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Quasi Tutti gli Articoli in questa categoria sono tratti dal sito: http://www.gamesource.it/ a cui va riconosciuto il giusto merito e va tutta la mia gratitudine per l’ottimo lavoro che svolgono

Si è chiusa ieri la campagna di raccolta fondi per lo sviluppo di Shenmue III. Battuto il record di ricavi; nessun videogioco ha mai riscosso un successo simile.

Shenmue III ha raccolto 6.333,30 Dollari in poco più di un mese dall’annuncio e dall’apertura della campagna Kickstarter. Di fatto abbiamo davanti un record mondiale, la campagna organizzata da Ys Net è stata la più finanziata di sempre in ambito videoludico, superando anche i 5,5 milioni ricavati per lo sviluppo di Castlevania: Symphony of the Night.

Gli sviluppatori non possono però reputarsi pienamente soddisfatti: molti “obiettivi” non sono stati raggiunti , a cominciare dall’implementazione, nella fisica di gioco, di un sistema “Ragdoll”, che sarebbe stato conseguito al raggiungimento di 6,5 milioni di dollari raccolti. In partenza erano stati programmati dagli sviluppatori, step fino al raggiungimento di 11 milioni di dollari; cifra che, a posteriori, pare totalmente sproporzionata.

In ogni caso Shenmue III si farà. Le informazioni trapelate, anche se relativamente poche, sono in grado di mantenere alto l’hype dei fan della serie per molto tempo. Quindi non ci resta che aspettare.

Shenmue III

Questo é solo il primo di una serie di incredibili trailer in-engine, che introdurranno i Lord Leggendari di Total War: WARHAMMER.

Questi celebri personaggi, provenienti dal mondo delle battaglie Fantasy di Warhammer, possono essere selezionati nel gioco per guidare la marcia verso la conquista. Ognuno ha una gamma unica di abilità speciali, armi, armature, cavalcature e la propria catena narrativa di quest che li distingue.

 

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In questo trailer incontriamo l’Imperatore Karl Franz, il venerato leader dell’Impero, mentre raduna il suo esercito di uomini e di artiglieria imperiale mortale in una famosa battaglia contro un’orda di feroci Greenskins.

La Battaglia di Black Fire Pass è una delle quest uniche di Karl Franz in Total War: Warhammer, ed ha costituito la base per la demo dell’E3 di quest’anno. Potrete assistere alla battaglia nella sua interezza, insieme ad un walkthrough dello sviluppatore tra solamente due settimane, Giovedi 30 luglio.

Arriva anche in occidente Dragon Ball Z Dokkan Battle, gioco free to play per Android e IOS dedicato al mondo ideato da Akira Toriyama.

BANDAI NAMCO Entertainment Inc. ha rilasciato oggi la versione per smartphone di Dragon Ball Z Dokkan Battle, in America, Europa e Australia. Il gioco è disponibile su App Store/Google Play.

Dragon Ball Z Dokkan Battle è un celebre titolo che è stato scaricato 15 milioni di volte nei primi 3 mesi in Giappone. Il gioco è ben conosciuto per il suo entusiasmante e innovativo gameplay e per l’altissima qualità della rappresentazione dell’universo di DRAGON BALL!

Per capire al meglio le meccaniche su cui si basa Dragon Ball Z Dokkan Battle, vi lasciamo alla visione di un video gameplay del gioco:

Interpellato da un fan su Twitter, il Website Coordinator e Community Lead di CD Project RED, Marcin Momot, ha affermato che la patch 1.7 di The Witcher 3: Wild Hunt è prevista per la fine di questa settimana.

Nella versione per PlayStation 4, la patch (che si prevede piuttosto corposa) correggerà i problemi di frame rate dell’eccellente gdr della casa polacca, oltre a correggere alcuni bug minori e migliorare le prestazioni generali del titolo.

The Witcher 3: Wild Hunt

Ubisoft ha rilasciato oggi un lunghissimo video-gameplay con commento in italiano del nuovo Assassin’s Creed Syndicate.Il video-gameplay è tratto da una versione alpha del titolo ma che presenta già i testi e i sottotitoli completamente in italiano, che testimonia come lo sviluppo sia ormai in una fasa piuttosto avanzata.

Nei 45 minuti è possibile vedere una moltitudine di eventi, missioni secondarie e principali, nonchè le nuove meccaniche di gioco e le nuove armi messe a disposizione alla coppia di gemelli che saranno i protagonisti di Syndicate.

Assassin’s Creed Syndicate PS4

Il comporto tecnico è di ottima fattura tranne per i fondali quando ci si arrampica su edifici di notevole altezza che perdono nettamente di qualità, ma che da parte nostra speriamo sia dovuto soltanto alla natura alpha mostrata e che non costituiscano gli assets definitivi.

Assassin’s Creed Syndicate è atteso per il prossimo 23 ottobre su PC, Playstation 4 e Xbox One.

Approda sul canale youtube di Nintendo Life, un video gameplay dedicato ad Animal Crossing: Happy Home Designer.

In questo video gameplay, dalla durata di circa otto minuti, i ragazzi di Nintendo Life ci mostrano le maccaniche di Animal Crossing: Happy Home Designer, il nuovo titolo della serie in cui vestiremo i panni di un designer agli ordini di Tom Nook. Ad una prima occhiata il gioco sembra funzionare, anche se non è ancora ben chiara la libertà che verrà data al giocatore. Infatti non sono state mostrate in nessun video, sessioni di “esplorazione”. Questo lascia presuppore che l’ambiente di gioco si possa limitare al solo lotto oggetto di ristrutturazione. Anche se queste premesse potrebbe non esaltare una grossa fetta dei fan della saga, Animal Crossing: Happy Home Designer sembra comunque aver le carte in regola per confermarsi un ottimo titolo. Ricordiamo che l’uscita è prevista su 3DS il 25 settembre 2015.

Se a qualche giocatore è piaciuta la missione ambientata nello spazio in Call of Duty: Ghost rimarrà presto deluso perchè sembra che gli sviluppatori non abbiano intenzione di sviluppare un episodio “extra-terrestre” del celebre FPS di Activision.963210-call_of_duty_logo

Il direttore della componente multigiocatore di Call of Duty Black Ops III, Dan Bunting, intervistato dai colleghi di GamesRadar ha infatti dichiarato:

“E’ vero che niente può essere escluso a priori, ma con ogni probabilità un Call of Duty ad ambientazione spaziale non verrà mai sviluppato. Il brand deve continuare a risultare credibile agli occhi del pubblico, non possiamo ignorare la ricerca dell’autenticità.”

Nonostante negli anni siano stati vari i rumors su un possibile capitolo del franchise ambientato nello spazio, ecco dunque la smentita ufficiale: nessun capitolo che non punti all’autenticità ricercata dai giocatori sarà sviluppato.

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Cast of the Seven Godsends è un titolo indie sviluppato dagli italianissimi Raven Travel Studios, in attività dal 2011 e caratterizzati dalla passione per l’industria videoludica anni ’80, edito da Merge Games e proposto a 6.99€ tramite piattaforma Steam. Tutto ciò che è stato realizzato per questo titolo punta a coinvolgere sia il giocatore di vecchia data nel passato sia le nuove generazioni attraverso una tipologia di titolo arcade assolutamente sulla cresta dell’onda tra anni Ottanta e Novanta: quei run ‘n’ gun-platform che devono la loro fama a giochi come Ghost’n Goblins, Megaman, Turrican e così via.

Incipit

La trama alla base di Cast of the Seven Godsend è piuttosto semplice, come da tradizione, e vede re Kandar, sovrano del paese di Dareca, impegnato nel tentativo di salvare l’erede al trono dalle grinfie dell’imperatore del male Zaraaima, riuscito a evadere dal sigillo che lo teneva imprigionato da ben sette secoli, posto dalle sette divinità del paese. Per riuscire nella sua impresa Kandar dovrà contare sul nuovo intervento delle divinità di Dareca per arrivare, così, alla fine della sua corsa attraverso i sei “mondi” del suo regno e salvare suo figlio.

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Come al solito il lavoro sporco viene fatto da alcuni sgherri del cattivone di turno, saranno presto puniti.

Sappiamo bene che la trama non è il punto di forza di questo genere, ma è comunque apprezzabile l’idea di inserire le sette divinità in aiuto del protagonista in modo da variare nettamente la tipologia di armamentari e mosse speciali.

Un reverenziale tuffo nel passato

Fin dai primi istanti di Cast of the Seven Godsends si respirerà un’aria ben nota, per chi è nato negli anni 80 o prima, in quanto alcune chicche nascoste nei livelli e un gran numero di citazioni e omaggi ai titoli del passato, sia nel level design che in alcune situazioni, sono una piacevole componente del lavoro dei Raven Travel Studios. Un esempio? Nei primi istanti di gioco, saltare su un cumulo di ossa alle nostre spalle farà spuntare un’armatura e ci troveremo ad affrontare degli scheletri. Questi dettagli vi ricordano per caso un titolo Capcom?

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Una cripta e la nostra prima armatura speciale, potremo evocare i poteri di una delle sette divinità di Dareca.

L’elemento più importante che rimanda al passato è naturalmente il gameplay che, nonostante l’impronta nostalgica, presenta comunque alcuni elementi interessanti e più freschi, come la possibilità di ottenere, tramite un’armatura, i poteri di una delle sette divinità. Questa feature viene attivata al ritrovamento di un oggetto speciale (ottenibile se già in possesso di un’armatura tradizionale, come avveniva appunto in Ghost’n Goblins) e la comparsa a schermo della selezione della divinità prescelta per l’occasione, tramite la pressione del tasto di sparo: quindi attenzione al giusto tempismo perché in certe zone saranno più utili certi poteri in particolare.

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Tenendo premuto il tasto “sparo” potremo caricare un attacco speciale, utile contro i boss ma anche in schermate zeppe di nemici.

Apprezzabile è inoltre la varietà di nemici, armi e bonus magici utilizzabili dal nostro eroe oltre, naturalmente, alle diverse ambientazioni che differiscono notevolmente le une dalle altre, non solo esteticamente ma anche per gli ostacoli che si frapporranno tra Kandar e il classico boss di fine livello. Per quanto riguarda i vari stage avremo i classici checkpoint (solitamente due-tre per livello) che ci permetteranno di riprendere, in caso di morte, da un punto avanzato. Nota dolente, sicuramente per le nuove generazioni, sarà la mancanza di un sistema di salvataggio che ci costringerà a dover fare una tirata unica per terminare il gioco, compito che non sarà così semplice da portare a termine per via dell’esiguo numero di vite (aumentabili grazie alla raccolta di bonus e all’uccisione dei nemici) e dei crediti da utilizzare nel peggiore delle ipotesi. Questa scelta è naturalmente dettata dalla volontà di porre Cast of the Seven Godsends in quell’ottica arcade da cabinato dove l’abilità del giocatore decretava la riuscita di una partita, anche a costo di dover ripetere interi stage varie volte. Se questa difficoltà generale da un lato aumenta notevolmente la sfida di questo titolo, dall’altro potrebbe appunto scoraggiare i nuovi giocatori non avvezzi a questa tipologia di gioco o gli utilizzatori di emulatori, abituati a salvare in qualsiasi istante. I quattro diversi finali, le chicche per nostalgici e gli easter-egg sparsi per le location, oltre agli achievments e alla art galery da sbloccare, decretano per Cast of the Seven Godsends un’ottima rigiocabilità e assicurano longevità complessiva. Ad aumentare il livello di sfida ci penseranno i bossi, due per livello, abbastanza impegnativi e dotati di attacchi spettacolari e particolari che richiederanno una buona dose di strategia per riuscire a superarli.

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Scheletri e castelli, il primo mondo strizza l’occhio a Ghost’n Goblins in modo deciso.

Sul versante estetico il lavoro dei ragazzi di Raven Travel Studios è, nel complesso, ben curato, con mappe coloratissime e variegate, armi normali e speciali spesso geniali, e ampio spettro di nemici, come precedentemente accennato. La colonna sonora e l’audio in generale non risultano memorabili, ma comunque seguono un buon ritmo e sono, in definitiva, adeguati al titolo. Il menù di gioco, piuttosto semplice prevede: Nuova Partita, come giocare (un semplice screen che fa da riepilogo ai comandi), le classiche Opzioni, ed Esci. Nei settings potremo dunque customizzare i comandi, scegliere se giocare in Fullscreen o a finestra, attivare l’anti-aliasing e scegliere il blocco a 60 Fps, decidere la difficoltà (Facile, Normale, Difficile, Retrogamer) e impostare audio e lingua. Come prevedibile, data l’origine degli sviluppatori, il titolo presenta l’italiano ed è un multi cinque (inglese, italiano, francese, tedesco e spagnolo).

In conclusione Cast of the Seven Godsends è un amarcord indie che però fa bene al panorama videoludico odierno, soprattutto nostrano, con i Raven Travel Studios che gettano le basi per la riscoperta di un genere all’apparenza semplice ma davvero impegnativo. Il nostro consiglio è di provarlo, grazie anche alla presenza di una demo, e dargli una possibilità: sarà piacevole non solo per gli appassionati di retrogame ma anche per coloro che amano le sfide e i giochi arcade.

Tokusatsu. In pochi conoscono questa parola, che significa “effetti speciali” in giapponese, e tale termine indica un filone di cinema e serie TV piuttosto famoso, anche se nell’ombra. Stiamo parlando di serie come i Super Sentai (quelli che in America vengono rovinati con il nome di Power Rangers) o dei Kamen Rider, dei Metal Hero e tutto ciò che vi è di simile, tutte serie che potete anche seguire sottotitolate in italiano su www.subranger.it dagli Italian Sentai Subranger.
Tuttavia, ciò che ha dato realmente inizio a questo filone, è l’intramontabile lucertolone di cui tutti quanti conoscono come minimo il nome: Godzilla. Apparso per la prima volta al cinema nel 1954, che ha portato a ben trenta film ufficiali, un remake americano del 1998 e infine il recente film di Legendary Pictures e Warner Bros, del 2014, ricevendo consensi e fan non solo in Giappone, ma in tutto il mondo. Con il suo nome originale Gojira (da Gorilla e da Kujira: Balena), ha ora ricevuto anche un adattamento videoludico per PlayStation 3 e PlayStation 4, uscito in Giappone a fine 2014 e in arrivo oggi da noi in Europa. Vediamo di cosa si tratta.

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Mostri affamati

Questo gioco non cerca certo di renderci increduli con una storia arzigogolata o con chissà quali colpi di scena. Godzilla apparve decine di anni fa e venne scacciato, ma quest’oggi è riapparso e sembra essere più determinato che mai a papparsi tutta l’energia del mondo, dato che ora l’umanità gestisce la propria elettricità e ogni suo sistema proprio con il tipo di energia da cui è formato il lucertolone. Dunque, impersonando Godzilla, il nostro scopo sarà andare a distruggere i generatori di energia di tutto il Giappone così da riempirci il pancino, mentre nel frattempo carri-armati e aerei ci infastidiranno come fossero piccole zanzare. Peccato che a volte comparirà un kaiju gigante come noi deciso a metterci i bastoni tra le ruote.

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Battaglia tra kaiju

Kaiju è una parola che indica i mostri giganti provenienti dal panorama giapponese. Parola che è ormai entrata a far parte della collettività, grazie a film famosi come Pacific Rim che hanno iniziato a portare la massa alla conoscenza di questo genere di film e serie TV. Questa è la parola chiave di questo titolo, poichè parlando in maniera realistica, chi mai nel mondo, in un film di Godzilla, ha tifato per l’esercito terrestre anziché per il lucertolone? Da qui è apparso il bisogno di presentare, di pellicola in pellicola, nuovi kaiju che potessero risultare degni avversari del protagonista della serie. Tra dinosauri, falene giganti, mostri di smog e chi più ne ha più ne metta, il Giappone si è ritrovato teatro di epici combattimenti tra esseri enormi, dove gli esseri umani finivano a essere una terza parte il cui unico ruolo era osservare le proprie città mentre cadevano in preda alla distruzione.

Il gioco di Godzilla riprende tutto questo: nella modalità Dio della Distruzione impersoneremo Godzilla, scegliendo uno a uno gli stage da affrontare attraverso una selezione ad albero, e procedendo così all’annientamento di ogni cosa si trovi sul nostro cammino. I comandi, estremamente particolari, richiedono la pressione di L1 ed R1 per voltarci, mentre il movimento con la levetta sinistra è dedicato agli spostamenti in avanti, indietro, o laterali. Con a disposizione attacchi deboli e forti, e l’immancabile “raggio laser” lanciabile quando la barra è piena, il nostro scopo sarà distruggere i generatori di energia presenti in ogni stage. Nel frattempo avremo anche altri obiettivi secondari, tra cui distruggere edifici e artiglieria umana così da assorbire energia e diventare sempre più potenti, sconfiggere i kaiju nemici che occasionalmente potrebbero venire a sfidarci, o andare in punti prestabiliti della mappa da cui gli umani potranno raccogliere dati su di noi così da escogitare nuove strategie e sbloccare nuove sezioni di gioco.
Ogni volta che raggiungeremo la fine dei livelli a disposizione (scegliendo ogni volta la difficoltà della missione seguente, rappresentata dall’accrescimento più lento o più veloce della barra  “Disastro“, la quale determina quanto siano pericolose le risorse degli umani) ci ritroveremo poi a ricominciare daccapo, in uno stile molto arcade, tornando alle dimensioni originali. I progressi veri e propri che faremo in ogni nostra partita sono essenzialmente l’acquisizione delle cellule dei kaiju sconfitti, che ci permetteranno di sbloccarli come creature giocabili, e allo stesso tempo di potenziare le nostre mosse e impararne di nuove nella Modalità Evoluzione.
Nella Modalità Dio della Distruzione, oltre a sfidare gli umani con il classico Godzilla, potremo anche selezionare la modalità Invasione, che ci metterà nei panni di un altro kaiju sbloccato, oppure la modalità Difesa, nella quale useremo uno dei kaiju difensori della Terra per proteggere l’umanità.

Altre modalità presenti nel gioco, a parte la già citata Evoluzione per potenziare i nostri personaggi, sono la modalità Re dei Kaiju (un semplice Survival dove sfideremo 6 mostri nemici uno dopo l’altro), la modalità Enciclopedia (dove sbloccheremo di volta in volta informazioni relativi a tutti i kaiju dell’universo di Godzilla), la modalità online per battersi contro gli amici in battaglie fino a tre giocatori, e infine la modalità Diorama. In quest’ultima potremo collocare i modellini sbloccati di ogni mostro in una qualsiasi ambientazione di cui avevamo precedentemente distrutto il 100% degli edifici. Un modo simpatico per creare la nostra scenetta personalizzata e scattare divertenti foto da condividere in rete.

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Guarda che scaglie sexy

Riguardo il lato tecnico, Godzilla non fa esattamente gridare al miracolo. I kaiju sono ben fatti e modellati, ed è una gioia per gli occhi vedere Godzilla su schermo in questa maniera, tuttavia le ambientazioni sono poco curate e le esplosioni degli edifici sono qualcosa che potevamo comprendere ai tempi della PlayStation 2. Tuttavia c’è da dire che è molto alta la possibilità che tale mediocrità sia stata fatta appositamente per mostrare il lato molto “artigianale” delle opere in questione, come se ci trovassimo effettivamente su un campo di edifici in miniatura fatti di cartone. Il comparto audio presenta poche musiche, sebbene caratteristiche, che vengono presto a noia, e il doppiaggio può essere scelto tra l’inglese e il giapponese, cosa comunque relativa ai soli discorsi tra esseri umani nella modalità storia. Per completare il tutto bastano poche ore, tuttavia queste schizzano oltre la sessantina nel caso si voglia sbloccare tutto il possibile in un farming che però potrebbe presto venire a noia, soprattutto a causa di un sistema di combattimento poco preciso tra kaiju lenti e incapaci di pararsi. Non capiterà di rado una certa frustrazione a causa di inspiegabili colpi mancati, oppure a causa di due nemici insieme che con i loro attacchi combinati non ci faranno nemmeno muovere. Tuttavia, i fan del lucertolone troveranno comunque il tutto piuttosto godibile.

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Con una enorme quantità di kaiju giocabili (tra i quali SpaceGodzilla, Mecha-King Ghidorah, Rodan, Anguirus, Mechagodzilla 1974, Godzilla 1964 e Battra sono esclusive PS4), questo si conferma essere il tributo definitivo a Godzilla. Creato palesemente da appassionati per appassionati, Godzilla riunisce in sé enciclopedie su tutto l’universo del lucertolone e svariate modalità per mantenere viva l’attenzione. Il gameplay è piuttosto lento e macchinoso, con situazioni a volte anche inspiegabili e che faranno crescere spesso una sorta di frustrazione per un mancato tecnicismo ed impossibilità di pararsi, tuttavia, con il passare delle ore di gioco, si inizierà a trovare anche in ciò un certo divertimento a causa della costrizione a utilizzare diverse strategie, volendo anche vigliacche. Non ci sentiamo di consigliarlo a chiunque, tuttavia se amate Godzilla, o se comunque pensate di volerlo iniziare a conoscere assieme al mondo degli altri tokusatsu, provatelo. Non riuscirete a capire molto bene quand’è che avete iniziato a divertirvi abbandonando il senso di perplessità.

È terminata la week 8 della LCS EU. La grande sorpresa della serata è stata la sconfitta degli Origen ad opera dei Gambit Gaming. Con questa sconfitta e la vittoria degli H2K sui Giants Gaming, H2K e Origen si trovano in parità (10-5) al secondo posto. Sarà dunque lo scontro diretto della week 9 di oggi a decidere chi si unirà ai Fnatic nel superare direttamente il primo round dei Playoffs.

Con la sconfitta di questa sera i Copenhager Wolves sono automaticamente retrocessi in Challenger Series, mentre con la vittoria sugli Unicorns of Love, gli SK Gaming mantengono vive le proprie possibilità di uscire dalla zona retrocessione.

A domani, dunque, con la nona e ultima settimana della LCS EU.