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(AGI) – Bari, 23 lug. – “Sento come insopportabile la ferita che mi viene inferta da un’accusa che cancella la verita’ storica dei fatti: quella verita’ e’ scritta in migliaia di atti, di documenti, di fatti. Io ho rappresentato la prima e l’unica classe dirigente che ha sfidato l’onnipotenza dell’Ilva e che ha prodotto leggi regionali all’avanguardia per il contrasto dell’inquinamento ambientale a Taranto”. Lo ha dichiarato il leader di Sel Nichi Vendola, ex presidente della regione Puglia, commentando la sua richiesta di rinvio a giudizio da parte del gup di Taranto nell’inchiesta ‘Ambiente svenduto’. “Sarei insincero se dicessi, come si usa fare in queste circostanze, che sono sereno”, ha proseguito Vendola che sottolinea come sia pronto ad affrontare il processo “con la coscienza pulita”. “Io ho rappresentato, in un territorio colonizzato dai Riva, – ha sottolineato Vendola – la politica che non ha preso soldi e non si e’ piegata. Io ho rappresentato la prima e unica istituzione che ha posto sotto monitoraggio i camini del grande siderurgico e che, con la produzione dei dati dell’inquinamento, ha consentito alla magistratura di procedere nei confronti dell’Ilva: la quale ha inquinato anche nei cinquant’anni precedenti al mio governo, senza che alcuna autorita’ se ne occupasse”. “L’unica mia colpa – ha aggiunto – e’ di aver cercato di costruire un doveroso equilibrio tra diritto alla salute e diritto al lavoro: ma non credo che questo sia un reato. Mi aspettavo che l’inconsistenza del teorema accusatorio producesse il mio proscioglimento gia’ a conclusione dell’udienza preliminare. Per chi come me crede nei valori della giustizia e della legalita’ oggi e’ un giorno di delusione e di amarezza. Ma vado a processo con la coscienza pulita – conclude Vendola – di chi sa di aver sempre operato per il bene comune. Come sempre mi difendero’ nel processo e non dal processo. Nel contempo non posso non esprimere viva soddisfazione per la piena assoluzione dell’ex Assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro, che rispondeva di un’accusa che offendeva la sua storia di uomo e di magistrato”, ha concluso Vendola.(AGI) .