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Istanbul – Un incendio è divampato all'interno di un cantiere in un centro commerciale di Maltepe, nella parte asiatica di Istanbul, causando il panico nell'intero quartiere per il denso fumo alzatosi dall'edificio. In seguito all'incendio 14 operai presenti sul cantiere, sono dapprima rimasti intrappolati, poi sono stati intossicati dal fumo ed immediatamente portati in ospedale. In questo momento, in base a quanto riportato dai media turchi, sarebbero altri 6 gli operai rimasti intrappolati all'interno, sui quali si stanno concentrando gli sforzi dei vigili del fuoco per liberarli.

Secondo i media turchi non ci sono collegamenti tra l'esplosione a Sultanahmet e l'incendio.

(AGI)
(12 gennaio 2016)

Istanbul – Ci sono tre turisti tedeschi tra i feriti nell'esplosione a Istanbul. Lo ha riferito la prefettura, secondo la quale il bilancio e' di 10 morti e 15 feriti, di cui cinque in gravi condizioni. (AGI) 

(12 gennaio 2016)

Istanbul – Il governo turco sospetta che l'esplosione che ha scosso il centro storico di Istanbul sia un atto di terrorismo. "Crediamo che abbia origine terroristica", ha dichiarato un fonte anonima, confermando le testimonianze raccolte dai media locali sul posto, secondo le quali si tratta di un attentato kamikaze. In precedenza le autorita' locali avevano fornito un bilancio di 10 morti e 15 feriti. (AGI)

(16 gennaio 2016)

Roma - E' stata causata da un kamikaze, secondo i media turchi, l'esplosione che ha sconvolto piazza Sultanahmet, nel centro storico di Istanbul. Lo riferisce la Cnn Turk citando almeno un testimone.  L'esplosione ha causato almeno 10 morti e 15 feriti. Lo riferiscono le autorita' locali in un comunicato, precisando che le cause dell'esplosione non sono state ancora chiarite, mentre diversi media parlano di attentato suicida. 

Secondo i media tra i feriti ci sono turisti tedeschi. E' la zona più turistica della metropoli turca, perché ospita, tra le altre attrazioni, il complesso della Moschea Blu e la basilica di Hagia Sofia. Secondo quanto riferito dall'agenzia Dogan, l'esplosione è avvenuta alla fermata del tram Dikilitas, sotto l'obelisco di Teodosio. Diverse ambulanze sono giunte sul posto e la polizia ha isolato la piazza.  

La Farnesina sta verificando se ci sono italiani coinvolti nell'esplosione a Istanbul. L'unita' di crisi e' in costante contatto con il consolato italiano. (AGI) 

(12 gennaio 2016)

Washington – Barack Obama pronuncuera' oggi davanti al Congresso il suo ultimo discorso sullo stato dell'Unione. Secondo quanto trapelato dai suoi consiglieri, il discorso, a cui sta lavorando dall'autunno, da una parte definirà il posto nel libro della storia per il primo presidente americano di colore, dall'altra lancerà un messaggio di ottimismo per il futuro. Obama esorterà gli americani ad affrontare le prossime sfide che rappresentano in qualche modo il lavoro che il presidente ha lasciato incompiuto dalla sfida sulla limitazione delle armi a quella sulla riduzione degli abusi di droga. Obama, che alla fine dell'anno terminera il suo secondo mandato presidenziale, ha dedicato buona parte del fine settimana e della giornata di ieri a puntellare il discorso di oggi. Non a caso ha evitato impegni pubblici e ha stilato una agenda flessibile, proprio per dedicare più tempo agli ultimi dettagli del suo intervento, ha fatto notare il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest.

In un video diffuso la scorsa settimana, Obama ha già anticipato che si rivolgerà agli americani, piu' che al Congresso. Il presidente vuole parlare alla Nazione delle "grandi questioni" rimaste in sospeso, che a suo parere garantiranno un "Paese migliore, piu' forte e prospero" per le future generazioni. Il presidente, assicura il suo entourage, non e' mai stato cosi' ottimista sulla capacita' degli americani di affrontare le prossime sfide, e sfruttare al massimo le opprtunita' future. Con la campagna elettorale per le presidenziali di novembre entrata ormai nel vivo, (primare al via il primo febbraio nello Stato chiave dell'Iowa) si prevede anche una chiave piu' politico rispetto agli abituali discorsi sullo stato dell'Unione.

Obama sottolineera' i successi ottenuti negli otto anni da presidente: la ripresa economica, il recupero dell'industria dell'auto, le misure contro i cambiamenti climatici, l'accordo sul nucleare iraniano, il riavvicinamento con Cuba. Obama ribadira' anche la sua determinazione per arrivare alla chiusura del carcere di Guantanamo, promessa non mantenuta della campagna elettorale di otto anni fa. Sulle priorita' legislative per l'anno in corso, sottolineera' la riforma della giustizia, su cui e' forte dell'appoggio del Congresso. Tra i 23 invitati ad assistere al discorso, ci saranno un profugo siriano e un immigrato messicano, mentre un altro posto sara' lasciato simbolicamente vuoto e riservato alle vittime delle violenze causate dalle armi da fuoco. (AGI) 

(12 gennaio 2016)

Citta' del Messico – Alcune foto segnaletiche pubblicate oggi dal quotidiano 'El Universal' sembrerebbero provare che, già prima di incontrare in gran segreto Joaquin 'el Chapo' Guzman lo scorso autunno, Sean Penn era tenuto sotto sorveglianza dalle autorità messicane: le stesse che, a proposito di quell'incontro con il famigerato boss del narco-traffico, adesso lo hanno iscritto nel registro degli indagati per presunto favoreggiamento insieme a Kate del Castillo, l'interprete di telenovelas che si prestò come mediatrice. Il materiale ottenuto dal giornale sarebbe stato estrapolato da un dossier preparato dai servizi segreti del Paese latino-americano.

In una delle immagini si vedono in lontananza un uomo dalle fattezze simili a quelle dell'attore statunitense e una donna, indicata come del Castillo, arrivare il 2 ottobre all'aeroporto di Guadalajara. I due compaiono quindi in un'altra istantanea, nella quale stringono la mano a un individuo prima di salire a bordo dell'auto di questi per la tappa successiva della missione che li avrebbe condotti al covo del super-latitante, evaso da poco. Immortalato anche uno degli aerei da turismo che avrebbero trasportato alla destinazione finale il protagonista di 'Dead Man Walking', l'attrice e i loro accompagnatori. Potrebbe dunque avere ragione Penn, il quale sulla rivista 'Rolling Stone' ha scritto di aver ricevuto a suo tempo una "soffiata credibile" in base alla quale gli inquirenti dell'anti-droga locale "erano al corrente del nostro viaggio in Messico", avente lo scopo di intervistare 'el Chapo' in vista dell'eventuale realizzazione di un film su di lui.

ESTRADIZIONE – Sarà ben piu' lungo del previsto, minimo un anno ma anche sei se i suoi avvocati si dimostreranno abili, il processo di estradizione del boss negli Usa. Lo ha anunciato Jose' Manuel Merino Madrid, responsabile del settore Esteri della procura nazionale. Catturato per la terza volta, dopo la fuga rocambolesca lo scorso 11 luglio dal carcere di massima sicurezza di Altipiano, venerdì scorso potrebbe anche restare in Messico fino ad una massimo di sei anni, se i suoi avvocati ricorreranno a tutti i gradi di giudizio e alle tecniche ostruttive. Tutto insomma pur di impedire che El Chapo finisca negli Usa dove tutti, a partire dai suoi uomini per cui a quel punto diventerebbe un pericolo, temono che possa vuotare il sacco sulla sua vastissima rete criminale e sui funzionari che ha corrotto nel corso della sua carriera ultradecennale. (AGI)

(12 gennaio 2016)

Baghdad  - Si è concluso con un bilancio di 12 morti l'attacco a un centro commerciale di Baghdad. Lo Stato islamico si è attribuito la responsabilita' dell'attacco. "Le forze di sicurezza", ha riferito la polizia, "hanno adesso il controllo pieno, i miliziani sono stati uccisi e gli ostaggi liberati". In una rivendicazione on line i jihadisti affermano di aver fatto 90 vittime tra morti e feriti.

Nel centro commerciale di Jawahra, nel distretto al Jadeda, il comandante delle operazioni a Baghdad delle forze di sicurezza irachene, Abdul Amir al Shammari, ha precisato all'agenzia Nova che l'area è attualmente sotto stretta sorveglianza da parte delle forze dell'ordine. Al momento vi sono cifre contrastanti sul numero dei morti. Fonti mediche sostengono che vi sarebbero almeno 20 persone decedute e oltre 50 feriti.

L'area di al Jawahra è situata a circa un chilometro dalla cosiddetta "zona verde", sede delle istituzioni irachene e delle principali rappresentanze diplomatiche. Il centro commerciale teatro dell'attacco terroristico è considerato uno dei piu' importanti della metropoli irachena. Da una prima ricostruzione sembra che quattro terroristi suicidi si siano fatti esplodere nel complesso.

Tre esplosioni avrebbero avuto luogo all'interno della struttura, mentre una all'esterno. Fonti della sicurezza locale riferiscono inoltre che il gruppo autore dell'attacco non avrebbero preso ostaggi.

(11 gennaio 2016)

Beirut  - E' di almeno 12 il numero dei bambini morti per le bombe sganciate da un aereo russo su una scuola nel nord della Siria. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani, aggiungendo che nel bombardamento sono morti anche almeno tre adulti, tra cui un insegnante, mentre i feriti sono almeno 20 persone tra bambini e insegnanti. La scuola colpita si trova a Anjara. Nella zona sono in corso da domenica feroci scontri tra ribelli e lealisti, supportati da raid aerei. Attivisti hanno diffuso sui social media le foto di una classe completamente distrutta.

Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha sollecitato la fine dei bombardamenti russi e lealisti contro i civili siriani, e anche dell'assedio alle citta', in particolare a Madaya, una quarantina di chilometri a ovest di Damasco, tagliata fuori dal resto del Paese e dal mondo da almeno sei mesi. "Sussiste una necessita' assoluta", ha sottolineato Fabius in conferenza stampa, "che la Siria e la Russia fermino le loro operazioni militari contro le popolazioni civili, e in particolare che cessi il calvario di Madaya e delle altre localita' siriane assediate dal regime".

La presa di posizione del capo della diplomazia francese segna una delle maggiori linee di contrasto tra Parigi e Mosca, pur informalmente alleate nella lotta allo Stato Islamico.

Nonostante la Russia abbia smentito di aver condotto un raid aereo su una scuola nella provincia di Aleppo, l'opposizione siriana ha replicato annunciando che non si siedera' allo stesso tavolo ne' partecipera' agli attesi negoziati di pace in programma il 25 gennaio a Ginevra sotto egida Onu.

Il coordinatore della multiforme opposizione siriana, l'ex premier Riad Hijab, ha dichiarato che non negoziera' con il regime siriano mentre "forze straniere (i russi, ndr) stanno bombardando il popolo siriano". Cosi Hijab al termine di un incontro con il presidente francese, Francois Hollande all'Eliseo. (AGI)