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Quasi Tutti gli Articoli in questa categoria sono tratti dal sito: http://www.gamesource.it/ a cui va riconosciuto il giusto merito e va tutta la mia gratitudine per l’ottimo lavoro che svolgono

Dopo l’incredibile successo del NES mini (e la difficoltà nel reperirne uno vista la domanda di mercato superiore alle aspettative di Nintendo), un rumor che sta circolando sul web sembrerebbe ipotizzare l’arrivo, in futuro, di uno SNES mini.

Diversi blog e siti giapponesi, infatti, nelle ultime ore hanno riportato la notizia che Nintendo ha appena depositato un brevetto riguardante il classico controller del Super Nintendo. Sebbene potrebbe anche essere solamente un’operazione di routine, è molto difficile non pensare alla possibilità che una nuova console sulla scia del successo del NES mini sia in sviluppo.

Per adesso, comunque, rimane una mera speculazione, vedremo come si evolverà la faccenda.

Sono passati due anni dalla conclusione della Stagione 2 de The Walking Dead e la serie targata Telltale, intellettualmente derivante dall’opera tratteggiata dalla sapiente matita di Robert Kirkman, si risveglia dal torpore proponendo A New Frontier, terza sequela di episodi videoludicamente pregni che, sebbene proponga protagonisti del tutto nuovi (Clementine a parte), non esita a riproporre qualsiasi escamotage narrativo già esperito in da past. Un aspetto di per sé difficilmente negativo, considerando l’appeal e il successo di critica e pubblico generalmente riscontrato.

E se è vero che le basi ludiche sulle quali si poggia l’intera narrazione non hanno ricevuto aggiornamenti di sorta, rimanendo ancorate alle oramai note biforcazioni deputate a modificare il corso della storia che contraddistinguono i lavori di Telltale, è altrettanto innegabile come l’engine grafico impiegato per renderizzare a video The Walking Dead: A New Frontier sia inedito per la serie. Scalabile e decisamente funzionale, il motore della terza stagione videoludica di The Walking Dead non delude (almeno su PC, versione di riferimento per questa recensione).

The Walking Dead A New Frontier

Ties that Bind – Part 1 and Part 2

L’ouverture di Season 3 è decisamente destabilizzante. Piuttosto che concentrarsi nella narrazione delle vicende occorse a Clementine e compagnia cantante, A New Frontier esordisce cantando le “imprese” di Javier García, ex giocatore di baseball professionista, correlate  a quelle di Kate, cognata di Javi, nonché di Mariana e Gabriel, suoi nipoti. Un intreccio familiare che, compenetrandosi ai nefasti eventi concatenati alla funesta, inarrestabile invasione di non morti, paleserà su schermo devastati scenari di vite distrutte, amori incrollabili e forzate relazioni interpersonali, sorte considerando l’eccezionalità della situazione contingente.

Ma è solo quando le vicende di Javi e del resto della ciurma si mescolano a quelle di una personalità divenuta, nel corso degli anni, ancor più chiusa, sfiduciata ed ermetica quale Clementine, che il sentimento del videogiocatore si infuoca, goloso com’è di ottenere maggiori istruzioni tanto sul da farsi, quanto sulle motivazioni che hanno trasformato la timida bambina della prima stagione di The Walking Dead in una ragazza così schiva e diffidente. E la storia lo fa, almeno parzialmente, rispondendo ad alcune delle domande per mezzo di un paio di flashback destinati ad approfondire l’intima vicenda della fanciulla.

The Walking Dead A New Frontier

La scelta di dividere Ties that Bind in due differenti parti e di rilasciarle in contemporanea è dovuta probabilmente al fatto che esordire soltanto con l’episodio 1 avrebbe significato fornire troppa poca carne al fuoco al popolo videogiocante, affamato di novità. La durata della prima puntata, infatti, è abbastanza esigua.

Quel che probabilmente scontenterà parte dei fan di lungo corso della trasposizione giocosa di The Walking Dead potrebbe essere ricercato nella decisa sterzata narrativa verso figure quali quella di Javi, sino ad ora sconosciute, evitando di non concentrarsi troppo (almeno per ora) sull’approfondimento della storia, trascorsi compresi, di un’icona quale Clementine. Una scelta quasi obbligata, tutto sommato, se letta in virtù del sostanziale rinnovamento del cast e alla necessità di formare il background per i futuri episodi di questa terza stagione.

Complessivamente, comunque, le prime due parti di The Walking Dead: A New Frontier non deludono, inaugurando un nuovo filone narrativo che, considerando le premesse, potrebbe davvero rivelarsi estremamente interessante.

The Walking Dead A New Frontier


Questa recensione è volutamente priva di voto, al momento. Verrà aggiornata periodicamente, in concomitanza con il rilascio di ogni episodio de The Walking Dead: A New Frontier.


Nickelodeon, emittente televisiva storica e già conosciuta per serie animate quali Spongebob o Due Fantagenitori, durante un recente podcast sul proprio canale youtube ha rivelato una notizia che ha subito mandato in subbuglio la quiete di tutti i fans Nintendo.

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Abbiamo un progetto in atto che per adesso deve rimanere senza nome, basato su uno dei più famosi videogame degli ultimi 30 anni e che abbiamo tenuto in sospeso per 12 anni senza poterlo realizzare. Ma ci sono grandi personaggi ed una grande storia, ed alla fine ce l’abbiamo fatta a farlo partire.

Ovviamente la parola Nintendo non è stata nominata, ma di serie videoludiche vecchie 30 anni ed ancora attuali, con una storia e dei personaggi riconoscibili non ce ne sono poi molte. Oltretutto la nuova politica dell’azienda di Kyoto prevede l’utilizzo più esteso dei propri IP per aumentarne la popolarità… beh, noi non diciamo nulla, ma ognuno tragga le proprie conclusioni.

Nell’ultimo numero di Famitsu sono state inseriti dei commenti di vari sviluppatori per quello che potremo aspettarci nel prossimo anno, e tra questi troviamo anche un’interessante affermazione riguardante la serie di Persona.

Naoto Hiraoka, business director di Atlus, ha infatti dichiarato:

«Stiamo costantemente sviluppando altri titoli dietro le scene, inclusa la serie di Persona. Abbiamo pianificato di annunciare nuovi titoli il prossimo anno, senza farvi aspettare troppo tempo.»

Sembra quindi che dopo la lunga attesa per Persona 5, il team voglia battere il ferro finché è caldo e annunciare nuovi titoli legati alla saga. Vedremo se si tratterà di un nuovo capitolo o di spin-off dedicati, come accaduto per Persona 4.

Altri esponenti di Atlus hanno condiviso interessanti dichiarazioni sulla serie Shin Megami Tensei, sul nuovo Project Re Fantasy e altro. Trovate tutti i loro commenti in questo articolo dedicato.

Dragon Quest XI torna a mostrarsi tramite nuovi screenshot e innumerevoli dettagli diffusi da Square-Enix sulle versioni PlayStation 4 e Nintendo 3DS di questo storico JRPG.

Grazie alle nuove informazioni possiamo farci un’idea sul protagonista di Dragon Quest XI, sul suo compagno Camus e sul mondo di gioco in cui muoveremo i nostri passi.

Sulla versione PlayStation 4 potremo ammirare bellissimi campi in fiore, cascate e mostri splendidamente rappresentati e città in fermento.

 

Nella versione 3DS di Dragon Quest XI potremo usufruire di una modalità 3D sullo schermo superiore e un 2D vecchio stile nello schermo inferiore. Man mano che progrediremo nel gioco potremo scegliere di sfruttare le due modalità o passare dall’una all’altra in certe situazioni.


Il protagonista di Dragon Quest XI è un giovane che vive nel tranquillo villaggio di Ishii. Compiuti 16 anni, durante una cerimonia di passaggio all’età adulta, scoprirà una verità sconcertante: come reincarnazione di un eroe che salvò il mondo tanto tempo fa, dovrà dare il via a un’importantissima missione.

Il giovane lascia il villaggio natale, per avventurarsi nelle vastità del mondo, con tanti dubbi su questa scoperta e sulla destinazione del suo viaggio.

Emma è l’amica d’infanzia del protagonista. Nati lo stesso giorno, i due si sfidano durante la cerimonia dei 16 anni.


Nei seguenti screenshots potete notare la voglia che compare sulla mano del protagonista e che, in caso di pericolo, si illumina sprigionando un misterioso potere:


Camus, caratterizzato da una chioma blu, è un ladro ma anche un compagno affidabile che affiancherà il protagonista nel suo viaggio. Dotato di una lingua tagliente si dimostra però una persona di gran cuore, leale e onesta. Da viaggiatore navigato guiderà e supporterà il protagonista come suo compagno di avventure.

Dragon Quest XI è ambientato nel mondo di Lotozetasia. Le forme di vita del pianeta hanno avuto tutte origina da un sacro albero noto come “Grande Albero della Vita”.


Si narra che l’eroe abbia una connessione diretta con l’albero e che possa comunicare spiritualmente con esso.

Il protagonista, come accennato, muove i suoi passi dal villaggio natale di Ishi, situato all’interno di una tranquilla vallata. La popolazione di Ish vive in armonia ed è dedita al culto dello spirito della terra. Non troviamo tanti negozi o artigiani perché praticano per lo più l’allevamento e non è raro vedere cavalli pascolare tranquillamente nei dintorni.

Gli abitanti di Ishi devono prendere parte a una tradizionale cerimonia quando compiono 16 anni. Quest’ultima consiste nello scalare una montagna rocciosa chiamata “Roccia di Dio”, in cui si narra dimori lo spirito della terra.


Ricordiamo che Dragon Quest XI sarà disponibile per PlayStation 4 e Nintendo 3DS nel corso del 2017. Il titolo è attualmente in sviluppo anche per Nintendo Switch.

In preparazione per l’uscita ufficiale, Gravity Rush 2 arricchisce il proprio mondo anche con una serie di cartoni animati giapponesi, che coprirà il gap fra il primo e il secondo titolo. Chiamato “Gravity Rush: Overture“, l’anime sarà visibile gratuitamente da tutti sul canale ufficiale Youtube di PlayStation, e che vi proponiamo in questa news. Si tratta di due episodi, disegnati e curati dallo Studio Khara, che ha già lavorato a titoli come Halo Legends, Persona 4 e Rebuild of Evangelion.

Vi proponiamo quindi la prima e la seconda parte dell’anime.

Gravity Rush 2 sarà uno dei titoli più attesi per l’inizio del 2017, e sarà disponibile in esclusiva su PlayStation 4 il 18 Gennaio 2017. Potete vedere a questi link alcune sezioni di gameplay e foto prese direttamente dal gioco.

Nonostante Bethesda abbia affermato più volte di non star lavorando sul nuovo The Elder Scrools VI, arriva un indiscrezione direttamente dal simpaticissimo Michael Pachter. L’analista a 360 gradi del mondo videoludico infatti parlando a GamesIndustry ha appunto predetto l’uscita del gioco nel 2017, che resta comunque un rumor circolante da diversi mesi. Ecco le sue parole, anche sul tanto agognato Half Life 3.

Si, il nuovo Elder Scrolls arriverà nel 2017, mentre Half Life no. Bethesda è sicuramente a buon punto, e lo stesso non si può dire di Valve.

Ci dobbiamo fidare di Pachter? Il simpatico analista ha inoltre nei giorni scorsi predetto il prezzo di Xbox Scorpio e il “sold-out” di Nintendo Switch. Vedremo se il 2017 porterà veridicità alle dichiarazioni di Pachter.

Nel lontano 1976, a distanza di qualche anno dall’uscita del Magnavox Odissey, quando ancora non si sarebbe potuto prevedere l’impatto che il gaming avrebbe di lì a poco avuto sulla cultura globale, sul mercato furono lanciate una serie di console meglio note come Sportron. In questa seconda puntata della mia “rubrica” voglio raccontarvi del modello commercializzato da Inno-Hit, marchio per lo più conosciuto nel campo di televisori e elettrodomestici. È vero infatti che, sebbene il modello di cui andremo a parlare sia quello appena menzionato, ne esistono altri perfettamente equivalenti distribuiti da marchi affini. Questo perché ognuno di essi condivideva la medesima anima: un chip estremamente versatile, l’AY-3-8500 della General Instrument.

Filmato promozionale del Magnavox Odissey


Qualche dettaglio tecnico, il chip AY-3-8500

general instruments ay-3-8500

Prodotto nel 1976 da General Instrument, l’AY-3-8500 era un chip in grado di fornire 6 varianti del popolare gioco Pong (e una settima disponibile in poche forme dello Sportron). Su di esso furono basate tutte le console dell’epoca le quali, per sua conformazione, si assomigliavano molto anche nel design. Il chip era infatti dotato di 28 pin e cui si collegavano due joystick a “manopola” per muovere le racchette sullo schermo. Le varie modalità erano selezionabili per mezzo del grosso comando nero al centro dell’apparecchio (nel caso del modello Inno-hit, solamente 5 su 7). A testimonianza della versatilità dell’AY-3-8500, è interessante notare che le scelte possibili raddoppiano se si considera che ciascuna di esse consta di due ulteriori varianti.

Non possedendo un’intelligenza propria, il chip non consentiva (eccezion fatta per la pratica e uno dei giochi a disposizione) di giocare singolarmente; erano perciò necessari due giocatori che impugnassero i controller. Vi era inoltre la possibilità di variare alcuni parametri come velocità e grandezza degli elementi in campo, così da rendere le partite più “avvincenti”. Nel paragrafo seguente, osserveremo nello specifico la varietà di giochi messi a disposizione dal modesto ma dignitoso Sportron.

Gameplay di Pong estrapolato dalla sua versione arcade del 1972


Tutti per uno, uno per cinque (o dieci?)

Inno-hit Sportron consoleCome già accennato in precedenza, lo Sportron della Inno-hit offriva al giocatore la possibilità di scegliere fra un totale di 5 alternative ludiche e relative varianti. Il dettaglio curioso è che ognuna di esse consisteva in una copia di Pong con la sola presenza di elementi aggiuntivi oltre a palla e racchette. Si poteva quindi passare da “Pelota” (meglio noto come “muretto”) a “Basketball” semplicemente apportando qualche modifica al campo da gioco. Questa caratteristica accomunò tutte le console dell’epoca e degli anni a venire fino all’uscita del primo titolo “non-Pong”, Death Race. Il trend fu così popolare che addirittura un colosso come Nintendo, non volendo essere da meno, mise sul mercato dal 1977 il proprio sistema di intrattenimento casalingo ispirato a Pong: il Nintendo Color TV game. Quest’ultimo, salvo qualche miglioria, rispetto ai “cugini” si distinse per un motivo: la grafica a colori (cosa comunque ottenibile con i modelli successivi dell’AY-3-8500).


Funzionamento

Inno-hit Logo

Il funzionamento dell’Inno-hit Sportron era assai semplice. Alimentato da una comune fonte di corrente a 9V, disponeva alternativamente di un vano batteria per permetterne l’avvio in mancanza di una presa (soluzione consigliata per via del ronzio prodotto dall’interferenza). Il collegamento alla TV avveniva per mezzo di un cavo RF, per cui il sonoro veniva direttamente riprodotto assieme alle immagini. Alcune versioni precedenti montando un altoparlante al proprio interno, obbligavano ad abbassare il volume del televisore per evitare fastidiosi fruscii.


Lo Sportron, e i suoi numerosi fratelli, sono console che per la loro semplicità e modestia non sono particolarmente ricordate. Ho però voluto parlarvene per l’importanza e la responsabilità che Pong e il noto chip della General Instrument hanno ricoperto nella storia dei videogiochi, contribuendo alla diffusione di una forma di intrattenimento oggi così famigliare.

Dopo quasi cinque ore di down, i server della piattaforma Steam sono tornati online. Al momento non si conoscono ancora le cause all’origine del problema. Non è la prima volta che, durante i saldi, il network di Valve ha causato ai videogiocatori questo tipo di disservizio. C’è chi ipotizza un attacco DDoS da parte del celebre gruppo hacker (Lizard Squad), chi, invece, suppone che il gran numero di utenti collegati alla piattaforma ha fatto crashare i server.

Da qualche minuto, comunque, è tornato tutto alla normalità.

 

 

 

Dopo aver annunciato il suo nuovo JRPG, Atlus ha partecipato a un livestream su Nico Nico in cui ha parlato del nuovo progetto

Niente di specifico è­ stato rivelato rigua­rdo al gioco, se non ­la conferma che si tr­atterà di una IP tota­lmente nuova (quindi ­non legata a Shin Meg­ami Tensei o Persona)­ di cui per ora conos­ciamo il nome in codi­ce Project Re Fantasy­. È stato mostrato un­ teaser, ma non conti­ene alcun riferimento­ al gameplay, è più u­n video per presentar­e il mood generale, c­he a primo acchito ci­ sembra molto lontano­ dallo stile di SMT e­ molto più vicino al ­fantasy medievale di ­stampo occidentale.

I fan di Shin Megami ­Tensei e Persona sara­nno comunque contenti­ di sapere che nel nu­ovo Studio Zero che s­vilupperà il gioco so­no presenti diversi v­eterani Atlus che han­no già lavorato alle ­serie, soprattutto SM­TIII, Devil Summoner ­e gli ultimi tre capi­toli di Persona. Ecco­ una lista dei membri­:
  • Director e producer –­ Studio Zero: Katsura­ Hashino
  • Character Designer: S­higenori Soejima
  • Compositore: Shoji Me­guro
  • Scenario Planner: Yui­chiro Tanaka
  • Scenario e System Pla­nner: Azusa Kido
  • System Planner: Atsus­hi Watanabe
  • System Plannner: Keni­chi Gotoh
  • Programmer: Yujiro Ko­saka
  • Programmer: Toshiyuki­ Niida
  • Programmer: Hirotaka ­Mizuno
  • CG Designer: Yasuhiro­ Akimoto
  • CG Designer: Hiroki F­ujioka
  • Project Manager: Akiy­asu Yamamoto