Una intera notte continuando a scavare e cercare alla luce delle torri-faro ma da parte delle squadre dei vigili del fuoco nessun recupero di corpi tra i blocchi di cemento della campata centrale del ponte Morandi a Genova. Il bilancio ufficiale delle vittime finora accertate e identificate rimane fermo a 38, come comunicato ieri nel tardo pomeriggio dalla Prefettura di Genova. Il numero dei feriti è di 15 (erano inizialmente 16, poi uno è stato dimesso), e 9 di loro sono in codice rosso.
La gran parte ricoverati all'ospedale San Martino, in una cui area è stata allestita la camera mortuaria, e gli altri all'ospedale Villa Scassi. Si parla di funerali di Stato nella giornata di sabato, in un padiglione della Fiera di Genova, e sarà giornata di lutto nazionale. Il fatto che questa notte non ci siano stati altri recuperi non esclude purtroppo che persone possano trovarsi ancora più in basso, rimaste intrappolate in auto e camion precipitati dal viadotto e rimasti schiacciati dell'enorme peso in cemento armato. Non si ha idea precisa del numero di dispersi, le segnalazioni arrivate al numero telefonico predisposto dalla Prefettura sono tante e la verifica incrociata è complessa.
Anche perché non sempre chi poi ha notizie di propri congiunti lo segnala in Prefettura o alle forze dell'ordine consentendo di eliminare un nominativo dall'elenco. Nessuno, tra le decine e decine di squadre di operatori, parla di vittime da trovare e c'è comunque la speranza, per quanto sempre più labile, che qualcuno possa essere in vita grazie alla presenza di bolle d'aria. Certo è che, come detto ieri dallo stesso capo del Dipartimento dei vigili del fuoco, prefetto Bruno Frattasi, non si avverte provenire da diverso tempo alcuna voce, ma si scava ugualmente senza sosta ricorrendo ai martelli demolitori meccanici che spaccano il cemento e creano varchi in cui s'infilano i cani da ricerca umana e i loro istruttori.
Dalle autorità vengono resi noti i primi nomi delle vittime, scrive il Sole 24 Ore: Vincenzo Licata, 58 anni, nato ad Agrigento; Andrea Cerulli, 48 anni, di Genova; Gianluca Arpini, 29 anni, di Genova; Alberto Fanfani, 32 anni, nato a Firenze; e una intera famiglia di Campomorone (Genova): Roberto Robiano, 44 anni, Ersilia Piccinino, 41, e il figlio Samuele 9; Elisa Bozzo, 34 anni di Busalla (Genova); Bruno Casagrande, 35 anni, di Genova. Il Governo proclamerà il lutto nazionale per la tragedia di Genova. Intanto, i vertici dell’esecutivo mettono sotto accusa la società Autostrade per l’Italia, annunciando l’eventuale revoca delle concessioni. E il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha firmato la richiesta per il riconoscimento dello “stato di emergenza nazionale”.
Mentre le ricerche continuano, scrive Corriere della Sera, il ponte viene monitorato costantemente, soprattutto le parti rimaste ancora sospese per scongiurare rischi per chi sta lavorando nelle operazioni di recupero. Proprio per lo stesso motivo sono state evacuate le abitazioni che si trovano nelle vicinanze e sotto la parte dei piloni che è rimasta in piedi. Il numero degli sfollati è salito a 664.