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Roma – Panico in un centro commerciale di Bromley, distretto a sud di Londra. Un machete e' stato trovato dalla polizia, allertata per una rissa in un negozio di scarpe a cui avrebbero partecipato almeno sei giovani armati di coltelli, due dei quali sarebbero stati ritrovati. Un uomo di circa 20 anni e' stato arrestato per rissa e possesso di arma. Un altro giovane e' rimasto ferito alla testa, probabilmente durante la rissa. Un video girato da un testimone mostra scene di panico con la gente in fuga nel timore di un attacco terroristico. Il video ha fatto il giro dei social media, dove circola anche una foto in cui si vede un poliziotto con in mano l'arma da taglio.

 

 

Qualcuno e' saltato dalla scala mobile per mettersi al riparo, alcuni bambini sono caduti durante la fuga e sono stati calpestati, fortunatamente senza conseguenze. Testimoni citati dalla Bbc hanno riferito di aver visto un uomo che impugnava un machete e di aver assistito all'arresto. Fonti di polizia hanno riferito di sei giovani in fuga dal luogo dell'alterco, dove sono stati trovati anche due coltelli. In particolare si cerca un altro uomo che sarebbe fuggito dopo aver abbandonato un'arma bianca. Secondo altre testimonianze raccolte dal Daily Mail, i dipendenti dell'Apple Store hanno fatto entrare diversi clienti per consetire loro di scappare da un ingresso posteriore, ma la porta era sbarrata. "Siamo rimasti seduti nel negozio, eravamo terrorizzati, convinti che ci fosse un attentato in corso", ha raccontato un giovane. In un primo momento si e' anche pensato che ci fosse un uomo armato di pistola. La polizia esclude l'ipotesi dell'attacco terroristico. (AGI)

(26 dicembre 2015)

Praga – L'ondata di migranti che arrivano in Europa e' una "invasione organizzata". Lo ha affermato il presidente della Repubblica Ceca Milos Zeman, accusando i rifugiati uomini di scappare dai conflitti in Medio Oriente. "Perche' questa gente non impugna le armi e lotta contro lo Stato islamico e la liberta' della propria patria?", si e' chiesto durante il suo messaggio di Natale il capo di Stato, non nuovo a commenti critici sul tema. Il flusso massiccio di migranti in Europa, ha aggiunto, e' una "invasione organizzata, non un movimento spontaneo di rifugiati". "Questo Paese e' nostro e non puo' essere per tutti", ha concluso il presidente. La Repubblica Ceca ha concesso asilo soltanto a 70 rifugiati, a fronte di circa 1.400 richieste, ed e' uno dei Paesi che si oppone con maggiore convinzione alle quote di ripartizione Ue. (AGI)

(26 dicembre 2015)

Manila – Mindanao, la seconda isola delle Filippine, e' stata teatro di un lungo conflitto con la guerriglia separatista islamica iniziata negli anni '70 e che ha fatto piu' di 150.000 morti. Nel marzo 2014 e' stato firmato un accordi di pace tra Manila e il principale gruppo ribelle, il Fronte islamico di liberazione Moro, ma l'intesa non e' ancora pienamente attuata e nell'isola continuano a essere attivi altri gruppi come i jihadisti Combattenti islamici per la liberta' Bangsamoro e i qaedisti di Abu Sayyaf. A Mindanao e' anche tenuto in ostaggio il ristoratore italiano ed ex sacerdote missionario, Rolando Del Torchio, 56 anni, rapito a inizio ottobre nel suo caffe'-pizzeria di Dipolog City, nell'ovest dell'isola. Del Torchio vive da 27 anni nelle Filippine. Oltre ai gruppi armati, a Mindanao ci sono molte bande criminali che si finanziano con estorsioni e rapimenti, specie di stranieri. Nel giugno 2007 un sacerdote italiano, don Giancarlo Bossi, fu rapito da Abu Sayyaf e tenuto ostaggio per oltre un mese. Nel 2011 un altro sacerdote, Fausto Tentorio, fu ucciso all'esterno della sua abitazione da un uomo armato non identificato. Un altro missionario del Pime, padre Tullio Favali, era stato ucciso a Mindanao nel 1985. (AGI)

(26 dicembre 2015)

Baghdad - Il capo dell'Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, e' tornato a farsi vivo dopo sette mesi in un messaggio audio in cui ha assicurato che i raid aerei russi e dell'alleanza guidata dagli Usa contro le postazioni jihadiste non hanno indebolito i suoi uomini e ha minacciato Israele. "Siate fiduciosi che Allah concedera' la vittoria a quanti lo pregano, e ricevete la buona notizia che il nostro Stato se la sta cavando bene. Piu' e' intensa la guerra che gli viene mossa, piu' diventa puro e forte", ha affermato il Califfo in un messaggio di 24 minuti a lui attribuito da un account Twitter normalmente usato per i comunicati del gruppo jihadista. Al-Baghdadi ha anche minacciato di attaccare Israele, raramente nel mirino dei proclami del Califfato, e di eliminare tutti gli ebrei: "La Palestina sara' il vostro cimitero", ha affermato in un messaggio audio. "Allah vi ha riuniti in Palestina in modo che i musulmani possano uccidervi", ha aggiunto il leader dell'Isis. "Con l'aiuto di Allah, siamo sempre piu' vicini, giorno dopo giorno", ha proclamato, "gli israeliani ci vedranno presto in Palestina, questa non e' piu' una guerra dei crociati contro di noi, il mondo intero ci sta combattendo". "Gli israeliani pensavano che ci fossimo dimenticati della Palestina, che ci avessero distolto, ma non e' vero, non abbiamo dimenticato la Palestina neppure per un istante", ha insistito il leader dell'Isis.

Il messaggio non e' datato, ma condanna il tentativo dell'Arabia Saudita di formare una coalizione di 34 Paesi musulmani per combattere l'Isis e quindi non puo' essere anteriore al 15 dicembre. "Se fosse una coalizione musulmana", ha affermato al-Baghdadi, "si sarebbe affrancata dai suoi padroni ebrei e crociati e assunto come obiettivo quello di uccidere gli ebrei e di liberare la Palestina e avrebbe portato aiuti al popolo siriano". Poi l'appello al popolo saudita perche' "si ribelli ai tiranni apostati e vendichino la loro gente in Siria, Iraq e Yemen". L'ultimo messaggio di al-Baghdadi risaliva a maggio. Se sara' confermata l'attribuzione al Califfo, il nuovo messaggio arriva proprio mentre l'Isis e' in difficolta' sul terreno. Il gruppo jihadista e' incalzato dai bombardamenti russi e alleati in Siria, dove ha appena perduto il controllo di una diga strategica vicino a Raqqa, e sotto attacco in Iraq dove e' in corso un'offensiva su Ramadi, uno degli ultimi bastioni jihadisti nel Paese. Al-Baghdadi e' stato dato piu' volte per morto o ferito. A ottobre si era parlato del suo possibile ferimento in un bombardamento dell'aviazione irachena contro il convoglio in cui viaggiava, vicino al confine con la Siria, ma la notizia non ha mai trovato conferma. La prima e unica apparizione del Califfo in pubblico risale all'estate del 2014 a Mosul, in Iraq.(AGI)

(26 dicembre 2015)

Los Angeles – Un vasto incendio nel sud della California ha bruciato 1.200 ettari di terreno e costretto alla chiusura di alcuni tratti della Route 101, l'autostrada che attraversa anche altri due Stati occidentali degli Usa, Washington e Oregon. Piu' di 600 pompieri sono impegnati nel tentativo di domare le fiamme nell'area di Solimar Beach (Ventura County, a un centinaio di chilometri da Los Angeles) ed arrivare alla riapertura della importante arteria stradale. L'incendio, scoppiato nella tarda mattinata del giorno di Natale, ha causato anche la chiusura di parte della Pacific Coast highway, ma solo nel punto in cui incrocia la Route 101. Non ci sono al momento notizie di feriti o danni a struture, ma anche la vicina linea ferroviaria Union Pacific e' stata chiusa. (AGI)

(26 dicembre 2015)

Baghdad – Il capo dell'Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, e' tornato a farsi vivo in un messaggio audio in cui ha avvertito che i raid aerei contro le postazioni jihadiste non hanno indebolito i suoi uomini.

"Siate fiduciosi che Allah concedera' la vittoria a quanti lo pregano, e ricevete la buona notizia che il nostro Stato se la sta cavando bene. Piu' e' intensa la guerra che gli viene mossa, piu' diventa puro e forte", ha affermato il Califfo nel messaggio a lui attribuito e diffuso dall'account Twitter che normalmente viene usato per i comunicati del gruppo jihadista.

Nel messaggio audio al-Baghdadi ha condannato anche il tentativo dell'Arabia Saudita di formare una coalizione di Paesi musulmani per combattere l'Isis. "Se fosse una coalizione musulmana", ha affermato, "si sarebbe affrancata dai suoi padroni ebrei e crociati e assunto come obiettivo quello di uccidere gli ebrei e di liberare la Palestina". 
L'ultimo messaggio di al-Baghdadi risaliva a maggio. Se sara' confermata l'attribuzione al Califfo, il nuovo messaggio arriva proprio mentre l'Isis e' in difficolta' sul terreno. Il gruppo jihadista e' incalzato dai bombardamenti russi e alleati in Siria, dove ha appena perduto il controllo di una diga strategica vicino a Raqqa, e sotto attacco in Iraq dove e' in corso un'offensiva su Ramadi, uno degli ultimi bastioni jihadisti nel Paese.

A ottobre si era parlato di un possibile ferimento di Al-Baghdadi in un bombardamento dell'aviazione irachena contro il convoglio in cui viaggiava, vicino al confine con la Siria, ma la notizia non ha mai trovato conferma. (AGI)

(26 dicembre 2015)

Teheran – Oltre 12.000 i candidati che si sono registrati per le elezioni legislative che si terrano a febbraio in Iran, una cifra record da quando nel 1979 e' stata istituita la Repubblica Islamica. Il termine per depositare le candidature e' scaduto ieri e rispetto alle precedenti consultazioni, nel 2012, il loro numero e' quasi raddoppiato. Per la precisione, sono in lizza 12.123 aspiranti a un seggio nel Parlamento di Teheran e tra loro le donne sono 1.434, ovvero l'11% del totale, secondo dati diffusi dall'agenzia ufficiale Irna. Le candidate sono in aumento: la volta scorsa erano l'8% del totale. Il piu' giovane aspirante deputato ha 30 anni, il piu' anziano 75. Ma e' in crescita la quota dei candidati ultracinquentenni: sono il 73% a fronte del 67% nel 2012. Sono 290 i seggi nell'assemblea parlamentare che sara' rinnovata il 26 febbraio. La parola finale sulle candidature spetta al Consiglio dei Guardiani, che ha potere di veto e potrebbe quindi sfoltirne il numero. Le liste ufficiali saranno pubblicate solo il 9 febbraio. (AGI)

(26 dicembre 2015)

(AGI) – Gerusalemme, 26 dic. – Un palestinese e' stato gravemente ferito dagli spari delle forze di sicurezza israeliane dopo che con la sua auto si era lanciato contro un posto di blocco, ferendo in modo lieve un militare. E' accaduto nella zona di Huwara, vicino a Nablus, nel nord della Cisgiordania. Il soldato ferito e' un 20enne e ha riportato una frattura a una gamba.
In mattinata un altro palestinese, un 26enne, aveva tentato di accoltellare un poliziotto vicino alla Citta' Vecchia di Gerusalemme, sulla piazza Tsahal, ed era stato ucciso. Un gruppo di agenti si era avvicinato all'uomo perche' stava seguendo alcuni ebrei ultraortodossi. Quando hanno tentato di identificarlo, l'uomo ha estratto un coltello ed e' riuscito a ferire un poliziotto, prima che gli altri lo uccidessero.
Da ottobre almeno 138 palestinesi sono rimasti uccisi negli attacchi contro gli israeliani in un'ondata di violenze che e' stata ribattezzata la rivolta dei coltelli. (AGI)

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– Gerusalemme – Un palestinese ha tentato di pugnalare un poliziotto vicino la Citta' Vecchia di Gerusalemme ed e' stato ucciso. "Gli agenti hanno avvicinato un uomo che aveva destava sospetti, si sono avvicinati per identificarlo, il terrorista ha tirato fuori un coltello e ha tentato di pugnalare un agente prima di essere ucciso", ha riferito un portavoce di polizia. Il ministero della sanita' palestinese ha confermato che si trattava di un palestinese, la cui identita' non e' stata resa nota.

Dal primo ottobre, gli attacchi anti-israeliani dei palestinesi e gli scontri tra israeliani e palestinesi hanno causato la morte di 132 palestinesi, 10 israeliani, un americano e un eritreo (secondo un conteggio non ufficiale).

La stragrande maggioranza dei palestinesi uccisi ha commesso o tentato di commettere aggressioni con il coltello, ma qualcuno ha utilizzato l'auto per speronare passanti o agentie militari. (AGI) 

– Manila – Strage di cristiani sull'isola di Mindanao, nel sud delle Filippine: militanti jihadisti dei Combattenti islamici per la liberta' Bangsamoro hanno freddato sette agricoltori al lavoro in un campo di riso e poi hanno ucciso due fedeli lanciando una granata contro una cappella. Lo hanno riferito fonti della sicurezza di Manila.

I due attacchi sono stati sferrati entrambi alla vigilia di Natale: il primo nella provincia di Sultan Kudarat, dove i ribelli hanno trucidato i braccianti e poi quattro di loro sono stati uccisi dai militari. I terroristi avevano preso anche degli ostaggi civili come scudi umani, ma poi li hanno liberati.

Il secondo attacco ha preso di mira una chiesa nella vicina provincia di Nord Cotabato. I Bangsamoro sono una formazione scissionista nata nel 2011 perche' non voleva deporre le armi dopo l'avvio del processo di pace tra Manila e il Fronte islamico di liberazione Moro, il principale gruppo separatista di Mindanao, isola a maggioranza musulmana nell'arcipelago prevalentemente cristiano.

Negli ultimi tempi il gruppo avrebbe anche giurato fedelta' all'Isis, pur non avendo rapporti diretti con gli uomini del Califfato in Iraq e Siria.

A Mindanao e' attivo anche Abu Sayyaf, gruppo qaedista responsabile di numerosi sequestri e decapitazioni nell'ovest dell'isola. (AGI)