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AGI – “Forse qualcuno non ha ancora capito che a Lampedusa stiamo affrontando, da soli, una situazione che non ha precedenti tra Covid, crisi economica ed un’emergenza umanitaria senza sosta: qui ci spacchiamo la schiena 24 ore su 24 per cercare di tenere sotto controllo una condizione difficilissima”. È lo sfogo del sindaco di Lampedusa, Totò Martello che aggiunge: “Meritiamo rispetto per quello che la nostra comunità sta facendo. I sacrifici di Lampedusa non possono continuare ad essere strumentalizzati per la propaganda di turno”.

Oggi il beltempo ha favorito i trasferimenti, ma per giorni duemila migranti hanno stipato l’hotspot e il molo, con il timore fondato che si sia solo all’inizio di una nuova stagione di sbarchi. Il riferimento del primo cittadino è anche agli attacchi politici subiti in questi giorni, insieme alla minacce e agli insulti sui social.

“Il tema dei flussi migratori – aggiunge Martello – è delicatissimo e serio, e non è accettabile fare campagna elettorale permanente sulla pelle dei migranti e dei lampedusani. Se si vuole affrontare seriamente il tema dei flussi migratori c’è bisogno di unità, di senso di responsabilità, bisogna sapere andare oltre le logiche degli schieramenti di appartenenza”.

“Servono regole certe per il soccorso umanitario, per il controllo e la sicurezza del Mediterraneo, per la tutela dei diritti di ciascun essere umano. Per fare questo occorre un intervento forte delle istituzioni europee che non possono ignorare ciò che sta succedendo nella nostra isola, perché quando i migranti arrivano qui non arrivano a Lampedusa, arrivano in Europa”.

Serve innanzitutto, conclude il sindaco, “una posizione esplicita da parte del nostro governo, a iniziare dal presidente del Consiglio Mario Draghi, altrimenti questa vicenda sfuggirà di mano”.