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(AGI) – Venezia, 9 gen. – Il malfunzionamento della Pubblica amministrazione continua ad avere “un impatto molto negativo sull’economia del nostro Paese frenandone la ripresa”. A sottolinearlo Paolo Zabeo, coordinatore dell’ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui “e’ possibile affermare con buona approssimazione che gli effetti economici derivanti dall’inefficienza della nostra P.A. siano superiori al mancato gettito riconducibile all’evasione fiscale che, a seconda delle fonti, sottrae alle casse dello Stato tra i 90 e i 120 miliardi di euro ogni anno”. Fra i punti dolenti che l’associazione individua ci sono i debiti verso i fornitori, che al lordo della quota ceduta in pro-soluto alle banche, valgono 70 miliardi; il deficit logistico-infrastrutturale che penalizza il nostro sistema economico per 42 miliardi l’anno; il peso della burocrazia, che grava sulle pmi per 31 miliardi; spesa pubblica in eccesso per 24 miliardi, sprechi e corruzione che ci costano 23,6 miliardi e lentezza delle giustizia, che ce ne costa 16. In alcuni casi, evidenzia la Cgia, “i costi si sovrappongono e non e’ quindi possibile sommarne gli effetti economici”. (AGI)
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Roma – L'occupazione dipendente dà segnali di ripartenza, ma il mondo degli autonomi continua a scontare gli effetti della crisi e delle chiusure delle piccole imprese. Anche e soprattutto sotto il profilo occupazionale: tra il 2007 e il 2015, infatti, i lavoratori autonomi sono diminuiti di ben 552mila unità, con un crollo del 10%. In pratica, un posto di lavoro autonomo su 10 è scomparso. E' quanto emerge dall'analisi condotta da Confesercenti sulle consistenze occupazionali del lavoro indipendente – composto in larga parte da piccoli e micro imprenditori – dalla crisi a oggi. Nel 2007, l'ultimo anno prima della recessione, i lavoratori indipendenti erano quasi 6 milioni (5.987.000), mentre l'ultimo dato disponibile, quello di novembre 2015, mostra come la platea si sia ridotta a meno di 5,5 milioni (5.463.000). Un crollo, sottolinea Confesercenti, "che racconta meglio di altri le difficoltà del mondo delle piccole e micro imprese, che in questi anni hanno subito un 'sacrificio' proporzionalmente piu' elevato rispetto al lavoro dipendente".

Nonostante questo, però, denuncia Confesercenti, "raramente l'universo del lavoro indipendente – imprese senza dipendenti, collaboratori familiari, ma anche professionisti e autonomi – viene considerato dalle politiche per il rilancio dell'occupazione. Rimane infatti forte, ancora oggi, il preconcetto secondo cui la 'verà occupazione sia quella dipendente". Eppure, ricorda l'organizzazione, "per decenni il lavoro indipendente e' stato il principale 'shock absorber' della disoccupazione, soprattutto attraverso l'autoimprenditorialità: il 75% dei lavoratori indipendenti si concentra infatti in imprese senza dipendenti, attività gestite direttamente dai titolari e dai collaboratori familiari. La capacità di garantire occupazione di questo sistema, pero', come dimostrano i dati, e' sempre piu' in crisi". "Per diversi decenni – spiega Mauro Bussoni, segretario generale Confesercenti – il lavoro indipendente ha costituito per il nostro Paese un importante ammortizzatore sociale, consentendo di assorbire una quota elevata della disoccupazione attraverso forme di autoimpiego. Oggi, però, è un'attività fortemente esposta alla debolezza della nostra economia. Una crisi nella crisi rimasta costantemente nell'ombra, offuscata dai dati piu' generali e preoccupanti dell'aumento complessivo del tasso di disoccupazione. Per interrompere la spirale, serve un Jobs Act per il lavoro indipendente, che preveda defiscalizzazioni dirette a favorire la ripresa di questo mondo, che ancora garantisce milioni di posti di lavoro e che svolge quindi un ruolo chiave nella lotta alla disoccupazione, anche quella giovanile".

(9 gennaio 2016)
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(AGI) – New York, 8 gen. – Wall Street archivia l’ultima seduta della settimana in rosso. L’indice Dow Jones della Borsa di New York ha lasciato sul terreno l’1,03% a 16.343,23 punti mentre il tecnologico Nasdaq ha perso lo 0,98% a quota 4.643,63. (AGI)
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Roma – Nel giorno in cui Shanghai rimbalza e Wall Street si rianima, dopo i buoni risultati del mercato del lavoro Usa, i listini europei chiudono in rosso, a dimostrazione delle incertezze che contraddistinguono in questa fase l'andamento dell'economia globale. La giornata si apre con la stabilizzazione delle borse asiatiche. Pechino sospende il meccanismo che blocca le contrattazioni in caso di perdite oltre il 7% e dalla Cina arriva un segnale positivo: la borsa di Shanghai chiude a +1,93, seguita da Hong Kong a +0,59%, mentre Tokyo termina per la quinta volta consecutiva in rosso a -0,39%. La China Securities Regulatory Commission, l'ente di regolamentazione dei mercati cinesi, ha deciso nella serata di ieri, durante una riunione convocata d'emergenza, di sospendere il nuovo sistema inizialmente concepito per limitare la volatilita' sui mercati, anche se non e' chiaro se si tratta di una misura temporanea o definitiva. L'Europa sembra cogliere al volo il segnale proveniente dalle piazze cinesi e apre positiva, perdendo pero' smalto strada facendo e chiudendo negativa, nonostante i buoni dati sull'occupazione Usa. C'era attesa per i dati sul mercato del lavoro statunitensi, che non deludono le attese. Il numero di occupati Usa avanza di 292 mila unita' a dicembre, nettamente oltre l'atteso incremento di 200 mila unita' e anche i dati di novembre e ottobre vengono rivisti al rialzo. Il tasso di disoccupazione resta fermo al 5%, come previsto.

I listini europei arrestano la loro corsa al rialzo, frenati fin dalla mattinata dai dati negativi sulla produzione industriale in Francia e in Germania e poi dal nuovo calo del prezzo del petrolio. La ripercussione sui mercati azionari non si fa attendere e in Europa Londra chiude a -0,7%, Milano a -1,58%, Francoforte a -1,3% e Parigi a -1,59%. (AGI)

(8 gennaio 2016)

(AGI) – Roma, 8 gen. – L’euro e’ in rialzo e chiude a 1,0890 dollari e 128,26 yen dopo i positivi dati sull’occupazione Usa a dicembre. La stabilizzazione delle borse cinesi fa arretrare la divisa nipponica, nella quale si erano rifugiati gli investitori nelle fasi di maggiore volatilita’. Il biglietto verde avanza a 117,72 yen
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(AGI) – Roma, 8 gen. – Le entrate tributarie erariali, accertate in base al criterio della competenza giuridica, sono ammontate a 387,837 miliardi di euro nei primi 11 mesi dell’anno, con un aumento del 9,2% (+32,668 miliardi) rispetto allo stesso periodo del 2014. Ai fini di un confronto omogeneo, neutralizzando le entrate straordinarie del 2014 e tenendo conto dell’aumento delle imposte dirette influenzato dal gettito derivante dall’autoliquidazione Irpef e Ires 2015, sottolinea una nota del ministero dell’Economia, le entrate tributarie erariali presentano una crescita tendenziale del 3,8%. (AGI)
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Pechino - Ha avuto vita breve, finora, il nuovo sistema di interruzione dei mercati, il circuit breaker, sospeso dopo i crolli di inizio anno. La China Securities Regulatory Commission, l'ente di regolamentazione dei mercati cinesi, ha deciso nella serata di ieri, durante una riunione convocata d'emergenza, di sospendere il nuovo sistema inizialmente concepito per limitare la volatilita' sui mercati, anche se non e' chiaro se si tratta di una misura temporanea o definitiva. Nei quattro giorni di attivita', il circuit breaker ha sospeso due sedute per il limite di ribasso raggiunto dalle azioni quotate nel Csi 300, l'indice delle trecento maggiori azioni quotate su entrambe le piazze cinesi. Del nuovo sistema di interruzione dei mercati si parla in Cina da settembre scorso, quando il nome dell'interruttore dei mercati era comparso per la prima volta sui media cinesi.

L'attivazione dello "stock index circuit breaker system", nelle intenzioni delle autorita' cinesi, era legata alle variazioni dei titoli quotati nel Csi 300 e prevedeva un'interruzione temporanea delle contrattazioni nel caso di ribassi o rialzi dei titoli oltre il 5% e la sospensione della giornata di Borsa nel caso di una variazione superiore al 7% in un senso o nell'altro. Ieri, le contrattazioni sono durate meno di mezz'ora, e alla sospensione della seduta, alle dieci del mattino, la Borsa di Shanghai aveva perso oltre il 7%. Oggi nel primo giorno di sospensione del circuit breaker, l'indice Composite della Borsa di Shanghai ha segnato un rialzo dell'1,97%, chiudendo a 3186,41 punti: un rimbalzo tecnico, forse, ma l'assenza del meccanismo di controllo delle emorragie e' stato sottolineato anche dai media cinesi. Gli analisti avevano nutrito i primi dubbi sul nuovo sistema di interruzione dei mercati gia' dalle prime ore da quando era entrato in funzione: il circuit breaker, concordavano in molti, accentua invece che attenuare le emorragie, spingendo gli investitori a vendere in anticipo, come avvenuto nei giorni scorsi.

 Il governo aveva deciso di introdurlo per evitare il ripetersi di scenari da incubo come quelli di agosto scorso, quando in due soli giorni l'indice Composite della Borsa di Shanghai aveva perso piu' del 15% trascinando al ribasso anche le altre piazze mondiali e alimentando nuovi timori per la crisi dei mercati cinesi. Dopo una serie di limitazioni per gli investitori, varate gia' a luglio dopo i primi crolli estivi, il circuit breaker doveva agire come stabilizzatore dei mercati azionari, che in poche settimane avevano perso il 40% del loro valore, dopo il picco storico dei 5166,25 punti raggiunto a meta' giugno 2015. Gli effetti negativi del nuovo meccanismo sono stati riconosciuti oggi anche dalla stessa Csrc. "Attualmente, gli effetti negativi del nuovo sistema sono superiori a quelli positivi", ha spiegato in una nota la commissione di regolamentazione dei mercati cinesi, imputando la decisione di sospendere il meccanismo alla volonta' del governo di "mantenere la stabilita' dei mercati". (AGI) 

Roma – Le entrate tributarie erariali, accertate in base al criterio della competenza giuridica, sono ammontate a 387,837 miliardi di euro nei primi 11 mesi dell'anno, con un aumento del 9,2% (+32,668 miliardi) rispetto allo stesso periodo del 2014. Ai fini di un confronto omogeneo, neutralizzando le entrate straordinarie del 2014 e tenendo conto dell'aumento delle imposte dirette influenzato dal gettito derivante dall'autoliquidazione Irpef e Ires 2015, sottolinea una nota del ministero dell'Economia, le entrate tributarie erariali presentano una crescita tendenziale del 3,8%.

Le imposte dirette registrano un gettito complessivamente pari a 216.417 milioni di euro, in aumento del 16% (+ 29.874 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2014. Tale dato, spiega il Mef, risente principalmente del gettito derivante dall'autoliquidazione Irpef e Ires pari a 5.890 milioni di euro (+42%) che nel 2015 aveva come scadenza di versamento il 30 novembre, mentre nel 2014 il 1 dicembre. Le entrate Irpef crescono dell'11,2% (+16.144 milioni di euro) per effetto, oltre che dall'autoliquidazione, anche dall'andamento positivo delle ritenute di lavoro dipendente (+ 10.959 milioni di euro). L'andamento risente sia degli effetti delle disposizioni del D.lgs 175/2014 relative al modello di versamento delle imposte che prevedono, a decorrere dal 2015, l'indicazione dell'Irpef al lordo delle compensazioni di imposta effettuate, sia del meccanismo di regolazione contabile del bonus degli 80 euro che per il settore pubblico avviene l'anno successivo a quello di attribuzione (1.500 milioni di euro). Depurando da questi effetti, il confronto omogeneo rispetto al periodo gennaio-novembre del 2014 mostra una crescita dell'Irpef del 2,4% (+2.779 milioni di euro).

L'Ires presenta un aumento di gettito pari a 67,9% (+13.296 milioni di euro) grazie ai maggiori versamenti in autoliquidazione che confermano un quadro congiunturale in miglioramento rispetto all'anno precedente. Il risultato e' ancora piu' significativo se si tiene conto del venir meno, nel 2015, dei maggiori versamenti a saldo effettuati nel 2014 a titolo di addizionale Ires (+8,5 punti percentuali per i soggetti che esercitano attivita' assicurativa, enti creditizi e finanziari – DL 133/2013). Tra le altre imposte dirette, aumenta del 47,4% (+735 milioni di euro) il gettito dell'imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze e del 92,5% (+532 milioni di euro) e quello dell'imposta sostitutiva sul valore dell'attivo dei fondi pensione. Gli introiti di entrambe le imposte sono sostenuti dagli incrementi delle aliquote di tassazione dei redditi di natura finanziaria, rispettivamente dal 20 al 26 per cento e dall'11,5 al 20 per cento, adottati per finanziare le misure di riduzione del cuneo fiscale sul lavoro. L'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nonche' ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale registra un incremento di 936 milioni di euro (+9,9%) dovuto alla variazione di aliquota, dal 12,5 al 20 per cento prevista dal D.Lgs. n.44/2014, sui proventi derivanti dalla partecipazione ad Oicvm (Organismo di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari) di diritto estero.

Il gettito delle imposte indirette ammonta a 171.420 milioni di euro, in aumento dell'1,7% (+2.794 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2014. Prosegue il trend di crescita delle entrate dell'Iva che aumentano di 4.289 milioni di euro (+4,4%). Il dato e' l'effetto dell'andamento positivo della componente relativa agli scambi interni e dei versamenti dovuti in base all'applicazione del meccanismo dello "Split Payment" (+ 5.816 milioni), mentre continua ad essere in calo il gettito registrato dalle importazioni dai Paesi extra-UE (-4,4% pari a -529 milioni di euro). Le entrate dell'accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi (oli minerali) presentano un calo di 45 milioni di euro. In flessione anche il gettito dell'accisa sul gas naturale per combustione (gas metano) che ha generato minori entrate per 1.242 milioni di euro (-32,4%). Il meccanismo di versamento dell'imposta prevede rate di acconto mensili calcolate in base ai consumi dell'anno precedente e un saldo che viene versato l'anno successivo a quello di riferimento, entro fine marzo, in base ai consumi effettivi. Per effetto di tale meccanismo, la flessione del gettito registrata e' stata determinata dalla variazione negativa del conguaglio versato a marzo 2015 sulla base dei consumi effettivi di tutto l'anno 2014, risultati inferiori a quelli del 2013. Le entrate relative ai giochi presentano, nel complesso, una crescita di 2,9% (+ 305 milioni di euro). Il gettito derivante dall'attivita' di accertamento e controllo presenta una diminuzione dell' 1,3% (-97 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, determinata dai minori incassi derivante dai ruoli relativi alle imposte dirette (-7%), in parte compensati dall'aumento riscontrato nei ruoli Iva (+10,3%). Non si rilevano variazioni nell'attivita' di accertamento rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso. (AGI)

(8 gennaio 2016)

(AGI) – Roma, 8 gen. – Le borse europee virano in rialzo dopo i positivi dati Usa sull’occupazione a dicembre. Londra sale dello 0,54%. Milano cresce dello 0,46%, Francoforte avanza dello 0,94% e Parigi dello 0,4%. (AGI)
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Washington – L'economia Usa a dicembre crea 292mila nuovi addetti, oltre le attese +200 mila unita' e contro le +252 mila unita' di novembre (dati rivisto dalle iniziali +211 mila unita'). Il tasso di disoccupazione (calcolato su una diversa base statistica) resta fermo al 5%, come previsto. (AGI)
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