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(AGI) – Roma, 23 giu. – Le aziende Aipa – Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari, aderente a Confindustria – hanno raggiunto un fatturato nel 2016 di 18,7 miliardi (+2,6% sul 2015) e i risultati dell’export, che ha toccato quota 5,1 miliardi, con un incremento pari al + 4,3%. E’ quanto illustrato nel corso dell’Assemble annuale a Milano.
Guardando ai singoli comparti seguiti da AIIPA, l’incidenza piu’ significativa spetta ai Prodotti Vegetali con un fatturato pari a 4.590 milioni di euro (+0,1% sul 2015). In seconda posizione il Caffe’ con 3.500 milioni di euro e una brillante performance di fatturato (+7,5%). Seguono Nutrizione e Salute, con 3.136 milioni (+3,5%), Preparazioni Alimentari, con un fatturato di 2.785 milioni (+0,7%) e i Surgelati, con un fatturato di 2.688 milioni di Euro (+3,0%). Chiudono i Prodotti Alimentari, con un fatturato di 1.988 milioni di Euro (+1,4% sul 2015). In generale, tutte e sei le grandi famiglie di prodotti raccolte in AIIPA hanno fatto registrare crescite di fatturato rispetto al 2015: crescite che hanno oscillato da una situazione sostanzialmente stabile, come nel caso dei Prodotti Vegetali, a forti balzi in avanti, come nel caso del Caffe’. La sempre migliore personalizzazione dei prodotti, la loro implementazione al servizio del consumatore, l’inseguimento costante della qualita’ hanno premiato.
Come detto, le esportazioni dei settori rappresentati da AIIPA hanno fatto registrare un fatturato pari a 5.086 milioni di Euro nel 2016, in crescita del +4,3% sul 2015. Su tutti, il settore del Caffe’ (+10,3%) e quello delle “Preparazioni Alimentari” (+4%). Da segnale anche il buon trend di crescita sui mercati esteri del settore “Nutrizione e Salute”, che ha fatto registrare un incremento del 6% , anche se con volumi piu’ contenuti rispetto agli altri settori. D’altra parte, l’export, che ha rappresentato un fattore molto positivo in questi anni, potrebbe accelerare ulteriormente nel 2017, grazie ad una situazione che, nell’anno in corso, appare destinata a migliorare, a seguito della buona dinamica economica che sta riaffiorando in molti paesi maturi ed emergenti.
AIIPA, nella sua nalisi sui settori, sottolinea, da un lato, l’appeal e le enormi potenzialita’ del “food and beverage” nazionale sui mercati esteri ma, dall’altro, evidenzia come il settore, malgrado la spinta in atto, rimanga largamente meno “export oriented” di altre industrie alimentari europee, come quelle tedesca, francese e spagnola. In questo contesto internazionale, che vede le esportazioni alimentari frenate da diffuse e crescenti spinte neo-protezionistiche, l’unica “luce” importante che si e’ accesa e’ stata la recente approvazione da parte del Parlamento Europeo dell’accordo UE-Canada (CETA). Il mercato canadese rappresenta l’11� sbocco del nostro “food and beverage” e nel 2016 ha raggiunto una quota di 742 milioni di fatturato (+7,3%). C’e’ da sperare che esso mantenga, come sperato, la funzione di “apripista” nei confronti di un altro negoziato strategico, quello con gli USA (TTIP), che al momento appare sostanzialmente insabbiato.(AGI)

Bru