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(AGI) – Milano, 3 lug. – “Si ricordera’ che le dissi, e diverse volte, di stare attento a non dare banconote da 500 euro a Ruby perche’ era pericoloso, perche’ andava in giro con buste piene di banconote da 500 e non si preoccupava di farle vedere”. Lo scrive Luca Risso, l’ex compagno della ragazza marocchina, in una lettera a Silvio Berlusconi depositata tra gli atti dell’inchiesta Ruby ‘ter’ in cui l’ex premier, una ventina di ragazze e l’avvocato Luca Giuliante sono indagati per corruzione in atti giudiziari. Nella missiva, Risso ricorda a Berlusconi “di quello che mi promise, e perlomeno mi aiuti come puo'” e aggiunge: “Le dissi di dargli meno soldi e tagli piu’ piccoli e magari di avvalersi dell’aiuto di Giuliante visto che io ormai ero fuori gioco. E comunque qualsiasi cosa fosse accaduto, i soldi a Ruby li davo io… cosa che anche Ruby doveva dire”. La senatrice di Forza Italia Maria Rossi avrebbe dato a Luca Risso e Ruby i soldi per “andare in Messico”. Ad affermarlo, in una missiva destinata a Silvio Berlusconi e agli atti dell’indagine Ruby ter, e’ proprio l’ex compagno della ragazza marocchina. “La mia vita lavorativa – scrive Risso, indagato per riciclaggio – prese il colpo di grazia nel novembre 2012 quando Lei, per non far testimoniare Ruby a dicembre, ci chiese di andare via e tornare dopo il 10 gennaio”. “Cosi’ – racconta Risso – dopo aver visto Maria Rosaria Rossi che ci diede i soldi per andare via, partimmo per il Messico – prosegue – e io fui costretto a vendere anche l’ultimo locale che gestivo (al sig. Belsito, in quel tempo segretario della Lega Nord, (in realta’ segretario amministrativo ndr.) che mi ha pagato con un assegno vuoto!!)”. Tra i documenti depositati con l’avviso di chiusura delle indagini su Ruby ter, c’e’ anche il diario sequestrato a Iris Berardi, indagata per corruzione in atti giudiziari. La modella di origine brasiliana, che aveva ritirato la costituzione di parte civile nel processo a carico di Fede, Mora e Minetti, si ‘confessa’ alle pagine del diario affermando, riportano gli inquirenti, di “non essersi fatta mancare nulla: droga, alcol, sigarette, sesso (…) dalle orge ad Arcore, alle marchette, sesso con donne, sesso con due uomini contemporaneamente”. “Nello stesso contesto – proseguono gli investigatori – descrive esplicitamente un rapporto sessuale da lei avuto con Silvio Berlusconi”. Sempre in questo scritto, si legge che “Berardi avrebbe in particolare sostituito tale Valentiha (sua collega di lavoro) in un gruppo di 20 ballerine brasiliane che si esibivano ad Arcore portata da altre due donne brasiliane (tra cui Helene) piu’ anziane; in ordine al primo contatto con Berlusconi, viene fatto riferimento alla settimana precedente al Capodanno 2008 (quando dunque Berardi era ancora minorenne); viene specificato che “le ragazze venivano preparate al peggio” e allertate “a non scandalizzarsi per le cose oscene” che avrebbero visto” in quanto “lui le sue ragazze le bacia in bocca, le tocca”. Ci sono anche alcuni sms tra Marysthell Polanco, ospite alle serate ad Arcore, e lo ‘storico’ legale di Silvio Berlusconi, l’avvocato Niccolo’ Ghedini, agli atti dell’indagine Ruby ter in cui Silvio Berlusconi e’ indagato per corruzione in atti giudiziari. In uno di questi, Polanco scrive: “Diro’ tutto come sta, ho tutte le prove, nn (testuale, ndr) si puo’ essere cosi’ bastardi ci tiene alla politica? Ok oggi sono nella merda ma andremo tutti nella merda”. In un’annotazione della polizia giudiziaria, agli atti dell’inchiesta Ruby ter, vengono riportati gli “screenshot relativi a una conversazione via sms avvenuta, verosimilmente, tra Marysthell Polanco e l’avvocato Ghedini”. Polanco esordisce: “Buongiorno Avvocato, volevo dirti che siamo molto dispiaciute col dottore xche’ (testuale, ndr) non ci riceve e ci chiude le porte, cose che prima non faceva”. Poi prosegue: “Non cel faccio piu’ a tenere le vostre bugie e la vostra presa per il culo aveva promesso di pagare il mio avvocato e ha fatto delle promesse quando ci ha detto di venire da voi a dire le bugie che mi hanno spaventata, mi ha usata e non lo posso piu’ tenere dentro nn me ne frega niente andare in galera per colpa di lui, diro’ tutto come sta ho fatto tutte le prove”. Ghedini risponde cosi’: “La invito a non contattarmi e cmq (testuale, ndr) a non usare modi siffatti. Valuteremo azioni legali”. Polanco ribatte: “Ma voi mi chiamavate sempre prima adesso non va bene…Io non voglio niente da voi e solo la presa per il culo la galera e’ fatta per gli essere umani mandatemi in galera per la verita’…non me ne frega”. (AGI) .