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Istanbul - Sale a 6 morti e 38 feriti il bilancio dell'attacco sferrato dal Pkk questa notte contro una questura di Diyarbakir. Tra i morti 3 bambini. L'attacco e' partito intorno all'1 e 30 ora locale con l'esplosione di un'autobomba. In seguito all'esplosione l'edificio e'stato bersagliato da artiglieria pesante e cecchini. Lo scontro tra forze di sicurezza turche e Pkk e' andato avanti per ore.
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Istanbul - Sei persone sono morte e 38 sono rimaste ferite in un attacco con autobomba compiuto, secondo le autorità locali, dai ribelli curdi del Pkk contro un commissariato di polizia nella città di Cinar, nel sud-est della Turchia. La deflagrazione provocata dall'autombomba ha causato la morte di tre persone, ma altre tre sono decedute poco dopo perchè l'enorme esplosione ha fatto crollare un edificio vicino, ha spiegato l'ufficio del governatore della provincia. Nel comunicato, le autorità provinciali attribuiscono l'attacco al Partito dei lavoratori del Kurdistan. Le immagini pubblicate dai media mostrano gli enormi danni provocati dall'esplosione nell'edificio residenziale e utilizzato dagli ufficiali di polizia e dalle loro famiglie, con la facciata distrutta dall'esplsione. Le vittime erano tutti civili mentre tra i feriti ci sono anche poliziotti. Dopo l'autobomba, gli uomini del Pkk hanno continuato l'attacco con lanciarazzi, a cui hanno risposto i poliziotti presenti. Lo scontro a fuoco è andato avanti per una quarantina di minuti. (AGI)

(14 gennaio 2016)
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Ginevra – Il mondo può tirare un sospiro di sollievo: l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato la fine dell'epidemia di ebola in Africa occidentale. La Liberia è stato l'ultimo Paese interessato e liberato dall'epidemia. Un'epidemia che, in due anni, ha causato la morte di oltre 11mila persone.

Per la prima volta da quando accertò il primo caso, nel dicembre 2013, l'Oms ha dichiarato che tutte le catene di contagio sono state interrotte nei tre Paesi più colpiti dall'epidemia: oltre alla Liberia, la Guinea e la Sierra Leone, i tre Paesi in cui, al picco dell'epidemia, quando i cadaveri si ammucchiavano negli obitori e negli angoli delle strade, i nuovi casi si contavano a centinaia ogni settimana.

"Il lavoro non è finito", ha però avvertito l'Oms, assicurando che c'è il rischio che si vedano altri casi nei prossimi mesi. "Dobbiamo continuare a rimanere vigili", ha detto a Ginevra Peter Graaff, responsabile della risposta all'ebola in seno all'organizzazione Onu.

ARCHIVIO AGI - Ebola, identikit del virus killer che spaventa l'Africa (LEGGI)

L'annuncio dell'organizzazione arriva 42 giorni dopo che gli ultimi casi accertati in Liberia sono diventati negativi.
Quella appena conclusa è stata l'epidemia più grave e letale da quando, 40 anni fa, il micidiale virus fu individuato.

L'epidemia cominciò nel dicembre 2013 nel sud della Guinea e si propagò rapidamente alla Liberia e alla Sierra Leone, i tre Paesi più colpiti, e successivamente anche in Nigeria e Mali. In due anni, ha interessato dieci Paesi, tra cui anche Italia, Spagna e Usa, e ha causato 11.315 vittime delle 28.637 persone contagiate. 

(14 gennaio 2016)

Ankara – I dieci morti nell'attentato a Istanbul sono in maggioranza stranieri. Lo ha riferito il vicepremier turco, Numan Kurtulmus, aggiungendo che due dei 15 feriti sono in gravi condizioni. Kurtulmus ha inoltre comunicato che il kamikaze siriano e' stato identificato ed era nato nel 1988. (AGI)

(12 gennaio 2016)

Roma – Ci sarebbero 9 tedeschi morti nell'attentato a Istanbul. Lo riferisce la Bild, citando un media turco, il sito web di notizie Sabah. Interpellato dal quotidiano tedesco, il ministero degli Esteri di Berlino ha sottolineato che "non si puo' escludere che cittadini tedeschi siano morti nell'esplosione". (AGI)

(12 gennaio 2016)

Istanbul – E' stato un kamikaze di "origine siriana" a compiere l'attacco a Istanbul che ha causato 10 mort e 15 feriti. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. (AGI)

(12 gennaio 2016)

Istanbul – Le autorita' di sicurezza ritengono che, dietro l'esplosione avvenuta a piazza Sultanahmet a Istanbul, potrebbe esserci un kamikaze dell'Isis. Lo riferisce il quotidiano turco Hurriyet, spiegando che si segue questa pista poiche' l'attacco ha preso di mira straneiri e civili in una zona turistica. (AGI) 

(12 gennaio 2016)

Istanbul – Nell'esplosione avvenuta a Istanbul sono rimasti feriti almeno otto turisti stranieri. Fra questi, riferisce l'agenzia Dogan, vi sono 6 tedeschi, un norvegese e un peruviano. (AGI) 

(12 gennaio 2016)

Istanbul – Piazza Sultanahmet Meydani a Istanbul, dove si e' verificata l'esplosione che ha provocato 10 vittime, e' il cuore storico e turistico della citta' sul Bosforo. Nella piazza-giardino troneggiano, una di fronte all'altra, la Basilica di Santa Sofia – poi trasformata in moschea dagli ottomani e, infine, diventata museo – e l'imponente Moschea Blu, con i suoi sei minareti. Costruita dal sultano Ahmet I, quest'ultima da' anche il nome alla piazza. A Sultanahmet si possono ammirare anche i resti dell'antico Ippodromo bizantino di Costantinopoli; fra questi, l'obelisco di Teodosio, la colonna Serpentina in bronzo e le vestigia della curva a sud-est. (AGI)

(12 gennaio 2016)

Istanbul – Secondo la Cnn turca, nell'esplosione a Istanbul sono rimasti feriti turisti tedeschi, norvegesi e provenienti dall'est asiatico. Il quotidiano Guardian precisa che al momento non sono state confermate le voci circa la presenza di tedeschi tra le vittime. (AGI)
(12 gennaio 2016)