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Quasi Tutti gli Articoli in questa categoria sono tratti dal sito: http://www.gamesource.it/ a cui va riconosciuto il giusto merito e va tutta la mia gratitudine per l’ottimo lavoro che svolgono

Sembra che Ubisoft annuncerà il suo Watch Dogs 2 in anticipo rispetto all’E3.

Watch Dogs 2 teaser

Nonostante il gioco sarà comunque presentato alla kermesse di Los Angeles, sembra infatti che l’annuncio ufficiale potrebbe arrivare domani stesso. Anche perché sul sito ufficiale c’è un count-down che termina tra poco più di 24 ore.

Ubisoft ha anche pubblicato un teaser trailer intitolato “Hello World“, che potete vedere qui di seguito:

Secondo alcune fonti, all’imminente E3 2016 Bethesda annuncerà la versione remaster di Skyrim, l’ultimo capitolo offline della famosa serie The Elder Scrolls.

Il rumor proviene dagli insider Shinobi602 e dall’utente Enter the Dragon Punch di NeoGAF.
Questa versione di The Elder Scrolls V: Skyrim avrebbe un comparto grafico potenziato, tutti i DLC e supporto per mod.

Non ci resta che aspettare la conferenza stampa E3 di Bethesda che si terrà il 12 giugno.

remaster di Skyrim

 

Square Enix ha ufficializzato la data di uscita di World of Final Fantasy accompagnandola con un corposo nuovo trailer in cui vediamo numerosi personaggi iconici della saga.

Il titolo uscirà il prossimo 27 ottobre in Giappone, il 25 ottobre negli USA e il 28 ottobre in Europa, in esclusiva PlayStation 4 e PS Vita.

Il pre-order delle copie Day One includeranno un Sephiroth da Final Fantasy VII come summon da utilizzare in battaglia.

Square Enix ha anche annunciato che dal 12 giugno alle 17:00 (ora giapponese) terrà una serie di live stream dedicati al gioco, che potranno essere seguiti su YouTube e Niconico.

 World of Final Fantasy data Sephiroth

Ad accompagnare l’annuncio del remaster per PS4 Final Fantasy XII The Zodiac Age, Square Enix ha annunciato due nuove action figure di Final Fantasy XII.

Saranno i personaggi di Balthier e Gabranth i prossimi ad essere realizzati dal team della serie Play Arts Kai. Le commercializzazione della figure di Balthier è attesa per il prossimo settembre al costo di 12,800 yen (circa 105 €), mentre per quella di Gabranth dovremo aspettare ottobre, e avrà un costo di 14,800 yen (circa 120 €).

Entrambe saranno curate in ogni dettaglio e saranno dotate di armi, molteplici articolazioni e diversi tipi di mani.
Vi lasciamo alle immagini.

action figure di Final Fantasy XII Balthier 01
action figure di Final Fantasy XII Balthier 02
action figure di Final Fantasy XII Balthier 03
action figure di Final Fantasy XII Balthier 04
action figure di Final Fantasy XII Balthier 05
action figure di Final Fantasy XII Balthier 06
action figure di Final Fantasy XII Balthier 07
action figure di Final Fantasy XII Balthier 08
action figure di Final Fantasy XII Gabranth 01
action figure di Final Fantasy XII Gabranth 02
action figure di Final Fantasy XII Gabranth 03
action figure di Final Fantasy XII Gabranth 04
action figure di Final Fantasy XII Gabranth 05
action figure di Final Fantasy XII Gabranth 06
action figure di Final Fantasy XII Gabranth 07
action figure di Final Fantasy XII Gabranth 08
action figure di Final Fantasy XII Gabranth 09

È tempo di ritardi. Lo avevamo visto con No Man’s Sky, mentre oggi tocca a Horizon Zero Dawn, titolo action-RPG di stampo post-apocalittico, sviluppato da Guerrilla Games in esclusiva PlayStation 4. La data di uscita confermata è il 3 marzo 2017 per il suolo europeo, mentre il 28 febbraio 2017 per quello americano.
Il motivo del ritardo risiede nella volontà degli sviluppatori di creare un titolo qualitativamente idoneo alle loro aspettative e al loro impegno. Così ha affermato il managing director di Guerilla Games Hermen Hulst in suo post .

Horizon: Zero Dawn

Per aumentare l’hype ecco il nuovo trailer rilasciato oggi da Sony dedicato alla protagonista Aloy:

 

È inevitabile che le dilaganti crisi socio-politiche degli ultimi anni vadano a riflettersi anche sulle produzioni mediatiche, nel cinema come nei videogiochi: l’abbiamo visto con RIOT, videogioco Made in Italy sugli scontri di piazza, e This War of Mine, successo internazionale che mostra la guerra dal punto di vista dei civili, ed oggi annunciamo That Day We Left, una produzione italiana dal team Innervoid Interactive (che abbiamo intervistato lo scorso anno).press2

That Day We Left è un’avventura 3D che punta ad offrire un ritratto verosimile dell’attuale crisi umanitaria e politica dei rifugiati, direttamente dal punto di vista dei rifugiati ma mantenendo assoluta neutralità e imparzialità nella narrazione. Il gioco è basato su storie vere, raccolte su internet o direttamente dai tanti rifugiati con i quali il team ha parlato qui in Italia.

press1

Analogamente ad ICY, precedente produzione di Innervoid, il gioco porrà molta enfasi sulle scelte dei giocatori, unendo elementi di gameplay tipici delle avventure grafiche e dei survival game.

Square Enix ci permette di ritornare a Ivalice nei panni di Vaan e company su PlayStation 4 con Final Fantasy XII The Zodiac Age. La notizia è stata riportata da Famitsu, e si tratta di una versione remastared di Final Fantasy XII International Zodiac Job, edizione uscita nel 2007 esclusivamente in Giappone, caratterizzata da nuove aggiunte rispetto al titolo originale, come il Sistema delle Classi.

Nella sua versione remastered, assisteremo a un miglioramento della cut-scenes e dei modelli dei personaggi, oltre all’implemento di nuove caratteristiche come l’auto-salvataggio, caricamenti ridotti, e una modalità turbo migliorata. Dovrebbe restare fedele all’originale la colonna sonora.

La data di uscita di Final Fantasy XII The Zodiac Age è prevista per il 2017 in Giappone, ma non si hanno ancora notizie riguardo l’uscita in Occidente.
Di seguito il trailer del gioco:

Certamente meno noto di un titolo come The Fourth Protocol, Yes, Prime Minister  merita comunque il suo spazio all’interno della categoria “giochi-politici”. Scopriamo il perché.

Dalla serie di culto al gioco

Yes, Prime Minister

Quando si è giovani e sconosciuti ma al contempo così fortunati da poter scrivere per un sito importante come GameSource, il modo migliore per farsi conoscere è parlando di sé. Per tale ragione, in questo breve spazio, intendo rendervi partecipi di un dato in più rispetto a quel poco che si può leggere nella mia firma. Metà del mio corredo genetico, per parte materna, è britannico. In virtù di questa fortuna, da quando sono nato ho sempre trascorso una parte dell’anno oltremanica, presso la mia famiglia. Ricordo che in una di queste occasioni mio nonno, che era un uomo dai gusti classici, mi fece conoscere in replica la popolare sit-com Yes Minister, in onda sulla BBC. Ambientata nel fittizio “ministero degli affari amministrativi”, ogni puntata vedeva il protagonista – il ministro James Hacker – alle prese con nuove leggi o decreti. La situazione era ulteriormente complicata dalla presenza di un personaggio antagonistico, il segretario Sir Humphrey Appleby, che intralciava sistematicamente ogni sua mossa, il tutto con grande ilarità da parte dello spettatore. Il primo episodio fu trasmesso nel 1980 e la serie ebbe così tanta fortuna (era il programma preferito della Thatcher) da proseguire ininterrotta per tre stagioni, fino al 1984. Fu seguita nel 1986 da un sequel, Yes Prime Minister , durato altre due stagioni fino al 1988. La trama di quest’ultimo segue la scalata politica di James Hacker al civico numero 10 di Downing Street, dopo le dimissioni del precedente Primo Ministro inglese. Nella fattispecie, è su questa seconda parte che si basa il gioco omonimo della Oxford Digital Enterprises uscito per Sinclair ZX Spectrum, Commodore 64, Amstrad CPC, BBC Micro e MS-DOS del 1987.

Il breve video sopra mostra una scena tipicamente comica dello show.

Un predecessore dei moderni gestionali

Yes, Prime Minister

Banalmente, in un gioco dove il giocatore controlla il Primo Ministro, l’azione consente solamente di rispondere al telefono, partecipare a riunioni appuntate sull’agenda e compiere decisioni di tipo legislativo. Per questo motivo l’area di gioco è limitata al proprio ufficio. Lo scopo è quello di “sopravvivere” alla settimana rimanendo a galla nei sondaggi di gradimento. Giorno per giorno ci si troverà a dover compiere scelte in base alle quali, selezionando l’apposita buca nascosta dietro il vessillo britannico, si otterrà un riscontro nei polls. L’evoluzione della narrazione è in mano al giocatore e non è prevista una condizione di game over in quanto al massimo, rispondere in modo errato a un NPC, produce un interruzione del dialogo per gli obiettivi secondari o una ripetizione delle domande fino alla scelta corretta per quelli più significativi. Il filo narrativo di Yes, Prime Minister è scandito in sette atti corrispondenti ai giorni della settimana e l’unico dato significativo che si trasporta da uno all’altro, assieme ad alcuni dettagli minori dall’inizio alla fine, è l’indice di gradimento. I controlli sono molto semplici e prevedono il solo uso del cursore per spostarsi tra le finestre di dialogo.

Attualizzazione di un cimelio

Yes, Prime Minister

Il recente revival della serie televisiva nel 2012 potrebbe aver sollecitato l’interesse di qualche curioso ad accostarsi alla sua trasposizione video ludica: qual è allora oggi il modo migliore per riscoprire Yes, Prime Minister? Tenendo presente l’età del titolo, il formato migliore per apprezzarlo in tempi odierni è l’emulazione. Esistono ottimi emulatori di C64 e DOS come VICE e DOSBox che annullano completamente il problema di reperibilità. Per chi invece fosse interessato a possedere una copia fisica del gioco, è consigliabile la versione su floppy – leggermente più rara delle cassette – per il solo fatto che su Commodore e Spectrum, come è noto, i tempi di caricamento sono molto lunghi. Inoltre il floppy permette di salvare il progresso di gioco con più facilità rispetto alla cassetta che, seppur avendo una funzione di proto-salvataggio, richiede l’accortezza di segnare su un pezzo di carta la posizione del nastro.

Alla luce di quanto detto si potrebbe dire che, in Yes, Prime Minister, di gestionale e strategico ci sia molto poco: e probabilmente è così. La comicità dei dialoghi è ben congegnata e non si discosta dal tenore di quelli nella serie di conseguenza l’attenzione viene concentrata proprio su questo. L’abilità di ragionamento del giocatore non viene mai realmente messa alla prova, rendendo Yes, Prime Minister un titolo più fedele al nome del franchise piuttosto che all’altezza del genere a cui appartiene. Consigliato dunque a tutti quelli che, una volta visto lo show, desiderano ridere ancora delle disavventure di James Hacker. Viceversa, non è escluso che un playthrough da ”profani” possa invogliare qualcuno ad avvicinarsi al prodotto televisivo.

La stragrande maggioranza di voi non avrà mai sentito nominare il team Anima Project Studio o il loro marchio Anima Beyond Fantasy. I nomi Ergo o The Bearer non solleticheranno alcuna memoria. Non spaventatevi, ero nella vostra stessa situazione fino a qualche settimana fa. Ma se vi dicessi che dietro a questi nomi sconosciuti si nascondono (e lo fanno letteralmente, l’umiltà di questi ragazzi è invidiabile in un panorama videoludico fatto troppo spesso di marketing stellare e presuntuoso a fronte poi di contenuti deludenti o sotto le aspettative insidiosamente create) tre ragazzi soltanto, che con un budget ridotto all’osso sono passati dall’universo dei giochi da tavolo, trading cards, miniature e libri licenziati di role playing allo sviluppo di videogame armati esclusivamente di passione e di una esperienza decennale nelle pubblicazioni fantasy? Sono certo che non tutti dareste loro il credito che meritano.

E invece Anima: Gate of Memories è un piccolo gioiello, una ventata di aria fresca nel panorama degli action RPG che vorrete respirare a pieni polmoni.

Anima: Gate of Memories è un action RPG disponibile per PC, PS4 e Xbox One nato dalla passione ed esperienza decennale di tre ragazzi nel mondo delle pubblicazioni fantasy. Dopo aver creato ad hoc lo studio spagnolo Anima Project per lo sviluppo di Gate of Memories nel 2013, avviato con successo una campagna Kickstarter e ricevuto l’approvazione della community su Steam Greenlight, il gioco rappresenta un ritorno alle origini per il genere e si appresta a conquistare i cuori di tutti gli appassionati.

Se siete fan di Devil May Cry, amate enigmi, storie drammatiche e ben orchestrate, il gameplay dinamico, nudo e crudo condito da una grafica non eccelsa ma da un design ispirato, potete continuare a leggere. In alternativa, proseguite comunque la lettura: ci sono buone possibilità che Gate of Memories diventi il vostro break preferito tra una avventura e l’altra nel mondo di Dark Souls 3.

Anima segue le vicende di Ergo e The Bearer, entità sovrumana dai poteri demoniaci e devastanti sigillata in un libro in un passato remoto la prima, spigliata ragazza che vi si ritrova legata da un legame oscuro di cui dovremo scoprire origini e significato la seconda. Entrambi sono agenti di un’antica organizzazione chiamata Nathaniel che per secoli ha combattuto le oscure forze del male e protetto l’umanità da dietro le quinte. La loro missione iniziale sarà quella di recuperare Byblos, potente artefatto rubato da un’adepta dell’organizzazione per tessera una trama i cui fili saranno rivelati col proseguire del gioco. Ben presto però la “caccia” porterà i co-protagonisti ad approdare in Arcana: struttura mistica a metà tra cattedrale e mausoleo, principio e fine di buona parte degli enigmi del gioco nonché campo base delle nostre avventure, in Arcana potremo salvare i progressi di gioco, completare nuovi acquisti e accedere alle aree del mondo di Gaia.

Nonostante non possa essere considerato a tutti gli effetti un sandbox, il mondo di Anima: Gate of Memories è vasto e open world. Ergo e The Bearer potranno liberamente muoversi attraverso decine di scenari, visitare località diverse e scoprirne i segreti secondo i ritmi di ogni giocatore, con la possibilità di tornare sui propri passi per sbloccare nuove aree, esplorarne di inesplorate, recuperare quei tasselli mancanti per il completamento di un determinato compito e affrontare nuovi nemici.

A esclusione di alcuni portali che fungono da shortcut tra il centro di Arcana e i mondi di cui offre accesso, non sono previste nel gioco modalità di viaggio rapido o movimento veloce tra le mappe. In un gioco vasto e che fa dell’esplorazione uno dei punti fondamentali dell’esperienza, impiegare preziosi minuti di gioco per ripercorrere i propri passi nell’intento di esaminare un singolo elemento scenico del background in cerca di informazioni, tornare all’Arcana per salvare e fare acquisti o accedere a un’area precedente farà storcere il naso ai più. Un semplice e classico sistema di back trace più rapido e indolore avrebbe reso meno macchinosa e più agevole l’esplorazione dei mondi di gioco.

Mondi che nonostante non godano di una grafica esaltante (anche se con il ridottissimo budget a disposizione del team di sviluppo non si poteva fare di meglio), più in linea con giochi di fine scorsa generazione rispetto a quelli correnti, il design e le architetture che caratterizzano fondali e strutture sono ispirati e originali. Con una manciata di poligoni a disposizione, i ragazzi di Anima Project hanno saputo creare mondi colorati, definiti e che esaltano perfettamente l’universo che rappresentano, sia esso mistico, dai toni lugubri o prettamente fantasy. Le musiche evocative e incalzanti al punto giusto rappresentano un punto a favore dell’esperienza globale di gioco, a partire dal gospel del menu iniziale del titolo.

Se il gameplay e scontri ricordano a tratti quelli di Devil May Cry, Gate of Memories è però un action RPG in terza persona dove potremo controllare a piacimento un protagonista alla volta, intercambiando i due eroi con la semplice pressione di un comando. Ergo e The Bearer avranno a disposizione uno skill tree personalizzato, dove potremo costruire le rispettive potenzialità e stili di gioco investendo punti abilità ottenuti grazie ai punti esperienza acquisiti dalle battaglie contro i nemici.

Anche a difficoltà normale il gioco risulterà ostico appena superate le primissime fasi: Gate of Memories è povero di tutorial e il processo di trial and error 
diventerà ben presto pratica comune tanto nella scelta delle abilità e combo da utilizzare quanto nelle impegnative sezioni platform disseminate lungo il corso di tutto il gioco. Vi troverete spesso a navigare tra i menu alla ricerca di come assegnare ogni abilità ai vostri personaggi nella maniera più corretta o funzionale, cercando di capire quali attacchi speciali potrete sfruttare attraverso lo switch dei due personaggi e come trarre vantaggio dal concatenamento di più abilità.

I nemici, la cui caratterizzazione risulta scarna e spesso ripetitiva, presentano una IA abbastanza evoluta e dovremo sfruttare a pieno l’esperienza acquisita da quelli sconfitti per escogitare strategie con cui affrontare le sfide dell’area successiva. Una disparità non trascurabile si verifica tra i nemici di una determinata area e il Messaggero di quel mondo, il boss finale che Ergo e The Bearer si troveranno ad affrontare in maniera sistematica: nettamente più potenti e dai pattern meno prevedibili, ci porteranno a dover modificare il nostro set di abilità alla ricerca dei loro punti deboli, vendendo in genere cara la pelle.

Fortunatamente le combinazioni di abilità di Ergo e The Bearer sono molteplici: per ogni stato della battaglia (lo spostamento, il combattimento a terra o quello aereo) si potranno assegnare ben quattro abilità per ognuno dei protagonisti, col risultato di un gameplay all’apparenza poco profondo nelle primissime fasi di gioco, nella pratica ben più strutturato in quelle avanzate. Ogni abilità consumerà la barra del Ki o quella della Magia a seconda della natura della stessa, che andranno a ripristinarsi automaticamente col tempo. Armi e artefatti acquistabili e recuperabili durante l’avventura andranno a migliorare le statistiche dei personaggi e faranno la differenza negli scontri più impegnativi.

Col proseguire della trama tra un enigma e una sessione platform cercheremo di recuperare tutti i tasselli dell’universo di Anima. Il mondo di gioco presenta storie ben orchestrate e suddivise in memorie e diari da recuperare nei vari mondi di gioco e sarà necessario spremere le meningi per venire a conoscenza della storia completa di un particolare personaggio, ma non temete:  gli sforzi saranno di volta in volta adeguatamente ricompensati. Spesso ci ritroveremo a leggere passaggi dei diari ritrovati o a tornare sui nostri passi per esaminare un quadro particolare o una porta il cui accesso rappresenta un enigma: questa sinergia di esplorazione, combattimento e platform fa di Anima: Gate of Memories un gioco completo e soddisfacente a trecentosessanta gradi. Le azioni e le scelte che intraprenderemo cambieranno il destino di protagonisti e personaggi secondari, fino al conseguimento di un finale personalizzato tra i molti disponibili. La maggior parte si ritroverà incuriosita e disposta a investire ulteriore tempo di gioco per sbrogliare la matassa di Anima e per scoprire ogni possibile destino alternativo di Ergo e The Bearer.

Il doppiaggio in lingua inglese è piuttosto generico e non riesce a infondere nei personaggi quel tocco di personalizzazione in più che un cast più accorto di voci avrebbero saputo dare. La sceneggiatura dei dialoghi è lineare e sfiora spesso il tragicomico quando la parola passa a Ergo, ma  la dicotomia del tono della creatura in contrapposizione con l’ambientazione di gioco vi saprà strappare qualche risata. Il gioco è al momento disponibile in lingua inglese e non presenta tra i sottotitoli quelli italiani, fattore che limiterà la fruizione di un prodotto che nonostante non sia una tripla A risulta comunque godibile e una piacevole sorpresa per gli amanti del genere.

Anima: Gate of Memories è un prodotto che giunge tanto inaspettato quanto gradito. Una trama dalle molteplici sfaccettature, un gameplay godibile e personalizzabile al punto giusto completano scenari evocativi e ambientazioni mistiche dal design accurato. Nonostante la grafica scarna e alcuni passi falsi quali l’assenza di spostamenti rapidi nel gioco, Gate of Memories vi regalerà ore di divertimento tra grattacapi, sessioni platform e di frenetico combattimento: l’opzione Nuovo Gioco + aumenta la già rispettabile longevità del titolo. Nella speranza dell’introduzione dei sottotitoli italiani in un futuro aggiornamento, segnaliamo l’ultima, ma non per importanza, “caratteristica” del gioco: Gate of Memories è in vendita al prezzo di 19.90 euro. Cosa state aspettando?

La stragrande maggioranza di voi non avrà mai sentito nominare il team Anima Project Studio o il loro marchio Anima Beyond Fantasy. I nomi Ergo o The Bearer non solleticheranno alcuna memoria. Non spaventatevi, ero nella vostra stessa situazione fino a qualche settimana fa. Ma se vi dicessi che dietro a questi nomi sconosciuti si nascondono (e lo fanno letteralmente, l’umiltà di questi ragazzi è invidiabile in un panorama videoludico fatto troppo spesso di marketing stellare e presuntuoso a fronte poi di contenuti deludenti o sotto le aspettative insidiosamente create) tre ragazzi soltanto, che con un budget ridotto all’osso sono passati dall’universo dei giochi da tavolo, trading cards, miniature e libri licenziati di role playing allo sviluppo di videogame armati esclusivamente di passione e di una esperienza decennale nelle pubblicazioni fantasy? Sono certo che non tutti dareste loro il credito che meritano.

E invece Anima: Gate of Memories è un piccolo gioiello, una ventata di aria fresca nel panorama degli action RPG che vorrete respirare a pieni polmoni.

Anima: Gate of Memories è un action RPG disponibile per PC, PS4 e Xbox One nato dalla passione ed esperienza decennale di tre ragazzi nel mondo delle pubblicazioni fantasy. Dopo aver creato ad hoc lo studio spagnolo Anima Project per lo sviluppo di Gate of Memories nel 2013, avviato con successo una campagna Kickstarter e ricevuto l’approvazione della community su Steam Greenlight, il gioco rappresenta un ritorno alle origini per il genere e si appresta a conquistare i cuori di tutti gli appassionati.

Se siete fan di Devil May Cry, amate enigmi, storie drammatiche e ben orchestrate, il gameplay dinamico, nudo e crudo condito da una grafica non eccelsa ma da un design ispirato, potete continuare a leggere. In alternativa, proseguite comunque la lettura: ci sono buone possibilità che Gate of Memories diventi il vostro break preferito tra una avventura e l’altra nel mondo di Dark Souls 3.

Anima segue le vicende di Ergo e The Bearer, entità sovrumana dai poteri demoniaci e devastanti sigillata in un libro in un passato remoto la prima, spigliata ragazza che vi si ritrova legata da un legame oscuro di cui dovremo scoprire origini e significato la seconda. Entrambi sono agenti di un’antica organizzazione chiamata Nathaniel che per secoli ha combattuto le oscure forze del male e protetto l’umanità da dietro le quinte. La loro missione iniziale sarà quella di recuperare Byblos, potente artefatto rubato da un’adepta dell’organizzazione per tessera una trama i cui fili saranno rivelati col proseguire del gioco. Ben presto però la “caccia” porterà i co-protagonisti ad approdare in Arcana: struttura mistica a metà tra cattedrale e mausoleo, principio e fine di buona parte degli enigmi del gioco nonché campo base delle nostre avventure, in Arcana potremo salvare i progressi di gioco, completare nuovi acquisti e accedere alle aree del mondo di Gaia.

Nonostante non possa essere considerato a tutti gli effetti un sandbox, il mondo di Anima: Gate of Memories è vasto e open world. Ergo e The Bearer potranno liberamente muoversi attraverso decine di scenari, visitare località diverse e scoprirne i segreti secondo i ritmi di ogni giocatore, con la possibilità di tornare sui propri passi per sbloccare nuove aree, esplorarne di inesplorate, recuperare quei tasselli mancanti per il completamento di un determinato compito e affrontare nuovi nemici.

A esclusione di alcuni portali che fungono da shortcut tra il centro di Arcana e i mondi di cui offre accesso, non sono previste nel gioco modalità di viaggio rapido o movimento veloce tra le mappe. In un gioco vasto e che fa dell’esplorazione uno dei punti fondamentali dell’esperienza, impiegare preziosi minuti di gioco per ripercorrere i propri passi nell’intento di esaminare un singolo elemento scenico del background in cerca di informazioni, tornare all’Arcana per salvare e fare acquisti o accedere a un’area precedente farà storcere il naso ai più. Un semplice e classico sistema di back trace più rapido e indolore avrebbe reso meno macchinosa e più agevole l’esplorazione dei mondi di gioco.

Mondi che nonostante non godano di una grafica esaltante (anche se con il ridottissimo budget a disposizione del team di sviluppo non si poteva fare di meglio), più in linea con giochi di fine scorsa generazione rispetto a quelli correnti, il design e le architetture che caratterizzano fondali e strutture sono ispirati e originali. Con una manciata di poligoni a disposizione, i ragazzi di Anima Project hanno saputo creare mondi colorati, definiti e che esaltano perfettamente l’universo che rappresentano, sia esso mistico, dai toni lugubri o prettamente fantasy. Le musiche evocative e incalzanti al punto giusto rappresentano un punto a favore dell’esperienza globale di gioco, a partire dal gospel del menu iniziale del titolo.

Se il gameplay e scontri ricordano a tratti quelli di Devil May Cry, Gate of Memories è però un action RPG in terza persona dove potremo controllare a piacimento un protagonista alla volta, intercambiando i due eroi con la semplice pressione di un comando. Ergo e The Bearer avranno a disposizione uno skill tree personalizzato, dove potremo costruire le rispettive potenzialità e stili di gioco investendo punti abilità ottenuti grazie ai punti esperienza acquisiti dalle battaglie contro i nemici.

Anche a difficoltà normale il gioco risulterà ostico appena superate le primissime fasi: Gate of Memories è povero di tutorial e il processo di trial and error 
diventerà ben presto pratica comune tanto nella scelta delle abilità e combo da utilizzare quanto nelle impegnative sezioni platform disseminate lungo il corso di tutto il gioco. Vi troverete spesso a navigare tra i menu alla ricerca di come assegnare ogni abilità ai vostri personaggi nella maniera più corretta o funzionale, cercando di capire quali attacchi speciali potrete sfruttare attraverso lo switch dei due personaggi e come trarre vantaggio dal concatenamento di più abilità.

I nemici, la cui caratterizzazione risulta scarna e spesso ripetitiva, presentano una IA abbastanza evoluta e dovremo sfruttare a pieno l’esperienza acquisita da quelli sconfitti per escogitare strategie con cui affrontare le sfide dell’area successiva. Una disparità non trascurabile si verifica tra i nemici di una determinata area e il Messaggero di quel mondo, il boss finale che Ergo e The Bearer si troveranno ad affrontare in maniera sistematica: nettamente più potenti e dai pattern meno prevedibili, ci porteranno a dover modificare il nostro set di abilità alla ricerca dei loro punti deboli, vendendo in genere cara la pelle.

Fortunatamente le combinazioni di abilità di Ergo e The Bearer sono molteplici: per ogni stato della battaglia (lo spostamento, il combattimento a terra o quello aereo) si potranno assegnare ben quattro abilità per ognuno dei protagonisti, col risultato di un gameplay all’apparenza poco profondo nelle primissime fasi di gioco, nella pratica ben più strutturato in quelle avanzate. Ogni abilità consumerà la barra del Ki o quella della Magia a seconda della natura della stessa, che andranno a ripristinarsi automaticamente col tempo. Armi e artefatti acquistabili e recuperabili durante l’avventura andranno a migliorare le statistiche dei personaggi e faranno la differenza negli scontri più impegnativi.

Col proseguire della trama tra un enigma e una sessione platform cercheremo di recuperare tutti i tasselli dell’universo di Anima. Il mondo di gioco presenta storie ben orchestrate e suddivise in memorie e diari da recuperare nei vari mondi di gioco e sarà necessario spremere le meningi per venire a conoscenza della storia completa di un particolare personaggio, ma non temete:  gli sforzi saranno di volta in volta adeguatamente ricompensati. Spesso ci ritroveremo a leggere passaggi dei diari ritrovati o a tornare sui nostri passi per esaminare un quadro particolare o una porta il cui accesso rappresenta un enigma: questa sinergia di esplorazione, combattimento e platform fa di Anima: Gate of Memories un gioco completo e soddisfacente a trecentosessanta gradi. Le azioni e le scelte che intraprenderemo cambieranno il destino di protagonisti e personaggi secondari, fino al conseguimento di un finale personalizzato tra i molti disponibili. La maggior parte si ritroverà incuriosita e disposta a investire ulteriore tempo di gioco per sbrogliare la matassa di Anima e per scoprire ogni possibile destino alternativo di Ergo e The Bearer.

Il doppiaggio in lingua inglese è piuttosto generico e non riesce a infondere nei personaggi quel tocco di personalizzazione in più che un cast più accorto di voci avrebbero saputo dare. La sceneggiatura dei dialoghi è lineare e sfiora spesso il tragicomico quando la parola passa a Ergo, ma  la dicotomia del tono della creatura in contrapposizione con l’ambientazione di gioco vi saprà strappare qualche risata. Il gioco è al momento disponibile in lingua inglese e non presenta tra i sottotitoli quelli italiani, fattore che limiterà la fruizione di un prodotto che nonostante non sia una tripla A risulta comunque godibile e una piacevole sorpresa per gli amanti del genere.

Anima: Gate of Memories è un prodotto che giunge tanto inaspettato quanto gradito. Una trama dalle molteplici sfaccettature, un gameplay godibile e personalizzabile al punto giusto completano scenari evocativi e ambientazioni mistiche dal design accurato. Nonostante la grafica scarna e alcuni passi falsi quali l’assenza di spostamenti rapidi nel gioco, Gate of Memories vi regalerà ore di divertimento tra grattacapi, sessioni platform e di frenetico combattimento: l’opzione Nuovo Gioco + aumenta la già rispettabile longevità del titolo. Nella speranza dell’introduzione dei sottotitoli italiani in un futuro aggiornamento, segnaliamo l’ultima, ma non per importanza, “caratteristica” del gioco: Gate of Memories è in vendita al prezzo di 19.90 euro. Cosa state aspettando?