AGI – “Con la scomparsa del Presidente emerito Giorgio Napolitano l’Italia perde uno straordinario testimone della nostra storia repubblicana. Per lui politica, cultura e istituzioni erano vita, passione, ma anche razionalità e coerenza”. È il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a dirlo ricordando che “quando ero ministro della Difesa aveva stabilito con me, da capo supremo delle Forze Armate, un forte rapporto di collaborazione e io mai ho celato le mie simpatie personali nei suoi confronti, nonostante avessimo posizioni politiche ben distanti”.
“Al Presidente Napolitano – prosegue – ho sempre riconosciuto la sua puntigliosa attenzione nei confronti delle nostre Forze armate, del loro onore, delle loro qualità, della loro necessità di essere considerate uno dei momenti fondamentali della comunità nazionale. Ricordo, inoltre, che la sua parola fu decisiva affinché la celebrazione per i centocinquanta anni dell’Unita’ d’Italia avvenisse con l’importanza che meritava”.
“Proprio quest’anno, ricorre l’anniversario dei 70 anni di vita parlamentare di Giorgio Napolitano. Un anniversario importante e che abbiamo voluto giustamente ricordare in Aula al Senato”, annota ancora.
“Entrato in Parlamento il 25 giugno del 1953, non c’è carica che Giorgio Napolitano non abbia ricoperto nel panorama della politica e delle istituzioni: dirigente di partito, deputato, senatore, presidente della Camera, parlamentare europeo, ministro dell’Interno, per due volte presidente della Repubblica e in ultimo senatore a vita e in questa veste Presidente del Senato per due giorni. Giorgio Napolitano – conclude La Russa – è stato testimone di una cultura che si fa politica e di una cultura politica che si fa istituzione. E così, pur nelle profonde differenze politiche e ideologiche che continueremo a ricordarlo. Ai familiari le piu sentite condoglianze del Senato e mie personali”.
Gasparri: “Ha segnato storia della Repubblica”
“Giorgio Napolitano ha segnato la storia e la vita della Repubblica. Fui eletto Deputato per la prima volta quando lui era Presidente della Camera. Da allora abbiamo avuto un rapporto spesso dialettico, sempre sincero. L’ho incrociato in vari ruoli parlamentari ed istituzionali. Dialogai con lui Ministro dell’Interno e ci confrontammo anche con asprezza su alcuni provvedimenti normativi, come la legge Turco-Napolitano o proposte di riassetto dei reparti speciali delle Forze di Polizia”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri vicepresidente del Senato.
“Da Presidente della Repubblica ho avuto con lui un dialogo costante – aggiunge – svolgendo la funzione di Capogruppo parlamentare del primo partito di maggioranza. Furono anni spesso anche difficili e di contrasti. Ma con lui ho sempre avuto un dialogo diretto e sincero. Tornato in Parlamento come senatore a vita mi onorò con parole lusinghiere nei miei confronti. Fieri avversari, come lui stesso aveva detto, riconoscendo lo spirito repubblicano con cui ci siamo confrontati nella vita delle Istituzioni democratiche”.
“E’ stato un protagonista della vita Italiana e ci uniamo al dolore dei familiari e di quanti hanno condiviso con lui un’esperienza politica lontana e diversa dalla mia, ma intensa e importante nella vita Italiana. Dal plauso all’invasione dell’Ungheria alla guida della componente migliorista – conclude Gasparri – segnò, con la sua esperienza, la trasformazione di alcuni settori della sinistra italiana”.
Gentiloni: “Un privilegio conoscere la sua passione politica”
“Con Giorgio Napolitano se ne va uno statista italiano e europeo. Un uomo di sinistra al servizio delle istituzioni della Repubblica. È stato un privilegio conoscere da vicino la sua passione politica e il suo rigore intellettuale. Riposa in pace, Presidente, ci mancherai”. Lo scrive su X il commissario europeo all’Economia, ed ex premier, Paolo Gentiloni.
Picierno: “Una guida determinata nei momenti più difficili”
“Con determinazione ha saputo tenere insieme il Paese nei momenti più difficili del suo recente passato. Con coraggio ha contribuito alla definizione del ruolo del Parlamento europeo e al processo di integrazione. Con equilibrio ha legato cultura, politica e funzioni istituzionali. Grazie, Presidente Giorgio Napolitano. Mi stringo ai suoi familiari e ai suoi affetti, cui invio le mie più’ sentite condoglianze”. Lo dichiara in una nota l’eurodeputata del Pd e vice presidente del Parlamento europeo, Pina Picierno.
Draghi: “Ha accompagnato l’Italia con la sua visione europeista”
“Il Presidente Giorgio Napolitano è stato assoluto protagonista della storia italiana ed europea degli ultimi settant’anni”. Lo scrive Mario Draghi in un messaggio di cordoglio. “Presidente della Repubblica, Presidente della Camera, Ministro dell’Interno, ha saputo coniugare il dialogo con tutte le culture politiche con la capacità di agire con saggezza e coraggio, a tutela dei cittadini e della Costituzione. Ha accompagnato l’Italia con la sua visione europeista, ha tenuto ferma la sua collocazione atlantica, ne ha rafforzato il ruolo nel mondo. Nel corso di tutta la sua vita, costante, profondamente sentito è stato il suo impegno per il Mezzogiorno e per il rinnovamento delle istituzioni, che ha dato alla sua difesa dell’unita’ d’Italia, dei valori repubblicani e costituzionali la concretezza dell’azione politica. Gli sono personalmente grato per gli scambi che abbiamo avuto, ricchi della sua esperienza e del suo affetto, e porgo le più sentite condoglianze alla moglie Clio, ai figli Giovanni e Giulio e a tutti i suoi cari”, conclude Draghi.
Renzi: “Mille ricordi di Giorgio Napolitano”
“Ho mille ricordi di Giorgio Napolitano. L’emozione del Giuramento al Quirinale, ovviamente. Ma anche la trepidazione della cena la settimana prima, la discussione sui ministri, la perfetta collaborazione istituzionale durante gli anni di Chigi, il bigliettino di Obama, qualche reprimenda prima e dopo, le carte sottolineate, i sorrisi nei giorni della scelta del suo successore, il dolore per quell’assurdo interrogatorio. Ho mille ricordi. Quello più bello, però, è questo. Ester al Quirinale con Agnese. E la dedica di pugno: mano ormai incerta, cuore sempre grande. Grazie per come hai servito le istituzioni, caro Presidente. Che la terra ti sia lieve, caro Giorgio”. Lo scrive su Facebook il leader di Italia viva Matteo Renzi.
Giorgetti: “Un protagonista della storia politica”
“Saluto con rispetto e commozione un protagonista della storia politica del nostro Paese, una persona che mi ha dimostrato stima e fiducia in momenti difficili della vita politica italiana. Esprimo condoglianze sentite e sincere ai familiari e alle persone che gli sono state vicine”. Lo afferma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il titolare del Mef fu nominato nel 2013, proprio dal Presidente Napolitano, tra i 10 saggi per elaborare un piano di riforme istituzionali ed economiche
Casellati: “Grande perdita per l’Italia”
.”E’ con un profondo senso di tristezza che apprendo della scomparsa del Presidente Emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, una grande perdita per l’Italia per tutto ciò che egli ha rappresentato per la nostra nazione. Una figura di grande statura nella storia della nostra Repubblica, un uomo di Stato il cui impegno per la democrazia e la giustizia sociale ha lasciato un segno indelebile. La sua straordinaria carriera politica e il suo impegno per i valori costituzionali rimarranno per sempre un esempio. Ricordo con ammirazione la sua lunga e illustre carriera politica, che lo ha visto servire l’Italia in molte posizioni di rilievo, tra cui la presidenza della Repubblica, dove ha dimostrato fermezza e lungimiranza. Il mio pensiero e il mio cordoglio vanno alla sua famiglia e a tutte le persone che condividono questo momento di dolore. Per me sarà impossibile dimenticare il momento in cui, nel 2018, il Presidente Napolitano proclamò la mia elezione a Presidente del Senato, un momento di grande onore e responsabilità, reso ancor più significativo dalla sua autorità e saggezza. L’eredità politica che lascia deve spingerci a perseguire con determinazione la costruzione di un’Italia migliore. Possa riposare in pace, Presidente Napolitano”. Lo ha dichiarato il Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa Elisabetta Casellati.
Landini: “Un punto di riferimento per i valori repubblicani”
“Con la scomparsa del Presidente Giorgio Napolitano perdiamo una figura fondamentale della storia del nostro Paese. A nome di tutta la Confederazione mi unisco al dolore dei suoi cari”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Per il leader del sindacato di corso d’Italia: “L’attenzione al mondo del lavoro, l’idea di un’Europa che guarda alla dimensione sociale rendono Giorgio Napolitano una figura rilevante per la cultura democratica. Il senso di responsabilità nei confronti dello Stato che ha sempre difeso, anche negli ultimi anni del suo mandato, ne fanno un punto di riferimento per ogni cittadino che si richiama ai valori repubblicani e all’unita’ d’Italia, uno di quei padri di cui possiamo sempre andare fieri”.
Della Vedova: “Forte e radicato protagonista della sinistra”
“Napolitano ha attraversato con intensità e passione il secolo breve in Italia ed in Europa, diventando un punto fermo della democrazia italiana e della costruzione europea. Un uomo che ha messo le sue forti e radicate convinzioni di protagonista della sinistra, al servizio delle istituzioni nel suo paese e nell’Unione europa, per il cui futuro di sempre maggiore unita’ e integrazione ha speso nei tempi recenti tutte le sue energie. La democrazia italiana e quella europea perdono un riferimento: la sua intransigenza e la sua lucidita’ antiretorica, la sua cultura repubblicana e il suo rispetto della Costituzione rimarranno come punto di riferimento. Cosi’ come il suo unico, e inascoltato, messaggio alle Camere sulla condizione carceraria. La terra gli sia lieve”. Lo scrive su Facebook il deputato di Piu’ Europa Benedetto Della Vedova.
Salvini: “Protagonista della vita politica del Paese”
“E’ stato un protagonista della vita politica del Paese. Una preghiera e un pensiero per i suoi cari”. Lo dice il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, esprimendo il proprio cordoglio per la scomparsa di Giorgio Napolitano.
Magi: “Ha saputo guidare l’Italia con saggezza”
“Giorgio Napolitano è stato un Capo dello Stato con lo sguardo rivolto all’Europa, che ha cercato di far tenere sempre alta l’attenzione del parlamento e della politica sulla situazione carceraria, rispondendo all’iniziativa di Marco Pannella. Un Presidente che ha saputo guidare l’Italia con saggezza in momenti difficili. Cordoglio da tutta +Europa per la sua scomparsa”. Lo dichiara il segretario di Piu’ Europa Riccardo Magi.
Grasso: “Una vita sempre al servizio della comunità”
“Giorgio Napolitano ha attraversato la storia del nostro Paese per oltre settanta anni, da quando, nel 1953, fu eletto deputato alla Camera dei deputati nelle file del partito comunista. Nei numerosi e prestigiosi incarichi parlamentari e di Governo che ha ricoperto vi e’ sempre stata la lucida capacita’ di comprendere il nostro Paese, tanto nella sua dimensione interna che in quella internazionale. Una vita, la sua, sempre al servizio della nostra comunità, delle istituzioni, della Costituzione, dell’Europa: un esempio raro e duraturo, alimentato da una straordinaria passione politica, da ideali tenaci e una non comune profondità di pensiero. Come presidente della Repubblica ha accettato l’onere di un secondo mandato: una decisione sofferta che corrispondeva al senso di responsabilita’ con cui si fece carico di offrire all’Italia e al mondo un sicuro riferimento in una fase di grandi turbolenze ed eccezionali difficolta’. Ricordo ancora oggi il suo secondo discorso di insediamento: alle durissime parole con le quali richiamo’ alle proprie responsabilita’ i partiti politici, i parlamentari risposero con paradossali e sentiti applausi, quasi si parlasse di qualcun altro. Da parte mia posso ricordare che lungo tutta la mia carriera di magistrato, nelle numerosi occasioni in cui ci incontrammo, fu sempre interessato ad essere aggiornato sui risultati che stavamo conseguendo nel contrasto alle organizzazioni criminali. La sua saggezza e i suoi consigli mi aiutarono a svolgere in piena indipendenza la funzione di presidente del Senato e ricordo con grande affetto il clima di fruttuosa collaborazione istituzionale di quegli anni. Il contributo che ha offerto al nostro Paese e’ e rimane straordinario ed irripetibile. A sua moglie Clio, ai figli Giovanni e Giulio, ai suoi collaboratori le mie condoglianze piu’ sentite”. Cosi’ Pietro Grasso, gia’ presidente del Senato e procuratore nazionale antimafia, in una nota.
Tajani: “Sono profondamente addolorato”
“Sono profondamente rattristato per la morte di Giorgio Napolitano. Abbiamo lavorato per anni insieme al Parlamento europeo. Non condividevo le sue idee, ma lo considero un importante protagonista della storia politica italiana”. Cosi’ il segretario e vicepremier FI, Antonio Tajani, che si dice “vicino alla sua famiglia”.
Bersani: “Lo salutiamo con rispetto e affetto”
“Se ne va un grande protagonista della storia della sinistra e del Paese. Lo salutiamo con rispetto e con affetto”. Lo scrive Pierluigi Bersani, sui social, dopo la scomparsa di Giorgio Napolitano.
Prodi: “Un prezioso testimone della nostra storia”
“La notizia della morte di Giorgio Napolitano mi addolora profondamente. Con la sua scomparsa il Paese perde un testimone prezioso della nostra storia”. A dirlo e’ Romano Prodi. “Ha saputo sempre rappresentare la nazione – riprende – con autorevolezza come dirigente di partito, deputato e senatore prima e poi come presidente della Camera, parlamentare europeo, ministro dell’Interno e per due volte Presidente della Repubblica. Il suo attaccamento alle istituzioni e la fedelta’ al dettato costituzionale sono state una costante della sua vita pubblica condotta con rigore e saggezza. E’ stato un preziosissimo collaboratore come ministro dell’Interno durante il mio primo governo e l’autorevole punto di riferimento, come Presidente della Repubblica, nel secondo”. “Voglio ricordare la sua determinazione nei confronti della necessita’ di mantenere un costante dialogo con l’Occidente, la sua salda ispirazione europeista, cosi’ come la sua apertura al riformismo. Il mio pensiero commosso – conclude l’ex presidente del Consiglio – e’ in queste ore rivolto alla moglie, ai suoi figli e a tutti coloro che gli hanno voluto bene”.
AGI – È in condizioni gravissime una donna dopo che il marito le ha gettato addosso del liquido infiammabile, dandole fuoco. È successo la notte scorsa a Pantelleria. La 48enne, con ustioni al 70% del corpo, è stata ricoverata al Civico di Palermo. Ustionato anche il marito. Indagano i carabinieri.
AGI – Marco Bezzecchi partirà in pole position nel Gran Premio d’India, 13esimo appuntamento (su 20) del motomondiale della motoGp in programma domani sul circuito di Buddh. Il pilota italiano della Mooney VR46, girando in 1’43″947, ha preceduto nelle qualifiche lo spagnolo della Prima Pramac Jorge Martin (+0″043) ed il connazionale della Ducati, nonché campione del mondo in carica e leader della classifica assoluta, Francesco Bagnaia (+0″256).
Luca Marini (Mooney VR46), ieri il più veloce nelle libere, inaugura la seconda fila con il quarto crono (+0″268) davanti agli spagnolo della Repsol Honda Joan Mir (+0″507) e Marc Marquez (+0″522).
Chiudono la top ten i francesi Joan Zarco (Prima Pramac, +0″568), Fabio Quartararo (Yamaha, +0″777) e gli spagnoli dell’Aprilia Maverick Vinales (+0″794) e Aleix Espargaro (+0″803). Alle 12 italiane la Sprint Race.
“Sono stati giorni molto difficili per me per la scomparsa di Filippo Momesso: abbiamo fatto le minimoto insieme e per me e’ davvero speciale. Dedico un pensiero alla sua famiglia. Sono contento perche’ ieri ho faticato un po’ nel pomeriggio. Oggi mi sono sistemato. Fa caldo e sarà dura. Sprint? Mi sento abbastanza bene: la mano va bene quando corro in moto. Sono soddisfatto del lavoro fatto. Sarà fondamentale partire forte”. Lo ha dichiarato il pole-man Marco Bezzecchi (Ducati Team Mooney), al termine delle qualifiche di Moto GP del Gran Premio d’India, sul circuito di Buddh.
AGI – Sono stati 232.972 gli attraversamenti di migranti al confine tra Stati Uniti e Messico ad agosto, secondo quanto ha riferito l’Ufficio doganale e di protezione delle frontiere (CBP) degli Stati Uniti. Si tratta di 49.500 atttraversamenti in più rispetto a luglio, un record. Le autorità per l’immigrazione hanno intercettato 181.059 attraversamenti, rispetto ai 132.652 di luglio, ha aggiunto il CBP in una nota.
Il numero di attraversamenti era diminuito dopo che l’amministrazione americana aveva definito nuove regole rimpiazzando una norma sanitaria che consentiva di bloccare quasi tutti i migranti arrivati senza i documenti necessari per entrare nel Paese. A luglio la tendenza è cambiata.
Dal 12 maggio, secondo i dati ufficiali, gli Stati Uniti hanno espulso o rimpatriato più di 253.000 persone in 152 paesi, molti dei quali latinoamericani.
L’amministrazione Biden applica il Titolo 8, che consente l’allontanamento accelerato dei migranti che entrano senza aver preso appuntamento tramite un’applicazione di telefonia mobile (Cbp One).
AGI – Sono 2,2 milioni le famiglie italiane in ‘povertà energetica’, pari a 5 milioni di persone che nel 2021 vivevano in abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto dei principali elettrodomestici bianchi.
Il dato medio nazionale è pari all’8,5%, in crescita dello 0,5% rispetto al 2020. I nuclei familiari più a rischio sono costituiti da un elevato numero di persone, si trovano in condizioni di disagio economico e le abitazioni in cui vivono sono in cattivo stato di conservazione.
A livello territoriale la situazione più critica si verifica in Calabria, dove il 16,7% delle famiglie (composte da 304.675 individui), si trova in condizioni di ‘povertà energetica’. Seguono la Puglia (16,4%), il Molise (16%), la Basilicata (15%) e la Sicilia (14,6%).
Le regioni, invece, meno interessate da questo fenomeno sono la Lombardia (5,3% delle famiglie totali), la Liguria (4,8%) e, in particolar modo, le Marche (4,6%). Lo denuncia l’Ufficio studi della Cgia che ha elaborato i dati ripresi dal Rapporto Oipe 2023.
Si tratta di risultati che “preoccupano non poco, anche perchè sono certamente sottodimensionati, in quanto riferiti a prima dello shock energetico scoppiato nel nostro Paese a inizio del 2022. Le principali condizioni professionali del capofamiglia che si trovano in ‘povertà energetica’ sono, in linea di massima, tre: disoccupato, pensionato solo e in molti casi, quando lavora, lo fa come autonomo”, commenta la Cgia per la quale le famiglie più a rischio, soprattutto nel Sud, sono quelle che utilizzano il gas quale principale fonte di riscaldamento. Coloro che invece utilizzano altri combustibili (bombole a gas, pellet, gasolio, legna, kerosene, etc.), presentano valori percentuali di rischio più contenuti.
L’aumento dei costi dell’energia
Sebbene la spesa delle famiglie e delle imprese per le bollette di luce e del gas sia in calo da parecchi mesi, l’incremento dei costi energetici rispetto al periodo pre-Covid rimane ancora molto elevato. Se il prezzo medio del gas naturale nel 2019 era pari a 16 euro/MWh, ad agosto di quest’anno ha toccato i 34 euro/MWh (+112%).
L’energia elettrica, invece, nel 2019 costava mediamente poco più di 52 euro/MWh, il mese scorso ha raggiunto i 112 euro/MWh (+115%). Dopo i picchi raggiunti nell’agosto del 2022, ricorda la Cgia, i prezzi del gas e dell’energia elettrica sono tornati a scendere. Oggi sono praticamente in linea con quelli che avevamo tra luglio e agosto del 2021.
I costi energetici continuano a preoccupare ancora tantissime famiglie, anche alla luce delle scadenze previste entro la fine di questo mese, prosegue la Cgia secondo la quale, se non verranno prorogati gli aiuti messi in campo dal governo Meloni con la legge di bilancio 2023, dal prossimo mese di ottobre avremo un deciso aumento delle bollette e a pagarne il conto saranno soprattutto le famiglie dei lavoratori autonomi.
Nel ricordare che il 70% circa degli artigiani e dei commercianti lavora da solo, ovvero non ha nè dipendenti nè collaboratori familiari, moltissimi artigiani, tantissimi piccoli commercianti e altrettante partite Iva hanno pagato due volte l’impennata delle bollette di luce e gas verificatasi negli ultimi due anni. La prima come utenti domestici e la seconda come micro imprenditori.
AGI – Passaggio perturbato in arrivo entro l’inizio del weekend con piogge e temporali che interesseranno prima il Nord e poi le regioni del Centro-Sud. Giornata di sabato con instabilità in trasferimento verso le regioni meridionali ma con calo delle temperature che interesserà tutta la Penisola. Domenica ancora possibilità di fenomeni sulle regioni del versante Adriatico e su quelle del Sud, clima fresco e ventoso ovunque. Ultimi aggiornamenti del Centro Meteo Italiano che confermano per l’ultima settimana di settembre una rimonta dell’alta pressione sull’Europa. Almeno nei primi giorni della prossima settimana però, una goccia fredda in quota tra Italia e Grecia manterrà attive condizioni di instabilità sulle regioni meridionali. Finale di settembre che dovrebbe vedere comunque ancora temperature al di sopra delle medie del periodo su gran parte della Penisola.
PREVISIONI METEO PER OGGI
Al Nord
Al mattino tempo instabile con piogge e temporali sparsi, anche intensi sulla Liguria di Levante. Al pomeriggio insiste il maltempo con acquazzoni e temporali, migliora al Nord-Ovest. In serata ancora fenomeni tra Triveneto e Lombardia, specie sui settori alpini, variabilità asciutta altrove.
Al Centro
Al mattino nuvolosità irregolare su tutte le regioni ma con tempo asciutto, salvo dei fenomeni sulla Toscana settentrionale. Al pomeriggio locali acquazzoni possibili sul versante tirrenico, invariato altrove. In serata e in nottata tempo in peggioramento con acquazzoni e temporali in arrivo, più intensi sul versante tirrenico.
Al Sud e sulle Isole
Al mattino tempo asciutto su tutte le regioni con nuvolosità irregolare tra Sardegna, Campania e Molise e sereno o poco nuvoloso altrove. Al pomeriggio locali piovaschi possibili su Sardegna e Campania, soleggiato altrove. In serata acquazzoni sparsi in arrivo sulla Sardegna, asciutto sulle altre regioni con nuvolosità e schiarite. Temperature minime in generale diminuzione, massime in calo al Nord e sulle Isole Maggiori e in lieve rialzo al Centro-Sud.
PREVISIONI METEO PER DOMANI
Al Nord
Al mattino piogge sparse tra Lombardia, Trentino e Triveneto; più isolate su Liguria ed Emilia Romagna. Al pomeriggio instabilità in aumento con piogge e acquazzoni sparsi. In serata tempo in miglioramento con ampie schiarite sui settori nord-occidentali, ancora precipitazioni su Romagna, Trentino e Triveneto.
Al Centro
Al mattino maltempo diffuso con acquazzoni e temporali sparsi, più asciutto sulla Toscana con locali schiarite. Al pomeriggio isolati piovaschi su tutti i settori, fatta eccezione per l’Umbria. In serata tempo in miglioramento, salvo isolati fenomeni sui settori adriatici.
Al Sud e sulle Isole
Al mattino piogge e temporali tra Campania, Molise, Basilicata e Sicilia occidentale, variabilità asciutta altrove. Al pomeriggio maltempo in estensione anche su Puglia e Calabria, tempo invariato altrove. In serata maltempo che si sposta sui settori Ionici, migliora sulle altre regioni. Temperature minime e massime in generale diminuzione.
PREVISIONI METEO PER DOMENICA
Al Nord
Nuvolosità irregolare al mattino sulle regioni di Nord-Est con isolate piogge sulla Romagna, più asciutto altrove. Tra pomeriggio e sera si rinnovano condizioni di tempo stabile con cieli sereni o poco nuvolosi ovunque.
Al Centro
Tempo instabile nel corso della giornata sulle regioni adriatiche del Centro con piogge e acquazzoni sparsi, maggiori schiarite altrove. In serata tempo più asciutto ovunque con nuvolosità alternata ad ampie schiarite.
Al Sud e sulle Isole
Tempo stabile al mattino sulle regioni del Sud salvo locali piogge sulla Campania. Nel pomeriggio instabilità in aumento sui settori interni Peninsulari con acquazzoni e temporali sparsi, più asciutto altrove. Tra la sera e la notte locali piogge su Molise e Sicilia settentrionale. Temperature minime in generale diminuzione, massime in calo al Centro-Sud e in lieve aumento al Nord.
AGI – Madri, padri e bambini in passerella con t-shirt, pantaloni e tutine per bebè, con dalie e margherite. Che si aggiungono alle stampe di banane, mirtilli, more, fragole. La collezione SS24 del direttore creativo Andrea Incontri presentata nella Fashion week milanese, è un viaggio colorato nell’universo dei codici di United Colors of Benetton.
“C’è una maggiore consapevolezza per l’eredità del marchio, la qualità e il progetto – spiega nel backstage lo stilista -. Quello che sto cercando di fare è ricostruire i valori fondamentali attraverso il prodotto. Che sia inclusivo. Il mio approccio non è legato tanto al genere quanto alla qualità. Sono dei prodotti trasversali, e soprattutto è un marchio generazionale, credo sia forse l’unico al mondo ad avere questa estensione. Noi abbracciamo dal neonato fino all’adulto”.
E infatti in pedana si sono visti sfilare interi nuclei con lo stesso look, distinti solo da tonalità di colore. Lo scambio generazionale è il vero manifesto di questa sfilata. Un fashion show dove righe di colore invadono lo spazio a 360, una catwalk con modelli e modelle – e kids – che rappresentano identità reali: nuclei multietnici e poligenerazionali, a sottolineare la democratica bellezza di Benetton e la ricerca di sensibilità umana.
Andrea Incontri applica la sua filosofia di praticità al patrimonio estetico del brand, affascinato dall’interazione tra iconico e riproducibile. Iconico come la maglieria, core business del brand. Proprio da liì è partito il direttore creativo: “la maglieria è il punto focale della collezione, nasce nel 1965. È La genesi vera del marchio, fino all’evoluzione più grande legata al jersey, abbiamo una parte di Twin set stampati in maglieria. Anche la polo è protagonista nello show. Ci sono uniformi stampate con i fiori, un all over molto preciso sia per l’uomo che per la donna, fino ad arrivare a delle polo in piqué over size che funzionano molto come dei mini dress”.
A questo si aggiunge l’attenzione per i dettagli. C’è la Be Bag, postina 3.0 che è diventata un piccolo cult e la soffice ‘pillow bag’ una morbida tracolla. E “c’è anche un vero cuscino con la coperta, perché noi ci occupiamo anche di Home Collection. Il progetto dunque è estendibile non solo a diverse età ma anche a diversi contesti e funzioni d’uso”. E poi ci sono le stampe e le scritte, messaggere di un significato. Colorate ai pastelli, dipinte a olio, all over o in 3D.
“Il logo è una rappresentazione, non insolita certo, in questo caso – spiega Incerti – l’ho fatto riprendendo una maglia di archivio con questo ricamo tono su tono. Nella mia prima collezione Fruit of desire, con le ciliegie è andata molto bene, sia a livello mediatico sia con il consumatore e per questo abbiamo voluto portarla avanti, è diventata quasi un segno distintivo. Adesso abbiamo le fragole le banane”. E poi stripes, le righe – codice del brand – qui riprodotte in multipli di stile, a crochet, o impreziosite da fili di lurex.
AGI – La Corte Suprema brasiliana si è pronunciata contro il tentativo di limitare i diritti dei popoli nativi alle riserve protette nelle loro terre, con una vittoria per gli indigeni e gli ambientalisti. Al centro del caso la tesi secondo cui i popoli indigeni non hanno diritto alle riserve protette su terre dove non erano presenti nel 1988, quando fu ratificata l’attuale costituzione del Paese.
I ricorrenti sostenevano invece che ciò violava i loro diritti, dato che molti gruppi nativi furono costretti ad abbandonare le loro terre ancestrali, anche durante la dittatura militare che ha governato il Brasile dagli anni ’60 agli anni ’80. Il risultato è stato un 9-2 dei giudici della Corte, a favore degli indigeni.
Leader indigeni con vivaci copricapi di piume e pitture sul corpo sono esplosi in festa fuori dall’edificio dell’Alta Corte di Brasilia: “La giustizia è dalla parte dei popoli indigeni”, ha affermato Joenia Wapichana, capo dell’agenzia governativa per gli affari indigeni, FUNAI. Gli attivisti indigeni avevano soprannominato il caso il “processo del secolo”.
Gli unici due giudici che finora si sono pronunciati a favore sono stati nominati dall’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro (2019-2022), che ha mantenuto la sua promessa mentre era in carica di non creare “un centimetro in più” di riserve indigene protette in Brasile.
Bolsonaro è un alleato della potente lobby agroalimentare brasiliana, che ha sostenuto la limitazione del “periodo temporale”. Ha presieduto all’ondata di distruzione nell’Amazzonia brasiliana durante la sua presidenza, quando la deforestazione media annua è aumentata di oltre il 75% rispetto al decennio precedente.
VITÓRIA! Por maioria dos votos, o @STF_oficial anula o Marco Temporal. Com voto do ministro Fux, o placar vai para 6 votos contrários a tese ruralista! O julgamento continua e seguimos na atenção para que nenhum direito seja negociado! #MarcoTemporalNao https://t.co/53juzWgEKk
— Apib Oficial (@ApibOficial)
September 21, 2023
Gli ambientalisti si erano uniti agli attivisti indigeni nel fare pressioni affinché la corte respingesse l’argomentazione relativa al calendario. Numerosi studi hanno scoperto che le riserve indigene protette sono uno dei modi migliori per combattere la deforestazione e, con essa, il cambiamento climatico.
La Costituzione del Brasile non fa menzione di una data limite per le riserve indigene, che attualmente coprono l’11,6% del territorio brasiliano, in particolare in Amazzonia. Il presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva, che ha sconfitto Bolsonaro alle elezioni dello scorso anno, ha ripreso a creare riserve indigene da quando è entrato in carica a gennaio, e ha anche creato il primo ministero degli Affari indigeni del Brasile.
Il Brasile ha più di 700 terre indigene riconosciute, anche se circa un terzo è ancora in attesa di essere designato ufficialmente come riserva. Il caso è stato portato avanti dalle popolazioni Xokleng, Guarani e Kaingang della riserva indigena Ibirama-Laklano nel sud del Brasile, parte della quale ha perso lo status di protezione quando un tribunale di grado inferiore ha stabilito che i gruppi non vivevano nella terra in questione nel 1988. La sentenza della Corte Suprema costituirà un precedente legale a livello nazionale.
AGI – Beppe Grillo arriva nella capitale, incontra i parlamentari, scherza con i cronisti, ‘attacca’ il Pd e difende il leader M5s, Giuseppe Conte, che vedrà oggi, presumibilmente in mattinata. “Il nostro sogno è il reddito universale per liberare tutti dalla schiavitù del denaro e sradicare la povertà nel nostro mondo”, si legge nella scritta sulla maglietta che il Garante M5s appende al balconcino della sede del Movimento, a favore delle telecamere.
Ma non si limita a questo: data la presenza dei giornalisti, scherzosamente, lancia alcune pallette di gomma, leggerissime, ” the handmade string” che peraltro dal marciapiede gli vengono rispedite, ma senza risposta. Sono rosse. Sembrano di buon auspicio per il ‘campo largo’ della sinistra, ma non è così. Dal faceto il Garante M5s passa al serio e, questa volta, si concede alle domande.
Migranti e accordi con il Pd sono le ‘curiosità’ dopo che Conte si è smarcato dalle accuse di essere di destra, proprio sul tema, cruciale, degli arrivi di stranieri clandestini sulle nostre coste. Suggerimenti agli eletti 5 stelle? Grillo non ne da: “Ma quale consiglio? Non do nessun consiglio. Sono ormai vecchi politici. Sono loro che mi consigliano quello che non devo dire”, esordisce entrando.
Poi ‘l’affondo’: “Credo che non ci siano visioni nel Pd. Non ne ho assolutamente viste. Io volevo parlare alla Conferenza del Pd e non me lo hanno permesso. Da lì hanno sbagliato, da Prodi”, sottolinea e sull’ipotesi di un campo largo a sinistra, risponde: “Non ci sono campi, se non hai un po’ di immaginazione. Il campo è aperto a chiunque con un po’ di immaginazione”. Sulle alleanze replica: le abbiamo fatte, destra e sinistra, e siamo stati o pugnalati alla schiena o sono successe altre cose”.
E la neo segretaria Pd, Elly Schlein? “Non ho giudizi. L’ho sentita, è una persona colta, poi non mi lascia un granché di strascico. Ma un po’ tutti i politici sono cosi'”, dice. Ma su Conte, con cui non sono mancate in passato alcune diversità di vedute, il tono cambia: “È un momento di grande sintonia perché lo sento più emotivamente coinvolto. Lui proviene da un altro mondo, accademico, diverso dal Movimento 5 stelle della strada, del ‘Vaffa’. Avevamo forse un po’ bisogno di andare oltre quella linea”.
E ancora: “Comincia a essere più pratico – riconosce Grillo – e meno visionario, essendo avvocato e più colto di me. Io non ho doti organizzative. Posso avere un’idea ma magari è irrealizzabile”. “Ci siamo sentiti e ci vedremo prima che parta, certo ci vedremo, ci siamo sentiti”, conferma in conferenza stampa Conte, che sui migranti si ‘smarca’: “Come vi permettete di paragonarmi a questa destra? La sinistra, però, chiarisca quali sono le sue reali proposte, perché questo non è un Paese che può accoglierli tutti. Ma se arrivano bisogna soccorrerli e poi accoglierli dignitosamente. Posso dire che la nostra è una terza via? A me la polemica politica non appassiona. Mi avete ascoltato sugli immigrati: Che cosa ho a che fare con questa destra che fa propaganda. Io ho lavorato con la Tunisia a fari spenti. Devi saper parlare e costruire un rapporto” per poi creare “una vera collaborazione”.
AGI – Non basta la doppietta di Ranieri: la Fiorentina ha pareggiato 2-2 a Genk, in Belgio, nella partita di esordio di questa Conference League. I viola erano passati in vantaggio con il difensore ligure su calcio d’angolo al settimo, poi il pareggio di Zeqiri al 12mo dopo una carambola in area.
Ancora Ranieri, sempre su assist di Biraghi, ha riportato in vantaggio i viola al 23mo ma nel finale, all’85mo, è arrivata la seconda rete belga con McKenzie lesto a mettere dentro di testa su un calcio d’angolo.
Alla Cegeka Arena tutti e quattro i gol sono arrivati da palla inattiva: tanti rimpianti per una Viola distratta sui calci piazzati e sprecona in zona gol.
Sette cambi di formazione nella Fiorentina rispetto alla partita contro l’Atalanta: assente Bonaventura per infortunio, mentre Beltran vince il ballottaggio in attacco con Nzola. Primo tempo vivace e con ben tre gol alla Cegeka Arena: il Genk come la Fiorentina predilige giocare un calcio offensivo e improntato sul pressing alto. Il match si sblocca subito al 7′, grazie al colpo di testa di Ranieri su angolo di Biraghi: Vandevoordt è impreciso nella presa e non riesce a negare al difensore viola la gioia del primo gol con la Fiorentina.
La partita sembra in discesa per la squadra di Italiano, ma basta una palla inattiva per rimettere il risultato in parità: al 12′ da calcio piazzato El Khannous pennella in area avversaria e Zeqiri in mischia insacca. Il gol rida’ fiducia al Genk che alza i ritmi e, ogni volta che recupera palla, prova subito a innescare la velocità sulla corsia di destra di El Khannous e Fadera. I belgi, però, faticano terribilmente a difendere su palla inattiva e gli ospiti ne approfittano al 23′ ancora con Ranieri, bravo a deviare in rete dopo la sponda area di Milenkovic.
Il Genk reagisce e sfiora il pari al 34′ con Mckenzie che di testa manda alto, dopo l’uscita insicura di Christensen. Dopo l’intervallo Italiano inserisce Kouame per Gonzalez, dolorante nel finale di tempo; anche Vrancken attinge alla panchina inserendo Bonsu Baah per un deludente Fadera. Nel secondo tempo i ritmi si abbassano e il gioco viene molto spezzettato, a causa dei tanti falli commessi da entrambe le squadre.
La partita è meno fluida e più sporca: la Fiorentina prova a palleggiare nel tentativo di addormentare il gioco, anche grazie all’ingresso di Lopez in mezzo al campo. Al 74′ Ranieri supera Heynen in area di rigore e serve a rimorchio Milenkovic che spara alto, fallendo una golosa palla gol per il 3-1; quattro minuti Nzola a porta vuota manda incredibilmente alto.
La partita sembra indirizzata per la Fiorentina, ma al 85′ arriva il quarto gol della serata su palla inattiva: Mckenzie, su corner di El Khannous, brucia Duncan e di testa buca Christensen. Il Genk colpisce addirittura un palo interno con Arokodare al 95′. Un pareggio che rappresenta una vera e propria beffa per la Fiorentina, che più volte nella ripresa ha fallito il colpo del ko.