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Baghdad – La bandiera irachena è stata issata oggi su Ramadi e domani la alzeremo a Mosul. Lo ha scritto su Twitter il premier iracheno Haider al Abadi, rinnovando l'impegno a liberare la città roccaforte dello Stato islamico nella provincia nordoccidentale di Ninive, occupata da maggio 2014. Dopo la riconquista di Ramadi, a circa 100 chilometri a nord di Baghdad nella provincia di al Anbar, Mosul rimane ora l'ultima roccaforte dell'Is in Iraq e da tempo le forze di sicurezza irachene e quelle della coalizione internazionale a guida statunitense stanno preparando l'avanzata decisiva per la riconquista. Nelle scorse settimane l'aviazione di Baghdad ha lanciato una serie di volantini sulla citta', invitando i cittadini a collaborare con le forze governative e ad allontanarsi dai possibili obiettivi militari. Il lancio di volantini da parte dell'aviazione irachena conferma come le forze armate di Baghdad, appoggiate dalla coalizione internazionale a guida Usa, dalle milizie della Mobilitazione popolare sciita e probabilmente dai Peshmerga curdi, abbiano di fatto terminato i preparativi per la riconquista della citta', dal giugno 2014 nelle mani dell'Isis. (AGI) 

(30 dicembre 2015)

Mosca - Sconosciuti hanno sparato sui turisti a Derbent, antica città fortificata nella repubblica autonoma caucasica del Daghestan, causando un morto e 10 feriti, 4 dei quali in gravi condizioni. Lo ha riferito un portavoce del ministero della Salute locale. La polizia ha trovato 67 bossoli di diverse armi da fuoco, alcuni di arma automatica, in un'area verde di fronte alla fortezza di Narin-Kalà. Il sito è stato inserito nel 2003 nel patrimonio dell'Unesco e Derbent è la piu' antica città della Russia. E' in corso una caccia all'uomo delle forze di sicurezza per trovare i responsabili. (AGI)

(30 dicembre 2015)

Londra – Resta alta l'allerta maltempo in Gran Bretagna. La Bbc avverte che ci sono 50 avvisi di inondazioni, 4 dei quali estremamente gravi, in 50 aree di Inghilterra, Galles e Scozia. In Irlanda del Nord centinaia di abitazioni sono senza enegia elettrica e nove voli sono rimasti a terra all'aeroporto internazionale di Belfast a causa dei forti venti. Due voli in arrivo da Luton e Tenerife sono stati deviati su Dublino. Allarme rosso all'isola di Man, nel Mar d'Irlanda, dove sono attesi in alcune zone in altura fino a 100 mm di pioggia. Abbondanti piogge sono attese nel nord-ovest dell'Inghilterra, in Galles e nelle aree meridionali e centrali della Scozia. Le allerte piu' gravi si registrano a Croston, nel Lancashire e in North Yorkshire, dove sono in corso evacuazioni per il crollo di un ponte del XVIII secolo sul fiume Wharfe, che potrebbe aver danneggiato una conduttura, con conseguente rischio di fughe di gas. "Gravi inondazioni" sono attese nell'area, la situazione e' seria e c'e' un significativo rischio per la vita", ha avvertito un portavoce dell'Agenzia per l'ambiente. (AGI) 

(30 dicembre 2015)

Washington. – Navi iraniane si sono avvicinate alla portaerei Usa Truman mentre transitava nello stretto di Hormuz, che collega il Mar Arabico al Golfo Persico, e hanno sparato alcuni razzi. Lo ha riferito un responsabile dell'esercito americano, avvertendo che Washington considera l'atto "estremamente provocatorio". La stessa fonte ha confermato quanto rivelato dalla Nbc, e ossia che uno dei razzi sparati e' passato a meno di un chilometro dalla portaerei, che viaggiava in acque internazionali. Nella zona navigavano anche una fregata francese e il cacciatorpediniere Usa Buckley, tutte navi impegnate nel sostegno alle operazioni militari della coalizione che combatte l'Isis in Iraq e in Siria. L'incidente e' avvenuto il 26 dicembre e poco prima la marina iraniana aveva annunciato per radio imminenti esercitazioni con fuoco reale, chiedendo alle navi di evitare la zona. Un portavoce del Comando centrale Usa, comandante Kyle Raines, ha spiegato che l'avvertimento e' stato lanciato solo 23 minuti prima di sparare i razzi. "Al contrario della gran parte delle reciproche azioni professionali, sicure e di routine tra le forze iraniane e la Marina Usa, quanto accaduto non lo e' stato, e va contro gli sforzi tesi ad assicurare la liberta' di navigazione e la sicurezza marittima dei beni comuni globali", ha commentato Raines. (AGI) 

Bangui - Elezioni presidenziali e legislative oggi nella Repubblica Centrafricana. Inizialmente previste il 27 dicembre, le elezioni rappresentano per il Paese africano una tappa importante. Il rinvio è stato deciso da Catherine Samba-Panza, presidente del governo di transizione dopo una riunione con i rappresentati dell'autorita' nazionale delle elezioni, delle istituzioni incaricate di organizzare lo scrutinio, dei candidati, con funzionari della missione Onu. I motivi sono per problemi logistici e organizzativi: in moltissime circoscrizioni non erano arrivate le schede elettorali e non erano stati allestiti i seggi. Nel Paese vi è tensione per il timore di atti di violenza, proprio vicino ai seggi, come accaduto lo scorso 13 dicembre in occasione del referendum costituzionale. Ma in tanti hanno affollato gli uffici elettorale per poter ritirare le schede. La popolazione vuole la pace, ha dichiarato l'Autorita' nazionale elettorale. Trenta i candidati per le presidenziali. Tre nomi emergono dalla lista: due ex primi ministri Anicet Georges Dologuele' e Martin Ziguele', e il piu' volte ministro Abdoul Karim Meckassoua. Duemila sono i caschi blu della missione Minusca, mobilitati per la sicurezza. (AGI) 

(30 dicembre 2015)

Washington – L'ex governatore di New York, George Pataki ha annunciato di voler rinunciare alla corsa per la nomination repubblicana alla Casa Bianca, dove figurava in coda nelle classifiche, secondo i media americani. E' il quinto candidato ad abbandonare la corsa dopo Rick Perry, Scott Walker, Bobby Jindal e Lindsey Graham. Il suo gradimento rare volte ha superato lo 0%. Pataki fu governatore di New York durante gli attentati dell'11 settembre. Repubblicano moderato, 70 anni, aveva recentemente affermato che "Donald Trump non è qualificato per essere presidente degli Stati Uniti". Le primarie repubblicane cominceranno il primo febbraio in Iowa. In testa ai sondaggi, Donald Trump e i senatori Ted Cruz e Marco Rubio. (AGI)

(30 dicembre 2016)

Washington – Il miliardario Donald Trump, largamente in testa nella corsa alle primarie repubblicane per le elezioni presidenziali statunitense del 2016, ha annunciato che spenderà milioni di dollari in spot televisivi. "Spenderò un minimo di 2 millioni di dollari a settimana", ha dichiarato alla stampa a bordo del suo aereo prima di un meeting in Iowa. (AGI)

(30 dicembre 2015)

Ankara – Turkish Airlines ha cancellato 142 voli da e per Istanbul a causa di una tormenta di neve che, secondo le previsioni, sarà più intensa nella giornata di domani. Si tratta per lo più di voli interni ma le cancellazioni riguardano anche collegamenti con l'Europa e le destinazioni orientali, come Milano, Amburgo, Monaco di Baviera e Teheran. Le autorita' consigliano di uscire solo se necessario, mentre sono pronti piu' di 1.000 veicoli per ripulire la citta' dalla, neve.

Usa, Obama firma dichiarazione di disastro per inondazioni in Oklahoma

(AGI) 

(30 dicembre 2015)

Washington – Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha firmato una dichiarazione di disastro per Oklahoma, dove nei giorni scorsi si sono abbattute forti tormente e inondazioni. In un comunicato la Casa Bianca afferma che la dichirazione dello stato di disastro prevede l'invio di aiuti federali per integrare quelli già inviati dallo Stato, i comuni, riserve indiane e alcune Ong. Dallo scorso fine settimana, l'ondata di maltempo ha colpito pesantemente il centro e il sud del Paese, lasciando alle spalle decine di morti e migliaia di case distrutte. Lo stato di emergenza e' gia' stato dichiarato in diversi Stati, tra cui Texas, Missouri, Oklahoma, New Mexico, Alabama, Mississippi e Georgia. Con questa decisione Obama rende disponibili finanziamenti federali per 18 contee dell'Oklahoma. (AGI) 

(30 dicembre 2015)

Roma - Volevano colpire "luoghi emblematici" di Bruxelles durante le feste di fine anno: con questa accusa due presunti terroristi sono stati arrestati in Belgio, Paese in massima allerta dalle stragi del 13 novembre a Parigi. Nel corso delle perquisizioni eseguite tra domenica e lunedi' nella regione di Bruxelles, nel Brambate fiammingo e a Liegi, non sono stati trovati armi ed esplosivi, ma materiale informatico, attrezzature di addestramento militare e materiale di propaganda dell'Isis. Secondo l'ufficio del procuratore federale, l'operazione ha permesso di "portare alla luce gravi minacce di attacchi per colpire luoghi emblematici di Bruxelles e che sarebbero stati compiti durante le feste di fine anno". Sei persone sono state fermate, successivamente quattro sono state rilasciate, ma le altre due arrestate sono accusate una di partecipazione ad attivita' terroristiche in qualita' di dirigente e di reclutamento a fini terroristici per "azioni da commettere in qualita' di autore o coautore"; per l'altra, le accuse sono minaccia di attentati e partecipazione ad attivita' di un gruppo terrorista. Secondo alcuni media, nel mirino dei terroristi c'era la polizia belga, in particolare il quartier generale situato in prossimita' della Grand Place. Il materiale sequestrato e' allo studio della procura di Bruxelles, ma intanto cresce la preoccupazione per nuovi attentati nonostante l'inchiesta non sia collegata agli attacchi di Parigi. Erano invece coinvolti nelle stragi del 13 novembre nella capitale francese almeno due dei 10 leader dell'Isis che, secondo quanto annunciato dal Pentagono, sono stati uccisi a dicembre nei raid della coalizione a guida Usa su Iraq e Siria.

Uno dei due e' Charaffe al Mouadan, secondo la Difesa Usa "direttamente" collegato alla mente degli attacchi, Abdelhamid Abaaoud. Moudan e' stato ucciso in un raid aereo sulla Siria il 24 dicembre e secondo il Pentagono stava progettando altri attacchi in Occidente. Mouadan, 26 anni, e' l'ultimo di 8 figli di genitori marocchini. Cresciuto a Bondy, sobborgo a nord-est di Parigi, fu arrestato nell'ottobre del 2012 mentre stava per partire con due amici per lo Yemen o per l'Afghanistan, passando per la Somalia. In regime di liberta' vigilata, era riuscito comunque a raggiungere la Siria nell'agosto del 2013. Era amico di uno dei kamikaze del Bataclan, Samy Amimour. Il quotidiano "Le Parisien" la settimana scorsa aveva rivelato che secondo gli investigatori, Mouadan era la persona che rispondeva al nome di "Suleiman", citato dai jihadisti in una conversazione. Secondo un testimone presente al Bataclan, uno degli assassini chiese ad un altro terrorista di contattare Suleiman, ma l'altro si rifiuto'. Secondo BFM TV fu proprio Amimour ad accelerare la radicalizzazione di Mouadan. Insieme furono arrestati e accusati di terrorismo nel 2012, insieme andarono in Siria nel 2013 per unirsi all'Isis. Il colonnello Warren non ha specificato se ai raid in cui e' rimasto ucciso Mouadan hanno partecipato anche caccia francesi. L'altro capo jihadista ucciso, in un bombardamento su Mosul del 26 dicembre, e' Abdul Qader Hakim, che faceva parte del gruppo che organizza gli attacchi al di fuori dell'Iraq e della Siria. Anche lui sarebbe coivolto negli attentati di Parigi. Tra gli altri leader uccisi nei bombardamenti di dicembre di cui ha dato notizia il Pentagono c'e' anche Siful Haq Sujen, un bengalese che studio' in Gran Bretagna e considerato uno degli hacker dell'Isis. Secondo il Pentagono, con la sua morte, "il gruppo jihadista ha perso un collegamento chiave tra i propri network". Intanto, a due giorni dal Capodanno e dopo gli arresti delle ultime ore, in Belgio il livello di allerta e' stato elevato da 2 a 3 nei commissariati: sara' aumentata la sorveglianza e cambiati gli orari di apertura. L'innalzamento dell'allerta riguarda anche i militari che presidiano le strade e che continueranno a farlo almeno per un mese ancora. Nel Paese resta l'allerta al livello 3 su 4, che corrisponde a una minaccia "possibile" di attentato. Il ministro dell'Interno, Jan Jambon, ha ribadito "tolleranza zero" e piu' misure contro i combattenti stranieri, oltre al rafforzamento della presenza della polizia federale, intensificazione del monitoraggio dei fatti di criminalita', lotta contro l'economia sommersa. Azioni specifiche sono in programma a Molenbeek", la municipalita' di Bruxelles dove si ritiene viva la parte piu' integralista della comunita' islamica locale, e da dove proveniva Salah Abdeslam, uno dei protagonisti degli attacchi di Parigi. Certo, ha dovuto ammettere il ministro, neanche il governo si attendeva un tale sostegno ai terroristi da parte degli islamici in Belgio. (AGI)