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Dieci vaccini obbligatori per l'iscrizione a scuola da 0 a 16 anni. Pena la non iscrizione fino ai 6 anni, e il pagamento di multe per i genitori dai 6 anni in poi. è previsto l'obbligo di vaccinazione anche per i minori stranieri non accompagnati. I vaccini potranno essere prenotati anche in farmacia. Nasce l'Anagrafe nazionale vaccini, e vengono promosse iniziative di informazione e comunicazione sulle vaccinazioni. Queste le principali novità della legge sui vaccini, firmata dal ministro Lorenzin, e sulla quale in tarda serata la Camera vota la fiducia. Ecco i 10 punti chiave del provvedimento.

1) Vengono dichiarate obbligatorie per legge, secondo le indicazioni del Calendario allegato al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente (età 0-16 anni) e in riferimento alla coorte di appartenenza, dieci vaccinazioni.

  1. anti-poliomelitica;
  2. anti-difterica;
  3. anti-tetanica;
  4. anti-epatite B;
  5. anti-pertosse;
  6. anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
  7. anti-morbillo;
  8. anti-rosolia;
  9. anti-parotite;
  10. anti-varicella.

Per queste ultime 4 è prevista una valutazione fra tre anni per l'eventuale eliminazione dell'obbligo. Non saranno dirimenti per l'iscrizione a scuola, ma saranno offerti gratuitamente (con un'offerta "attiva", vale a dire con chiamata dalle Asl), i vaccini contro meningococco B, meningococco C, pneumococco e rotavirus (i primi due in origine erano previsti nel decreto come obbligatori). Sarà possibile procedere alla vaccinazione monocomponente per chi risulti già immunizzato per alcuni di questi vaccini. Per tutti gli altri, comunque, non saranno necessarie dieci punture, anzi. Ne basteranno due: sei vaccini possono essere somministrati insieme, con l'esavalente (anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus Influenzae tipo b), e altri quattro possono essere somministrati con il quadrivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella).

 

2) Tali vaccinazioni possono essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta. Se un bambino ha già avuto le patologie indicate deve farsi attestare tale circostanza dal medico curante che potrà anche disporre le analisi del sangue per accertare che abbia sviluppato gli anticorpi.

3) In caso di violazione dell'obbligo vaccinale ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale e ai tutori è comminata la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 500 euro. Le sanzioni vengono irrogate dalle Aziende sanitarie. I genitori a cui l'Asl contesta la mancata vaccinazione possono provvedere entro il termine indicato a mettersi in regola. In origine la norma prevedeva anche la segnalazione al tribunale dei minori per l'eventuale perdita della patria potestà, passaggio cancellato in commissione.

4) Non possono essere iscritti agli asili nido ed alle scuole dell'infanzia, pubbliche e private, i minori che non abbiano fatto le vaccinazioni obbligatorie. In tal caso, il dirigente scolastico segnala, entro 10 giorni, alla Azienda sanitaria competente il nominativo del bambino affinchè si adempia all'obbligo vaccinale. Il genitore può anche autocertificare l'avvenuta vaccinazione e presentare successivamente copia del libretto. Chi è in attesa di vaccinare il bambino può comunque iscriverlo, presentando copia della prenotazione dell'appuntamento presso la azienda sanitaria locale.

5) Anche nella scuola dell'obbligo, i minori che non sono vaccinabili per ragioni di salute sono di norma inseriti dal dirigente scolastico in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati o non immunizzati.

6) L'Agenzia del farmaco è coinvolta sul fronte della farmacovigilanza: predisporrà una relazione annuale con i dati degli eventi avversi associabili alla vaccinazione. Relazione che verrà trasmessa dal ministro al Parlamento. Stretta anche sui prezzi dei vaccini: dovranno essere sottoposti alla negoziazione obbligatoria dell'Aifa. Infine, la stessa Agenzia è sempre parte in giudizio in tutte le controversie riguardanti presunti danni da vaccinazioni e somministrazione di presunti farmaci non oggetto di sperimentazione. 

7) I vaccini potranno essere prenotati anche in farmacia, gratuitamente. I genitori potranno invece recarsi all'Asl per ricevere informazioni sulle modalità e i tempi di vaccinazione dei propri figli.

8) Nasce l'Anagrafe nazionale vaccini, nella quale sono registrati tutti i soggetti vaccinati e da sottoporre a vaccinazione, le dosi ed i tempi di somministrazione e gli eventuali effetti indesiderati. Inoltre viene istituita una Unità di crisi permanente, promossa dal ministero della Salute, per monitorare l'erogazione del servizio e prevenire eventuali criticità.

9) Il ministero della Salute avvierà una campagna straordinaria di sensibilizzazione per la popolazione sull'importanza delle vaccinazioni per la tutela della salute. Nell'ambito della campagna, i ministeri della Salute e dell'Istruzione promuovono, dall'anno scolastico 2017/2018, iniziative di formazione del personale docente ed educativo e di educazione delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti sui temi della prevenzione sanitaria e in particolare delle vaccinazioni, anche con il coinvolgimento delle associazioni dei genitori e le associazioni delle professioni sanitarie.

10) Saltata, per assenza di coperture, l'obbligatorietà anche per operatori sanitari e scolastici, questi dovranno comunque presentare nei luoghi in cui prestano servizio una autocertificazione attestante la propria "situazione vaccinale". 

Dieci vaccini obbligatori per l'iscrizione a scuola da 0 a 16 anni. Pena la non iscrizione fino ai 6 anni, e il pagamento di multe per i genitori dai 6 anni in poi. è previsto l'obbligo di vaccinazione anche per i minori stranieri non accompagnati. I vaccini potranno essere prenotati anche in farmacia. Nasce l'Anagrafe nazionale vaccini, e vengono promosse iniziative di informazione e comunicazione sulle vaccinazioni. Queste le principali novità della legge sui vaccini, firmata dal ministro Lorenzin, e sulla quale in tarda serata la Camera vota la fiducia. Ecco i 10 punti chiave del provvedimento.

1) Vengono dichiarate obbligatorie per legge, secondo le indicazioni del Calendario allegato al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente (età 0-16 anni) e in riferimento alla coorte di appartenenza, dieci vaccinazioni.

  1. anti-poliomelitica;
  2. anti-difterica;
  3. anti-tetanica;
  4. anti-epatite B;
  5. anti-pertosse;
  6. anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
  7. anti-morbillo;
  8. anti-rosolia;
  9. anti-parotite;
  10. anti-varicella.

Per queste ultime 4 è prevista una valutazione fra tre anni per l'eventuale eliminazione dell'obbligo. Non saranno dirimenti per l'iscrizione a scuola, ma saranno offerti gratuitamente (con un'offerta "attiva", vale a dire con chiamata dalle Asl), i vaccini contro meningococco B, meningococco C, pneumococco e rotavirus (i primi due in origine erano previsti nel decreto come obbligatori). Sarà possibile procedere alla vaccinazione monocomponente per chi risulti già immunizzato per alcuni di questi vaccini. Per tutti gli altri, comunque, non saranno necessarie dieci punture, anzi. Ne basteranno due: sei vaccini possono essere somministrati insieme, con l'esavalente (anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus Influenzae tipo b), e altri quattro possono essere somministrati con il quadrivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella).

 

2) Tali vaccinazioni possono essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta. Se un bambino ha già avuto le patologie indicate deve farsi attestare tale circostanza dal medico curante che potrà anche disporre le analisi del sangue per accertare che abbia sviluppato gli anticorpi.

3) In caso di violazione dell'obbligo vaccinale ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale e ai tutori è comminata la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 500 euro. Le sanzioni vengono irrogate dalle Aziende sanitarie. I genitori a cui l'Asl contesta la mancata vaccinazione possono provvedere entro il termine indicato a mettersi in regola. In origine la norma prevedeva anche la segnalazione al tribunale dei minori per l'eventuale perdita della patria potestà, passaggio cancellato in commissione.

4) Non possono essere iscritti agli asili nido ed alle scuole dell'infanzia, pubbliche e private, i minori che non abbiano fatto le vaccinazioni obbligatorie. In tal caso, il dirigente scolastico segnala, entro 10 giorni, alla Azienda sanitaria competente il nominativo del bambino affinchè si adempia all'obbligo vaccinale. Il genitore può anche autocertificare l'avvenuta vaccinazione e presentare successivamente copia del libretto. Chi è in attesa di vaccinare il bambino può comunque iscriverlo, presentando copia della prenotazione dell'appuntamento presso la azienda sanitaria locale.

5) Anche nella scuola dell'obbligo, i minori che non sono vaccinabili per ragioni di salute sono di norma inseriti dal dirigente scolastico in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati o non immunizzati.

6) L'Agenzia del farmaco è coinvolta sul fronte della farmacovigilanza: predisporrà una relazione annuale con i dati degli eventi avversi associabili alla vaccinazione. Relazione che verrà trasmessa dal ministro al Parlamento. Stretta anche sui prezzi dei vaccini: dovranno essere sottoposti alla negoziazione obbligatoria dell'Aifa. Infine, la stessa Agenzia è sempre parte in giudizio in tutte le controversie riguardanti presunti danni da vaccinazioni e somministrazione di presunti farmaci non oggetto di sperimentazione. 

7) I vaccini potranno essere prenotati anche in farmacia, gratuitamente. I genitori potranno invece recarsi all'Asl per ricevere informazioni sulle modalità e i tempi di vaccinazione dei propri figli.

8) Nasce l'Anagrafe nazionale vaccini, nella quale sono registrati tutti i soggetti vaccinati e da sottoporre a vaccinazione, le dosi ed i tempi di somministrazione e gli eventuali effetti indesiderati. Inoltre viene istituita una Unità di crisi permanente, promossa dal ministero della Salute, per monitorare l'erogazione del servizio e prevenire eventuali criticità.

9) Il ministero della Salute avvierà una campagna straordinaria di sensibilizzazione per la popolazione sull'importanza delle vaccinazioni per la tutela della salute. Nell'ambito della campagna, i ministeri della Salute e dell'Istruzione promuovono, dall'anno scolastico 2017/2018, iniziative di formazione del personale docente ed educativo e di educazione delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti sui temi della prevenzione sanitaria e in particolare delle vaccinazioni, anche con il coinvolgimento delle associazioni dei genitori e le associazioni delle professioni sanitarie.

10) Saltata, per assenza di coperture, l'obbligatorietà anche per operatori sanitari e scolastici, questi dovranno comunque presentare nei luoghi in cui prestano servizio una autocertificazione attestante la propria "situazione vaccinale". 

Per decenni sono stati considerati, a ragione, una svolta decisiva nella storia dell'umanità, capaci di estirpare rapidamente e a poco prezzo malattie che nei secoli hanno falcidiato l'umanità. E' grazie ai vaccini che piaghe come il tifo, il vaiolo, la poliomielite, la tubercolosi, sembravano sconfitte per sempre. Oggi la situazione è molto diversa: scomparsa o sfumata la memoria di quelle terribili malattie, serpeggiano i pregiudizi, le paure, i falsi miti sui vaccini, complice la grancassa incontrollata e martellante del web. A partire da quella più tenace e persistente, quella secondo cui alcuni vaccini favorirebbero l'insorgenza dell'autismo nei bimbi, smontata oggi da una sentenza della Cassazione. Una drammatica bufala in grado di condizionare migliaia di mamme preoccupate per i propri figli, malgrado le continue rassicurazioni della scienza. 

Quell'articolo di Wakefield su Lancet

Tutto inizia alla fine degli anni '90: il positivismo scientifico applicato ai vaccini incontra il suo primo nemico mortale, proprio agli albori dell'era di Internet. E' la storia di una delle più grandi frodi scientifiche del XX secolo, a firma del gastroenterologo inglese Andrew Wakefield che, sulla prestigiosa rivista  

Dopo il comprensibile scalpore iniziale, ben presto altri studi, sia in Europa che in Usa, trovano falle nella ricerca di Wakefield, e concludono che non ci sono evidenze scientifiche del nesso vaccini-autismo. Un grande studio dell'Institute Of Medicine of the National Academies americano, valutando l'esistenza di evidenze scientifiche a favore di una possibile correlazione tra 8 differenti vaccini (incluso l'MPR) ed una serie di eventi avversi, respinge definitivamente l'ipotesi di un nesso con l'autismo. Alle stesse conclusioni è giunta l'Oms.

Quando è vero il contrario

Non solo, uno studio americano del 2011 ha dimostrato come la vaccinazione anti-rosolia (generalmente somministrata nella formulazione trivalente MPR) abbia evitato, nel decennio 2001-2010, numerosissimi casi di disturbi dello spettro autistico associati alla sindrome da rosolia congenita. Nel 2004, un'inchiesta giornalistica condotta da Brian Deer sul Sunday Times rivela che lo studio di Wakefield non era immune da interessi economici: oltre a difetti epidemiologici (quali mancanza di un gruppo di controllo, esami endoscopici e neuropsicologici non eseguiti in "cieco", comparsa dei sintomi gastroenterici dopo e non prima lo sviluppo di autismo, in 7 dei 12 bambini presi in esame), conteneva alterazioni e falsificazioni della storia anamnestica dei pazienti, allo scopo di supportare le conclusioni del suo studio. Lo scandalo è mondiale: gli altri co-autori dello studio di Wakefield firmano una dichiarazione con cui ritrattano le conclusioni del lavoro. E l'Ordine dei medici inglese riconosce il gastroenterologo colpevole di una trentina di capi d'accusa, tra cui disonestà e abuso di bambini con problemi di sviluppo, nella conduzione della ricerca pubblicata, espellendolo dall'Ordine stesso. Nel 2010 Lancet ha ritirato l'articolo in questione. 

Ma la paura ormai è instillata nell'opinione pubblica: quando negli anni 2000 l'Italia dispone l'eliminazione del tiomersale (un composto a base di etilmercurio contenuto nei vaccini fin dal 1930) dai vaccini monodose a scopo precauazionale i complottisti ci leggono una conferma dei loro sospetti sulla tossicità dei vaccini. Ignorando che l'etilmercurio ha una vita di appena 7 giorni e viene rapidamente eliminato attraverso urine e feci. Come scrive l'Oms nel 2012, "i vaccini contenenti tiomersale sono sicuri, essenziali ed insostituibili per lo svolgimento dei programmi di immunizzazione". In ogni caso, l'incidenza di autismo o anomalie del sistema nervoso centrale in bimbi vaccinati, che già era bassissima, è rimasta invariata anche dopo la rimozione precauzionale del tiomersale. 

Nella giungla dei social network

Ma l'autismo non è l'unico fantasma che aleggia attorno ai vaccini: negli anni '90 si diffonde la convinzione di una possibile associazione causale tra SIDS (la sindrome della "morte in culla") e precedente vaccinazione. Ancora oggi, il principale vaccino chiamato in causa dagli oppositori alle vaccinazioni è quello esavalente che, per i numerosi vantaggi che offre, è ampiamente impiegato in Italia per la vaccinazione dei nuovi nati contro difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B e Haemophilus influenzae tipo b, così come in altri Paesi che hanno un calendario vaccinale simile al nostro. In realtà, i numerosi studi epidemiologici effettuati per appurare l'esistenza di una correlazione tra vaccinazione e SIDS hanno dimostrato che non vi è alcuna differenza nell'occorrenza del fenomeno tra bambini vaccinati e non.

Leggende annose, come si vede, ma rifiorite a nuova vita grazie al web: secondo un'indagine Censis del 2014, il 42,8% dei genitori decide se vaccinare o meno i propri figli dopo aver cercato notizie su internet. La metà va sui social network a questo scopo, dove le notizie, ancor più che nella rete in generale, sono di tutti i tipi, assolutamente incontrollate e non filtrate. Un mare magnum apparentemente anarchico, ma in realtà decisamente orientato: l'80% dei genitori "internauti" confessa di aver trovato sui vaccini notizie di taglio negativo, solo il 45,6% si è imbattuto anche in notizie positive. Chi cerca oggi informazioni sui vaccini in rete nel 46,7% dei casi troverà allarmismi e avvertenze sui rischi, solo il 26,8% leggerà articoli o pagine web sui vantaggi delle vaccinazioni, e appena uno su 5, il 20,6%, avrà la fortuna o la perizia di imbattersi in fonti scientifiche o istituzionali, che chiariscano composizione e funzionamento dei vaccini stessi. Il risultato è un impressionante 62,1% di genitori, ossia quasi due su tre, convinti che le vaccinazioni possano causare malattie gravi. A partire, ovviamente, dall'autismo. 

Per decenni sono stati considerati, a ragione, una svolta decisiva nella storia dell'umanità, capaci di estirpare rapidamente e a poco prezzo malattie che nei secoli hanno falcidiato l'umanità. E' grazie ai vaccini che piaghe come il tifo, il vaiolo, la poliomielite, la tubercolosi, sembravano sconfitte per sempre. Oggi la situazione è molto diversa: scomparsa o sfumata la memoria di quelle terribili malattie, serpeggiano i pregiudizi, le paure, i falsi miti sui vaccini, complice la grancassa incontrollata e martellante del web. A partire da quella più tenace e persistente, quella secondo cui alcuni vaccini favorirebbero l'insorgenza dell'autismo nei bimbi, smontata oggi da una sentenza della Cassazione. Una drammatica bufala in grado di condizionare migliaia di mamme preoccupate per i propri figli, malgrado le continue rassicurazioni della scienza. 

Quell'articolo di Wakefield su Lancet

Tutto inizia alla fine degli anni '90: il positivismo scientifico applicato ai vaccini incontra il suo primo nemico mortale, proprio agli albori dell'era di Internet. E' la storia di una delle più grandi frodi scientifiche del XX secolo, a firma del gastroenterologo inglese Andrew Wakefield che, sulla prestigiosa rivista  

Dopo il comprensibile scalpore iniziale, ben presto altri studi, sia in Europa che in Usa, trovano falle nella ricerca di Wakefield, e concludono che non ci sono evidenze scientifiche del nesso vaccini-autismo. Un grande studio dell'Institute Of Medicine of the National Academies americano, valutando l'esistenza di evidenze scientifiche a favore di una possibile correlazione tra 8 differenti vaccini (incluso l'MPR) ed una serie di eventi avversi, respinge definitivamente l'ipotesi di un nesso con l'autismo. Alle stesse conclusioni è giunta l'Oms.

Quando è vero il contrario

Non solo, uno studio americano del 2011 ha dimostrato come la vaccinazione anti-rosolia (generalmente somministrata nella formulazione trivalente MPR) abbia evitato, nel decennio 2001-2010, numerosissimi casi di disturbi dello spettro autistico associati alla sindrome da rosolia congenita. Nel 2004, un'inchiesta giornalistica condotta da Brian Deer sul Sunday Times rivela che lo studio di Wakefield non era immune da interessi economici: oltre a difetti epidemiologici (quali mancanza di un gruppo di controllo, esami endoscopici e neuropsicologici non eseguiti in "cieco", comparsa dei sintomi gastroenterici dopo e non prima lo sviluppo di autismo, in 7 dei 12 bambini presi in esame), conteneva alterazioni e falsificazioni della storia anamnestica dei pazienti, allo scopo di supportare le conclusioni del suo studio. Lo scandalo è mondiale: gli altri co-autori dello studio di Wakefield firmano una dichiarazione con cui ritrattano le conclusioni del lavoro. E l'Ordine dei medici inglese riconosce il gastroenterologo colpevole di una trentina di capi d'accusa, tra cui disonestà e abuso di bambini con problemi di sviluppo, nella conduzione della ricerca pubblicata, espellendolo dall'Ordine stesso. Nel 2010 Lancet ha ritirato l'articolo in questione. 

Ma la paura ormai è instillata nell'opinione pubblica: quando negli anni 2000 l'Italia dispone l'eliminazione del tiomersale (un composto a base di etilmercurio contenuto nei vaccini fin dal 1930) dai vaccini monodose a scopo precauazionale i complottisti ci leggono una conferma dei loro sospetti sulla tossicità dei vaccini. Ignorando che l'etilmercurio ha una vita di appena 7 giorni e viene rapidamente eliminato attraverso urine e feci. Come scrive l'Oms nel 2012, "i vaccini contenenti tiomersale sono sicuri, essenziali ed insostituibili per lo svolgimento dei programmi di immunizzazione". In ogni caso, l'incidenza di autismo o anomalie del sistema nervoso centrale in bimbi vaccinati, che già era bassissima, è rimasta invariata anche dopo la rimozione precauzionale del tiomersale. 

Nella giungla dei social network

Ma l'autismo non è l'unico fantasma che aleggia attorno ai vaccini: negli anni '90 si diffonde la convinzione di una possibile associazione causale tra SIDS (la sindrome della "morte in culla") e precedente vaccinazione. Ancora oggi, il principale vaccino chiamato in causa dagli oppositori alle vaccinazioni è quello esavalente che, per i numerosi vantaggi che offre, è ampiamente impiegato in Italia per la vaccinazione dei nuovi nati contro difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B e Haemophilus influenzae tipo b, così come in altri Paesi che hanno un calendario vaccinale simile al nostro. In realtà, i numerosi studi epidemiologici effettuati per appurare l'esistenza di una correlazione tra vaccinazione e SIDS hanno dimostrato che non vi è alcuna differenza nell'occorrenza del fenomeno tra bambini vaccinati e non.

Leggende annose, come si vede, ma rifiorite a nuova vita grazie al web: secondo un'indagine Censis del 2014, il 42,8% dei genitori decide se vaccinare o meno i propri figli dopo aver cercato notizie su internet. La metà va sui social network a questo scopo, dove le notizie, ancor più che nella rete in generale, sono di tutti i tipi, assolutamente incontrollate e non filtrate. Un mare magnum apparentemente anarchico, ma in realtà decisamente orientato: l'80% dei genitori "internauti" confessa di aver trovato sui vaccini notizie di taglio negativo, solo il 45,6% si è imbattuto anche in notizie positive. Chi cerca oggi informazioni sui vaccini in rete nel 46,7% dei casi troverà allarmismi e avvertenze sui rischi, solo il 26,8% leggerà articoli o pagine web sui vantaggi delle vaccinazioni, e appena uno su 5, il 20,6%, avrà la fortuna o la perizia di imbattersi in fonti scientifiche o istituzionali, che chiariscano composizione e funzionamento dei vaccini stessi. Il risultato è un impressionante 62,1% di genitori, ossia quasi due su tre, convinti che le vaccinazioni possano causare malattie gravi. A partire, ovviamente, dall'autismo. 

In vacanza, quando dovremmo essere più rilassati, a molti capita di dover affrontare un brutto mal di testa. Un disturbo che sembra molto diffuso. Almeno secondo Gennaro Bussone, primario emerito dell'Istituto Neurologico C. Besta di Milano e presidente onorario dell'Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee (Anircef). "In vacanza – ha spiegato l'esperto – cambiano i ritmi di vita: si passa in genere da uno stile di vita sedentario e in ambienti chiusi ad attività all'aria aperta che aumentano il movimento giornaliero. Anche l'equilibrio sonno-veglia viene alterato così come le abitudini alimentari, sia nei cibi che mangiamo sia negli orari e, a volte, si saltano addirittura i pasti.
 

I diversi tipi di mal di testa

La lista potrebbe allungarsi ancora, con molte altre cause che stravolgono la routine quotidiana e che possono quindi scatenare episodi cefalalgici, spesso di natura tensiva e occasionale". Tuttavia, i mal di testa non sono tutti uguali. Esistono infatti diverse tipologie di mal di testa, ciascuno con una sua causa scatenante che è importante imparare a riconoscere e a distinguere, in modo da prevenirlo quando possibile e ad agire precocemente con il trattamento più adeguato.
 
Se lo stress è la principale causa della cefalea di tipo tensivo – come ha spiegato Bussone – esistono altri fattori che possono causare mal di testa. Cambiamenti climatici repentini, aria condizionata, posture scorrette nei lunghi viaggi possono colpire la zona del collo e delle spalle e scatenare il cosiddetto "mal di testa da cervicale"; e il fisiologico squilibrio ormonale legato al ciclo mestruale è, per le donne, causa del processo infiammatorio che provoca il "mal di testa da ciclo". E' consigliabile trattare ognuno di questi mal di testa con soluzioni mirate, scegliendo non solo la tipologia di farmaco più adeguata per le caratteristiche del disturbo, ma anche il dosaggio più adatto, commisurato all'intensità del dolore.
 

Attenti ai viaggi

"Quando si viaggia – ha detto Bussone – è bene pensare anche ai rimedi da mettere in valigia, per intervenire in caso di mal di testa e bloccare il dolore prima che diventi più intenso e disabilitante. Agire precocemente significa poter gestire il proprio disturbo attraverso l'assunzione di un farmaco a basso dosaggio, ma comunque efficace perché l'episodio cefalalgico non è ancora esploso in maniera violenta. Tra le diverse soluzioni disponibili, l'ibuprofene nel dosaggio da 200mg risponde bene proprio a questa esigenza, offrendo un buon profilo di efficacia e sicurezza e agendo in tempi rapidi per bloccare l'evolversi del disturbo. Insieme a qualche accorgimento e attenzione in più per prevenirlo, sarà più facile godere di una vacanza rilassante e senza mal di testa". Le regole d'oro per prevenire sono: curare l'alimentazione, il sonno, la propria attività fisica e cercare di vivere il tempo libero con serenità; e poi bere tanta acqua per restare sempre ben idratati e scegliere cibi sani e nutrienti. 
In vacanza, quando dovremmo essere più rilassati, a molti capita di dover affrontare un brutto mal di testa. Un disturbo che sembra molto diffuso. Almeno secondo Gennaro Bussone, primario emerito dell'Istituto Neurologico C. Besta di Milano e presidente onorario dell'Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee (Anircef). "In vacanza – ha spiegato l'esperto – cambiano i ritmi di vita: si passa in genere da uno stile di vita sedentario e in ambienti chiusi ad attività all'aria aperta che aumentano il movimento giornaliero. Anche l'equilibrio sonno-veglia viene alterato così come le abitudini alimentari, sia nei cibi che mangiamo sia negli orari e, a volte, si saltano addirittura i pasti.
 

I diversi tipi di mal di testa

La lista potrebbe allungarsi ancora, con molte altre cause che stravolgono la routine quotidiana e che possono quindi scatenare episodi cefalalgici, spesso di natura tensiva e occasionale". Tuttavia, i mal di testa non sono tutti uguali. Esistono infatti diverse tipologie di mal di testa, ciascuno con una sua causa scatenante che è importante imparare a riconoscere e a distinguere, in modo da prevenirlo quando possibile e ad agire precocemente con il trattamento più adeguato.
 
Se lo stress è la principale causa della cefalea di tipo tensivo – come ha spiegato Bussone – esistono altri fattori che possono causare mal di testa. Cambiamenti climatici repentini, aria condizionata, posture scorrette nei lunghi viaggi possono colpire la zona del collo e delle spalle e scatenare il cosiddetto "mal di testa da cervicale"; e il fisiologico squilibrio ormonale legato al ciclo mestruale è, per le donne, causa del processo infiammatorio che provoca il "mal di testa da ciclo". E' consigliabile trattare ognuno di questi mal di testa con soluzioni mirate, scegliendo non solo la tipologia di farmaco più adeguata per le caratteristiche del disturbo, ma anche il dosaggio più adatto, commisurato all'intensità del dolore.
 

Attenti ai viaggi

"Quando si viaggia – ha detto Bussone – è bene pensare anche ai rimedi da mettere in valigia, per intervenire in caso di mal di testa e bloccare il dolore prima che diventi più intenso e disabilitante. Agire precocemente significa poter gestire il proprio disturbo attraverso l'assunzione di un farmaco a basso dosaggio, ma comunque efficace perché l'episodio cefalalgico non è ancora esploso in maniera violenta. Tra le diverse soluzioni disponibili, l'ibuprofene nel dosaggio da 200mg risponde bene proprio a questa esigenza, offrendo un buon profilo di efficacia e sicurezza e agendo in tempi rapidi per bloccare l'evolversi del disturbo. Insieme a qualche accorgimento e attenzione in più per prevenirlo, sarà più facile godere di una vacanza rilassante e senza mal di testa". Le regole d'oro per prevenire sono: curare l'alimentazione, il sonno, la propria attività fisica e cercare di vivere il tempo libero con serenità; e poi bere tanta acqua per restare sempre ben idratati e scegliere cibi sani e nutrienti. 

Nel 2016, nel mondo si contavano circa 1.4 milioni di donne gravide sieropositive, con un'incidenza nella popolazione anche superiore al 20% nelle regioni del più colpite, come l'Africa sub-Sahariana.In circa un terzo dei casi, HIV infetterà anche il neonato, attraverso l'abbondante contatto con il sangue materno infetto durante il parto. Un'eredità pesante quella dei bambini che nascono con HIV, dato che la loro aspettativa di vita in assenza di terapia antiretrovirale varia da 6 mesi a 3 anni.

Prevenire la trasmissione perinatale è possibile grazie alla terapia antiretrovirale (ART): la somministrazione dei farmaci alla madre prima del parto riduce la carica virale e un breve trattamento del neonato assicura la completa sterilizzazione, impedendo l'infezione del bambino. Grazie a questo approccio nei paesi occidentali la trasmissione verticale di HIV è praticamente azzerata e si sta riducendo drasticamente anche nei paesi più poveri.Tuttavia, ancora oggi (dati del 2016) oltre 160.000 bambini nascono sieropositivi nel mondo.

Nel 2005 in Sud Africa, uno dei Paesi più colpiti dall'epidemia, è iniziato uno studio (denominato CHER) su oltre 300 bambini sieropositivi di età compresa tra le 6 e le 12 settimane, avente lo scopo di determinare l'efficacia del trattamento precoce con ART nel controllo dell'infezione. I bambini erano trattati per un periodo di 40 settimane con i farmaci. Nel 2007, i primi dati dimostravano che questo approccio riduceva la mortalità infantile del 75%. I bambini non erano guariti: il virus era ancora presente, ma a livelli molto bassi e la terapia lo controllava bene. La sospensione della terapia, però, portava in tempi successivi alla ricomparsa dell'infezione.

In occasione del Congresso della Società Internazionale per la lotta all'AIDS (IAS) che si tiene in questi giorno a Parigi, è stato presentato il caso unico di una bambina partecipante allo studio CHER, trattata con ART dall'età di 9 settimane e per 40 settimane, nel 2007. A seguito della scomparsa del virus dal suo sangue, la terapia è stata interrotta e la bambina è stata seguita negli anni successivi. La notizia straordinaria è che oggi, cioè nove anni dopo la sospensione dei farmaci, il virus non è ricomparso. Analisi molecolari molto sofisticate hanno trovato HIV "dormiente" nelle cellule del sue sistema immunitario a livelli estremamente bassi, così come ci sono segni di una risposta immunitaria persistente contro il virus, ma nessuna replicazione virale. Tecnicamente la bambina non è guarita, nel senso che il suo organismo non è stato "sterilizzato" dal virus, ma ciononostante si è dimostrata in grado di bloccare la replicazione virale autonomamente (cioè senza farmaci) per tutti questi anni.

Nel 2013 c'era stato il caso della "Mississippi baby", una neonata trattata nel 2010 con ART dopo 30 ore dalla nascita per 18 mesi e che si era dimostrata libera da virus fino all'età di 4 anni, momento in cui il virus era, purtroppo, ricomparso. Quello di Parigi è il primo esempio di un neonato trattato precocemente con ART che è poi stato in grado di controllare l'infezione per così tanto tempo.

Purtroppo, ad oggi, è anche l'unico esempio nell'intera coorte dei bambini seguiti dallo studio CHER.Questo fa pensare che altri fattori, oltre all'inizio precoce della terapia, abbiano contribuito a questo successo. E' noto da tempo che esistono particolari varianti dei geni del sistema immunitario (in particolare nel sistema HLA, che presenta gli antigeni virali alle cellule del sistema immunitario), in grado di combattere efficacemente HIV. I fortunati individui che posseggono questi geni sono detti "elitecontrollers" e sono in grado di tenere a bada il virus senza bisogno di farmaci.

Ma sono pochi (circa il 2% della popolazione colpita dal virus) e i meccanismi molecolari alla base di questa loro capacità non sono ancora chiari. La bambina sudafricana non presenta, apparentemente, alcuna delle varianti genetiche finora note associate al controllo spontaneo di HIV, per cui senza dubbio l'inizio precoce della terapia ha giocato un ruolo fondamentale. Uno studio clinico iniziato nel 2014 (IMPAACT), sta valutando l'efficacia di estendere il trattamento precoce alle prime 48 ore di vita, cioè entro i primi due giorni dall'infezione dei neonati.

Purtroppo questo approccio non è applicabile, di fatto, alla popolazione adulta, in quanto l'infezione avviene spesso in modo asintomatico e il paziente si scopre sieropositivo mesi o anni dopo aver contratto il virus. Tuttavia, studiando a fondo il sistema immunitario di bambini come quello identificato dallo studio sudafricano, i ricercatori sperano di capire quali fattori consentano di controllare il virus per un tempo così lungo. I risultati di questi studi potranno essere applicati allo sviluppo di terapie immunostimolanti, come i vaccini terapeutici, da utilizzare anche per i pazienti adulti.

Fonte:

A Violari et al. Viral and host characteristics of a child with perinatal HIV-1 following a prolonged period after ART cessation in the CHER trial. 9th IAS Conference on HIV Science, Paris (2017).

 

Giovedì 13 luglio si dovrebbe avere il parere definitivo del Senato sulla legge riguardante l'obbligo delle vaccinazioni. Una legge indebolita in alcune parti: riduzione dei vaccini da 12 a 10, riduzione delle sanzioni pecuniarie per chi non vuole vaccinare i figli nella fascia 6-12 anni da un minimo di 500 ad un massimo di 3500 euro, nessuna segnalazione al tribunale dei minori.

Alcune novità a mio avviso positive: obbligo per gli operatori sanitari e scolastici, possibilità di fare le vaccinazioni in farmacia (ma sempre sotto controllo medico). Ma quello che dispiace davvero è vedere il solito balletto dei politici che, anche su questi temi di importanza fondamentale per la salute del cittadino, invece che prestare orecchio alle autorità sanitarie, guardano alla piazza.

Ultima quella di Pesaro, dove 10 o 20 mila (o forse 40 mila come dicono gli organizzatori) persone hanno brandito cartelli e scandito slogan contro l'obbligo delle vaccinazioni. Vogliono proteggere i loro figli (dicono). E non si capisce allora perché non li vogliano vaccinare. E se li vogliono vaccinare, non si capisce che differenza faccia che ci sia l'obbligo oppure no. Ma basta la piazza e la politica trema: fiducia sì, fiducia no, voto segreto forse, contrattazioni estenuanti. Perché il cuore (o la pancia) dei politici è là: nella piazza, dove si perdono o si vincono le prossime elezioni. E fa niente se questa volta (come molte altre) si urlano enormi sciocchezze, come quella che i nostri bambini sarebbero cavie per le multinazionali del farmaco o che (quando scomparirà questa menzogna?) i vaccini causano l'autismo: vox populi.

Guai a rischiare di essere troppo impopolari. Io non avrei voluto che servisse una legge per fare vaccinare i bambini. Ma la realtà è questa. Spero che la legge passi e che venga applicata. Soprattutto spero che la ragione (collettiva) si svegli da questo torpore e le persone non si facciano strumentalizzare solo da chi grida più forte. Perchè se la ragione del sonno è l'ignoranza o l'indifferenza, il sonno della ragione genera mostri (e dolori). Svegliamoci. Come sempre tutte le opinioni espresse sono solo mie.

Ogni anno 500 bambini muoiono sofficati. Da un boccone troppo grosso, da un gioco, da un oggetto preso da terra. Il soffocamento da corpo estraneo è una delle principali cause di morte nei bambini di eta' inferiore ai 3 anni. In Europa, ogni anno, 500 bambini muoiono soffocati. Ed è allarmante il fatto che in Italia negli ultimi 10 anni non sia cambiato nulla: circa 1.000 bambini finivano in ospedale per soffocamneto nel 2007 e quasi mille ci vanno ancora oggi.

Le stime più recenti, calcolate includendo anche i "quasi-eventi" e gli episodi di minore gravità (che si sono risolti grazie all'intervento della famiglia, senza la necessità di rivolgersi ai sanitari), mostrano come l'incidenza reale del fenomeno sia 50-80 volte superiore rispetto a quella dei ricoveri (con 80mila episodi stimati, per anno, solo in Italia). Un fenomeno rilevante, dunque, in cui la parte del leone la fa il soffocamento da cibo (tra il 60 e l'80% dei casi).

Quali sono gli alimenti più a rischio? Il registro Susy Safe, uno dei più grandi registri internazionali che raccoglie casi di incidenti in bambini di età compresa tra gli 0 e i 14 anni, mostra che gli alimenti che causano più spesso incidenti sono:

  1. Gli ossicini di pollo e le lische di pesce (32%)
  2. le noccioline (22%)
  3. I semi (16%).

Tuttavia, gli alimenti che causano più spesso questo tipo di incidenti non sono gli stessi che causano le conseguenze più gravi: nel registro Susy Safe gli incidenti sono causati in misura maggiore dalla carne, mentre uno studio condotto in 26 ospedali canadesi e statunitensi ha mostrato come i wurstel si associno più spesso a episodi fatali.

Inoltre, cosa preoccupante, quasi la metà degli incidenti da corpo estraneo si è verificata sotto la supervisione dell'adulto.

Come riconoscere un alimento pericoloso

Gli alimenti pericolosi condividono particolari caratteristiche di forma, consistenza e dimensioni.

  • Gli alimenti piccoli (noccioline e semi) rischiano di finire nelle vie respiratorie prima che il bambino riesca a morderli
  • Gli alimenti troppo grandi (grossi pezzi di frutta e verdura cruda) sono difficili da gestire durante la masticazione.
  • Gli alimenti tondi (ciliegie e uva) e quelli cilindrici (wurstel e carote) sono pericolosi poiché, se aspirati, possono bloccarsi nell'ipofaringe ostruendo completamente il passaggio dell'aria.
  • Gli alimenti duri sono difficili da masticare per la fisiologica mancanza di denti del bambino.
  • Gli alimenti appiccicosi (burro d'arachidi) risultano difficili da rimuovere se rimangono bloccati nelle vie aeree.
  • Gli alimenti fibrosi (sedano) 
  • Gli alimenti comprimibili (es. wurstel e marshmallow). possono scivolare nelle vie aeree prima che il bambino riesca a morderli e adattarsi alla forma dell'ipofaringe (grazie alla loro consistenza), ostruendo il passaggio dell'aria.

E' possibile offrire al bambino gli alimenti pericolosi (a parte poche eccezioni) se preparati in modo tale da minimizzare il rischio di soffocamento: 

  • Tagliare gli alimenti cilindrici a listarelle, quelli tondi in quarti
  • Eliminare nervature e filamenti, cuocere i cibi fino a quando diventano morbidi
  • Tagliare in pezzi piccoli o tritare/grattugiare gli alimenti pericolosi.
  • Frutta a guscio e semi caramelle e gomme da masticare sono sconsigliati per i bambini fino ai 4 anni di età.

Avrei dovuto scrivere un post sulla vicenda di Charlie Gard, avrebbe scatenato tanti commenti e sarebbe stato un successo in termini di visualizzazioni. Per Charlie non sarebbe cambiato nulla: la sua malattia sarebbe rimasta senza ancora una terapia e certo non sarebbe stato un post a influenzare le convinzioni dei genitori o dei tribunali.

Ne abbiamo già scritto approfondendo la parte medica (leggi qui) e la parte giuridica (leggi qui)  e questo può bastare. Il tempo è una risorsa scarsa. La mattinata del 4 luglio, piuttosto che parlare del possibile trasferimento a Roma di questo bimbo, noi di Omar – Osservatorio Malattie Rare (il nostro sito) insieme allo staff di Ossfor – Osservatorio Farmaci Orfani (il sito)  l’abbiamo passata a lavorare alla nascita di un soggetto nuovo: l’Alleanza Italiana per le Malattie Rare.

 

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Alleanza non è unione, Alleanza sono competenze e soggetti diversi che lavorano insieme per un obiettivo comune senza perdere la propria specificità. Questa alleanza vede insieme l’Intergruppo Parlamentare Malattie Rare, presieduto dall’On. Paola Binetti, Osservatorio Farmaci Orfani (che al suo interno include Omar e il centro studi Crea Sanità) e le associazioni. Quindi pazienti, tecnici e mondo istituzionale: i primi affinché indichino i bisogni e le possibili soluzioni, i secondi perché studino i numeri del problema e le soluzioni tecnicamente percorribili, i terzi perché tramutino tutto questo in norme valide su tutto il territorio nazionale. Ognuno secondo il suo ruolo, ognuno secondo le sue capacità, per un unico obiettivo.

La speranza è che questo soggetto nuovo possa creare nel nostro Paese – ma poi chissà, magari anche a livello europeo – un sistema migliore, in cui sempre più bimbi come Charlie avranno una terapia approvata o in avanzata fase di sperimentazione, dove un paziente con un bisogno terapeutico urgente potrà seguire una strada chiara, uguale in tutte le regioni per modi e tempi, per accedere ad una terapia approvata ma non ancora in commercio, un Paese dove la diagnosi di alcune gravi malattie avverrà alla nascita permettendo di intervenire prima che ci sia un danno irreversibile, un Paese dove anche chi non ha una terapia può avere un percorso di presa in carico che migliori la sua qualità della vita, un Paese in cui il diritto di un malato viene riconosciuto senza che debba perdere tempo ed energie per farlo valere.  

Leggi anche: Qualche giorno in più per Charlie