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(AGI) – Roma, 1 lug. – Nessuna violenza sessuale. Solamente un rapporto consensuale. Si sarebbe difeso cosi’ Giuseppe Franco, il militare della Marina accusato di aver stuprato l’altra notte una sedicenne in un parco a due passi dalla cittadella giudiziaria di piazzale Clodio. Una tesi che non ha per nulla convinto il pm Eugenio Albamonte che ha chiesto al gip la convalida del fermo per violenza sessuale e per il reato di sostituzione di persona visto che l’uomo si era spacciato per poliziotto.

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Il 31enne Giuseppe Franco con il pretesto di infliggere una sanzione alla giovane, in quanto l’aveva vista bere birra assieme a due coetanee, le aveva intimato di mostrargli i documenti e di seguirlo al commissariato per gli accertamenti. A quel punto pero’, il sedicente poliziotto, dopo aver assicurato a un palo la bicicletta con cui era arrivato sul posto, l’ha condotta, a piedi, in via Teulada e, all’altezza del parcheggio di via Casale Strozzi, l’ha trascinata con forza nel parchetto sito nelle vicinanze e ha abusato di lei. Al termine del rapporto l’uomo ha accompagnato la ragazza in via Bafile, dove poco prima l’aveva avvicinata, ma, scorgendo la presenza di un adulto, ha iniziato a correre ed e’ riuscito a dileguarsi.

Le indagini, immediatamente avviate dagli uomini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, hanno consentito di ricostruire la dinamica della vicenda e il percorso effettuato dal fermato assieme alla vittima. E’ stato, in particolare, predisposto un servizio di appostamento continuativo nei pressi del luogo ove era stata parcheggiata la bicicletta utilizzata dal violentatore per i suoi spostamenti, fin quando, poco dopo l’una di notte, una persona, successivamente identificata per il fratello del fermato, e’ stato sorpreso mentre tentava di recuperare il mezzo. Il giovane, dopo una prolungata reticenza e improbabili scuse per giustificare la sua presenza in quel luogo e a quell’ora, ammetteva che la bicicletta era stata parcheggiata li’ la sera precedente dal fratello. Immediatamente sono iniziate le ricerche di quest’ultimo, il quale veniva poi trovato proprio in casa del fratello. G.F., appartenente al Ministero della Difesa – in forza presso l’Arsenale della Marina – e’ stato riconosciuto – senza alcun dubbio – dalla vittima quale autore della violenza subita la sera precedente. Ulteriori elementi a riscontro dei fatti sono stati forniti dalle videocamere di sorveglianza di uno degli esercizi commerciali presenti lungo la via di fuga, che ritraevano un soggetto dalle fattezze compatibili con il fermato, mentre si allontanava dal luogo inseguito da quattro persone.

A ulteriore riscontro, sono state, inoltre, acquisite diverse testimonianze, che confermavano quanto gia’ narrato della vittima e delle sue amiche. Nel corso della perquisizione effettuata presso la dimora del fermato, sono stati rinvenuti e sequestrati un paio di pantaloncini, appena lavati, e corrispondenti a quelli descritti dalla vittima e indossati dall’indagato la sera della violenza. Visti gli elementi di prova raccolti e il pericolo di fuga, G.F. e’ stato sottoposto a fermo. da parte degli agenti della IV Sezione “Reati sessuali e in danno di minori” della Squadra Mobile e messo a disposizione dell’autorita’ giudiziaria competente per la successiva convalida. Il fratello del malvivente e’ stato denunciato in stato di liberta’ per il reato di favoreggiamento personale. (AGI)