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(AGI) – Roma, 4 feb. – Qatar Airways e Alisarda stanno lavorando ad un potenziale progetto di partnership riguardante la compagnia aerea Meridiana. In una nota, si legge che “sono stati condivisi gli elementi portanti del progetto industriale, che prevede il rafforzamento di Meridiana, con l’obiettivo di renderla un solido operatore nell’industria del trasporto aereo, estremamente competitivo in Europa”.
Le due parti hanno siglato un Memorandum of Understanding, che delinea le condizioni alle quali e’ subordinata la partnership. Il perfezionamento dell’operazione, subordinato al soddisfacimento delle suddette condizioni, e’ previsto entro la prima meta’ del 2016. (AGI)

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Roma - Nell'economia globale "ci sono forze oggi che cospirano per tenere bassa l'inflazione". Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi a Francoforte. "Queste forze – ha aggiunto – potrebbero far sì che l'inflazione ritorni più lentamente al nostro obiettivo, ma non ci sono ragioni per cui tali forze dovrebbero portare a un'inflazione permanentemente più bassa".

Bce, tassi bassi ancora a lungo

 "Se non non ci arrendiamo alla bassa inflazione e certamente non lo faremo, nello stato in cui siamo, torneremo ai livelli in linea con i nostri obiettivi. I rischi di agire troppo tardi, superano i rischi di agire troppo presto".

Il testo del discorso di Draghi

"Quello che conta – ha aggiunto Draghi – è che le banche centrali agiscano nell'ambito dei loro mandati per attuarli. Nell'area euro questo può creare diverse sfide, ma queste sfide possono essere mitigate e non giustificano l'inazione". 

"Non ci possono essere dubbi sul fatto che, se decidessimo di adottare politiche ancora più accomodanti, il rischio di effetti collaterali non ci fermerebbe. Siamo consapevoli della necessità di limitare le distorsioni causate dalle nostre politiche, ma la priorità è la stabilità dei prezzi". 

Essenziale schema di garanzia su depositi - Nell'area euro "manca ancora un accordo sul terzo pilastro dell'Unione bancaria, la garanzia sui depositi, che è un elemento essenziale di una vera moneta unica", ha detto il presidente della Bce. "Per questa ragione – ha aggiunto – è benvenuta la proposta della Commissione di introdurre uno Schema di garanzia europea di assicurazione sui depositi". La proposta "da una parte stabilisce l'ambizioso obiettivo di introdurre un vero sistema europeo di protezione dei correntisti" e "dall'altro è un realistico disegno e fornisce numerose salvaguardie contro l'azzardo morale per evitare che la condivisione dei rischi diventi una distribuzione dei rischi".  "La riduzione dei rischi e la condivisione dei rischi sono due facce della stessa medaglia e dovrebbero essere perseguite contemporaneamente: sono entrambe essenziali a proteggere la stabilità del sistema bancario europeo e a garantire una trasmissione omogenea della nostra politica monetaria". (AGI)
 

Milano - Le auto usate entrano nel paniere Istat e i prezzi al consumo saranno elaborati sulla basa delle quotazioni elaborate dalla banca dati di Quattroruote. La collaborazione tra l'istituto di statistica e il mensile di settore e' stata annunciata nel corso del Quattroruote Day che si sta tenendo a Milano. A partire da gennaio, allora, il mensile della Editoriale Domus fornisce le proprie quotazioni alla Istat, che con tali dati mettera'  a punto, ogni mese, l'inedito indicatore riferito ai prezzi delle auto di seconda mano, cosi' come richiesto dall'introduzione della Ecoicop (European Classification of Individual Consumption according to Purpose). I dati richiesti da Istat a Quattroruote riguardano una ampia mole di modelli, allestimenti e marche, per differenti eta'  dei veicoli e per una analisi che parte dal dicembre 2014. (AGI)

Bruxelles – L'inflazione nella zona euro restera' bassa anche nel 2016: la previsione della Commissione europea fissa il tasso annuo allo 0,5%, la meta' rispetto a quello stimato nella precedente edizione delle previsioni economiche. L'indice dei prezzi al consumo e' stato piu' basso del previsto anche nel 2015: a novembre la Commissione Ue lo prevedeva allo 0,1%, oggi invece certifica inflazione a 0 per l'anno passato. Piu' cauti i dati per l'inflazione attesa nel 2017: secondo la Commissione europea sara' 1,5% e non piu' 1,6% come precedentemente stimato. Anche nell'Ue quest'anno si avra' un indice inflattivo piu' dimezzato, atteso allo 0,5% rispetto alle previsioni di novembre (1,1%). L'esecutivo comunitario sostiene che il costo del petrolio sia la causa principale di questa bassa inflazione. "Il prezzo del petrolio – recita il documento – e' scivolato di nuovo e si considera che rimarra'  nettamente inferiore rispetto alle previsioni di autunno, e che rimbalzera' piu' tardi" del previsto. Questo andamento dei prezzi del greggio "e' probabile che ritardera'  il rimbalzo dell'inflazione dal suo attuale livello molto basso".

Nel 2016 il Pil dell'Eurozona crescera'  meno del previsto. E' quanto osserva la Commissione europea nelle previsioni economiche d'inverno, pubblicate oggi. Secondo le nuove stime il Pil di Eurolandia crescera'  quest'anno dell'1,7%, contro il +1,8% previsto lo scorso novembre. Per il 2015 e' invece confermata la crescita all'1,6%. Resta invariata anche la previsione del Pil all'1,9% per il 2017. Sono invece state riconsiderate al ribasso anche le stime di crescita dell'Ue nel suo complesso. Il Pil dell'Unione europea registrera' infatti un aumento del +1,9% nel 2016 e del +2% nel 2016, in calo, per ciascun anno, dello 0,1% rispetto alle stime di novembre. Le nuove previsioni, spiega l'esecutivo comunitario, si devono alle incertezze che gravano a livello internazionale. Se da una parte ci sono "alcuni fattori di crescita che ci si attende saranno piu' forti" quali un basso prezzo del petrolio e un tasso di cambio favorevole per la moneta unica, dall'altra parte alcuni "rischi per l'economia stanno diventando piu' consistenti". L'Ue vede come fattori di rischio una piu' lenta crescita della Cina e delle altre economie emergenti, un commercio mondiale "debole" e "le incertezze geopolitiche".

Sull'economia dell'Eurozona gravano le incognite del contesto internazionale e del rallentamento cinese. Lo ha detto il commissario europeo per gli Affari economici, Pierre Moscovici, nella conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche d'inverno. "A livello mondiale dobbiamo constatare che le prospettive di crescita si sono deteriorate, in particolare in Russia, Brasile e Cina", e in quest'ultimo Paese, in particolare "vediamo un rallentamento progressivo e controllato". Tutti questi rallentamenti delle economie emergenti, ha spiegato, "annullano in parte il deprezzamento positivo dell'Euro" e allo stesso tempo "incidono sulle esportazioni della zona euro".

La disoccupazione nella zona euro "continuera'  a diminuire gradualmente nel corso degli anni, soprattutto in quei Paesi hanno riformato il loro mercato del lavoro, come Spagna, Cipro, Irlanda e Portogallo, che sono secondo me esempi da seguire". Lo ha detto il commissario europeo per gli Affari economici, Pierre Moscovici, nella conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche d'inverno, citando i paesi che hanno beneficiato negli anni del sostegno finanziario dei partner Euro. (AGI) 

Bruxelles – La Commissione europea rivede leggermente al ribasso la stima di crescita per l'Italia: il Pil salira' nel 2016 dell'1,4% e nel 2017 dell'1,3%, mentre le previsioni erano pari rispettivamente al +1,5% e al +1,4 tre mesi fa. Secondo il governo, il Pil dovrebbe invece crescere dell'1,6% sia quest'anno che l'anno prossimo.I dati figurano nel capitolo sull'Italia delle previsioni economiche invernali pubblicate oggi dalla Commissione. Anche la crescita del 2015 e' stata rivista al ribasso, con un aumento dello 0,8% contro lo 0,9% previsto precedentemente. "Dopo una crescita moderata nel 2015, l'economia italiana dovrebbe riprendere slancio nel 2016 e 2017 con il rafforzamento della domanda interna", si legge nel documento.

Il deficit italiano "scendera' solo marginalmente" nel 2016, quando e' previsto al 2,5% del Pil (dopo aver registrato il 2,6% del Pil nel 2015). Come spiega la Commissione europea nel capitolo dedicato all'Italia delle previsioni economiche invernali, pubblicate oggi, "questo riflette l'impatto espansivo della legge di stabilita' per il 2016". In particolare, il documento cita i "3,2 miliardi di spese aggiuntive per la sicurezza e la cultura, che hanno aumentato l'obiettivo di deficit al 2,4% del Pil dal 2,2% programmato nella bozza di bilancio".

 L'andamento del prezzo del petrolio fa rivedere al ribasso le stime Ue sull'inflazione nel 2016: in Italia, in particolare, secondo le previsioni economiche pubblicate oggi dalla Commissione, il tasso di aumento dei prezzi sara' pari allo 0,3% contro l'1% previsto dal governo e anche, nelle precedenti previsioni, dalla stessa Commissione. "Il calo dei prezzi energetici a la contenuta pressione dei salari freneranno la dinamica dell'inflazione anche nel 2016", si legge nel capitolo dedicato all'Italia del documento. La stima per il 2017 e' di un aumento dell'inflazione pari all'1,8%.

Scende ma "solo leggermente, anche a causa del peggioramento dei bilancio strutturale" il debito pubblico italiano nel 2016. Secondo le previsioni economiche della Commissione europea, "dopo il picco raggiunto nel 2015" (132,8%, inferiore rispetto alle precedenti stime Ue che lo prevedevano al 133%), nel 2016 il rapporto debito/Pil e' previsto al 132,4%, e nel 2017 al 130,6%. Secondo il governo italiano, invece, quest'anno sara' pari al 131,4% e l'anno prossimo al 127,9%. Secondo le stime Ue, il deficit strutturale sara' pari al -1,7% nel 2016 e al -1,4% nel 2017 (era -1% nel 2015).

Il dialogo fra Commissione europea e governo italiano e' "aperto e di qualita'": a definirlo cosi', riferendosi alle richieste di utilizzare la flessibilita' nella valutazione dei conti pubblici, e' il commissario agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici. (AGI)

 

 

(AGI) – Roma, 4 feb. – Impennata dell'euro sopra quota 1,11 dollari. L'indebolimento del biglietto verde è iniziato ieri dopo che il presidente della Fed di New York, William Dudley, ha lanciato l'allarme sui recenti apprezzamenti del dollaro, avvertendo che potrebbero mettere in crisi le esportazioni e pesare sulla crescita Usa, fortemente rallentata nel quarto trimestre.

Il 'warning' di Dudley è suonato come uno stop ai rialzi dei tassi Usa da parte della Fed, rafforzando euro e yen. La moneta europea passa di mano a 1,1158, dopo un top a 1,1167 dollari, mentre il dollaro/yen frena a 117,60, dopo un minimo a a 117,34. (AGI) 

Roma – "La ripresa economica nell'area dell'euro sta proseguendo, in larga parte grazie alla dinamica dei consumi privati. Più di recente tuttavia è stata in parte frenata dal rallentamento delle esportazioni". E' quanto si legge nel bollettino della Bce. Secondo l'istituto di Francoforte, "la ripresa nell'area dell'euro è frenata dalle prospettive di crescita contenuta nei mercati emergenti, dalla volatilità nei mercati finanziari, dai necessari aggiustamenti dei bilanci in diversi settori e dalla lenta attuazione delle riforme strutturali". I rischi evidenziati per le prospettive di crescita dell'area dell'euro "restano orientati verso il basso e sono connessi in particolare alle maggiori incertezze riguardo all'evoluzione dell'economia mondiale, oltre che a rischi geopolitici di piu' ampia portata".

La Bce lancia l'allarme: nei prossimi mesi i tassi di inflazione rischiano di "passare in territorio negativo". Si prevede al momento, sottolinea l'istituto di Francoforte, "che i tassi di inflazione rimangano estremamente contenuti o che passino in territorio negativo nei prossimi mesi, per recuperare solo nel prosieguo del 2016. Successivamente, grazie al sostegno delle misure di politica monetaria della Bce e alla ripresa economica, dovrebbero continuare ad aumentare". La Banca centrale europea assicura che "saranno tenuti sotto stretta osservazione i rischi di effetti di secondo impatto derivanti dal nuovo calo dell'inflazione dei prezzi dei beni energetici". 

Il Consiglio direttivo della Bce dovrà "rivedere ed eventualmente riconsiderare l'orientamento della politica monetaria agli inizi di marzo quando saranno disponibili le nuove proiezioni macroeconomiche degli esperti dell'Eurosistema relative anche al 2018". Nel frattempo, si legge ancora nel bollettino, "si lavorerà al fine di assicurare che sussistano tutte le condizioni tecniche affinche' l'intera gamma di opzioni sul piano delle politiche sia disponibile per essere eventualmente applicata". 

Mercato lavoro continua a migliorare gradualmente
"La situazione del mercato del lavoro continua a migliorare gradualmente", recita ancora il bollettino. "Nel terzo trimestre del 2015 l'occupazione è aumentata di un ulteriore 0,3 per cento sul periodo precedente, il che rappresenta il nono incremento trimestrale consecutivo - spiega l'Eurotower – di conseguenza, l'occupazione è stata superiore dell'1,1 per cento rispetto all'anno precedente, segnando il maggior rialzo annuale dal secondo trimestre 2008. Il tasso di disoccupazione per l'area dell'euro, che aveva iniziato a ridursi dalla metà del 2013, ha proseguito la sua flessione a novembre, raggiungendo il 10,5 per cento. I dati piu' recenti ricavati dai risultati delle indagini campionarie evidenziano un ulteriore graduale miglioramento del mercato del lavoro per il prossimo futuro". 

Crescita mondiale modesta e disomogenea, pesano mercati emergenti
"La crescita mondiale rimane modesta e disomogenea". La Bce sottolinea che "mentre nelle economie avanzate l'attività continua a espandersi a un ritmo robusto, nei paesi emergenti gli andamenti restano complessivamente deboli e più eterogenei". 

Brusca correzione mercati per Cina e calo prezzi petrolio
"L'acuita incertezza connessa agli andamenti in Cina e la nuova caduta delle quotazioni petrolifere hanno determinato una brusca correzione nei mercati azionari mondiali e rinnovate spinte verso il basso sui rendimenti delle obbligazioni sovrane dell'area dell'euro". Il bollettino mensile evidenzia che "i differenziali di rendimento delle obbligazioni societarie e sovrane si sono lievemente ampliati. L'aumento dell'incertezza mondiale e' stato accompagnato da un apprezzamento del tasso di cambio effettivo dell'euro".

(AGI) – Roma, 14 feb. – Il rialzo dei prezzi del petrolio fa rimbalzare i listini asiatici. Tokyo, in controtendenza, chiude in calo dello 0,85%. Shanghai guadagna l’1,52% e Hong Kong l’1,01%.
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Roma - Nell'economia globale "ci sono forze oggi che cospirano per tenere bassa l'inflazione". Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi a Francoforte. "Queste forze – ha aggiunto – potrebbero far si' che l'inflazione ritorni piu' lentamente al nostro obiettivo, ma non ci sono ragioni per cui tali forze dovrebbero portare a un'inflazione permanentemente piu' bassa". (AGI)
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(AGI) – Roma, 4 feb. – Nelle prime contrattazioni, lo spread tra Btp e Bund e’ stabile a 118 punti base. Il rendimento del decennale e’ all’1,48%. Il differenziale Bonos/Bund si attesta a 129 punti con un tasso dell’1,60%.
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