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Amazon non è più solo la piattaforma per il commercio online più grande del mondo: il suo servizio di consegne ne rende l'attività accostabile a quella dei corrieri espresso. Pertanto la multinazionale americana dovrà chiedere al ministero dello Sviluppo Economico l'autorizzazione generale per agire in qualità di operatore postale.

Queste le conclusioni alla quale è giunta l'Autorità per le Comunicazioni, che ha spedito alla multinazionale americana una diffida per invitarla a mettersi in regola. Una presa di posizione che dovrebbe avere effetti positivi per le rivendicazioni dei lavoratori


Cosa scrive l'AgCom

"Il Consiglio dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha diffidato le società del Gruppo Amazon (Amazon Italia Logistica e Amazon City Logistica) a regolarizzare la propria posizione, con riferimento al possesso dei titoli abilitativi necessari per lo svolgimento di attività qualificabili come servizi postali", si legge nella diffida, "in base alle informazioni e dagli elementi acquisiti, l'Autorità rileva che il servizio di recapito ai destinatari dei prodotti acquistati sul c.d. marketplace, è offerto e gestito sul territorio nazionale da società riconducibili ad Amazon EU S.R.L. A giudizio dell'Autorità, il servizio svolto da queste società, al pari di quelli svolti dai principali corrieri espresso utilizzati da Amazon, è qualificabile come servizio postale, in base alla normativa di settore (nazionale e dell'Unione europea)".
"In particolare", leggiamo ancora, "secondo quanto rilevato da Agcom, è attività postale il servizio di consegna che ha ad oggetto prodotti offerti direttamente dai venditori e recapitati ai clienti finali attraverso società controllate da Amazon, nonché il servizio di recapito presso gli armadietti automatizzati (c.d. locker) svolto da società del Gruppo Amazon. 


Una buona notizia per i lavoratori

Finire nell’elenco degli altri 4274 operatori postali attivi nel nostro Paese può comportare, in capo ad Amazon, l’adozione del contratto collettivo di lavoro del settore, sottolinea Repubblica, la diffida del Garante, che ormai considera Amazon un operatore postale, rappresenta dunque una nuova arma per quei lavoratori che il 24 novembre, proprio nel giorno dei super sconti del Black Friday, hanno incrociato le braccia nel deposito della società a Castel San Giovanni, nel Piacentino, snodo nevralgico della rete logistica del gigante del commercio online.

Una volta iscritta all’elenco degli operatori postali, Amazon entrerà stabilmente nel radar del Garante stesso, che è ormai vigila anche su questo settore, oltre che sulla televisione e la telefonia, prosegue il quotidiano, forse Amazon, che gode di ottima fama come qualità e tempestività delle sue consegne, non riceverà mai richiami o sanzioni del Garante. Ma in linea di principio non potrà più dichiararsi libera da ogni vincolo, anzi.