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(AGI) – Singapore, 22 gen. – I prezzi del petrolio proseguono sulla strada del rialzo, imboccata ieri, e sono sopra 30 dollari al barile. Sui mercati asiatici i future sul Light salgono di 1,15 dollari a 30,68 dollari e quelli sul Brent crescono di 1,36 dollari a 30,61 dollari. Il prezzo del petrolio si candida a chiudere per la prima volta quest’anno l’ottava in rialzo. Gli analisti pero’ sono scettici sulla possibilita’ di un rimbalzo in grado di durare a lungo, specie se questo aumento, come molti suppongono, e’ legato alle possibili nuove misure di stimolo della Bce.
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(AGI) – Pechino, 22 gen. – Corrono le piazze asiatiche, trainate da Tokyo, con il Nikkei 225 che guadagna circa il 4,5%, sulle aspettative di manovre espansive da parte della Banca Centrale Europea, ma rimangono negative, dopo un buon inizio, le piazze cinesi. Shanghai ha aperto la seduta in rialzo dell’1,06%, oltre i 2900 punti, ma ha azzerato i guadagni in poche ore chiudendo la seduta mattutina in calo dello 0,3%. Le rassicurazioni delle scorse ore provenienti dal forum economico di Davos non hanno convinto gli investitori cinesi, ancora una volta scettici sulle dichiarazioni provenienti dalle autorita’ riguardo al mercato azionario.(AGI)
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(AGI) – Tokyo, 22 gen. – Euforica la borsa di Tokyo che e’ riuscita a recuperare parte delle perdite registrate negli ultimi giorni, rianimata dai piani di espansione monetaria aggiuntivi della Bce, il rialzo del petrolio e la crescita delle borse cinesi.
L’indice Nikkei dei principali titoli ha chiuso con un aumento di 941,27 punti, pari al 5,88%, e ha chiuso a 16.958,53.
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(AGI) – New York, 21 gen. – Wall Stretta ha chiuso in rialzo spinta dall’aumento del prezzo del petrolio. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,73% a quota 15.882,48; invariato il Nasdaq, cresciuto dello 0,01% a 4.472,06 punti (AGI)

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(AGI) – Davos, 21 gen. – La questione migranti, l’andamento dei mercati alla luce delle parole di Mario Draghi e anche la Cina sono stati tra gli argomenti di dibattito piu’ importanti al World Economic Forum, in corso nel resort svizzero e che proseguiranno anche domani. E’ stato il vicepresidente Li a rassicurare il gotha della finanza e dell’economia globali sul fatto che il paese del Dragone “e’ sulla strada giusta” per agganciare la crescita in forma spedita. Il Pil nel 2015 e’ cresciuto del 6,9%, in rallentamento certo, ma i consumi contano il 66% del Pil (piu’ degli investimenti) e il processo di riforme e di innovazione e’ bene avviato dalle nuove generazioni.
La Cina, ha spiegato Li, e’ entrata in una “normale” fase di stabilita’ piuttosto che di crescita rapida. “Nonostante la volatilita’ dei mercati finanziari globali, la Cina ha raggiunto una crescita del Pil di 500 miliardi di dollari, che e’ comunque la piu’ alta del mondo”, ha ricordato Li. Il vicepresidente ha fatto presente che la Cina continuera’ nel suo cammino delle riforme e a incoraggiare l’innovazione, forte del fatto che il settore high-tech e’ salito del 2,2%. “Ogni singolo giorno dello scorso anno, piu’ di 12 mila nuove societa’ sono nate in Cina e nel futuro il governo cinese fara’ il possibile per permettere loro di sfruttare al meglio le nuove tecnologie”. Sul tavolo dell’agenda dei lavori, anche la gestione del flusso di rifugiati, alla luce della promessa della Commissione Europea di una soluzione legislativa per marzo, che superi il regolamento di Dublino, togliendo la responsabilita’ delle richieste d’asilo ai soli Paesi d’arrivo. Tema affrontato anche dal ministro degli esteri Paolo Gentiloni, in una serie di incontri bilaterali che ha avuto a margine delle sessioni di lavoro, e che sara’ argomento di dibattito anche nei prossimi giorni. Grande attesa, domani, per l’intervento di Mario Draghi alla luce del pronunciamento di oggi al direttivo. Il numero uno dell’Eurotower parlera’ domani sulle prospettive dell’Eurozona. (AGI)

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(AGI) – "Nel corso dell'incontro odierno presso la Sede della Regione Siciliana con le Istituzioni locali e le rappresentanze delle Organizzazioni Sindacali, Eni ha ribadito che in riferimento allo stato di attuazione del protocollo di Gela del 6 novembre 2014, gli impegni presi sono stati rispettati e le attivita' procedono in linea con quanto previsto". E' quanto si legge in un comunicato. (AGI)

(21 gennaio 2016)

(AGI) – Roma, 21 gen. – Apertura in lieve rialzo per la borsa di New York. L’indice Dow Jones guadagna lo 0,06%, il Nasdaq sale dello 0,19%. (AGI)
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Roma - Draghi è pronto a ricaricare il bazooka del 'quantitative easing', estendendo gli stimoli monetari, già dal prossimo vertice della Bce, previsto a marzo. Questo l'annuncio che ha messo il turbo alle borse europee, che lo scorso dicembre avevano sperato invano in un aumento dell'ammontare degli acquisti mensili di titoli, rimasto fermo a 60 miliardi di euro. L'anno è iniziato nel modo peggiore per i mercati finanziari e l'Eurotower è chiamata a decidere presto se aprire ulteriormente i rubinetti della liquidità a fronte di un'inflazione "che resterà bassa o negativa ancora a lungo" e di rischi al ribasso "che sono tornati a crescere", ha spiegato Draghi, citando il rallentamento dei mercati emergenti, le recenti volatilità dei mercati finanziari e gli accresciuti rischi geopolitici, tutti fattori che minacciano la crescita globale.

Padoan, sulle banche nessuna manovra speculativa

"E' necessario riesaminare e riconsiderare la nostra politica monetaria al prossimo vertice con le nuove proiezioni macroeconomiche, che copriranno anche il 2018", ha dichiarato il presidente della Bce, "i tassi resteranno sui livelli attuali, se non ancora più bassi, per un lungo periodo di tempo". "Siamo determinati ad agire e non abbiamo limiti tecnici", ha sottolineato. Dopo queste parole, l'euro, che aveva aperto abbondantemente sopra quota 1,09 dollari, è sceso sotto quota 1,08, mentre le borse del vecchio continente hanno accelerato. Al momento Londra segna +1,15%, Francoforte +1,60%, Parigi +1,41% e Madrid +1,40%. A indossare la maglia rosa è comunque sempre Milano che, trainata dalle banche, guadagna il 3,21%. In un contesto di accresciuta incertezza, ha riflettuto Draghi, il 'Qè ha dimostrato di "stare funzionando bene", puntellando "la resistenza dell'Eurozona ai recenti shock economici".

Ne è dimostrazione in particolare il miglioramento del mercato del credito, divenuto più facile e più economico per famiglie e imprese grazie "alla crescita delle pressioni competitive nel retail banking". Draghi è poi stato interpellato sulla vicenda della richiesta di informazioni sui crediti deteriorati alla banche italiane, richiesta che "non è stata mandata solo agli istituti italiani" e che è stata "percepita in maniera decisamente confusa". "Non ci sarà nessuna richiesta inattesa di nuovi accantonamenti di capitale", ha chiarito Draghi che, a proposito delle banche italiane, ha affermato che "hanno livelli di accantonamenti simili a quelli del resto dell'Eurozona" e "livelli adeguati di garanzie e collaterali". (AGI)

(21 gennaio 2016)

Roma - I tassi di interesse della Bce rimarranno "agli attuali livelli o a livelli più bassi per un esteso periodo di tempo". Lo ha dichiarato il presidente della Bce, Mario Draghi. Il programma di 'quantitative easing' della Bce sta dispiegando i suoi effetti positivi sull'economia dell'Eurozona, puntellandone la resistenza in una fase di "accresciuti rischi al ribasso" derivanti dai paesi emergenti, dalla "volatilita' dei mercati finanziari" e da fattori geopolitici, ha agiunto il il presidente della Bce. Alla luce di un'inflazione che "resta più debole del previsto" è "necessario" per la Bce "riesaminare e riconsiderare la propria politica monetaria al prossimo vertice con le nuove proiezioni macroeconomiche, che copriranno anche il 2018" ha spiegato Draghi, in conferenza stampa. Il prossimo direttivo di politica monetaria della Bce avverra' a marzo.

Le borse europee vanno in rally, dopo che Mario Draghi prevede possibili ritocchi a stimoli a marzo. La Bce ha lasciato invariati i tassi. Londra segna +1,17%, Francoforte +2,4%, Parigi +2,35%. Milano a +3,05% conserva la maglia rosa, anche grazie al rimbalzo delle banche. 

L'euro era sceso sotto 1,09 dollari,  dopo che la Bce ha lasciato invariati i tassi. La moneta europea passa di mano a 1,0897 dollari e 127,57 yen. Biglietto verde in lieve recupero a 116,94 yen. (AGI)

(21 gennaio 2016)

Roma - "Non c'e' una manovra speculativa c'e' una percezione inesatta che ci siano debolezze nel settore bancario". Lo ha affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo a 'Uno mattina' sulla bufera che sta travolgendo le banche italiane.

Padoan ha ricordato che la responsabile della sorveglianza della Bce ha gia' "negato in modo esplicito che ci possano essere azioni verso le banche italiane". Gli istituti italiani, ha proseguito il ministro, "sono in difficolta' perche' sono state banche robuste durante gli anni della recessione. L'Italia e' un paese che al contrario di molti altri Paesi europei – ha osservato – non ha introdotto denaro pubblico nel sistema bancario e quindi ha dimostrato, pur in una profonda recessione, la sua forza, e ne sta uscendo in gran parte con le proprie gambe, anche grazie a misure del governo.

Le turbolenze dei mercati finanziari che si registrano in questi giorni, sottolinea il ministro,  sono legate a "un insieme di fattori globali quali il prezzo petrolio, ma anche la Cina che rallenta pur continuando a crescere, le tensioni geopolitiche e il fatto che con la fine del quantitative easing negli Stati Uniti i tassi di interesse stanno tornando a essere positivi e questo viene visto come un segnale di restringimento della politica monetaria anche se non e' proprio cosi'".

"Tutti questi fattori – ha osservato Padoan – comportano correzioni di mercato ovvero il fatto che la valutazione di molti titoli di borsa era ritenuta eccessiva e, quindi, c'e' una caduta. Quando questo avviene in modo simultaneo e a livello globale – ha concluso – ci sono ripercussioni che fanno notizia come sta succedendo in questi giorni". (AGI)

(21 gennaio 2016)