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AGI – Le sette persone componenti dell’equipe sanitaria che erano state ascoltate in relazione alle indagini sulla morte di Diego Maradona e finora sospettate di omicidio colposo, potrebbero invece essere perseguite per omicidio colposo con circostanze aggravanti e rischiano ora da 8 a 25 anni di carcere. Lo si apprende da una fonte giudiziaria. La Procura della Repubblica di San Isidro (sobborgo di Buenos Aires), incaricata delle indagini, ritiene che la morte di Maradona sia il risultato di cattiva condotta professionale e negligenza da parte dell’equipe medica e che ha causato il deterioramento della sua salute e la morte. “Dopo tante ingiustizie, il cerchio si è chiuso. La cosa più importante è il cambiamento dell’accusa di omicidio colposo con circostanze aggravanti”, ha detto all’AFP una persona a conoscenza del caso.

In base alla precedente ipotesi di reato, i sette componenti dell’equipe medica di Maradona rischiavano – in caso di colpevolezza accertata – pene dai 5 ai 15 anni di carcere. Saranno interrogati dal 31 maggio da un giudice istruttore che deciderà poi se incriminarli o meno. Secondo una fonte giudiziaria intervistata da AFP, “c’è il 99% di possibilià che vengano incriminati”.

Maradona, che soffriva di problemi ai reni, al fegato e al cuore, è morto per una crisi cardiaca il 25 novembre 2020, poche settimane dopo aver subito un intervento al cervello per un coagulo di sangue. Aveva 60 anni. Questa nuova fase del lavoro giudiziario segue la pubblicazione all’inizio di maggio di una perizia secondo cui l’ex calciatore era stato “abbandonato al proprio destino” dalla sua squadra medica, il cui trattamento “era inadeguato, carente e sconsiderato”.

AGI – Dopo la lunghissima serie di nove scudetti consecutivi interrotta dall’Inter, la Juventus riscatta una stagione amarissima togliendosi la soddisfazione di conquistare la 14esima Coppa Italia della propria storia.     

Al Mapei Stadium di Reggio Emilia i bianconeri battono l’Atalanta per 2-1, costringendo la squadra di Gasperini alla seconda sconfitta in finale dopo quella con la Lazio di due anni fa. Decide la rete di Chiesa dopo il botta e risposta nel primo tempo tra Kulusevski e Malinovskiy.

Fa festa la formazione di Pirlo, che ora ha come ultimo obiettivo la conquista di un piazzamento in Champions League nell’ultima giornata di campionato. L’inizio di gara è quasi tutto di marca bergamasca, con Zapata e compagni che sfiorano più volte il gol del vantaggio, senza però trovare fortuna. I bianconeri sembrano sorpresi dall’avvio prepotente degli avversari, ma superata da poco la mezz’ora di gioco riescono a portarsi avanti alla prima vera occasione: dopo una mischia in area la palla arriva sui piedi di Kulusevski, il cui sinistro a giro non lascia scampo a Gollini per l’1-0 juventino.

La reazione della Dea

La reazione della Dea non si fa attendere e una decina di minuti più tardi, prima dell’intervallo, arriva il pari del solito Malinovskiy che, servito da Hateboer, fulmina Buffon firmando l’1-1.

Nella ripresa il match continua a ritmi altissimi, con la Juventus che stavolta parte meglio e al 60′ sfiora il nuovo vantaggio con Chiesa, che colpisce un palo clamoroso su giocata di tacco di Ronaldo.

Il gol vittoria di Chiesa

Al 73′ però, su assist di Kulusevski, il numero 22 bianconero si riscatta firmando il 2-1 proprio qualche istante prima di lasciare il posto a Dybala.     

Nel finale gli animi si scaldano, l’Atalanta prova a reagire di nervi ma non riesce mai a mettere in difficoltà la retroguardia juventina. Gli uomini di Pirlo difendono bene il vantaggio e se lo tengono stretto fino al triplice fischio. 

AGI – Il Torino con una giornata di anticipo conquista la permanenza in Serie A: è finita 0-0 la gara giocata questa sera all’Olimpico di Roma contro la Lazio di Simone Inzaghi.

Bastava un punto alla squadra allenata da Davide Nicola, così da evitare che il match di domenica prossima contro il Benevento si potesse trasformare in un rischio enorme: la squadra campana, allenata dall’altro Inzaghi, Filippo, era a tre punti di distanza e sperava due cose: il ko granata contro la Lazio e poi il colpaccio nell’ultimo turno così da restare in A nel prossimo campionato. Così non sarà, il Toro è salvo.

Ma ha dovuto penare la squadra del presidente Cairo, in tribuna all’Olimpico, perché la Lazio ha colpito più volte i legni granata, ha avuto numerose occasioni da gol, in particolare un calcio di rigore che Immobile ha spedito sul palo alla destra di Sirigu sul finire del match. Un Sirigu che si è reso protagonista di interventi decisivi. Un legno l’ha colpito anche il Torino, che in classifica sale a quota 36, ed è ormai irraggiungibile dal Benevento perché questo salirebbe a 35 nel caso dovesse vincere domenica lo scontro che invece senza il sudatissimo pari di stasera rischiava di diventare uno spareggio. 

AGI – “Il fatto di essere riuscito a mettere insieme una squadra che piace mi dà molta soddisfazione e sono ottimista per il futuro. In un anno avremo l’Europeo, la fase finale di Nations League e il Mondiale, l’obiettivo è riuscire a vincere pur sapendo che non sarà semplice e che servirà anche un po’ di fortuna”. Lo ha detto Roberto Mancini, Ct della Nazionale che oggi ha rinnovato il contratto fino al 2026.

L’avventura di ‘Mancio’ sulla panchina dell’Italia, è iniziata il 14 maggio 2018: firma del contratto che lo avrebbe legato per due anni agli Azzurri piu’ rinnovo automatico in caso di qualificazione a EURO 2020. Il giorno dopo, ricorda la Figc, la prima uscita ufficiale a Coverciano, dove nei giorni seguenti sarebbe iniziato il suo primo raduno. L’esordio in panchina, 52 Ct della storia della Nazionale, è datato 28 maggio 2018, a San Gallo (Svizzera), nel match vinto 2-1 con l’Arabia Saudita; la prima in casa è invece il 4 giugno a Torino, 1-1 con l’Olanda. Da quel momento, Mancini ha rilanciato un’Italia reduce dalla delusione della mancata partecipazione al Mondiale in Russia permettendole di qualificarsi con un percorso netto al Campionato Europeo al via il prossimo 11 giugno e portandola alla Final Four della UEFA Nations League in programma a ottobre.

Anche il cammino nelle qualificazioni alla Coppa del Mondo di Qatar 2022 è iniziato lo scorso marzo con tre successi nelle prime tre gare. In sintesi, in tre anni Mancini ha stabilito una lunga serie di numeri impressionanti, diventando il Ct con la miglior media punti nella storia azzurra, dopo aver stabilito il record di 11 vittorie consecutive nel 2019 che ha superato il precedente di Vittorio Pozzo (9) degli anni ’30, delle 10 vittorie su 10 gare nelle qualificazioni europee, per la prima volta nella nostra storia.

Con 70 punti è il Ct con il maggior numero di punti dopo 30 partite e quello con la percentuale più alta di vittorie: 70% (21 vittorie), davanti a Pozzo, Sacchi, Vicini e Lippi; eguaglia Lippi nella serie di imbattibilità a 25 gare (ultimo ko a settembre 2018, con il Portogallo a Lisbona), con la possibilità di raggiungere Pozzo, arrivato a 30 gare da imbattuto. Tra l’altro, l’Italia ha in corso una serie da 605′ senza subire gol (6 gare intere) e si conferma una difesa di ferro: sole 3 reti subi’te nelle ultime 15 partite e per 18 volte su 30 ha chiuso con la porta inviolata. In questi 3 anni, il Ct ha convocato 76 calciatori, schierandone 65, tra i quali 32 esordienti. Bonucci è il calciatore piu’ impiegato (24 presenze, 1.970′ sui 2700′ totali), 26.5 l’età media delle sua formazione tipo.

I prossimi impegni per gli Azzurri prevedono due test amichevoli con San Marino (Sardegna Arena, Cagliari, 28 maggio ore 20.45) e Repubblica Ceca (Stadio Dall’Ara, Bologna, 4 giugno ore 20.45). Sarà la terza sfida della storia con San Marino dopo quelle del 1992 e del 2013, oltre al test non ufficiale con l’Italia Sperimentale del 2017. Si torna a giocare a Cagliari dopo 16 anni e sarà la sesta volta della Nazionale in Sardegna, la prima nella ‘Sardegna Arenà dopo l’Amsicora e il S. Elia. Nella seconda amichevole, la Nazionale affronta la Repubblica Ceca: bilancio complessivo in perfetta parità: 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte; considerando anche la Cecoslovacchia, l’Italia conta in quel caso 9 vittorie a 8, compresa quella per 2-1 nei supplementari della Finale di Coppa del Mondo in Italia del 1934, oltre a 9 pareggi.

Curioso precedente nel 1953: la vittoria dell’Italia per 3-0 a Genova il 13 dicembre, fu la prima partita della Nazionale trasmessa in tv, con telecronaca di Carlo Bacarelli. L’ultima amichevole prima del calcio d’inizio di Euro 2020 si giocherà a Bologna, che ospita gli Azzurri per la 22a volta, a distanza di quasi 3 anni dall’ultimo precedente nel settembre 2018. 

AGI – Si è aperto con un trionfo della squadra italiana nella 35 chilometri femminile il Campionato europeo di marcia per Nazioni.

Sulle strade di Podebrady in Repubblica Ceca, argento per Eleonora Giorgi e bronzo per Lidia Barcella.

Ad imporsi sulla nuova distanza della marcia introdotta a livello mondiale è stata la greca Antigoni Drisbioti che ha concluso in 2 ore 49’55.

Giorgi, bronzo iridato della 50 km a Doha nel 2019, dopo essere stata al comando nei primi dieci chilometri, è entrata in crisi nella parte centrale della gara per poi riuscire a rimontare nei chilometri conclusivi e risalire fino al secondo posto (2h51’05).

Molto buona la prestazione di Barcella che ha abbassato di quasi sette minuti il precedente primato personale portandolo a 2h51’50.

A contribuire all’ottimo risultato di squadra l’ottavo posto di Federica Curiazzi (2h56’02).

Nella 50 km maschile bronzo per l’azzurro Andrea Agrusti (3h49’52) nella gara vinta dallo spagnolo Marc Tur (3h47’40) sul finlandese Aleksi Ojala (3h48’25), quinto l’italiano Marco De Luca (3h50’48). Per Agrusti il crono ottenuto vale di appena otto secondi la qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo. 

AGI – La Roma vince il derby e batte all’Olimpico la Lazio per 2 a 0 nell’anticipo serale della 37esima giornata di Serie A. La sconfitta esclude la Lazio dalle prime quattro e i biancolesti sono fuori dalla prossima Champions League.

A sbloccare la gara al 42′ è la rete di Mkhitaryan, che crossa grazie a una grande giocata di Dzeko e non fallisce col destro. Al 78′, poi, Pedro si libera dal limite dell’area e fa partire un gran sinistro che sorprende Reina. È il gol numero due che chiude la partita.

La lazio finisce in 10 per l‘espulsione di Acerbi a pochi minuti dal triplice fischio. 

AGI – Ultimi spiccioli di speranze europee e una rivincita dopo la sfida d’andata dominata dalla Lazio con un netto 3-0: è questa la posta in palio nel derby del Cupolone di sabato sera. La Roma, alla penultima gara con Paulo Fonseca prima dell’arrivo di Josè Mourinho, deve cercare di difendere il settimo posto, l’ultimo posto utile per andare in Europa (i turni di qualificazione alla nuova Conference League) dall’attacco del Sassuolo. I biancocelesti, a cui manca anche il recupero contro il Torino, si giocano l’ultima ‘fiche’ sul tavolo dell’Europa che conta: con una vittoria potrebbero restare in scia alle pretendenti alla Champions.

La partita sarà diretta da Luca Pairetto ed è il derby numero 178 in gare ufficiali: 65 le vittorie della Roma, 47 quelle della Lazio, 65 i pareggi. Ma in casa dei giallorossi, il bilancio è piu’ netto con 29 successi a 14 per la Roma (33 i pareggi), che nelle ultime tre stagioni è rimasta imbattuta (2-1 nel 2017, 3-1 nel 2018 e 1-1 nel 2020).

L’ultima vittoria della Lazio è il 3-1 del 30 aprile 2017 con gol di Basta e doppietta di Keita (temporaneo 1-1 di De Rossi su rigore) Simone Inzaghi ha assicurato che non molla il sogno Champions: “Non sarà una partita come le altre. Crederemo fino alla fine alla Champions e ci aspettiamo una gara particolare e sentita. Chiederò ai ragazzi l’umiltà che abbiamo mostrato in questo girone di ritorno”.

All’Olimpico i biancoclelesti sono reduci da 12 successi consecutivi, anche se questo derby è formalmente in trasferta. Inzaghi recupera Lucas Leiva e Andreas Pereira dopo la squalifica. Ce la fa anche Milinkovic-Savic dopo l’operazione di riduzione della frattura al naso rimediata a Firenze Inzaghi ha anche fatto una battuta sull’arrivo di Mou alla Roma: “Per lui parla chiaro il palmares e sarà un valore aggiunto per i giallorossi”.

Fonseca, da parte sua, ha annunciato cambiamenti di strategia ma non di modulo: “Giocheremo con la difesa a quattro, abbiamo preparato strategicamente questa gara in un modo diverso, per non lasciare spazio al contropiede avversario. Abbiamo una strategia, vogliamo essere una squadra più equilibrata. Le risposte sono state positive e a volte un cambio puo’ servire anche per creare nuove dinamiche della squadra”.

Poi il rammarico per i troppi punti lasciati per strada: “È stata una stagione difficile a causa degli infortuni di giocatori importanti, se li avessimo avuto saremmo potuti arrivare in un’altra posizione”. 

AGI – Lorenzo Sonego batte Dominic Thiem in tre set e vola ai quarti di finale dell’Atp Masters 1000 di Roma. Il tennista piemontese si è imposto sul numero 4 del seeding al termine di una maratona durata 3 ore e 24 minuti per 6-4, 6-7, 7-6. Al prossimo turno l’azzurro affronterà il russo Andrey Rublev.

Lo stop per il coprifuoco

La partita è stata sospesa per 23 minuti fra secondo e terzo set per permettere agli spettatori di tornare a casa in tempo per il coprifuoco scattato alle 22 e così gli spalti si sono svuotati con grande rammarico degli appassionati presenti.

Prova superlativa

Prestazione davvero superlativa quella del 26enne torinese, a conferma dell’ottimo stato di forma. Nel primo parziale strappa la battuta all’austriaco al settimo gioco e alla prima occasione utile si prende il primo set. Nel secondo cede solo al tie-break per 7 punti a 5. Poi, dopo una breve interruzione per consentire al pubblico di defluire nel rispetto delle norme sul coprifuoco alle 22, il numero 33 del mondo riparte alla grande e vola sul 2-0. Thiem sembra però averne di più, gli strappa la battuta per due volte e va a servire sul 5-3: sembra finita, ma il torinese annulla un match-point e porta la sfida a un nuovo tie-break dove stavolta riesce ad avere la meglio. Ora Rublev: un solo precedente fra i due, a favore del russo che lo scorso anno si è imposto in due set sul veloce di Vienna. 

Le parole di Sonego

“Non è stato facile giocare due set con i fan e un altro senza, ma ho il mio team e loro mi hanno supportato”, ha commentato Sonego, “è incredibile, un’emozione fantastica. Non ci ero mai arrivato così lontano qui a Roma e sono l’unico italiano rimasto. Voglio portare la bandiera dell’Italia avanti. Dedico la partita ai tifosi che mi hanno dato una grande energia”.

AGI –  L’attaccante dell’Inter campione d’Italia, Romelu Lukaku, e altri giocatori ‘nerazzurri’ verranno sanzionati per aver violato le norme anti-Covid. I calciatori sono stati sorpresi all’interno di un albergo dove si erano dati appuntamento per festeggiare il compleanno del centravanti belga.

Nello specifico, i carabinieri della Compagnia Milano Duomo e della Squadra mobile sono intervenuti alle 3 di notte, dopo una segnalazione pervenuta al 112, in un hotel del centro del capoluogo lombardo dove, all’interno di una sala eventi, si stava appunto festeggiando il compleanno di Lukaku.

Oltre al ‘numero 9’, sono state identificate altre 23 persone, tra cui alcuni altri giocatori dell’Inter e il direttore del ristorante dell’hotel che ha organizzato l’evento. Il direttore e gli ospiti saranno, a vario titolo, sanzionati per la violazione della normativa sul contenimento del Covid-19.

AGI – Il Napoli vince anche con l’Udinese e torna momentaneamente al secondo posto della classifica, scavalcando Atalanta e Milan.

Allo stadio Maradona finisce 5-1 con le reti di Zielinski, Fabian Ruiz, Lozano, Di Lorenzo ed Insigne; inutile la zampata bianconera di Okaka.

I partenopei fanno la partita sin dall’inizio e a cavallo della mezz’ora di gioco indirizzano la sfida: al 28′ apre le danze Zielinski con un facile tap-in, al 31′ invece raddoppia Fabian Ruiz con uno splendido sinistro a giro. Il Napoli sembra in totale controllo, ma prima dell’intervallo un lampo di Okaka riapre a sorpresa il match.

Una fiammata resa vana però da Lozano, che nei primi minuti della ripresa realizza il 3-1 su un disimpegno errato dei friulani. Dieci minuti più tardi chiude i conti Di Lorenzo, bravo a ribadire in rete una respinta di Musso sul colpo di testa di Manolas.

Partecipa alla festa anche capitan Insigne, che nel finale trova il definitivo 5-1 dopo aver colpito anche un incrocio dei pali.