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"Stiamo lavorando per fare quello che in vent'anni non si è fatto: accordi di espulsione e rimpatrio assistito con tutti i Paesi di provenienza di questi ragazzi e di queste ragazze". E sono Senegal, Pakistan, Bangladesh, Eritrea, Mali, Gambia, Costa d'Avorio, Sudan, Niger. Entro l'autunno "saprò dire quanti e di che tipo ne ho fatto". Lo ha annunciato Matteo Salvini in un'intervista a 'L'Indignato speciale' su Rtl 102,5.

Un dossier "che ho sulla scrivania da tre mesi, da tre mesi stiamo aprendo cassetti, archivi, accordi verbali con alcuni Paesi africani del 1999, ma poi si è persa la firma, il capitolato, non si sa che fine abbiano fatto". Per il ministro dell'Interno, attualmente quello che funziona "decentemente" è l'accordo con la Tunisia, "noi organizziamo due charter a settimana per un'ottantina di espulsioni. Se espelliamo ogni settimana tra tunisini, nigeriani ed altri cento, ci mettiamo ottant'anni a recuperare i cinque, sei, 700 mila immigrati entrati negli ultimi anni.

E quindi questo è un dossier su cui sto lavorando, su alcuni Paesi – dice ancora il leader leghista – siamo già abbastanza avanti,. In Tunisia ci andrò a settembre perché i tunisini sono arrivati in più di quattromila quest'anno ed è la nazionalità più presente. In Tunisia non c'è la guerra, non c'è la carestia, non c'è la peste bubbonica e quindi non si capisce perché questi ragazzi debbano scappare".

Di accordi "ne stiamo preparando con la Nigeria, il Bangladesh, con la Costa d'Avorio". Ma – ha aggiunto Salvini – "il fronte immigrazione è una parte del mio lavoro: l'antimafia, l'anticamorra, l'antidroga, l'antibullismo, la protezione dei ragazzi che vanno a scuola, il blocco delle truffe in rete, le minacce, i femminicidi… Ne ho di fronti, ad esempio le assunzioni dei vigili del fuoco e della polizia che erano ferme da troppo tempo, quindi non ho tempo per annoiarmi nè per leggere le carte dei giudici, che siano di Genova, di Agrigento, di Palermo o di Pordenone o di chissà dove. Ci dormo su lo stesso la notte".