AGI – “La mafia li ha uccisi, ma è sorta una mobilitazione delle coscienze, che ha attivato un forte senso di cittadinanza. Nelle istituzioni, nelle scuole, nella società civile, la lotta alle mafie e alla criminalità è divenuta condizione di civiltà, parte irrinunciabile di un’etica condivisa. L’azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione. Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire”. Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del trentunesimo anniversario della strage di Capaci.
“Magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – ha proseguito il capo dello Stato – hanno demolito la presunzione mafiosa di un ordine parallelo, svelando ciò che la mafia è nella realtà: un cancro per la comunità civile, una organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignita’”.
“I criminali mafiosi pensavano di piegare le istituzioni, di rendere il popolo suddito di un infame potere. La Repubblica seppe reagire con rigore e giustizia“, ha sottolineato Mattarella, aggiungendo che gli eventi in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie e la scorta “sono iscritti per sempre nella storia della Repubblica. Si accompagna il senso di vicinanza e riconoscenza verso quanti hanno combattuto la mafia infliggendole sconfitte irrevocabili, dimostrando che liberarsi dal ricatto è possibile, promuovendo una reazione civile che ha consentito alla comunità di ritrovare fiducia”.
AGI – Assicura “risposte immediate” e Giorgia Meloni lascia l‘Emilia Romagna dopo una giornata trascorsa in mezzo agli alluvionati e poi in prefettura a Ravenna per fare il punto della situazione, garantendo che “”siamo pronti a fare la nostra parte”.
Il consiglio dei ministri che dovrà stanziare le prime risorse e adottare provvedimenti d’urgenza è fissato per martedì, una riunione convocata mentre la premier era ancora a Hiroshima e ha interrotto la partecipazione al G7 in anticipo per affrontare l’emergenza in Emilia Romagna. In un post su Facebook Meloni spiega di essersi recata “per vedere di persona la difficile situazione in cui si trova questa terra”.
“Il compito del governo e dello Stato, oltre all’incredibile lavoro della Protezione Civile, delle Forze dell’Ordine, delle Forze Armate, dei Vigili del Fuoco e della Guardia Costiera, è garantire risposte immediate”, ribadisce la premier.
Martedì il Consiglio dei ministri
In elicottero, accompagnata dal Galeazzo Bignami viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha raggiunto le zone più colpite, nel Ravennate, soprattutto, per incontrare direttamente le persone in varie zone al centro dell’emergenza. Un atteggiamento apprezzato dai sindaci: anche la gente in attesa non ha voglia di ‘passerelle’ e uno striscione sotto porta Schiavonia, dove si concentrano molti dei soccorritori e dei volontari di Forlì, è stato messo lì a ricordarlo. L’itinerario della visita è stato tenuto riservato per tutta la giornata, fino all’arrivo alla prefettura di Ravenna.
In giornata saranno affrontate tutte le questioni che il governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini ha posto, dopo aver sottoscritto un documento con sindaci, associazioni del territorio, rappresentanti dei sindacati e delle imprese. “Ho parlato con il presidente della Regione, sindaci e Protezione Civile per capire cosa è prioritario – ha detto Meloni – Il governo c’è e c’è una collaborazione molto preziosa. Una stima dei danni oggi è difficile, di sicuro serviranno molte risorse”. “Sul Pnrr – ha sottolineato Meloni – ho sentito dire cose inesatte, ho sentito parlare di 9 miliardi. Le risorse che il Pnrr destina a queste fattispecie ammontano a circa 2,5 miliardi, ma voi sapete che in alcuni casi sono già mobilitate su progetti esistenti e devono essere utilizzate entro il 2026”. A ogni modo, ha puntualizzato Meloni, “andranno mobilitate molte risorse, e anche qui il governo è già al lavoro per capire quali possano essere le situazioni prioritarie”.
I fondi per i soccorsi
La ricognizione è servita anche a dare una prima stima delle risorse che servono per garantire i soccorsi. È stata calcolata una cifra tra i 10 e i 20 milioni di euro. “Il Fondo di Solidarietà Europeo è uno dei fondi che possono essere utilizzati”, ha spiegato la premier. Soddisfatto, al termine dell’incontro in Prefettura, anche il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. “Siamo molto fiduciosi, in questi primi giorni abbiamo interloquito con tutti i ministeri, martedì sarò a Roma a Palazzo Chigi col presidente Meloni porterò con me le rappresentanze dei sindacati dell’Emilia Romagna e di tutte le associazioni di impresa, perché abbiamo fatto un documento unitario per rappresentare le necessità e ciò che serve a questa terra per rialzarsi”. E nei prossimi giorni, ha annunciato Bonaccini, verrà qui a portare solidarietà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
AGI – Il G7? “Un successo. Siamo molto soddisfatti. L’Italia” è percepita come “un partner affidabile e credibile, ha delle posizioni chiare”. La premier Meloni prima di lasciare Hiroshima per dirigersi nella giornata di domani in Emilia Romagna traccia un bilancio del summit, “abbiamo ottenuto risultati importanti”.
Il tema su cui il presidente del Consiglio ha insistito di più con i Grandi della Terra è la necessità di cambiare paradigma in Africa, basta atteggiamenti “predatori”. “Abbiamo una capacità di cooperazione, altri si muovono in maniera diversa. La sfida è quella di aiutare gli africani a usare le risorse che hanno”, rilancia dopo che nella seconda giornata dei lavori aveva proposto di inserire l’Unione africana nel G20.
In primo piano c’è la questione Tunisia, la premier ne ha parlato pubblicamente al G7 e ai margini dei lavori con la direttrice del Fmi Georgieva, con il presidente della Commissione Ue, von der Leyen, il presidente americano Biden e quello francese Macron. Con quest’ultimo Meloni ha avuto un incontro che “è andato bene”, il Capo dell’Eliseo vuole dare “una mano” sul problema dell’immigrazione, un sostegno utile perché “l’Unione europea deve agire subito” senza atteggiamenti dilatori.
Intanto c’è da risolvere il nodo del finanziamento a Tunisi. “La trattativa può essere sbloccata. Ho trovato una certa rigidità. È necessario del pragmatismo. Non è un dialogo facile. Stiamo cercando di trovare una soluzione. Sono ottimista, c’è stata grande disponibilità” da parte dei leader, rimarca. “Abbiamo ricevuti molti consensi” sul piano Mattei.
Proprio il tema dell’immigrazione sarà al centro del prossimo G7 che si terrà – dice la premier – in Puglia a metà giugno 2024. Nessuna anticipazione sul luogo. “Abbiamo scelto la Puglia perché ha un significato simbolico, legato alla posizione geografica. Ha la funzione di ponte tra Occidente e Oriente”. Il fatto è che l’Italia è “la frontiera dell’Unione europea, se noi non siamo in grado di gestire il fronte dell’immigrazione” quelle persone che scappano andranno negli altri Paesi. Anche il primo ministro dei Paesi bassi, Rutte, è consapevole di questo dato, osserva.
La premier Meloni nella conferenza stampa poi evidenzia i temi trattati nel G7. Tra questi quello dell’intelligenza artificiale, un tema “legato alla democrazia. Si rischia una società in cui il progresso sostituisce le capacita’ umane”.
Ovviamente si è discusso di Ucraina, “se ci fossimo girati dall’altra parte ci sarebbe stato il caos. Occorre continuare nel sostegno a 360%”. L’Italia fornirà F16 a Kiev? “Non disponiamo di questi” caccia, “faremo una valutazione insieme con gli alleati sull’eventuale addestramento dei piloti ucraini. È una decisione che non abbiamo ancora preso e che discuteremo”.
Il rapporto con la Cina? “Quello che abbiamo visto con la Russia insegna molto. Oggi corriamo un rischio spingendo verso una tecnologia elettrica. Il timore è passare da una dipendenza a un’altra. Bisogna dialogare, non fare l’errore di chiudersi ma dobbiamo essere padroni del nostro destino”.
Non si è parlato, invece, del Memorandum sulla Via della Seta. “È una valutazione delicata che comporta delle conseguenze. Dobbiamo ancora aprirla, non c’è stata da parte degli alleati alcuna pressione”. E ancora: l’Italia “ma non è il Paese europeo né occidentale ad avere i rapporti più stretti con la Cina. Il che vuol dire che si possono avere buone relazioni con la Cina senza per questo far parte di un piano strategico”.
Un accenno, infine, anche alla polemica di ieri con il primo ministro canadese Trudeau che si è detto preoccupato sulla posizione in Italia sui diritti Lgbt? “È stato vittima di una fake news, di una propaganda. Lui stesso si è reso conto di questo. Ho ricordato al primo ministro canadese che non abbiamo fatto alcun provvedimento su questa materia. È stato un po’ avventato”.
AGI – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni potrebbe anticipare il suo rientro dal summit G7 di Hiroshima e tornare in Italia per seguire da vicino l’emergenza maltempo in Emilia-Romagna.
È quanto si apprende da fonti G7, secondo cui la premier potrebbe ripartire domani. Martedì alle 11 è convocato il Consiglio dei ministri che prenderà i primi provvedimenti sulla tragedia in Emilia Romagna
AGI – Ha preso il via la prima sessione dei lavori del G7 a Hiroshima. Il primo focus è sull’economia globale. Il presidente del Consiglio Meloni è seduta al tavolo tra il primo ministro canadese, Trudeau, e il presidente del Consiglio Ue Michel.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento durante la prima sessione del G7 sull’economia globale ha spiegato che “c’è stata una lettura superficiale dei rischi della globalizzazione, si sono rafforzate le autocrazie, le democrazie si sono indebolite. Dobbiamo – ha sottolineato la premier – riprendere il controllo delle catene strategiche del valore”.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento durante la prima sessione del G7 – riferiscono fonti italiane – ha sottolineato la necessità di arrivare ad “una migliore e più efficace collaborazione con il Sud Globale. Occorre quindi – ha aggiunto – lavorare insieme per dare forma a un ordine economico internazionale libero e aperto, concentrarci sull’espansione delle relazioni commerciali rimanendo fermi sui principi di apertura, trasparenza, concorrenza leale – perchè nessun mercato più essere libero se non è anche equo – e Stato di diritto”.
“Oggi chiniamo il capo e ci fermiamo in preghiera. Oggi non dimentichiamo che l’oscurità non ha l’ultima parola. Oggi ricordiamo il passato per scrivere, insieme, un futuro di speranza”. È quanto ha scritto la premier Giorgia Meloni nel messaggio lasciato al Museo della Pace a Hiroshima che ricorda le vittime della bomba atomica nella seconda guerra mondiale.
“Pronti ad ulteriori misure contro chi finanzia la guerra della Russia”
“Siamo pronti a prendere ulteriori misure contro coloro che sostengono intenzionalmente il finanziamento della guerra della Russia. Stiamo adottando misure per ridurre ulteriormente le possibilità per la Russia di eludere le nostre misure finanziarie, anche impedendo che filiali di banche russe in Paesi terzi vengano utilizzate per evitare sanzioni”. Lo si legge in un passaggio delle dichiarazioni congiunte dei leader del G7 al termine della sessione di lavoro sull’Ucraina. “Continueremo a intraprendere le azioni necessarie contro il settore finanziario russo, coordinandoci al contempo per preservare i canali finanziari per le transazioni essenziali”, si legge nel documento.
“Rafforzeremo il nostro coordinamento per prevenire e rispondere” ai paesi terzi che forniscono armi alla Russia e continueremo a intraprendere azioni contro gli attori dei Paesi terzi che sostengono materialmente la guerra della Russia”, si legge nella dichiarazione congiunta dei leader del G7 al termine della sessione dei lavori sull’Ucraina. “Amplieremo – si spiega in un altro passaggio – le nostre azioni per garantire che le esportazioni di tutti gli articoli critici per l’aggressione russa compresi quelli utilizzati dalla Russia sul campo di battaglia, siano limitate in tutte le nostre giurisdizioni, tra cui le esportazioni di macchinari industriali, strumenti e altre tecnologie che la Russia utilizza per ricostruire la sua macchina da guerra”
Il bilaterale Trudeau-Meloni
Il primo ministro canadese Justin Trudeau e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante il bilaterale a margine del G7, hanno parlato della necessità di “un’azione congiunta coordinata per fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina di fronte all’invasione illegale e ingiustificabile della Russia”. I due – riporta una nota pubblicata sul sito del governo canadese – “hanno concordato di continuare a sostenere le esigenze di difesa e gli sforzi di ricostruzione dell’Ucraina e di ritenere la Russia responsabile della sua brutale aggressione militare”.
Trudeau e Meloni hanno parlato “della necessità di resistere come democrazie basate su regole contro i tentativi di coercizione economica e di interferenza, anche da parte della Cina” e ribadito il loro impegno “a continuare a rafforzare le opportunità di lavorare insieme, anche attraverso nuovi partenariati commerciali, di investimento e di innovazione”. I due leader si sono impegnati a lavorare a stretto contatto in vista della presidenza italiana e a coordinare la transizione alla presidenza canadese nel 2025. Il primo ministro canadese e la premier hanno anche concordato di arrivare ad una maggiore collaborazione bilaterale in aree come l’energia, la tecnologia pulita e la sicurezza economica. Trudeau ha sottolineato il “valore dell’accordo economico e commerciale globale (CETA) tra Canada e Unione europea come strumento per aumentare ulteriormente il commercio e gli investimenti bilaterali” e “l’importanza dell’ambizione e dell’unità nell’affrontare le minacce alla democrazia, come la disinformazione e gli attacchi informatici, e nella riforma delle istituzioni finanziarie internazionali per migliorare l’accesso ai finanziamenti per i paesi emergenti economie”.
Von der Leyen: “Nonostante le difficoltà, accelerare transizione energetica”
“Nonostante tutte le difficoltà geopolitiche, la transizione verso l’energia pulita sta accelerando, offre reali opportunità di crescita. Ci concentreremo sul rafforzamento del sistema di produzione pulita in Europa, spostando la nostra attenzione. Quando ho avviato il Green deal europeo nel 2019, la priorità era la rapida diffusione delle energie rinnovabili. Ora dobbiamo concentrarci anche sull’ ‘approvvigionamento’ di rinnovabili: come arrivare a una capacità produttiva sufficiente? Come garantire l’accesso alla tecnologia – e ancora di più – alle materie prime critiche? Il G7 e molti altri vogliono sfruttare le enormi opportunità che derivano dalla transizione net-zero”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al gruppo di lavoro di G7 sull’economia globale.
“Dobbiamo trovare la strada migliore per entrambi: il clima e le nostre economie, che sono intrecciate. Perciò dovremmo sempre tenere presente il vecchio detto ‘se vuoi andare veloce, vai da solo; se vuoi andare lontano, vai in compagnia. Questa gara di tecnologia pulita è un’opportunità per andare più veloci e più lontano, insieme. Ora che i G7 sono in questa corsa insieme, la nostra concorrenza dovrebbe creare ulteriore capacità produttiva e non venire a spese l’una dell’altra”, ha aggiunto.
Degustazioni di sakè e tour virtuali
Il primo gudget distribuito ai giornalisti è una piccola colomba di pace, un segnale che l’organizzazione giapponese del G7 punta sul messaggio della non proliferazione nucleare. Nel centro allestito per il vertice il ricordo presente in ogni stand è quello delle conseguenze della bomba atomica durante la guerra mondiale a Hiroshima. C’è anche un tour ‘virtuale’ con le testimonianze dei sopravvissuti e con una visita dei luoghi colpiti dall’ordigno. Ma il summit è un’occasione per il governo giapponese di far conoscere i propri simboli: c’è la degustazione del sakè, la tipica bevanda giapponese, del tè matcha e dell’okonomiyaki, un piatto agro-dolce giapponese che ricorda nella forma il pancake americano. Inoltre ci sono le ‘istruzioni’ su come riciclare le bottiglie di plastica, sull’energia verde e sull’idrogeno, una panoramica sui parchi naturali giapponesi e sullo shinkanzen, il treno superveloce e prototipi di camerieri-robot che servono ai tavoli e di pannelli solari portatili.
AGI – “Nessuno sarà lasciato solo, così come il terremoto”. Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, ospite di Agorà su Rai3 fa il punto sulle alluvioni che hanno colpito la Romagna. I danni ammonteranno “a qualche miliardo di euro”, aggiunge. “Abbiamo in questo momento più di 10mila sfollati”, sottolinea.
Noi abbiamo bisogno di norme speditive e di un commissario nominato al più presto
“Abbiamo 280 frane attive in oltre 60 comuni; più di 400 strade che sono distrutte o interrotte. Sono le persone la prima cosa che conta e bisogna mettere al riparo e in sicurezza loro e lo stiamo facendo”. Questo il panorama disegnato dall’esponente del Pd. “Abbiamo ancora allagamenti in corso nella parte ravennate perché l’acqua non riesce a essere assorbita perché è caduta su un terreno che non riusciva e non riesce più ad assorbire nulla”.
Non è la prima volta che la Regione si trova ad affrontare emergenze simili. “Siamo feriti, siamo colpiti, questo è un altro terremoto ma io non ho dubbi che l’Emilia-Romagna si rialzerà in piedi ancora una volta“. “Adesso dobbiamo reagire e ripartire e quindi servirà un lavoro immane: ci sono centinaia di strade da ripristinare, c’e’ da ricompensare dei danni le imprese, le famiglie e i cittadini colpiti e poi ripartire con le attività e con la messa a punto del territorio”, sottolinea. “L’Italia è un paese che nel dopoguerra ha investito molto poco sulla prevenzione e molto spesso è intervenuta solo in emergenza. Dobbiamo recuperare un ritardo storico”, conclude.
AGI – “Soddisfazione e fiducia” per un Partito democratico che “si rialza, mentre la destra arretra”. Elly Schlein, sull’onda dell’entusiasmo per i risultati del primo turno delle amministrative, rivede all’ultimo momento la scelta di tenere dichiarazioni alla stampa, trasformando l’appuntamento al Nazareno in una conferenza a tutto tondo.
Accanto a lei ci sono i titolari di Enti Locali e Organizzazione del partito, Davide Baruffi e Igor Taruffi. A loro spetta la più classica delle analisi del voto. Il Partito democratico è il primo partito nei capoluoghi italiani andati alle urne il 14 e 15 maggio per le elezioni amministrative. Nei 13 capoluoghi coinvolti nella tornata elettorale, i partiti principali (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Partito democratico e Movimento 5 stelle) hanno presentato una loro lista in 12 casi.
Il Pd raggiunge una media del 16,6 per cento, con la punta massima a Brescia, dove prende il 26,6 per cento, e la punta minima a Teramo, dove si ferma al 9,3. Male il Movimento 5 stelle, con una media del 2,7 per cento: il risultato più alto è a Terni, dove i Cinque Stelle prendono il 6,5, e quello più basso a Brescia, dove si attesta all’1,3 per cento.
“Il quadro di partenza non era semplice, ma riusciamo ad andare al ballottaggio in sette capoluoghi e in due anche a vincere al primo turno”, spiega Baruffi che considera le partite dei ballottaggi “tutte aperte” e da giocare “fino all’ultimo voto”. Partite che vedono il Pd in vantaggio “in quasi tutti i capoluoghi: ad Ancona con quattro punti e anche lì ce la giocheremo all’ultimo voto. Abbiamo ottenuto vittorie inaspettate anche nei comuni dove non vincevamo da tanti anni. Ce la giochiamo fino in fondo anche a Pisa e Siena”.
Future, possibili, alleanze
Questi i motivi di ottimismo. Ma la partita del secondo turno riparte dallo zero a zero e, dall’altra parte, c’è una destra che sa presentarsi unita nei momenti cruciali. L’auspicio dichiarato di Schlein è che ci si possa compattare in vista dei ballottaggi. Ma per i dem gli alleati M5s quanto quelli del Terzo Polo rimangono una incognita.
Stando ai numeri visti al primo turno, infatti, l’apporto di Conte, Renzi e Calenda alla causa sembra residuale anche rispetto alle liste civiche a sinistra del Pd, osservano fonti parlamentari dem. Lo sforzo della leader dem, dunque, è quello di parlare all’elettorato. “Si vince anche se riusciamo a portare al voto lo stesso numero di persone che ha votato per noi al primo turno”, spiega una fonte dem.
Il ragionamento si basa sul presupposto che “la destra frena”, come detto anche da Schlein, e il suo elettorato potrebbe sentirsi soddisfatto dal primo turno. Al contrario, “l’elettorato Pd e’ un elettorato responsabile che sa mobilitarsi”, aggiungono fonti parlamentari, “specie al ballottaggio, che è anche un voto contro”. Contro il governo, è il sottointeso.
Al momento, comunque, Schlein non esita a chiamare a raccolta tutte le forze di opposizione. Lo fa in virtu’ dei numeri che investono il Pd della responsabilita’ di federare. Nei comuni in cui si è votato, le coalizioni hanno seguito schemi diversi: a Brescia il Pd era alleato con Azione e Italia Viva, senza i Cinque Stelle che, invece, erano presenti a Teramo, altra città vinta dai dem al primo turno, sebbene trascinati dalla lista civica del candidato sindaco.
“Noi non pensiamo all’un per cento di consenso, ma a vincere in tutte le città che ci vedono al ballottaggio contro questa destra”
Una destra che per la segretaria dem ha mostrato primi segni di cedimento in questa tornata. “La destra frena e anche coloro che hanno votato la destra si rendono conto delle difficoltà del governo sul Pnrr, sul lavoro: una destra che sceglie di aumentare la precarietà e non vede come questa sia legata alla crisi della natalità”, dice Schlein sottolineando che “per una destra che frena c’è un Partito Democratico che rialza la testa“.
Anche per questo, Schlein è sicura che sia ora il momento di spingere sull’acceleratore: sia per quello che riguarda l’impegno dei dirigenti e dei militanti dem nei territori. Sia per quello che concerne i temi sui quali sfidare l’esecutivo e la destra in generale. “Il Pd deve continuare a stare sui territori, a dare ascolto alle persone perché quell’ascolto consente di dare risposte alle persone. Noi tradurremo questo in un impegno costante, ci rimettiamo subito in pista e lancio un appello a chi si e’ mobilitato in questa campagna elettorale perché continuino nel loro lavoro per vincere ai ballottaggi”, spiega la segretaria.
E se gli alleati seguiranno, in forza della legge elettorale che costringe ad alleanza al secondo turno, rimane da vedere come lo faranno. Fin qui, Schlein e Conte hanno evitato di farsi vedere sullo stesso palco. La stessa cosa è accaduta con gli altri leader dell’opposizione. Questione di percentuali, spiegano al Pd.
La partita dei ballottaggi, tuttavia, potrebbe rappresentare un ‘colpo per la maggioranza’: i dem ci credono e non mollano l’idea di uno schieramento larghissimo con il resto delle opposizioni. Con una freccia in piu’ al loro arco: la forza dimostrata dalle liste civiche di centrosinistra, è il ragionamento. Seppure gli alleati dovessero continuare a tenersi alla larga, i dem potranno contare sui candidati in campo e sulle liste che li sostengono.
Nonostante questo, Schlein tiene la porta aperta: “Non abbiamo fatto l’agenda” dei prossimi appuntamenti elettorali nei comuni al ballottaggio, ma l’auspicio è quello di condividere le agende con le altre forze alleate con noi. Confermiamo la piena disponibilita’ ad incrociarsi sui territori anche con gli altri leader. Speriamo di allargare ulteriormente rispetto alle alleanze sui temi del primo turno”.
In attesa che si allarghi il perimetro delle alleanze, Schlein può festeggiare l’aumento delle iscrizioni da quando, un giorno dopo le primarie, ha riaperto i termini del tesseramento. “Il tesseramento sta andando molto bene, siamo oltre 20mila nuovi iscritti in poco meno di due mesi: e’ un segnale di buona salute”, sottolinea il capo dell’organizzazione, Taruffi.
AGI – “Servono nuove politiche abitative. La mia idea è superare Corviale e le torri di Tor Bella Monaca: costruire e abbattere per un’edilizia che sia a misura d’uomo”. La riflessione è del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in una intervista al Corriere della Sera.
“La trascuratezza che abbiamo trovato negli immobili Ater è inquietante, centinaia di inquilini con reddito dichiarato di 80-100mila euro – racconta Rocca – un’altra questione è il canone, che è rimasto ancora a 7 euro al mese, mentre in altre regioni, dalla Campania all’Emilia Romagna, è di 50 euro al mese. E’ ovvio che, senza adeguamenti, non ci sono risorse per la manutenzione”.
Per quanto riguarda gli alloggi studenteschi, “stiamo studiando le misure per dare un sostegno ai giovani. Con lo scivolamento verso la povertà del ceto medio, forse andrebbero riviste le fasce di reddito per aiutare tutti quelli che ne hanno bisogno”, annuncia.
AGI – L’affluenza alle amministrative in questa prima giornata di voto è in forte calo.
Il dato registrato da Eligendo, la piattaforma dedicata del Viminale, dopo le 23, dalle 5.378 sezioni valutate sulle 5.426 esistenti, è al 46,37 per cento, mentre nella tornata elettorale precedente era al 59,86 per cento.
Alle 12, era al 14,21 per cento, e alle 19 era il 37,21 per cento.
AGI – “Grazie per aver sempre creduto in me, mamma. E se c’è una cosa che mi rende felice, è averti resa abbastanza fiera da ripagare i tuoi sacrifici, la tua solitudine, il tuo amore. Auguri a tutte le mamme, il centro del mondo”. Lo scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su Twitter.
La premier italiana pubblica una foto con la madre sorridente, per celebrare la festa della mamma.