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La procura di Parigi ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo plurimo per accertare le modalità della morte dei quattro ragazzi francesi che hanno perso la vita nel disastro di Genova.  E anche in Francia c'è preoccupazione per la tenuta delle infrastrutture dopo che un recente rapporto governativo ha lanciato l'allarme, sostenendo che almeno il 30% dei ponti versa in uno stato precario.

Il sogno della Sicilia

Melissa, Nathan, Axelle e William: così si chiamavano i quattro ragazzi francesi che si trovavano a passare sul ponte martedì mattina quando la struttura ha ceduto, inghiottendo l'auto. Melissa aveva 22 anni e, insieme al suo fidanzato Nathan, 20 anni, era partita da Tolosa lunedì decisa a raggiungere Genova e da lì imbarcarsi per la Sicilia per andare a un festival di musica elettronica. Con loro, al volante dell'auto, c'era Axelle, l'unica ad avere la patente; sulla strada hanno caricato il 22enne William. Martedì, arrivati in vista di Genova, la tragedia.

“Io li conoscevo bene”

I media francesi hanno raccolto le testimonianze di chi li conosceva: Melissa, fin da giovanissima sportiva di twirling (una disciplina che unisce la ginnastica artistica all'uso di un 'bastone'), Nathan invece era appassionato di judo. La più giovane era Axelle, la piccola mascotte, con il sogno di fare l'artigiana, mentre William lavorava nelle vigne tra Orange e Chateauneuf-du-Pape, nel dipartimento della Vaucluse (Provenza-Alpi-Costa Azzurra) e, come ha raccontato la sorella, "sognava di comprare un camion per viaggiare per il mondo".

Sette ponti su 100 possono andare giù, lo dice il governo

Contemporaneamente i media hanno rilanciato un recente rapporto governativo secondo il quale almeno il 30% dei 12mila ponti esistenti sulla rete stradale non in concessione versa in uno stato pericolante – il 7% è a rischio crollo – e in assenza di interventi, il 62% delle strade sarà in uno stato avanzato di degrado nel 2037. Conclusioni preoccupanti perché, anche se le strade nazionali rappresentano una percentuale minima della rete stradale francese, sopportano il 18,5% del traffico globale.

“Mezzi insufficienti per la manutenzione”

Gli autori della ricerca hanno deplorato "l'insufficienza di mezzi destinati alla manutenzione e alla gestione" della rete stradale nazionale non data in concessione, con un costo annuo stimato di 1,3 miliardi di euro. Da parte sua, il ministro dei Trasporti, Elisabeth Borne, ha assicurato che "la sicurezza è la nostra priorità in materia di trasporti: In Francia tutte le infrastrutture, sia quelle concesse che le altre vengono costantemente monitorante con controlli annui e verifiche più approfondite ogni tre anni".