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AGI – “C’è una minaccia reale che il Cremlino ha rivolto al ministro della Difesa italiano”, Guido Crosetto, “con tanto di taglia sulla sua testa. Quindici milioni di dollari”. Lo rivela il Foglio, spiegando che “questa, almeno, è la segnalazione arrivata ai vertici del governo da parte della nostra intelligence”.

“Dietro le minacce al titolare della Difesa – continua il giornale – ci sarebbe l’ex presidente russo Medvedev: l’ordine di colpire diramato alla Wagner, che ha due cellule in Europa”.

Crosetto aveva affermato di recente che “l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani”.

Sono assolutamente tranquillo,
Penso che quello che è uscito su vari siti sia uno dei tanti allarmi che giungono ogni giorno, da fonti disparate, che le nostre autorità a ciò preposte,
verificano e spesso archiviano.
Sono certo che nessuno andrà mai oltre i beceri insulti.

— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto)
March 15, 2023

In serata il ministro ha liquidato la vicenda con un tweet. “Sono assolutamente tranquillo. Penso che quello che è uscito su vari siti sia uno dei tanti allarmi che giungono ogni giorno, da fonti disparate, che le nostre autorità a ciò preposte, verificano e spesso archiviano. Sono certo che nessuno andrò mai oltre i beceri insulti”.

AGI – L’accordo trovato da Usa e Ue rispetto all’Inflation reduction act (Ira) “è una buona notizia, ma voglio essere chiara: i negoziati possono risolvere solo alcune delle questioni più importanti. Il grosso del lavoro spetta ancora a noi in Europa. Noi europei dobbiamo migliorare la nostra industria delle tecnologie pulite. Dobbiamo accelerare e semplificare le procedure. E dobbiamo garantire un migliore accesso ai finanziamenti pubblici e privati”. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è intervenuta nel dibattito in plenaria a Strasburgo.

“Venerdì scorso ho incontrato il presidente Biden a Washington. Abbiamo avuto un’ottima discussione sull’Ira: c’è un’impressionante simmetria tra l’Inflation reduction act e il Green deal europeo. Entrambi sono contemporaneamente una strategia per il clima e una strategia per gli investimenti e la crescita“, ha evidenziato la presidente.

The global market for net-zero technologies is set to triple by 2030.

In other words: the race is on.

We must get our act together if we want to stay frontrunners.

This is what the Green Deal Industrial Plan is all about ↓ https://t.co/47nnfy84bp

— Ursula von der Leyen (@vonderleyen)
March 15, 2023

“In altre parole, le due economie più grandi e avanzate del mondo si stanno muovendo nella stessa direzione. Pertanto, accolgo con favore l’Ira per i suoi massicci investimenti nella tecnologia pulita. Tuttavia, alcuni aspetti dell’Ira ci preoccupavano e avevano bisogno di soluzioni. Ora sono felice di comunicarvi che abbiamo trovato delle soluzioni“, ha ricordato von der Leyen.

“Venerdì il presidente Biden e io abbiamo confermato l’intesa sui veicoli elettrici che consente alle case automobilistiche europee di accedere alle agevolazioni fiscali statunitensi. Secondo, abbiamo avviato le discussioni su un accordo sulle materie prime essenziali. L’obiettivo è garantire che le materie prime essenziali per le batterie dei veicoli elettrici, estratte o lavorate nell’Ue, siano trattate come se provenissero dagli Stati Uniti”.

Today @EU_Commission adopted new initiatives on effective European integrated border management and returns.

With this, we set common EU principles for managing our external borders.

Next week at #EUCO, I will present the overall progress on ongoing work to EU leaders.

— Ursula von der Leyen (@vonderleyen)
March 14, 2023

In questo modo “si garantiranno catene di approvvigionamento solide per le batterie in Europa e si assicurerà l’accesso al mercato statunitense. Il terzo punto è che abbiamo inoltre avviato un dialogo sulla trasparenza degli incentivi per l’industria delle tecnologie pulite”, ha concluso.

AGI – “La qualità delle forze ucraine, un tempo considerata un vantaggio sostanziale sulla Russia, è stata degradata da un anno di perdite tanto da suscitare dubbi sulla capacità di Kiev di organizzare la controffensiva di primavera”. È quanto emerge da un’inchiesta del Washington Post, secondo la quale funzionari Usa ed europei ipotizzano che Kiev potrebbe aver subito fino a 120.000 morti e feriti, rispetto ai 200.000 della Russia, che ha un esercito molto più numeroso e circa il triplo della popolazione da cui richiamare i coscritti.

Perdite nascoste agli alleati occidentali, a cui si aggiungono quelle di armi e munizioni di base, compresi proiettili di artiglieria e di mortai. Un afflusso di coscritti inesperti per colmare le perdite, ha cambiato il profilo delle forze ucraine. “La cosa più preziosa in guerra è l’esperienza di combattimento”, ha avvertito un comandante di battaglione della 46esima brigata d’assalto aerea.

“Un soldato sopravvissuto a sei mesi di combattimento e un soldato uscito da un poligono di tiro sono due soldati diversi. È il cielo e la terra. E ci sono solo pochi soldati con esperienza di combattimento. Purtroppo sono già tutti morti o feriti”. Valutazioni cupe che hanno diffuso un pessimismo palpabile, anche se per lo più tacito, dalle linee del fronte ai corridoi del potere a Kiev.

L’incapacità dell’Ucraina di organizzare una controffensiva tanto annunciata alimenterebbe nuove critiche secondo cui gli Stati Uniti e i suoi alleati europei abbiano aspettato troppo a lungo per incrementare i programmi di addestramento e fornire veicoli corazzati da combattimento, inclusi i carri armati Bradley e Leopard. 

AGI – È morto lo scrittore Kenzaburo Oe, Premio Nobel per la Letteratura, romanziere che ha raccontato il Giappone moderno e che ha sfidato il conformismo della società attuale. Aveva 88 anni. La notizia del decesso è stata data dalla casa editrice Kodansha Ltd.

“I’m a boring person. I read a lot of literature, I think about a lot of things.” — Kenzaburo Oehttps://t.co/uhjq6mNuoK

— The Paris Review (@parisreview)
October 13, 2021

Famoso anche come sostenitore della Costituzione pacifista e per le battaglie contro l’energia nucleare, Kenzaburo Oe era una delle principali voci liberali in Giappone; ha guidato il movimento per chiedere l’eliminazione delle centrali nucleari alla fine degli anni ’70 e sulla scia del disastro nucleare di Fukushima Daiichi, innescato dal terremoto e dallo tsunami del 2011. Premiato nel 1994, è stato il secondo giapponese a vincere il Premio Nobel. 

AGI – Il gesto potrebbe non essere civile o educato, ma “non è un crimine” ed è protetto dalla costituzione canadese, afferma la sentenza di un giudice dello scorso 24 febbraio, scrive il Guardian. Dunque, alzare il “dito medio” verso una persona potrebbe essere forse irriguardoso ma nulla di più.

Lo ha stabilito il giudice Dennis Galiatsatos della provincia francofona del Quebec che ha archiviato con una sentenza di 26 pagine un caso contro un uomo accusato di aver molestato il suo vicino in un sobborgo di Montreal.

Ad essere espliciti, non è un crimine mostrare il dito a qualcuno”, si legge, e se proprio la vogliamo dire tutta, “è un diritto sancito da Dio e dalla Carta costituzionale che appartiene a ogni canadese”, ha rimarcato il giudice Dennis Galiatsatos.

L’imputato, Neall Epstein, un insegnante padre di due figli, era stato arrestato dalla polizia nel maggio 2021 per aver minacciato il suo vicino a Beaconsfield, in Quebec, ma il giudice non ha ravvisato gli estremi per far scattare “responsabilità penali” derubricando invece il gesto ad un comportamento non proprio “da gentiluomo”

AGI – Il marchio Nobu, che contraddistingue gli hotel di lusso e i ristoranti fusion giapponesi, approderà nel centro storico di Siviglia entro l’imminente primavera, si legge sulle pagine Affari e Finanza del Paìs, occupando un edificio ristrutturato in Plaza de San Francisco, accanto al Municipio di Siviglia. Il fatto curioso, però, è che il marchio americano ha tra i suoi fondatori l’attore americano Robert De Niro, interprete di tanti film di successo.

Per la società si tratta ormai del sesto hotel Nobu aperto in Spagna. Tre sono già in funzione a Barcellona, Marbella e Ibiza mentre altri tre sono di prossima apertura. “Quello di Siviglia sarà il primo ad aprire, San Sebastian è previsto per l’estate, poi dovrebbe seguirne un altro a Madrid”, scrive il giornale madrileno, che sottolinea: “Nobu è un marchio di hotel e ristoranti di successo lanciato a New York dall’attore Robert de Niro con lo chef giapponese Nobu Matsuhisa e il produttore cinematografico Meir Teper”, ha già 16 sedi in tutto il mondo e prevede l’apertura di altre 19, secondo quel che si legge sullo stesso sito della società di gestione.

L’edificio di Siviglia è stato ristrutturato nei mesi scorsi da Millennium, società di investimento quotata nel mercato immobiliare che è partner di Nobu e che si sta specializzando nell’apertura di strutture a cinque stelle gestite da marchi nazionali e internazionali.

Uno dei principali obiettivi di Millennium, per esempio, “è la riqualificazione di un edificio in Calle Sevilla a Madrid dove presto aprirà un JW Marriot” andando così’ a rafforzare quell’area accanto al Four Seasons e trasformarla in una nuova area turistica di lusso”. Millennium è controllata al 49,72% dal fondo statunitense Castlelake e tra gli azionisti figurano anche Mutua de la Abogacìa, l’imprenditore José Maria Castellano e Javier Illàn, presidente e a.d. della società immobiliare.

Quanto a Siviglia, la città spicca per essere tra le principali mete del momento. Da un solo hotel che aveva se ne sono aggiunti in poco tempo altri tre. Tutti di gran lusso.

AGI – “Putin sa che sono a disposizione”. Papa Francesco ha ribadito la sua disposizione a facilitare il negoziato sull’Ucraina. Lo ha detto in un’intervista all’emittente svizzera Rsi, anticipata da Repubblica, Corriere della Sera e La Stampa, in cui ha anche fatto il bilancio dei 10 anni di pontificato.

Un anno fa iniziava l’assurda guerra contro l’Ucraina. Restiamo vicini al martoriato popolo ucraino che continua a soffrire e chiediamoci: è stato fatto tutto il possibile per fermare la guerra? La pace costruita sulle macerie non sarà mai una vera vittoria.

— Papa Francesco (@Pontifex_it)
February 24, 2023

“Gli parlerei chiaramente come parlo in pubblico. È un uomo colto. Il secondo giorno della guerra sono stato all’ambasciata di Russia presso la Santa Sede a dire che ero disposto ad andare a Mosca a patto che Putin mi lasciasse una finestrina per negoziare”. 

Mi scrisse Lavrov dicendo grazie ma non è il momento”, aggiunge il Pontefice. “Putin sa che sono a disposizione. Ma li’ ci sono interessi imperiali, non solo dell’impero russo, ma degli imperi di altre parti. Proprio dell’impero è mettere al secondo posto le nazioni”. 

“Il campo di battaglia è l’Ucraina. Lì lottano tutti. Questo fa pensare all’industria delle armi. Un tecnico mi diceva: se per un anno non si producessero le armi sarebbe risolto il problema della fame nel mondo. È un mercato. Si fa la guerra, si vendono le armi vecchie, si provano le nuove”, ha sottolineato.

Il tema delle dimissioni

“Una stanchezza che non ti fa vedere chiaramente le cose. La mancanza di chiarezza, di sapere valutare le situazioni. Anche il problema fisico, può darsi”: papa Francesco spiega cosi’ che cosa potrebbe spingerlo alle dimissioni.

“Su questo – aggiunge – domando sempre e seguo i consigli. Come vanno le cose? Ti sembra che devo alle persone che mi conoscono, anche ad alcuni cardinali intelligenti. E mi dicono la verità: continua va bene. Ma per favore: gridare a tempo“.

 

AGI – Alcuni attacchi hanno preso di mira la regione orientale ucraina di Kharkiv e la regione meridionale di Odessa: lo hanno reso noto funzionari locali. “Il nemico ha effettuato circa 15 attacchi contro la città e la regione. Gli occupanti hanno ancora una volta preso di mira le infrastrutture critiche”, ha dichiarato il governatore della regione di Kharkiv, Oleg Synegubov, sui social media. Nella regione di Odessa, il governatore Maksym Marchneko ha affermato che “i missili hanno colpito l’infrastruttura energetica della regione e danneggiato gli edifici residenziali” a seguito di un “massiccio attacco missilistico”.

L’amministrazione militare locale ha riferito che nella regione di Kiev sono stati attivati i sistemi di difesa aerea. Il governatore della regione occidentale di Khmelnytskyi, Segiy Gamaliy, ha esortato i residenti a “rimanere nei rifugi”, affermando che “il nemico sta colpendo le infrastrutture critiche del Paese”. Gli attacchi russi hanno colpito una serie di regioni ucraine nelle prime ore di oggi, tra cui il porto di Odessa sul Mar Nero e la seconda città più grande dell’Ucraina, Kharkiv. Un altro attacco è stato segnalato nella città centrale di Dnipro e nelle città occidentali di Lutsk e Rivne, lontane dalle linee del fronte nella guerra che dura da un anno.

Zelensky: “Colpite 10 regioni”

“È stata una notte difficile. Abbiamo avuto un massiccio attacco missilistico in tutto il Paese. Sono state attaccate le regioni di Kiev, Kirovohrad, Dnipro, Odessa, Kharkiv, Zaporizhzhia, Leopoli, Ivano-Frankivsk, Zhytomyr e Vinnytsia”. Lo ha affermato su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Sono stati attaccati edifici residenziali e infrastrutture essenziali. Purtroppo ci sono feriti e morti. Le mie condoglianze alle famiglie”, ha aggiunto Zelensky

Esplosioni anche a Kiev

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha riferito di esplosioni nella capitale ucraina, mentre un’ondata di bombardamenti russi sta colpendo diverse parti del Paese. “Esplosioni nel quartiere Holosiivskyi della capitale. Tutti i servizi si stanno recando sul posto”, ha dichiarato Klitschko sui social media, riferendosi a un’area meridionale della città.

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha dichiarato che due persone sono rimaste ferite in un’esplosione nella parte occidentale della capitale ucraina, nel contesto di un’ondata di attacchi russi in tutto il Paese. “Due persone sono rimaste ferite” a causa di un’esplosione nel quartiere di Svyatoshynsky, ha scritto sui social media, dopo aver riferito in precedenza di “esplosioni” in una zona meridionale della città.

Il sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko, ha reso noto che una delle esplosioni avvenuta nella capitale questa mattina all’alba è stata un attacco a una centrale elettrica da parte dei russi e che il 40% dei residenti della capitale è ora senza riscaldamento, con una temperatura esterna di 4 gradi centigradi.
“Dopo l’attacco missilistico, a causa di interruzioni di corrente di emergenza, il 40% dei residenti della capitale è attualmente senza riscaldamento. L’approvvigionamento idrico funziona invece normalmente”, ha scritto Klitchko su Telegram. 

Quattro vittime a Leopoli

Almeno quattro civili – due uomini e due donne – sono rimasti uccisi all’alba di oggi in un attacco missilistico russo nella regione di Leopoli, nell’Ucraina occidentale. Lo ha annunciato su Telegram il governatore della regione, Maksym Kozytsky, precisando che un missile ha colpito un quartiere residenziale nel distretto di Zolotshiv, distruggendo tre abitazioni. “I soccorritori stanno rimuovendo le macerie, sotto le quali potrebbero trovarsi altre persone”, ha aggiunto Kozytsky. 

La centrale di Zaporizhzhia senza energia elettrica

La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia e’ rimasta senza energia elettrica a seguito di un attacco russo. Attualmente funziona con generatori diesel. Lo afferma il gestore dell’energia nucleare del Paese. “L’ultima linea di comunicazione tra la centrale nucleare di Zaporizhzhia e il sistema elettrico ucraino e’ stata interrotta a causa di attacchi missilistici”, dichiara Energoatom in un comunicato. 

AGI – La terza e ultima moglie di ‘O rei’ Pelé, Marcia Cibele Aoki, erediterà il 30% dei beni dell’ex calciatore secondo quanto stabilisce il testamento. Lo afferma il legale della vedova. Tra i beni la casa dove vivevano a Guaruja, una località balneare, deve andare “obbligatoriamente” alla signora Aoki.

L’eredità di Pelé comprende questa residenza, altri beni immobili e una partecipazione nel marchio Pelé. Il legale precisa che non è ancora stato fatto l’inventario completo e che di conseguenza non si conosce l’ammontare totale del patrimonio. Il legale ha aggiunto che nel testamento si accenna alla possibilità che Pelé abbia una figlia non riconosciuta che avrebbe diritto a una parte del restante 70% del patrimonio, che è stato riservato agli altri sette figli del leggendario ex giocatore.

“Ha indicato la possibilità dell’esistenza di un’altra figlia, il cui riconoscimento dipenderà da un test del Dna che non si è potuto effettuare (su Pelé) a causa della pandemia e del suo stato di salute”, ha spiegato. Sposato tre volte, Pelé ha riconosciuto ufficialmente sette figli. 

AGI – La Cina avverte gli Stati Uniti di smettere di cercare di contenere e reprimere Pechino per evitare un conflitto che diventerebbe “inevitabile” e che avrebbe conseguenze “catastrofiche”. Il declino nei rapporti tra le due grandi potenze è stato al centro della conferenza stampa del ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, che ha lanciato avvertimenti a Washington su tutti gli aspetti delle relazioni bilaterali, dalla questione di Taiwan alla guerra in Ucraina, puntando, infine, il dito contro gli Usa per l’incidente diplomatico innescato dalla crisi del pallone spia cinese abbattuto al largo delle coste del South Carolina il mese scorso.

Qin ha parlato a margine dei lavori della sessione plenaria dell’Assemblea Nazionale del Popolo, l’organo legislativo del parlamento cinese, in corso a Pechino, da cui è atteso il rinnovo della classe dirigente cinese e la riconferma di Xi Jinping al vertice dello Stato con l’inizio del terzo mandato come presidente cinese.

Proprio da Xi, nelle scorse ore, erano giunte dure critiche all’Occidente, accusato di “contenimento e repressione a tutto tondo” della Cina: in un quadro a tinte fosche tratteggiato dal presidente cinese i rischi e le sfide che la Cina dovrà affrontare “non faranno che aumentare e diventare più gravi”.

La Cina difenderà i propri interessi nazionali e si opporrà alla mentalità da Guerra Fredda, ha scandito Qin Gang, indicando la direzione che prenderà la diplomazia cinese sotto la sua guida

 

Nella prima conferenza stampa da ministro degli Esteri di Pechino, ha sottolineato fin dalle prime battute che la Cina perseguirà il multilateralismo e si opporrà alle sanzioni unilaterali e alla separazione delle economie.

Gli Stati Uniti – dove è stato ambasciatore cinese fino a fine 2022, quando venne nominato ministro degli Esteri – sono il bersaglio principale delle sue parole. A surriscaldare i toni è il caso innescato dall’incidente del pallone spia: un incidente diplomatico che si poteva evitare, lo ha definito il diplomatico cinese, frutto di una “percezione distorta” della Cina da parte degli Usa.

Se gli Stati Uniti “non tireranno il freno e continueranno sul sentiero sbagliato, ci sarà sicuramente un conflitto. Chi ne sopporterà le catastrofiche conseguenze?”, ha avvertito il ministro degli Esteri cinese. “Il contenimento e la repressione non faranno grande l’America e non fermeranno il rinnovamento della Cina“, ha aggiunto Qin.

Il futuro di Taiwan e i rapporti con la Russia

Nelle complesse relazioni con gli Stati Uniti non potevano mancare le tensioni su Taiwan. Nessuno deve sottovalutare la determinazione di Pechino per la “riunificazione” dell’isola alla Cina, ha avvertito il ministro degli Esteri, che ha anche letto un passaggio della Costituzione cinese in cui si sottolinea l’appartenenza di Taiwan al territorio cinese.

Se la questione di Taiwan non viene gestita bene, ha aggiunto, “le relazioni tra Cina e Stati Uniti ne risentiranno” e gli Stati Uniti “dovrebbero smettere di usare la questione di Taiwan per cercare di contenere la Cina”.

In aperto contrasto rispetto alle tensioni con gli Stati Uniti e l’Occidente è il rapporto con la Russia. Quella che emerge dalle parole del titolare degli Esteri di Pechino è la contrapposizione netta tra un Occidente che cerca la provocazione e lo scontro e un rapporto con la Russia presentato come “a’ncora di stabilita’” a livello globale.

Le relazioni tra Pechino e Mosca sono un “buon esempio di relazioni tra grandi Paesi”, ha detto Qin, e con la partnership strategica complessiva tra Cina e Russia il mondo avra’ una “forza trainante per il multilateralismo”.

La guerra in Ucraina

Non poteva mancare, infine, un riferimento alla guerra in Ucraina, per la cui soluzione politica Pechino ha presentato un piano in dodici punti, fortemente criticato dall’Occidente per l’assenza di una condanna dell’aggressione russa all’Ucraina. Pechino non ha fornito armi alle parti in conflitto, ha affermato il ministro degli Esteri, che ha sottolineato le preoccupazioni della Cina.

Per Pechino, la crisi ucraina è giunta “a un punto critico” e “i colloqui di pace devono cominciare il prima possibile“. Pur senza menzionarli direttamente, il ministro degli Esteri ha lanciato una velata critica agli Stati Uniti: “sembra che ci sia una mano invisibile che spinga per l’escalation” e che usa per la propria agenda geopolitica una crisi, sostiene Pechino, “che poteva essere evitata”.