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(AGI) – Roma, 2 dic. – E’ una fotografia ricca di chiaroscuri quella che l’Istat ha scattato nel suo rapporto sul ‘Benessere Equo e Sostenibile’ dal quale emergono segnali di ripresa sul fronte del lavoro, ma forti divari di genere ed esclusione dei giovani. L’Italia continua pero’ a caratterizzarsi in Europa per la forte esclusione dei giovani dal mercato del lavoro, a fronte della continua crescita del tasso di occupazione degli ultracinquantacinquenni. Sebbene l’allungamento dei percorsi formativi ritardi l’ingresso nel mondo del lavoro, la diminuzione del tasso di occupazione per i giovani dipende soprattutto dalla difficolta’ a trovare un impiego, specie se continuativo nel tempo. La condizione dei giovani e’ aggravata da una peggiore qualita’ del lavoro e da una maggiore paura di perderlo. Migliora condizione economica, ma il Sud resta al palo Aumentano il reddito disponibile (dello 0,7% nel 2013 e dello 0,1% nel 2014) e il potere d’acquisto. Cresce anche la spesa per consumi finali, anche se in misura piu’ limitata in conseguenza del lieve aumento della propensione al risparmio. Sempre meno famiglie mettono in atto strategie per il contenimento della spesa mentre e’ piu’ elevata la quota di quelle che tornano a percepire come adeguate le proprie risorse economiche. Il rischio di poverta’ e soprattutto la poverta’ assoluta, aggiunge l’Istat, hanno smesso di aumentare e la percentuale di persone in famiglie che arrivano a fine mese con grande difficolta’ torna a scendere dopo aver raggiunto il valore massimo del decennio proprio nel 2013. Piu’ fiducia negli altri, cala partecipazione politica Benche’ ancora bassa, aumenta la fiducia negli altri (dal 20,9% del 2013 al 23,2% del 2014) insieme alla percezione di poter contare sulla propria rete relazionale (dall’80,8% all’81,7%). Inoltre si da’ piu’ spesso sostegno economico ad associazioni (dal 12,9% al 14,5%) e piu’ di frequente si fa volontariato (dal 9,4% al 10,1%). I furti in abitazione, raddoppiati in 10 anni, sono ora stabili (17,9 per 1.000 famiglie) ma lontani dalla situazione precedente gli anni 2000. Anche le rapine si sono stabilizzate nel 2014 (1,5 per 1.000 abitanti), mentre i borseggi sono in lieve aumento. Emergono segnali positivi ma sono ancora troppo deboli per indicare un miglioramento. L’Italia e’ il Paese europeo con il piu’ basso tasso di omicidi (0,8 per 100.000 abitanti), grazie al trend discendente degli ultimi anni. (AGI) .