei crediti deteriorati e del recupero di redditività, "anche con aggregazioni".

"Un aumento del disavanzo non sostituisce le riforme"

"Il consolidamento della ripresa richiede di procedere nello sforzo di riforma dell'economia", ha detto Visco, non si devono "lasciare dubbi agli investitori sulla determinazione del governo a mantenere l'equilibrio dei conti pubblici", non si deve "deviare dal percorso di riforma avviato in questi anni, un percorso da proseguire con decisione". "Non è una questione di vincoli europei – ha insistito – riguarda lo sviluppo equilibrato. Un aumento del disavanzo pubblico non può sostituirsi alle riforme, rischierebbe di essere controproducente, visto che il problema del debito non può essere eluso. Anche senza i vincoli del Patto di stabilità, resta per noi l'esigenza di compiere scelte responsabili". Un appello che ha il sapore di un monito ai partiti perché diano un taglio alle promesse elettorali troppo costose e irrealistiche.

Sul fronte monetario, ha avvertito Visco, "il rischio di deflazione è stato scongiurato, ma rimane arduo spingere al rialzo le attese di inflazione". La Bce continuerà "a perseguire l'obiettivo d'inflazione con pazienza", lo scenario di crescita "presuppone il mantenimento di condizioni finanziarie accomodanti". Non bisogna però temere un futuro rialzo dei tassi se l'Italia avrà fatto quanto necessario: "non è della normalizzazione della politica monetaria che ci si deve preoccupare, ma della credibilità e dell'efficacia delle riforme e del processo di riduzione dell'incidenza del debito sul prodotto".

In Italia, ha sottolineato il governatore, una diminuzione continua e tangibile dell'incidenza del debito sul Pil non deve essere ritardata, la riduzione dei tempi richiede disciplina di bilancio" e, ha ripetuto ancora, "sono essenziali le riforme strutturali volte a innalzare il potenziale di crescita dell'economia". Quanto all'economia, ha aggiunto Visco, "in Italia il Pil ha nettamente accelerato nel 2017, la crescita secondo le prime stime è dell'1,5%, dovrebbe proseguire a un ritmo prossimo all'1,5% nel 2017, resterebbe sopra l'1% anche nel prossimo biennio.

Il monito sui crediti deteriorati

Le imprese italiane sono vitali, le start up sono quadriplicate, sono ora 8000, rispetto al 2014". Non sono mancati inoltre i richiami all'Europa, dove Visco nota una "scarsa fiducia" e un processo di riforma "che stenta ad avanzare", in particolare nella definizione delle regole per la gestione delle crisi bancarie e nel completamento dell'Unione bancaria. Riguardo all'unione politica "l'Italia è chiamata a contribuire con autorevolezza al dibattito, la sua posizione sarà tanto più forte e la sua azione tanto più efficace quanto più sarà continuo e credibile l'impegno a migliorare il potenziale di crescita e ad assicurare la stabilità finanziaria".

Infine il capitolo sulle banche, per le quali "è urgente perseguire la riduzione dei costi e il pieno recupero della redditività anche con operazioni di aggregazione". La redditività nei primi 9 mesi del 2017 "è migliorata ma resta inevitabile una profonda revisione dei modelli di operatività". Quanto agli Npl "è necessaria la riduzione dei crediti deteriorati per ridurre i rischi e i costi dei finanziamenti. Va ottenuta con interventi che tengano conto delle condizioni di partenza, siano sostenibili e non producano effetti prociclici potenzialmente destabilizzanti". E per le Bcc, ha concluso Visco, "la preparazione della costituzione dei gruppi cooperativi va accelerata con il pieno sostegno alle future capogruppo da parte delle affiliate".