Ultime News
Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterEmail this to someone

AGI – La Russia ha sferrato un nuovo attacco notturno contro la capitale ucraina, il sesto negli ultimi sei giorni, in cui ha utilizzato “più di 30” missili e droni che sono stati abbattuti dalle difese aeree ucraine. Lo ha reso noto su Telegram l’amministrazione militare di Kiev.

“Continua il terrore a Kiev con attacchi aerei. Pazzi terroristi e attaccano la capitale quasi senza sosta. Negli ultimi sei giorni i russi hanno lanciato il sesto attacco aereo contro la città”, si legge nel rapporto dell’Amministrazione militare. Secondo la fonte, le forze russe questa volta hanno usato una combinazione di droni kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana lanciati da “diverse direzioni” e missili da crociera lanciati da aerei dalla regione del Mar Caspio. Al momento non si conoscono vittime. 

L’allarme del sindaco di Kiev

Il sindaco di Kiev Vitalii Klitschko alle 3.15 locali di oggi aveva riferito di nuove esplosioni a Kiev questa notte. Secondo media locali, la Kiev City Military Administration sempre via Telegram ha confermato che le difese aeree cittadine sono operative e ha invitato i residenti ad andare nei rifugi. Esplosioni sarebbero state udite anche a Cherkassy. L’allarme antiaereo è stato scattato in tutto il territorio ucraino.

Respinta la controffensiva ucraina a Belgorod

La Russia ha respinto la scorsa notte un tentativo ucraino di invadere la regione di Belgorod. A sostenerlo il ministero della Difesa di Mosca, che ha specificato che sono stati uccisi 50 militari ucraini durante il respingimento di tre tentativi di penetrare nella regione utilizzando aviazione e artiglieria. 

AGI – L’accordo sull’innalzamento del tetto del debito pubblico è stato approvato dalla Camera del Congresso americano. Il testo ha raccolto la maggioranza dei voti richiesti. Adesso verrà discusso dal Senato dove i Democratici hanno la maggioranza. Il segretario al Tesoro, Janet Yellen, ha indicato nel 5 giugno il giorno entro il quale l’accordo deve diventare esecutivo, per evitare che gli Stati Uniti restino senza soldi in cassa.

Biden: “Una buona notizia”

“Questo accordo è un compromesso bipartisan” e “una buona notizia per il popolo americano e per l’economia americana”. Lo ha detto il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, commentando la notizia. “L’accordo – ha aggiunto – protegge priorità chiave e conquiste degli scorsi due anni su cui milioni di famiglie operaie, studenti e veterani contano”.

Biden ha ringraziato lo Speaker della Camera, il Repubblicano Kevin McCarthy, e il leader dei Democratici, Hakeem Jeffries, e invitato il Senato ad approvare velocemente il testo. 

AGI – La tensione resta alta oggi nel nord del Kosovo con centinaia di persone di etnia serba che si sono nuovamente radunate davanti al municipio dopo gli scontri con le forze di pace guidate dalla Nato (KFOR) lunedì. I soldati della KFOR hanno formato un anello intorno all’edificio municipale di Zvecan e hanno inoltre assicurato il perimetro con una recinzione metallica e filo spinato.

La minoranza etnica serba del Kosovo ha boicottato le elezioni locali nel nord del Paese ad aprile, consentendo all’etnia albanese di assumere il controllo dei consigli locali nonostante un’affluenza esigua, inferiore al 3,5%. Molti serbi chiedono il ritiro delle forze speciali di polizia del Kosovo e dei sindaci di etnia albanese che non considerano loro veri rappresentanti.

I manifestanti hanno esposto un’enorme bandiera serba che si estendeva per oltre 200 metri dal municipio al centro di Zvecan. Tre veicoli della polizia speciale del Kosovo di etnia albanese – la cui presenza suscita polemiche nelle aree settentrionali a maggioranza serba – sono rimasti parcheggiati fuori dall’edificio.

Gli italiani feriti “stanno bene”

“Volevo tranquillizzare che i ragazzi stanno bene. Tre erano i feriti che destavano preoccupazione all’inizio e sono stati ricoverati all’ospedale di Pristina. Sono due fratture alla tibia e una al polso curate in maniera opportuna dalla struttura sanitaria”. Lo ha detto il Capo di Stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, in audizione davanti alle commissioni riunite Affari Esteri e Difesa del Senato e Difesa della Camera, parlando degli scontri.

L’allarme di Borrell

Nel rassicurare sulle condizioni dei 14 militari italiani feriti ieri, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso la sua grande preoccupazione avvertendo, come anche il capo della diplomazia europea Josep Borrell del rischio di un’escalation: “non possiamo permetterci un’altra guerra”, ha detto l’alto rappresentante per la politica estera Ue, mentre la Nato ha deciso di aumentare il contingente della missione in Kosovo, la Kfor.

“Siamo molto preoccupati per quello che sta accadendo in questa parte dei Balcani dove purtroppo la tensione sta salendo. Ho parlato sia con Aleksandar Vucic presidente della Serbia, sia con Albin Kurti primo ministro kosovaro, invitando entrambi alla calma”, ha detto Tajani.

Poi, ha aggiunto, c’è stata “una riunione di Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, che sono i Paesi che lavorano per la stabilita’ della regione: insistiamo tutti con Vucic perché si possa arrivare a una pacificazione”.

Ho avuto una videoconferenza con il Gen. Figliuolo e l’Amb. in Kosovo De Riu: piena solidarietà ai militari feriti. Sono seguiti da vicino e migliorano. @NATO_KFOR resta schierata e operativa: il nostro obiettivo è riportare #Serbia e #Kosovo a un dialogo costruttivo e pacifico

— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani)
May 30, 2023

In particolare, secondo Tajani “forse bisogna far si che anche l’insediamento dei sindaci di etnia albanese nel Kosovo del nord possa essere rinviato per cercare di calmare le acque”. Il ferimento dei militari delle forze Nato in Kosovo (oltre ai 14 alpini italiani anche una ventina di ungheresi) ha intanto portato l’Alleanza a decidere di dispiegare un contingente delle Forze di riserva operative per i Balcani occidentali.

Inoltre, “a un ulteriore battaglione di forze di riserva è stato ordinato di ridurre i propri tempi di preparazione al dispiegamento da quattordici a sette giorni, per essere pronto a rafforzare le forze Nato in Kosovo, se necessario”, ha stabilito il comando della Forza alleata congiunta di Napoli, che ha spiegato la decisione come “una misura prudente per garantire che la Kosovo Force abbia le capacità di cui ha bisogno per mantenere la sicurezza in conformita’ con il nostro mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, ha dichiarato l’ammiraglio Stuart Munsch.

“C’è stata fin troppa violenza, non possiamo permetterci un altro conflitto” – Josep Borrell

“L’Ue si aspetta che Kosovo e Serbia agiscano con responsabilità – ha spiegato Borrell – e si impegnino nel dialogo facilitato dall’Unione per trovare soluzioni sostenibili alla situazione nel nord del Paese, per garantire la sicurezza di tutti i cittadini e preparare la strada per l’attuazione del nuovo accordo sulla normalizzazione. Abbiamo già molto violenza oggi in Europa. Non possiamo permetterci un altro conflitto. Spero che la mia voce venga ascoltata e che le persone si comportino in base alle nostre richieste”.

Anche Borrell ha sentito i leader del Kosovo e della Serbia, chiedendo a entrambi “di adottare con urgenza misure per ridurre le tensioni immediatamente e senza condizioni. Ogni ulteriore azione unilaterale dev’essere evitata e la calma va ripristinata”.

In particolare, e come primo passo, il capo della diplomazia europea ha chiesto “che le autorità kosovare sospendano le operazioni di polizia concentrate sugli edifici municipali nel Nord del Kosovo e che i manifestanti violenti si fermino”.

Secondo la Russia, storicamente alleata della Serbia, il contingente Nato è un fattore che spinge l’escalation nei Balcani; ma anche Pechino ha espresso la propria solidarietà a Belgrado esortando a Nato a “rispettare sovranità e integrità territoriali dei Paesi interessati a fare cose che favoriscano la pace regionale”. 

AGI – La capitale russa ha subito un raro attacco di droni all’alba di questo martedì, attacco che ha causato “lievi” danni agli edifici anche se non ha lasciato vittime. Lo ha riferito il sindaco di Mosca, Sergei Sobianine.

“Questa mattina, all’alba, un attacco di droni ha causato lievi danni a diversi edifici. Tutti i servizi di emergenza della città sono stati attivati. Finora nessuno è rimasto ferito in modo grave”, ha scritto Sobianine su Telegram.

Mosca e la sua regione, situata a più di 1.000 km dall’Ucraina, sono state finora prese di mira solo molto raramente da attacchi di droni, dall’inizio del conflitto, anche se questo tipo di attacco si è moltiplicato altrove in Russia. All’inizio di maggio, due droni sono stati abbattuti sopra il Cremlino, sede del potere russo, in un attacco attribuito all’Ucraina.

Le immagini pubblicate sui social network mostravano tracce di fumo nel cielo. Su altri, si può vedere una finestra di un edificio rotto. 

Tre raid in 24 ore su Kiev

È stata la terza notte consecutiva di attacchi su Kiev quella appena trascorsa e la capitale ucraina ha subito tre ondate di raid in appena 24 ore (ieri Mosca ha ‘martellato’ anche nelle ore diurne). Secondo l’amministrazione ucraina, tutti i droni sono stati abbattuti ma i detriti di alcuni sono caduti sulle aree residenziali, causando un morto e quattro feriti ma anche danni a case e veicoli privati.

Secondo il sindaco di Kiev, Vitalii Klychko, sono stati anche evacuati 20 residenti di un condominio in una delle zone colpite.

 

AGI – La Russia ha lanciato nella notte un altro massiccio attacco contro Kiev, il quindicesimo dall’inizio di maggio, e altre aree dell’Ucraina in cui ha utilizzato 40 missili da crociera e 35 droni, la maggior parte dei quali è stata intercettata dalle difese aeree ucraine. Lo ha reso noto l’aeronautica militare ucraina.

Dopo due nottate di pesanti bombardamenti, si sono udite nuove esplosioni nella capitale ucraina. dove sono subito partite anche le sirene antiaeree. Lo riferiscono giornalisti sul posto, mentre la difesa ucraina ha rivendicato di aver intercettato 37 missili da crociera russi e 29 droni da combattimento arrivati da tutte le direzioni.

Le forze russe, secondo gli ucraini, hanno usato missili da crociera lanciati da bombardieri strategici TU-95MS e droni esplosivi.

Nel massiccio attacco notturno, sono rimaste danneggiate le infrastrutture portuali nella regione di Odessa, ha denunciato Serhiy Bratchuk, consigliere del capo dell’amministrazione militare della regione.

Nella notte tra sabato e domenica c’era stato su Kiev quello che le autorità locali hanno definito “l’attacco più massiccio dall’inizio della guerra”. Nell’ultima domenica di maggio la capitale ucraina festeggia ‘la giornata di Kiev’, l’anniversario della sua fondazione ufficiale 1.541 anni fa. 

Il comandante ucraino: “Russi castigati a Liman, presto controffensiva”

Il comandante delle forze di terra ucraine, Oleksandr Syrskyi, ha visitato le truppe al fronte nella città orientale di Liman e ha annunciato di aver inflitto “perdite significative” ai russi e che le truppe si preparano a lanciare “azioni offensive” più intense.

“Le nostre unità continuano a mantenere la linea e le posizioni: hanno respinto tutti i tentativi del nemico di avanzare nelle aree di Bilogorivka, Spirne, Novoselivske, Torske, e inflitto ai russi perdite significative di personale e attrezzature”, ha detto sul suo account Telegram.

Il comandante ucraino ha riferito di aver incontrato i militari al fronte, con i quali ha discusso della situazione attuale nel teatro delle operazioni e della sua possibile evoluzione. Syrskyi ha osservato che “verrà presto il momento in cui passeremo ad azioni offensive attive”.

 

AGI – Il nuovo C919, il primo aereo per il trasporto passeggeri realizzato interamente in Cina, ha preso il decollo: il volo MU9191 della China Eastern Airlines è partito dall’aeroporto di Shanghai.

A fine settembre l’aereo con cui Pechino vuole sfidare i diretti concorrenti stranieri – i Boeing 737 Max e l’Airbus A320 – aveva ottenuto una prima certificazione di idoneità dalle autorità: può ospitare fino a 168 passeggeri, ma appare ancora lunga la strada per affrancarsi dalla tecnologia straniera, soprattutto per i motori e i sistemi avionici, utilizzata per la realizzazione del C919.

La prima approvazione delle autorità cinesi al C919 era stata celebrata dallo stesso presidente cinese, Xi Jinping, che aveva incontrato ingegneri e progettisti alla Grande Sala del Popolo, su piazza Tiananmen, poche settimane prima del ventesimo Congresso del Partito Comunista Cinese, sottolineando i “risultati gratificanti” raggiunti dall’aeronautica cinese. La destinazione del volo inaugurale è Pechino. A bordo viaggiano 130 passeggeri, che godranno di un pasto speciale per l’occasione.  

AGI – Due droni hanno attaccato la sede di una società di oleodotti nella regione russa di Pskov, vicino al confine con la Bielorussia. Lo denuncia il governatore della regione, Mikhail Vedernikov.

“Sembra che l’edificio sia stato danneggiato a seguito di un attacco da parte di due veicoli aerei senza pilota. Le conclusioni finali saranno condotte in base al lavoro della squadra operativa”, ha scritto su Telegram.

L’edificio di uffici della società si trova fuori dal villaggio di Litvinovo, nel distretto di Nevel, e l’esplosione non ha provocato feriti. I servizi di emergenza stanno attualmente lavorando sul luogo dell’incidente. 

AGI – Nel 1983, durante la visita di Elisabetta II in Usa, l’Fbi riusci’ a sventare un tentativo di assassinare la regina.

È quanto emerge da una serie di nuovi documenti declassificati dal Federal Bureau of Investigation, relativi ai viaggi della regina negli Stati Uniti. Ebbene, in un file emerge che ci fu una minaccia concreta arrivata a un agente di polizia a San Francisco: costui, che frequentava un pub irlandese, avverti’ infatti gli agenti federali di quanto gli aveva raccontato un uomo che aveva conosciuto nel locale, ovvero che voleva vendicarsi della morte della figlia che “era stata uccisa in Irlanda del Nord da un proiettile di gomma”.

Accadde il 4 febbraio 1983, circa un mese prima della visita della regina Elisabetta II e di suo marito, il principe Filippo, in California. “Voleva nuocere alla regina Elisabetta e lo avrebbe fatto facendo cadere un qualche oggetto dal ponte Golden Gate sullo yacht reale Britannia, al suo passaggio nelle acque sottostanti, o avrebbe tentato di uccidere la regina nella sua visita al parco nazionale Yosemite”.

I servizi segreti decisero allora di “chiudere le passerelle sul ponte nel momento del passaggio dello yacht”; non è chiaro quali misure furono prese a Yosemite, ma la visita andò avanti come previsto. 

AGI – Una scossa di terremoto di magnitudo 6,6 è stata registrata nel sud del Mar dei Caraibi, davanti alle coste di Colombia e Panama alle 5,05 ora italiana. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e del servizio di monitoraggio geologico Usa (Usgs), il sisma è avvenuto a 10 chilometri di profondità, con epicentro a circa 50 km dalla terra ferma, a nord-est di Puerto Obaldia, Panama.

L’epicentro era a una profondità di 10 chilometri (6 miglia). Una scossa di assestamento di magnitudo 4,9 è seguita circa 10 minuti dopo la prima.

Non è stato emesso alcun allarme tsunami. A Panama il sisma è stato avvertito nella regione della giungla del Darien, al confine con la Colombia, sulla costa del Mar dei Caraibi e fino alla capitale Panama, secondo la Protezione Civile, che ha aggiunto di non essere al momento a conoscenza di danni a persone o cose. 

AGI – La Russia ha denunciato oggi un massiccio attacco di droni nella regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina, dove lunedì un distaccamento di sabotatori russi è entrato dal territorio ucraino e ha lanciato un’incursione armata. “La notte è stata agitata. Ci sono stati numerosi attacchi di droni. La difesa antiaerea si è occupata della maggior parte di essi”, afferma il governatore di Belgorod Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram.

Gli Usa hanno preso le distanze dall’operazione , respingendo le accuse di Mosca di averla sostenuta. Un portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller, si è detto “scettico” durante un briefing con la stampa sulle notizie circolate sui social media secondo cui nell’operazione sarebbero state utilizzate armi fornite dagli Stati Uniti, ribadendo di non avere “incoraggiato o consentito attacchi all’interno del territorio russo. Spetta all’Ucraina decidere come condurre questa guerra”, ha aggiunto.