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AGI – Il decesso dell’ex dissidente russo Aleksei Navalny, avvenuto in carcere in Siberia lo scorso 16 febbraio, fu una “morte naturale”. Lo ha detto in un’intervista trasmessa dal canale Tv Rossiya-1 il capo dei servizi segreti esteri russi, Serghei Naryshkin. “Non penso che ci sia stato un complotto di qualche tipo. Ahimè, le persone hanno questa caratteristica: prima o poi la vita finisce e loro muoiono. Sì, Navalny è morto di morte naturale”, ha detto rispondendo a una domanda sul possibile coinvolgimento dell’Occidente nella morte in carcere di Navalny.

 

 

Annunciando il decesso sul suo sito web il 16 febbraio, il servizio penitenziario russo aveva spiegato che si era sentito male dopo una passeggiata, perdendo conoscenza quasi immediatamente, e che gli sforzi per rianimarlo non avevano avuto successo. Navalny è stato sepolto nel cimitero Borisov di Mosca il successivo 1 marzo. 

 

 

 

AGI – Cinque persone sono morte quando un piccolo aereo privato si è schiantato vicino a un’autostrada a Nashville, nello stato americano del Tennessee. Secondo il dipartimento di polizia locale le vittime erano tutte a bordo del velivolo che nello schianto si è incendiato. Il pilota aveva segnalato un guasto al motore e all’impianto elettrico ed era stato autorizzato a un atterraggio di emergenza all’aeroporto John C. Tune di Nashville, ma è caduto a pochi chilometri dalla pista. La Federal Aviation Administration e il National Transportation Safety Board hanno aperto un’inchiesta sull’incidente. 

 

 

 

AGI – La Francia diventa oggi il primo Paese a inserire espressamente l’interruzione volontaria della gravidanza in Costituzione. Deputati e senatori riuniti in seduta solenne nella reggia di Versailles dovranno approvare con una maggioranza qualificata del 60% la proposta del governo di Emmanuel Macron per la “libertà garantita” di abortire. Mercoledì scorso era arrivato il via libera del Senato che di fatto garantisce l’approvazione della riforma. All’articolo 34 della Costituzione sarà inserita la frase “La legge determina le condizioni in cui si esercita la libertà garantita per la donna di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza. “In un momento in cui i diritti della donna sono minacciati in tutto il mondo”, ha osservato il premier francese, Gabriel Attal, “la Francia si alza e si pone all’avanguardia del progresso”. Il testo e’ passato al Senato con 267 voti a favore e 50 contrari nonostante le resistenze di alcuni senatori di destra e di centro. 

 

 “Non c’è suspense, ma questo è un momento cruciale”, ha sintetizzato Yaël Braun-Pivet, presidente dell’Assemblea nazionale francese e prima donna a presiedere un Congresso, riferendosi a “un momento importante per le donne di tutto il mondo”.  Si tratterà della “prima disposizione costituzionale così esplicita e ampia sull’argomento, non solo in Europa, ma nel mondo”, ha sottolineato Leah Hoctor del Center for Reproductive Rights, organizzazione americana che difende il diritto all’aborto. La riunione del Congresso conclude una lunga battaglia politica iniziata dalla sinistra, sostenuta dalle associazioni femministe e infine abbracciata dal governo dopo diverse iniziative parlamentari.

 

Una lunga battaglia

Sostenuta da oltre l’80% della popolazione francese secondo vari sondaggi, la costituzionalizzazione dell’aborto si è fatta gradualmente strada nel panorama politico. Anche la destra e l’estrema destra, storicamente contrarie o scettiche sulla formulazione scelta dal governo, hanno finito per votare a maggioranza a favore della riforma, nonostante alcune perplessità. Il voto del 28 febbraio da parte del Senato, dominato dalla destra e dal centro, che era stato a lungo visto come il principale ostacolo al progetto, è stato sorprendentemente ampio.

 

Abbiamo bisogno di sancire nella nostra Costituzione un elemento per proteggere meglio le donne, per garantire che nessuno tocchi l’aborto

Eric Dupond-Moretti (ministro della Giustizia)

 

L’aborto è stato legalizzato in Francia nel 1975, quattro anni dopo un appello shock in cui 343 donne, tra cui le attrici Jeanne Moreau e Catherine Deneuve e le scrittrici Simone de Beauvoir, Marguerite Duras e Françoise Sagan, rivelarono di aver scelto l’interruzione di gravidanza. Instancabile sostenitrice della costituzionalizzazione dell’aborto, Planned Parenthood ha accolto con favore il “messaggio di speranza” che il Congresso invierà “alle femministe di tutto il mondo”. “Perché in Francia e nel mondo intero il diritto all’aborto è ancora gravemente minacciato”, ha sottolineato l’organizzazione per i diritti delle donne, in particolare per quanto riguarda la sessualità e la contraccezione. 

 

 

 

AGI – Una tregua nella Striscia di Gaza è possibile “entro 24 o 48 ore” se Israele accetta le richieste di Hamas: lo ha detto un esponente del movimento islamista che ha voluto rimanere anonimo. “Se Israele accettasse le richieste di Hamas – ha detto- che includono il ritorno dei palestinesi sfollati nel Nord di Gaza e un aumento degli aiuti umanitari, questo potrebbe aprire la strada a un accordo nelle prossime 24-48 ore”.

Una delegazione di Hamas è già giunta al Cairo per la ripresa dei negoziati sulla tregua e lo scambio degli ostaggi, mentre ancora non ci sono notizie che confermino che la delegazione israeliana sia arrivata nella capitale egiziana (dopo la notizia che Tel Aviv non invierà la sua delegazione a meno che Hamas non fornisca la lista di nomi degli ostaggi ancora vivi). L’agenzia Reuters ha aggiunto che la delegazione di Hamas è guidata da Khalil al-Hayya, ‘numero due’ dell’ufficio politico del movimento islamista a Gaza.

Israele ‘martella’ Gaza

Nel frattempo, l’esercito israeliano ha attaccato duramente “infrastrutture e agenti terroristici” nella notte e all’alba nel centro della Striscia di Gaza e a Khan Yunis, roccaforte di Hamas nel Sud dell’enclave. Proprio a Khan Younis, ha fatto sapere l’esercito, l’aviazione ha distrutto “circa 50 obiettivi terroristici in sei minuti”. Gli attacchi, sia al Centro che al Sud, sono stati piu’ duri e intensi che nei giorni scorsi, hanno riferito i media palestinesi. A Khan Yunis, l’operazione puntava a “intensificare i risultati operativi nell’area” e tra gli obiettivi attaccati ci sono state “infrastrutture sotterranee, strutture militari, siti di lancio di missili anticarro, strutture truccate e punti di incontro operativi di terroristi che rappresentavano una minaccia” per le truppe nella zona. Al centro dell’enclave, le truppe israeliane “hanno eliminato piu’ di 30 terroristi” e hanno localizzato numerose armi.

AGI – Otto palloni cinesi sono passati vicino al nord di Taiwan nelle ultime 24 ore, ripetendo un record registrato nei giorni scorsi. Lo ha segnalato il ministero della Difesa nazionale di Taiwan. Le mongolfiere erano a un’altitudine compresa tra 3.657 e 7.924 metri a una distanza tra 74 e 209 chilometri a nord della citta’ costiera di Keelung, senza sorvolare il territorio di Taiwan.

 

La prima volta in cui è stata segnalata la presenza di un pallone cinese oltre il confine dello stretto risale all’8 dicembre scorse. Da allora Taiwan ne ha rilevati 98 nelle vicinanze del suo territorio, 26 dei quali hanno sorvolato l’isola.

 

Per il governo taiwanese, l’invio dei palloni attraverso lo stretto fa parte della tattica della “zona grigia” intrapresa dall’esercito cinese per instillare paura tra la popolazione dell’isola. L’incursione di questi otto palloni è avvenuta in un contesto particolarmente conflittuale tra Cina e Taiwan dopo la morte di due pescatori cinesi attorno alle Isole Kinmen, un arcipelago controllato da Taipei che si trova a pochi chilometri dalla citta’ cinese sudorientale di Xiamen.
Dopo l’incidente, la Cina ha annunciato “pattuglie” nella zona per “proteggere la vita e le proprieta’ dei pescatori”, accusando le autorita’ taiwanesi di trattare i pescatori cinesi in modo “duro e pericoloso”, anche se Taipei insiste che la sua guardia costiera ha proceduto “secondo alla legge”.

AGI – Si terranno a Mosca i funerali dell’oppositore russo Aleksei Navalny, morto il 16 febbraio in una colonia penale nell’estremo nord del paese. La cerimonia si terrà nel quartiere di Navalny, Maryno, zona sud-est della capitale russa. L’incognita maggiore riguarda le misure di sicurezza che il Cremlino intende mettere in atto, per scoraggiare la partecipazione dei russi a un evento che rischia di diventare una manifestazione di dissenso verso Vladimir Putin, indicato dalla famiglia e dai collaboratori di Navalny come il responsabile di questo “omicidio”.

 

У церкви уже постепенно собираются люди ❤️‍ pic.twitter.com/0PK8Sq6C5J

— Команда Навального (@teamnavalny)
March 1, 2024

 

Agenti di polizia controllano i passaporti e gli effetti personali e chiedono anche lo scopo della visita alle persone che stanno arrivando all’ingresso del cimitero di Borisov, a Mosca, dove oggi verrà sepolto Navalny. La polizia spiega che il motivo delle perquisizioni è la “prevenzione di operazioni terroristiche”. All’uscita della stazione della metropolitana Borisovo sono ancora in servizio squadre di agenti, e non lontano dall’ingresso del cimitero stesso ci sono auto della polizia. In molti segnalano anche la sospetta presenza, dentro il cimitero, di agenti in borghese del Centro per la lotta all’estremismo. Sui lampioni attorno al cimitero sarebbero installate telecamere di sorveglianza esterne. Inoltre, per il funerale di Navalny, lo spazio antistante la chiesa nel quartiere di Maryno dove è prevista la cerimonia religiosa, è stata tutta transennata. 

 

 

 

“Il servizio funebre avrà luogo nella chiesa dell’icona della Madonna che allevia i dolori a Maryno alle ore 14:00 (le 12 in Italia). Navalny era un cristiano ortodosso e la cerimonia religiosa dovrebbe svolgersi secondo il rito ortodosso sotto le cupole nere decorate con croci dorate di questa piccola chiesa – la prima consacrata in Russia nel terzo millennio – situata a meno di 20 chilometri dalle mura rosse del Cremlino. Secondo Ivan Zhdanov, uno dei più stretti collaboratori di Navalny, la sepoltura avrà luogo alle 16:00 ora locale (le 14:00 in Italia). Maryno è una delle più grandi zone residenziali di Mosca; il suo simbolo sono gli alti condomini a torre rotonda, ce ne sono almeno sei. Per una zona residenziale densamente popolata, si tratta di un’area verde con molti laghetti artificiali che le conferiscono un fascino particolare. I Navalny vivevano qui da sempre fino a quando Aleksei non è stato avvelenato nel 2020 e poi trasferito in Germania per le cure necessarie.

 

Non è chiaro ancora se le rappresentanze diplomatiche dei Paesi occidentali, tra Ue e Usa, decideranno un’azione coordinata e manderanno alle esequie i rispettivi ambasciatori o incaricati d’affari. Successe nel 2015, ai funerali dell’oppositore ed ex vicepremier Boris Nemtsov, quando alla camera ardente al centro Sakharov di Mosca gli ambasciatori di Usa e Paesi Ue. “I funerali avranno luogo dopodomani e non so ancora se saranno pacifici o se la polizia arresterà coloro che sono venuti a salutare mio marito”, ha detto commossa davanti ai deputati europei Navalnaya. Se i funerali attirassero numerosi sostenitori dell’ex avversario numero uno di Putin, metterebbero in imbarazzo il presidente che si prepara a essere rieletto per un quinto mandato nelle elezioni previste dal 15 al 17 marzo. È quindi probabile che le forze di polizia attorno alla chiesa e al cimitero siano particolarmente importanti.

 

 

AGI – Le forze armate ucraine hanno dichiarato di aver abbattuto un altro aereo russo Su-34. Il ministero della Difesa russo non ha commentato la notizia. Questo è il terzo aereo russo abbattuto negli ultimi tre giorni e l’undicesimo nel mese di febbraio. La rivista americana Forbes ha provato a spiegare come questo possa accadere (tra l’altro, ostacolata dalle sanzioni, l’industria aerospaziale russa fa fatica a costruire nuovi aerei e ne riesce a produrre non più di una ventina all’anno). Secondo Forbes, è possibile che l’aeronautica ucraina abbia assegnato alcuni dei suoi lanciamissili Patriot di fabbricazione americana a gruppi mobili di difesa aerea che si muovono rapidamente in prossimità della linea del fronte, tendono imboscate ai jet russi con missili PAC-2 e poi si spostano rapidamente per evitare il contrattacco. Il limite a questo approccio è che le batterie Patriot lanciano missili di fabbricazione statunitense e da dicembre gli Usa non hanno piu’ fornito alcuna munizione all’Ucraina.

AGI – La minaccia di guerra potrebbe non essere imminente, ma non è impossibile. I rischi di una guerra non dovrebbero essere esagerati, ma dovrebbero essere preparati. E tutto ciò inizia con l’urgente necessità di ricostruire, rifornire e modernizzare le forze armate degli Stati membri”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento in plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo. “Così facendo, l’Europa dovrebbe sforzarsi di sviluppare e produrre la prossima generazione di capacità operative vincenti. E per garantire che disponga della quantità sufficiente di materiale e della superiorità tecnologica di cui potremmo aver bisogno in futuro. Ciò significa potenziare la nostra capacità industriale della difesa nei prossimi cinque anni”, ha aggiunto.

 

“Lo Strumento europeo per la pace ha mobilitato 6,1 miliardi di euro per sostenere le forze armate ucraine con attrezzature e forniture militari letali e non letali. Il Fondo europeo per la difesa sta investendo in capacitaà di difesa di fascia alta in settori critici quali il combattimento aereo, navale, terrestre, il preallarme spaziale e il cyber. E abbiamo compiuto grandi passi avanti nella crescita delle nostre capacità industriali e produttive nel settore della difesa”, ha proseguito Von der Leyen, “nelle prossime settimane annunceremo le decisioni di aggiudicazione nell’ambito del programma Asap. Questo finanziamento ci consentirà di raddoppiare all’incirca la produzione europea di munizioni, portandola a oltre 2 milioni di proiettili all’anno entro la fine del 2025”. 

“Acquisti comuni di armi come per gas e vaccini”

“L’Europa deve spendere di più, spendere meglio, spendere in modo europeo. Presenteremo alcune proposte nelle prossime settimane con la prima strategia europea di difesa industriale. Uno degli obiettivi centrali della strategia, e del Programma europeo di investimenti nel settore della difesa che ne conseguirà, sarà quello di dare priorità agli appalti congiunti nel settore della difesa. Proprio come abbiamo fatto con i vaccini o con il gas naturale”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, “ciò ci aiuterà a ridurre la frammentazione e ad aumentare l’interoperabilità. Ma per fare questo dobbiamo inviare collettivamente un segnale forte all’industria. Per questo esamineremo come facilitare gli accordi di prelievo o di acquisto anticipato in cui diamo garanzie. Ciò darebbe alle nostre aziende del settore della difesa ordini stabili e prevedibilità nel lungo periodo”. 

 

“Vorrei che pensassimo in grande. È tempo di avviare una conversazione sull’utilizzo degli extraprofitti dei beni russi congelati per acquistare congiuntamente attrezzature militari per l’Ucraina. Non potrebbe esserci simbolo più grande e utilizzo migliore di quel denaro per rendere l’Ucraina e tutta l’Europa un posto più sicuro in cui vivere”, ha proseguito, ” “l’industria della difesa in Europa ha bisogno di accesso al capitale. Vorrei incoraggiare i nostri istituti di credito pubblici e privati a sostenere la nostra industria della difesa e in particolare le Pmi. Anche in difesa, le Pmi sono la spina dorsale della nostra industria. Sono il motore dell’innovazione. E un fattore critico nel mercato unico. E l’argomento ha bisogno di un’attenzione indivisa. Questo è il motivo per cui sono personalmente a favore di un commissario per la Difesa designato per la prossima Commissione”. 

AGI – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto di sperare che un accordo per il cessate il fuoco a Gaza possa essere raggiunto entro lunedì, in modo da ottenere almeno il rilascio di parte dei più di cento ostaggi in mano da Hamas. Parlando con i giornalisti al seguito nel suo viaggio a New York, dove ha partecipato a uno show televisivo sulla Nbc, Biden ha detto: “Spero entro la fine del weekend”. Era in risposta alla domanda se si aspettasse che il cessate il fuoco tra Hamas e Israele cominciasse presto. “Il mio consigliere alla sicurezza nazionale – ha aggiunto – mi dice che siamo vicini. Siamo vicini. Ma ancora non è fatta. La mia speranza è che entro lunedì avremo un cessate il fuoco”. Il commento è stato fatto in modo naturale, spontaneo, mentre Biden si stava concedendo una sosta per il gelato dopo aver registrato un suo intervento allo spettacolo di Seth Meyers, il “Late Show”, in onda sulla Nbc e realizzato per celebrare i dieci anni della trasmissione. Il presidente ha partecipato a sorpresa, anche se la notizia della sua presenza nelle ultime ore aveva fatto il giro dei social: al suo arrivo, in sit-in per strada, c’erano decine di manifestanti pro-Palestina che hanno contestato la politica pro-Israele di Washington, e accusato Biden di essere colpevole del genocidio dei palestinesi assieme al premier israeliano Benjamin Netanyahu. Ma all’ingresso in studio Biden è stato accolto dalla standing ovation del pubblico e lui è parso rinfrancato e divertito. Il cessate il fuoco toglierebbe pressioni anche alla Casa Bianca, finita sott’accusa da parte degli stessi elettori democratici, tra cui molti giovani, proprio la fascia di americani su cui Biden punta per vincere di nuovo le elezioni a novembre. Una mano gli puo’ arrivare dal Medio Oriente. Nel weekend il gabinetto di guerra di Israele aveva approvato un accordo per una tregua di sei settimane e il rilascio di circa quaranta ostaggi. Una delegazione del governo Netanyahu era attesa in Qatar per incontrarsi con rappresentanti di Stati Uniti, Egitto e Qatar. Nell’accordo potrebbe esserci lo scambio con prigionieri palestinesi accusati di terrorismo. Se confermato, questo potrebbe portare Hamas a liberare i soldati israeliani catturati nel blitz del 7 ottobre e accettare un accordo che metterebbe fine, almeno in modo temporaneo, agli scontri lungo la Striscia di Gaza. 

AGI – Tutto è cominciato con un post su Reddit in un forum dedicato a Star Trek, che insultava un personaggio della serie usando un epiteto omofobo. Per questo – si era nel 2022 – i moderatori volontari della discussione bannarono l’autore. Questi però rispose al fuoco, intentando una causa contro Reddit ai sensi di una legge del Texas che proibisce alle società di social media di rimuovere post o account per l’espressione di un punto di vista: una normativa senza precedenti che sovverte il modo in cui Internet ha funzionato per decenni. Oggi la Corte Suprema degli Stati Uniti ascolterà le argomentazioni orali per determinare la costituzionalità di quella legge insieme a una legge correlata della Florida, che vieta alle piattaforme di sospendere gli account dei politici o dei media. Si tratta di determinare se i governi statali o le aziende tecnologiche avranno il potere di stabilire in base a quali regole i post possono apparire sui social.  I leader repubblicani hanno adottato le leggi in risposta alla crescente preoccupazione che i giganti dei social stessero censurando le opinioni dei conservatori. Le aziende tecnologiche, rappresentate dal gruppo commerciale NetChoice, sostengono che le leggi danno al governo un controllo eccessivo sul dibattito online in violazione del Primo Emendamento e hanno il potenziale per inaugurare un mosaico di diverse leggi su Internet in base ai capricci politici dei leader locali.

 

 

In assenza di norme federali, gli stati repubblicani stanno portando avanti leggi che potrebbero rendere più difficile per le aziende rimuovere contenuti dalle loro piattaforme, mentre gli stati democratici, tra cui California e New York, hanno approvato misure di trasparenza che incoraggiano le aziende a rimuovere contenuti violenti e altri post dannosi. La sentenza della corte, scrive il Washington Post, potrebbe avere ampie implicazioni per una serie di sforzi federali e statali volti a regolamentare i social su questioni che vanno dalla sicurezza dei bambini all’intelligenza artificiale. Per reagire, l’industria tecnologica utilizza sempre più il Primo Emendamento come scudo, e gli esperti legali avvertono che una sentenza troppo ampia a favore delle aziende potrebbe stabilire il diritto costituzionale di respingere la regolamentazione.

 

Poiché i social svolgono un ruolo centrale nel dibattito politico, la decisione dell’Alta Corte avrà conseguenze sul futuro della democrazia americana. Una decisione è prevista entro la fine di giugno, nei mesi critici prima delle elezioni presidenziali americane. L’industria tecnologica, i funzionari della sicurezza nazionale e i ricercatori affermano che limitare le capacita’ delle aziende di rimuovere i contenuti potrebbe spianare la strada alla disinformazione, al terrorismo e ad altre attività dannose. Per contro i legislatori di Florida e Texas ritengono che una manciata di aziende stia esercitando una forte presa sul dibattito politico e che siano necessarie normative per garantire che non ci siano discriminazioni. Lo stesso ex presidente Donald Trump ha presentato una memoria in difesa della legge della Florida.