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"Abbiamo salvato lavoratori, risparmiatori e imprese". Per il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, senza una soluzione per le banche venete si rischiava "una crisi drammatica" per il Nord-est. "Una liquidazione pura e semplice", ha sottolineato in un intervento sul Foglio, "avrebbe comportato una crisi drammatica per un territorio che sta trainando l'Italia nella ripresa economica, dato che le due banche avevano tra i loro clienti 200 mila imprese, avrebbe probabilmente costretto l'intero sistema bancario italiano a sobbarcarsi il costo della tutela obbligatoria dei depositanti, con ripercussioni sul grado di patrimonializzazione di molte banche e creato una grave incertezza tra i risparmiatori tutti". 

"Abbiamo salvato l'economia del territorio"

"Per questa ragione abbiamo deciso che la liquidazione andava assistita da aiuti di Stato", ha spiegato Padoan, sottolineando che questi aiuti "non sono vietati in Europa, purché vengano erogati rispettando regole precise. Come abbiamo fatto noi, dato che la Commissione ha riconosciuto la correttezza dell'intervento pubblico". "Gli aiuti di Stato hanno reso possibile l'acquisto da parte di Banca Intesa di un complesso aziendale che salva migliaia di posti di lavoro, garantisce continuità al credito per le imprese e gli artigiani e previene disagi alle famiglie e ai risparmiatori", prosegue il ministro dell'Economia, "e le modalità dell'operazione consentiranno nel corso dei prossimi anni di recuperare questo aiuto. In sintesi: non abbiamo salvato due banche che non stavano i piedi. Abbiamo invece liquidato le banche e salvato lavoratori, risparmiatori e imprese. Cioè l'economia del territorio".