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(AGI) – Roma, 20 gen. – Poste Italiane smentisce le ipotesi di intervento in operazioni di salvataggio di istituti bancari. Lo dice la societa’ in una nota con riferimento a indiscrezioni. (AGI)
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(AGI) – Roma, 20 gen. – “Non ci sono segnali di ritiro dei depositi da Unicredit, i depositi continuano a crescere”. Cosi’ l’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha risposto interpellato dai cronisti in merito alle voci che stanno circolando in queste ore sul mercato.
“Il sistema bancario e’ solido – ha osservato Ghizzoni parlando a margine di un convegno al Tesoro – gestira’ questa crisi, il credito sta crescendo”. (AGI)
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(AGI) – Vienna, 20 gen. – Non c’e’ un ‘caso Italia’ per le banche in Europa: lo afferma Ewald Nowotny, membro del consiglio della Bce e governatore della Banca centrale d’Austria, a margine dei lavori della conferenza Euromoney a Vienna. “Non c’e’ alcun problema nel sistema bancario italiano” nel complesso, ha sottolineato. “Credo che questa sarebbe un’esagerazione totale – ha detto – c’e’ una discussione in corso su alcune banche italiane, ma nel complesso anche per l’Italia vediamo un andamento positivo e nessun segnale di crisi. Al contrario, vediamo un miglioramento della situazione generale”. Nowotny ha poi precisato che “alcune banche italiane stanno discutendo con la Banca d’Italia, che sta gestendo la situazione”: “Credo che insieme – ha concluso – stiano affrontando molto bene i problemi”. (AGI)
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Davos – Nessun paese beneficia di una maggiore flessibilità rispetto all'Italia. Lo ha sottolineato il commissario Ue agli affari economici e monetari pietre Moscovici parlando con i giornalisti a margine dei lavori del Wef.

"Quale altro paese gode o puo' beneficiare di tutta la flessibilità prevista dal patto di stabilità e crescita? Nessuno. La clausola sugli investimenti? Nessun altro paese. La clausola sulle riforme strutturali? Nessun altro paese. E dobbiamo prendere in considerazione anche che l'Italia sta accogliendo molti rifugiati", ha spiegato Moscovici, così commentando: "Non si puo' assolutamente dire che questa Commissione sia ostile all'Italia. Capiamo la situazione e vogliamo discuterla".

"La commissione non puo' essere accusata di agire contro l'Italia, dirlo è assolutamente sbagliato. Non c'è nessuna guerra", ha aggiunto il commissario europeo invitando ad "abbassare la tensione per lavorare su basi oggettive in un clima amichevole".

Il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi "è un premier ambizioso che fa sta facendo trasformazioni importanti" e la commissione Ue "saluta con favore le riforme", ha detto Moscovici, sottolineando "i rapporti positivi" tra Bruxelles e il nostro Paese e ricordando come "il miglior modo per lavorare assieme sono sempre il dialogo e la costruzione di compromessi positivi".

(20 gennaio 2016)

(AGI) – Milano, 20 gen. – Dopo neanche un’ora dall’avvio delle contrattazioni a Piazza Affari, si rincorrono le sospensioni. Stop alle contrattazioni per diversi titoli, principalmente bancari, tra cui Mps, Banco Popolare, Banca Carige. Ma anche Tenaris e Tiscali. (AGI)
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Davos - "La commissione non può essere accusata di agire contro l'Italia, dirlo è assolutamente sbagliato. Non c'è nessuna guerra". Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, a margine dei lavori del Wef, invitando ad "abbassare la tensione per lavorare su basi oggettive in un clima amichevole". (AGI)

(16 gennaio 2016)

Roma - "Le prime evidenze relative al 2015 confermano che l'attuale andamento del tutto anomalo del titolo Mps non ha alcun riscontro nei fondamentali della banca che anche nel corso dell'ultimo trimestre sono migliorati, confermando il trend evidenziato nei primi nove mesi dell'anno". Lo dichiara in una nota l'amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, Fabrizio Viola. "In particolare i ricavi sono aumentati sia rispetto al terzo trimestre sia rispetto all'anno precedente, mentre i costi sono stati ulteriormente ridotti rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, confermando la positiva tendenza di miglioramento dell'efficienza operativa della banca in corso ormai da quattro anni", prosegue Viola, "sotto il profilo della qualità del credito, la banca ha messo a terra ormai da diversi mesi uno sforzo straordinario per conseguire l'obiettivo di ridurre la dimensione del portafoglio di crediti anomali ed i primi risultati si incominciano a vedere, grazie agli effetti delle cessioni di sofferenze effettuate nell'anno e dell' attività di recupero svolta dalle strutture interne della banca. Per questo motivo sono fiducioso in merito al raggiungimento dell'obiettivo di inversione di tendenza nell' andamento dello stock di crediti anomali che costituisce impegno primario della banca".

"Dal punto di vista patrimoniale e finanziario la dotazione di capitale della banca continua ad essere adeguata e comunque al di sopra delle soglie prescritte dalla Bce, mentre la situazione della liquidità a fine anno della banca particolarmente positiva, su livelli mai raggiunti negli ultimi quattro anni dalla medesima", scrive ancora Viola, "ovviamente i clienti che oggi si rivolgono alle nostre filiali sono preoccupati per tutte le cose che si leggono. Nel corso degli ultimi giorni i colleghi delle filiali, che colgo ancora una volta l'occasione per ringraziare, hanno fatto uno straordinario lavoro al fine di fornire alla clientela che lo richiede tutti gli elementi oggettivi necessari per una corretta gestione del rapporto con la banca. Al momento la dimensione della raccolta di quei clienti che hanno deciso di spostare parte dei loro risparmi è contenuta e comunque inferiore a quella riscontrata nella precedente crisi che la banca ha vissuto nel febbraio 2013 che è stata brillantemente superata. Per questo motivo, anche alla luce dei fondamentali decisamente migliori oggi rispetto a due anni fa, sono convinto che la banca saprà superare, come accaduto nel passato, anche questa fase non facile".

"Dal punto di vista borsistico, ancorché sia mia abitudine non commentare l'andamento del titolo Mps, l'eccezionalità degli eventi mi impone alcune brevi osservazioni", scrive ancora l'ad di Mps, "innanzitutto non sono in grado ne di confermare ne di smentire le analisi pubblicate negli ultimi giorni in merito alle cause dell' andamento anomalo del titolo. Vi è da considerare che oggi l'azionariato di Mps è particolarmente frazionato e ciò porta ad immaginare che le vendite non siano state il frutto della cessione di grandi partecipazioni".

"L' interpretazione che danno i principali intermediari è che vi sia in realtà carenza di compratori piuttosto che la presenza di grandi venditori. Infine sia la valutazione del titolo, in termini di rapporto rispetto al patrimonio netto della banca, sia il rendimento dei subordinati non sono oggi giustificati dai fondamentali della banca cosi come in precedenza sottolineato", conclude Viola, "lasciatemi chiudere ricordando che oggi, malgrado tutto quello che è accaduto, la banca continua ad operare normalmente, servendo oltre 5 milioni di clienti privati, oltre 220 mila piccole imprese, 50 mila imprese medie e grandi, attraverso 25740 colleghi che stanno dimostrando una professionalità ed un attaccamento alla propria banca straordinari che valgono molto di più delle mie parole". (AGI)

(20 gennaio 2016)

Roma – Apertura in forte calo per le borse europee, sulla scia dei decisi ribassi delle piazze asiatiche, in particolare Hong Kong, scesa ai minimi da quattro anni e alle prese con una fuga di capitali che mette a rischio l'aggancio al dollaro.

A continuare ad alimentare le vendite sono principalmente la continua flessione del prezzo del petrolio e la revisione al ribasso delle stime sulla crescita globale del Fmi.

Il Dax di Francoforte arretra del 2,42% a 9.430 punti, l'Ftse 100 di Londra cede l'1,98% a 5.760 punti, il Cac 40 di Parigi perde il 2,36% a 4.171 punti, l'Ftse Mib di Milano cede il 2,94% a quota 13.325 punti, Madrid scende dell'1,93% a 8.375 punti.

TONFO PER LE BORSE ASIATICHE – Un calo sulla scia della nuova chiusura in rosso per le piazze asiatiche, che scontano il continuo calo del prezzo del petrolio e la revisione al ribasso delle previsioni del Fmi sulla crescita globale.

Pesanti gli scivoloni di Tokyo (-3,71%), ai minimi da 15 mesi, e Hong Kong (-3,50%), con l'indice Hang Seng sceso ai minimi da quattro anni e una fuga di capitali che minaccia l'agganciamento ultratrentennale del dollaro locale, che ha toccato il picco negativo da quasi nove anni, a quello americano. Perdite piu' moderate a Shenzhen (-1,03%) e Shanghai (-1,02%), in altalena per buona parte della seduta. Seul segna -2,3%, Sydney perde l'1,3%.

RUBLO IN CALO – Continua la svalutazione del rublo sull'euro, sullo sfondo del calo dei prezzi del petrolio. Subito dopo l'apertura delle contrattazioni alla Borsa di Mosca, la moneta comunitaria e' arriva a 87,10 rubli, aggiornando il suo record dal dicembre 2014. Poco dopo, sottolinea l'agenzia Rbc, l'euro e' tornato sotto gli 87 rubli. Anche il dollaro si e' rafforzato, superando i 79 rubli (79,40). Secondo Mikhael Stepanian, analista intervistato dal sito FInam, il dollaro nelle contrattazioni di oggi potrebbe superare la soglia degli 80 rubli, nel caso in cui il Brent si avvicini ai 27 dollari al barile. Stando ad altri analisti sentiti da Bloomberg, la Banca di Russia sara' costretta a riprendere interventi sui tassi di cambio, in caso di ulteriore caduta della moneta nazionale. A loro dire, la soglia che potrebbe far scattare misure in questo senso sarebbe quella del biglietto verde a 90 rubli.

(20 gennaio 2016)

 

(AGI) – Roma, 20 gen. – “Dal punto di vista patrimoniale e finanziario” la dotazione di capitale di Mps “continua ad essere adeguata e comunque al di sopra delle soglie prescritte dalla Bce, mentre la situazione della liquidita’ a fine anno della banca particolarmente positiva, su livelli mai raggiunti negli ultimi quattro anni dalla medesima”. Lo scrive in una nota l’ad del gruppo, Fabrizio Viola. (AGI)
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(AGI) – Mosca, 20 gen. – Continua la svalutazione del rublo sull’euro, sullo sfondo del calo dei prezzi del petrolio. Subito dopo l’apertura delle contrattazioni alla Borsa di Mosca, la moneta comunitaria e’ arriva a 87,10 rubli, aggiornando il suo record dal dicembre 2014. Poco dopo, sottolinea l’agenzia Rbc, l’euro e’ tornato sotto gli 87 rubli. Anche il dollaro si e’ rafforzato, superando i 79 rubli (79,40).
Secondo Mikhael Stepanian, analista intervistato dal sito FInam, il dollaro nelle contrattazioni di oggi potrebbe superare la soglia degli 80 rubli, nel caso in cui il Brent si avvicini ai 27 dollari al barile.
Stando ad altri analisti sentiti da Bloomberg, la Banca di Russia sara’ costretta a riprendere interventi sui tassi di cambio, in caso di ulteriore caduta della moneta nazionale. A loro dire, la soglia che potrebbe far scattare misure in questo senso sarebbe quella del biglietto verde a 90 rubli. (AGI)
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