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(AGI) – Tauranga (Nuova Zelanda), 9 lug. – A Imola e’ l’Ac/Dc Day, ma all’appello manchera’ il batterista. Phil Rudd. Se ha scampato la prigione, rischia ancora di finire dietro le sbarre pende ancora sulla sua testa se continuera’ con il suo “stile di vita da rock star”. Questo e’ l’avvertimento del giudice neozelandese che l’ha condannato a 8 mesi di arresti domiciliari per possesso di droga e per aver minacciato di morte il suo ex capo della sicurezza. L’artista 61enne rischiava fino a 7 anni di carcere, con la procura che aveva chiesto una condanna a 18 mesi. A suo favore ha giocato la fedina penale relativamente pulita, ha spiegato il giudice Thomas Ingram.

Arrivato in tribunale a bordo di una Bentley guidata dall’autista e circondato da un gruppo di familiari e amici, Rudd ha ringraziato i fan per il loro “fantastico” sostegno. Diverso l’atteggiamento all’uscita dell’aula, dopo la lettura del verdetto, quando a un reporter, il rocker ha risposto in malo modo, esortandolo a trovarsi un “fottuto lavoro”. Il suo ingaggio con gli Ac/Dc e’ ora in bilico: nonostante le sbandierate intenzioni di riunirsi alla band, il gruppo, impegnato nel tour mondiale “Rock or Bust”, l’ha gia’ rimpiazzato con Chris Slade. Proprio su questo tasto aveva insistito l’avvocato di Rudd di fronte al giudice, sostenendo che una condanna sarebbe costata al batterista decine di milioni di dollari.

Ma Ingram ha ricordato, lapidario, che “i Queen hanno rimpiazzato Freddie Mercury, e’ chiaro che la band (Ac/Dc) e’ in tour senza di lui”. Rudd era stato arrestato a novembre, nella sua abitazione sulla costa nella citta’ di Tauranga. Arrabbiato per la scarsa organizzazione durante una performance da solista, il batterista aveva chiesto che un ex impiegato da lui ritenuto responsabile venisse “tolto di mezzo”. Poi, lo aveva chiamato direttamente al telefono e lo aveva minacciato di morte. Durante la perquisizione della casa del batterista, gli agenti avevano trovato quasi 500 grammi di metamfetamine e 91 grammi di cannabis. In aprile, lui stesso si era dichiarato colpevole di possesso di droga e minacce di morte. (AGI)

(AGI) – Tauranga (Nuova Zelanda), 9 lug. – A Imola e’ l’Ac/Dc Day, ma all’appello manchera’ il batterista. Phil Rudd. Se ha scampato la prigione, rischia ancora di finire dietro le sbarre pende ancora sulla sua testa se continuera’ con il suo “stile di vita da rock star”. Questo e’ l’avvertimento del giudice neozelandese che l’ha condannato a 8 mesi di arresti domiciliari per possesso di droga e per aver minacciato di morte il suo ex capo della sicurezza. L’artista 61enne rischiava fino a 7 anni di carcere, con la procura che aveva chiesto una condanna a 18 mesi. A suo favore ha giocato la fedina penale relativamente pulita, ha spiegato il giudice Thomas Ingram. Arrivato in tribunale a bordo di una Bentley guidata dall’autista e circondato da un gruppo di familiari e amici, Rudd ha ringraziato i fan per il loro “fantastico” sostegno.

Diverso l’atteggiamento all’uscita dell’aula, dopo la lettura del verdetto, quando a un reporter, il rocker ha risposto in malo modo, esortandolo a trovarsi un “fottuto lavoro”. Il suo ingaggio con gli Ac/Dc e’ ora in bilico: nonostante le sbandierate intenzioni di riunirsi alla band, il gruppo, impegnato nel tour mondiale “Rock or Bust”, l’ha gia’ rimpiazzato con Chris Slade. Proprio su questo tasto aveva insistito l’avvocato di Rudd di fronte al giudice, sostenendo che una condanna sarebbe costata al batterista decine di milioni di dollari. Ma Ingram ha ricordato, lapidario, che “i Queen hanno rimpiazzato Freddie Mercury, e’ chiaro che la band (Ac/Dc) e’ in tour senza di lui”. Rudd era stato arrestato a novembre, nella sua abitazione sulla costa nella citta’ di Tauranga. Arrabbiato per la scarsa organizzazione durante una performance da solista, il batterista aveva chiesto che un ex impiegato da lui ritenuto responsabile venisse “tolto di mezzo”. Poi, lo aveva chiamato direttamente al telefono e lo aveva minacciato di morte. Durante la perquisizione della casa del batterista, gli agenti avevano trovato quasi 500 grammi di metamfetamine e 91 grammi di cannabis. In aprile, lui stesso si era dichiarato colpevole di possesso di droga e minacce di morte. (AGI) .

(AGI) – Roma, 9 lug. – Dopo lo straordinario successo de “Lo Stadio Tour” riparte a novembre il viaggio live di Tiziano Ferro. “L’european tour 2015” con 17 date in 15 citta’, tra cui Roma, Milano, Zurigo, Monaco, Bruxelles, animera’ i palasport italiani ed europei. Sul palco rimane la stessa formazione che ha accompagnato Tiziano negli stadi: alla chitarra Tim Stewart e Davide Tagliapietra, al pianoforte Luca Scarpa, Nicola Peruch alle tastiere, Aaron Spears alla batteria e Reggie Hamilton al basso. Oltre 300mila spettatori hanno seguito il cantautore durante gli 8 concerti estivi negli stadi. I biglietti per il tou autunnale saranno in vendita da martedi’ 14 luglio su www.livenation.it e tramite il circuito Ticketone www.ticketone.it. (AGI) .

(AGI) – Roma, 9 lug. – Sono due dei principali compositori/artisti del XX secolo: Caetano Veloso e Gilberto Gil festeggiano quest’anno il 50mo anniversario sia di carriera artistica che di amicizia. Si sono incontrati per la prima volta per caso a Salvador (Bahia), e da quel giorno dei primi anni ’60 sono stati molto amici, nonostante la vita li abbia a volte allontanati. Insieme, hanno scritto solo poche composizioni, ma hanno condiviso gioie, momenti felici, avventure e momenti tristi? e la loro amicizia e’ sempre stata li’. Dopo i sold out a Parigi, Londra, Copenaghen, Amsterdam, il loro toutr fa tappa in Italia: domani, venerdi’ 10 luglio, a Chieri (TO), nell’ambito di Area. Festival Internazionale dei beni Comuni, e la tournee proseguira’ poi sabato 11 luglio al Festival di Villa Arconati a Bollate (Mi), venerdi’ 17 luglio a Umbria Jazz 15 a Perugia, domenica 19 luglio a Udin&Jazz a Udine. Il concerto che Caetano Veloso e Gilberto Gil propongono e’ completamente inedito, con una scaletta pensata ad hoc, che vede i due artisti insieme sul palco per l’intera durata del live. Da quando si sono esibiti nel 1994 nel tour mondiale “Tropicalia Due”, che in Italia fece tappa ad Umbria Jazz, molti produttori da tutto il mondo hanno provato a ripresentare questo concerto, ma solo ora, dopo che ognuno ha sviluppato per anni i propri progetti e prodotto molti album, Veloso e Gil hanno trovato il tempo per fermarsi e discutere di questo nuovo duo in cui sono solo loro due sul palco con le loro chitarre. Queste le prossime date del tour europeo, prodotto e organizzato dalla Intersuoni BMU. Dal tour mondiale Tropicalia Due nel lontano 1994, molti produttori da varie parti del mondo hanno richiesto che venisse ripetuto questo tipo di show, ma solo ora, dopo che ognuno di loro ha sviluppato diversi progetti e prodotto molti album, hanno trovato il tempo per fermarsi e discutere di questo nuovo duo Caetano&Gil – two friends, one century of music, in cui saranno solo loro due sul palco con le loro chitarre. “Gil e’ un grande inventore che non deposita i brevetti” duice Veloso, “Esercita il suo grande talento con fin troppa modestia, e il suo disprezzo innocente verso la sua stessa grandezza sono due facce di una luna mezza nera e mezza nascosta, che e’ la sua stessa musica. Cio’ che capisco di Gil ad oggi: per lui, essere un musicista e’ sempre stato qualcosa di ordinario, un’indole innata che non gli ha mai richiesto troppo lavoro. Vuole discutere di cio’ che circonda la musica; insieme ai suoi colleghi, vuole studiare una strategia politica di interferenza all’interno del mercato, col risultato di “deprovincializzare” e modernizzare il Brasile. Inoltre, Gil una volta ha dichiarato che, invece di affinare la sua percezione armonica, avrebbe preferito suonare le percussioni”. “Con Caetano e’ sempre un alternarsi di momenti emozionanti (come con il maestro Joao Gilberto) e momenti piu’ da ‘guerriero’ (come nel rock ‘n’ roll). Sempre teso al raggiungimento collettivo dello stato Zen e della completa felicita’ del pianeta” aggiunge Gil, “Con Caetano e’ sempre stato un affrontare la vita cosi’ com’e’, indipendentemente dal fatto che ci si trovi in un viaggio aereo o in un rituale Candomble’, che sia essa espressione di civilta’ o della mentalita’ selvaggia. Con Caetano e’ sempre stato amore e amicizia”. (AGI) .

(AGI) – Roma, 9 lug. – Dopo la data sold out a Milano del tour indoor, e i live in Asia, Canada e Stati Uniti, Noel gallagher’s high flying birds torna in concerto per la data romana del tour che segue la pubblicazione del nuovo album, ‘Chasing Yesterday’, uscito a marzo su etichetta Sour Mash Records. L’ex Oasis incarna celebrita’ e musica; genio e sregolatezza e sara’ questa sera al Postepay Rock in Roma. L’album segue l’enorme successo dell’album di debutto della band, doppio platino certificato, che ha venduto 770.000 copie solo nel Regno Unito, e un lungo tour che ha visto la band esibirsi in 32 paesi e 143 concerti in 15 mesi. Il concerto di stasera sara’ seguito martedi’ 14 luglio da quello dei Verdena e sabato 18 luglio da uno degli appuntamenti piu’ attesi: i Muse. (AGI)

(AGI) – Los Angeles (California), 9 lug. – Negli anni ’80 faceva sognare nelle vestiti del bravo investigatore privato Magnum P.I. nelle verdi Hawaii a bordo di una fiammanta ferrari 308 Gts rossa. Ora Tom Selleck finisce nel fango, o meglio vista la mancanza di acqua, nella polvere, per essere stato beccato a rubare acqua da un idrante (quelli rossi cui si attaccano i pompieri) nel corso degli ultimi due anni. Non perche’ non avesse nulla da bere ma per innaffiare il suo ranch, rara perla verde smeraldo in un California saharizzata dalla devastante siccita’ che ormai da 4 anni ha devastato lo Stato. Il Calleguas Municipal Water District ha denunciato alla Corte Superiore della contea di Ventura contro Selleck. I responsabili del bacino idrico dell’area di Calleguas hanno speso quasi 22.000 dollari per un investigatore privato che ha accertato come ripetutamente tra il 2013 ed il 2015 una cisterna d’acqua ha attinto ad un idrante pubblico nella citta’ di Thousand Oaks nella California meridianonale per innaffiare il vicino ranch dell’atttore. Il furto con scarsa destrezza d’acqua piu’ recente e’ avvento per ben 4 volte solo a marzo. Selleck e i suoi legali non hanno risposto alle telefonate in cui si chiedeva loro un commento. Peraltro all’attore gia’ nel novembre del 2013 il Calleguas Municipal Water District aveva intimato di smettere di trafugare l’acqua, avvertendolo che in caso contrario sarebbe stato denunciato. Avvertimento inutile. Selleck non e’ l’unica star o ex star ad essere accusato di ignorare i regolamenti sui razionamenti d’acqua nell’ex Stato giardino Usa dove molti coltivatori sono stati costretti a distruggere le loro coltivazioni, in primis quelle di mandorle, ad altissima intensita’ di irrigazione. (AGI) .

(AGI) – Venezia, 8 lug. – “Everest”, un film Universal Pictures diretto da Baltasar Kormakur, sara’ il film d’apertura, fuori concorso, della 72esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2-12 settembre 2015), diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta. “Everest” sara’ proiettato in prima mondiale il 2 settembre nella Sala Grande (Palazzo del Cinema) al Lido di Venezia. Ispirato a fatti legati al tentativo di raggiungere la vetta della piu’ alta montagna del mondo, il film documenta il viaggio di due spedizioni che si imbattono in una violentissima tempesta di neve. Il coraggio degli scalatori viene messo a dura prova dalla forza della natura, che trasformera’ la loro ossessione in una lotta per la sopravvivenza. “Everest” e’ una produzione Working Title Films. E’ interpretato da Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright, Michael Kelly, Sam Worthington, Keira Knightley, Emily Watson e Jake Gyllenhaal. E’ prodotto da Tim Bevan, Eric Fellner, Baltasar Kormkur, Nicky Kentish Barnes, Brian Oliver e Tyler Thompson. Presentato da Universal Pictures e Walden Media, in collaborazione con Cross Creek Pictures, e’ adattato per lo schermo da William Nicholson (“Il gladiatore”) e dal premio Oscar Simon Beaufoy (“The Millionaire”). Il film e’ stato girato in Nepal, alle pendici dell’Everest, sulle Alpi italiane (Val Senales, Trentino-Alto Adige), negli studi di Cinecitta’ a Roma e nei Pinewood Studios nel Regno Unito. Universal distribuira’ “Everest” in tutto il mondo; il film sara’ distribuito negli Stati Uniti a partire dal 18 settembre, inizialmente solo sugli schermi IMAX 3D e premium-large format 3D, mentre dal 25 settembre sara’ diffuso in tutte le sale, anche in 2D. L’uscita italiana e’ prevista per il 24 settembre. (AGI)

(AGI) – Roma, 8 lug. – Robbie Williams non delude mai. Anche il finale un po’ ‘brusco’ del concerto di ieri al ‘Postepay Rock in Roma’ nulla ha tolto a uno show che ha incendiato la folla di quindicimila fan accorsi a Capannelle per la data romana del suo ‘Let me entertain you’ tour.

Un mattatore, come sempre, capace di trasformare uno spettacolo di musica e luci in uno show a tutto tondo, in cui non servono un corpo di ballo ne’ una band glamour, tanto bastano la sua strabordante energia e l’entuasiasmo con cui il pubblico lo segue in ogni passo.

Una scaletta varia e sorprendente che ha compreso un omaggio – ai limiti della commozione – a Freddie Mercury e ai Queen; un salto nello swing e un rapido assaggio di U2 e Led Zeppelin, senza tralasciare una cover di Lorde.

 

Robbie Williams incendia il Rock in Roma, in 15mila ballano con lui

 

Il concerto si apre, puntualissimo, con ‘Let me enteratin you’: la platea e’ subito tutta con lui per farsi trascinare in ‘Rock Dj’, ‘Monsoon’, ‘Come Undone’ e ‘Mandalay’, prima di concedersi una passeggiata tra il pubblico sulle note swing di ‘Minnie the moocher’. Indossa un kilt nero, fa ironia su se stesso, sul suo passato nei Take That (di cui non canta nemmeno una canzone) e sull’abuso di alcool e droghe, ma da quando e’ tornato sul palco sa quanto il pubblico lo ami e quanto le ragazze assiepate ai suoi piedi attendano il compiersi del consueto rito: ne sceglie una in reggiseno e jeans – una mora procace che si presenta come Morena – e la porta letteralmente a letto con se’, ma solo per intonare ‘Candy’. Manca la ‘pomiciata’ sul palcoscenico che ha sempre mandato in visibilio il pubblico femminile: Robbie ha messo la testa a posto, e’ sposato e padre di figli e non e’ piu’ tempo di fare certe cose, almeno non in pubblico.

Guarda la galleria fotografica

La musica, comunque, continua a farla da padrone, con le incursioni extra-repertorio in ‘I still haven’t found what I’m looking for’ degli U2, ‘Whole Lotta Love’ dei Led Zeppelin, ‘I love Rock’n’ roll’ degli Arrows e il lungo omaggio ai Queen che comprende un accenno di ‘We will rock you’ e una travolgente interpretazione integrale di ‘Bohemian Rhapsody’. La chiusa e’ affidata ai classici ‘Feels’ e ‘Angels’, prima di salutare – forse un po’ frettolosamente – il pubblico romano sulle note di ‘My way’ in versione acustica: l’anima del crooner e’ dura a morire. (AGI)

(AGI) – Roma, 6 lug. – La “sbirritudine” e’ il sesto senso che alcuni poliziotti possiedono nei confronti della mafia e il protagonista del romanzo omonimo (Rizzoli, 18 euro, 439 pagine) di Giorgio Glaviano lo possiede come dote naturale. E’ un poliziotto siciliano che lavora in Sicilia, un polizotto che contro la mafia ha lottato davvero, anche a costo di combattere non solo la criminalita’ organizzata imperante, ma anche lo Stato che la subiva inerme. La scena e’ quella del paesino siciliano di Bonifacio ed e’ qui che questo servitore dello Stato, tormentato dai pensieri, ripercorre i luoghi che sono stati il teatro delle sue battaglie: Cefalu’, Messina, Prezia e – appunto – Bonifacio. Luoghi nei quali per anni si e’ dedicato a sradicare il potere del clan di Fifi Bellingeri, costituendo una squadra investigativa con persone motivate come lui. Eppure la sua instancabile determinazione e la totale devozione al suo lavoro, inteso come una missione, lo fanno emarginare, come un corpo isolato. Nel percorso di vita gli incontri lo segnano profondamente: colleghi collusi, dirigenti che tentano di opporre qualsiasi mezzo per farlo fallire, militari disonesti fino alla convinzione che Stato e mafia si assomiglino molto piu’ di quanto possa sembrare. I mondi opposti che si attraggono fino quasi a toccarsi, lo porteranno quasi a sentirsi simile a uno di quei latitanti cui dava la caccia. ‘Sbirritudine’ e’ una storia vera, raccontata con uno stile che rispecchia in toto il carattere del protagonista: veloce e determinato. Un libro che aiuta a capire cosa voglia dire non abbassare mai la guardia, non perdere mai la consapevolezza della propria missione. (AGI) .

(AGI) – Roma, 8 lug. – Robbie Williams non delude mai. Anche il finale un po’ ‘brusco’ del concerto di ieri al ‘Postepay Rock in Roma’ nulla ha tolto a uno show che ha incendiato la folla di quindicimila fan accorsi a Capannelle per la data romana del suo ‘Let me entertain you’ tour.

Un mattatore, come sempre, capace di trasformare uno spettacolo di musica e luci in uno show a tutto tondo, in cui non servono un corpo di ballo ne’ una band glamour, tanto bastano la sua strabordante energia e l’entuasiasmo con cui il pubblico lo segue in ogni passo.

Una scaletta varia e sorprendente che ha compreso un omaggio – ai limiti della commozione – a Freddie Mercury e ai Queen; un salto nello swing e un rapido assaggio di U2 e Led Zeppelin, senza tralasciare una cover di Lorde.

 

Robbie Williams incendia il Rock in Roma, in 15mila ballano con lui

 

Il concerto si apre, puntualissimo, con ‘Let me enteratin you’: la platea e’ subito tutta con lui per farsi trascinare in ‘Rock Dj’, ‘Monsoon’, ‘Come Undone’ e ‘Mandalay’, prima di concedersi una passeggiata tra il pubblico sulle note swing di ‘Minnie the moocher’. Indossa un kilt nero, fa ironia su se stesso, sul suo passato nei Take That (di cui non canta nemmeno una canzone) e sull’abuso di alcool e droghe, ma da quando e’ tornato sul palco sa quanto il pubblico lo ami e quanto le ragazze assiepate ai suoi piedi attendano il compiersi del consueto rito: ne sceglie una in reggiseno e jeans – una mora procace che si presenta come Morena – e la porta letteralmente a letto con se’, ma solo per intonare ‘Candy’. Manca la ‘pomiciata’ sul palcoscenico che ha sempre mandato in visibilio il pubblico femminile: Robbie ha messo la testa a posto, e’ sposato e padre di figli e non e’ piu’ tempo di fare certe cose, almeno non in pubblico.

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La musica, comunque, continua a farla da padrone, con le incursioni extra-repertorio in ‘I still haven’t found what I’m looking for’ degli U2, ‘Whole Lotta Love’ dei Led Zeppelin, ‘I love Rock’n’ roll’ degli Arrows e il lungo omaggio ai Queen che comprende un accenno di ‘We will rock you’ e una travolgente interpretazione integrale di ‘Bohemian Rhapsody’. La chiusa e’ affidata ai classici ‘Feels’ e ‘Angels’, prima di salutare – forse un po’ frettolosamente – il pubblico romano sulle note di ‘My way’ in versione acustica: l’anima del crooner e’ dura a morire. (AGI)