Ultime News
Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterEmail this to someone

Admin

(AGI) – Parigi, 13 dic. – Marine e Marion Le Pen sono state stata sconfitte al secondo turno delle elezioni regionali francesi dai candidati di centrodestra e il Front National e’ stato battuto in tre regioni-chiave in cui sperava di potere eleggere un proprio presidente: e’ quanto emerge dagli exit poll Ifop per iTELE, Paris Match e Sud Radi. A vincere sono quindi Les Republicains di Nicolas Sarkozy che hanno conquistato due regioni del nord e del sud (Nord-de-Pas-de Calais-Picardie e Provenza-Costa azzurra) in cui rispettivamente Marine e Marion Le Pen speravano di affermarsi. Il Fn sarebbe stato battuto dal rivale di centrodestra anche nell’Alsazia-Champagnae-Ardenne-Lorena, dove il candidato socialista si era rifiutato di ritirarsi per contrastare l’estrema destra
.

Roma – Secondo successo consecutivo per il Chievo che torna a fare bottino pieno al "Bentegodi" e supera 1-0 l'Atalanta. Decisivo il terzo gol stagionale di Birsa ed e' una vittoria meritata, ottenuta dalla squadra che ha mostrato maggiore convinzione, soprattutto nella ripresa. Si interrompe, invece, la serie positiva dell'Atalanta, reduce dai successi ottenuti contro Roma e Palermo e apparsa oggi poco determinata; i nerazzurri pagano anche cara la l'ingenuita' di Cherubin che lascia i compagni in dieci uomini al 21' della ripresa per una testata a Paloschi, proprio nel momento di maggiore sofferenza e poi chiudono in nove per un altra ingenuita' nel finale di Kurtic. Maran ritrova Lucas Castro che torna a prendere il posto sulla corsia di destra. In difesa a destra Cacciatore vince il ballottaggio con Frey e in mezzo Dainelli viene preferito a Cesar per affiancare Gamberini; in attacco accanto a Meggiorini c'e' Paloschi. Reja deve fare a meno dello squalificato Migliaccio e degli infortunati Carmona, Conti, Drame' e Pinilla. Confermato in avanti il tridente argentino Gomez, Denis e Moralez. Ritmo gradevole ma tanto pressing da parte delle squadre e pochi spazi per poter costruire azioni pericolose.

Al 19' iniziativa di de Roon, che anticipa un avversario, si invola verso l'area avversario e prova il tiro mandando il pallone a lato. Al 23' Birsa mette in mezzo, Cacciatore manca la deviazione e la palla taglia tutta l'area e si perde in fallo laterale. Ancora Chievo pericoloso al 33' con un cross di Birsa da sinistra sul secondo palo, Paletta mette in angolo rischiando anche l'autogol. Si sveglia dal torpore l'Atalanta e al 38' Gomez con un gran tiro dalla distanza costringe Bizzarri a un intervento in due tempi.Un minuto dopo lo stesso Gomez conclude con un sinistro dal limite e la palla termina alta di poco. Il primo tempo si chiude a reti bianche. Stessi uomini all'inizio della ripresa e identico tema tattico del match seppur con ritmi piu' bassi. Al 4' contatto in area tra Meggiorini e Paletta, l'intervento sembra comunque sul pallone e non ci sono proteste. All'11' rischia Paletta con un retropassaggio, ma Sportiello riesce ad anticipare Meggiorini. Al 20' primo cambio per Reja con Bellini al posto di Moralez. Al 21' l'Atalanta resta in dieci per l'espulsione di Cherubin che colpisce con una testata Paloschi, mentre il pallone era in gioco; espulsione per l'atalantino e calcio di rigore per i veronesi; dal dischetto va lo stesso Paloschi che viene ipnotizzato da Sportiello. Reja richiama Grassi e inseriesce un difensore in piu', Stendardo. Al 29' e' ancora Sportiello a salvare l'Atalanta opponendosi con i piedi a un gran destro su punizione di Radovanovic.

Al 31' Chievo in vantaggio: assist di Meggiorini da destra per Birsa che con un sinistro forte in area fa passare il pallone tra le gambe di Sportiello. Al 33' esce tra gli applausi Meggiorini che lascia il posto a Inglese. Reja, invece, mette dentro Monachello al 34' al posto di Raimondi. Al 36' fuori nel Chievo anche Paloschi che lascia il posto a Mpoku.L'ultimo cambio dei padroni di casa al 41' con Rigoni al posto dell'uomo match Birsa. Al 43' e' proprio l'ultimo entrato a sfiorare il raddoppio con un tiro cross, Castro non arriva per un soffio sul pallone. Al 45' l'Atalanta chiude in nove l'espulsione di Kurtic che viene ammonito da Pasqua e lo applaude subendo il secondo giallo. (AGI) 

(13 dicembre 2015)

(AGI) – Bruxelles, 13 dic. – Il Front National non conquisterebbe nessuna delle regioni in cui si e’ votato per il secondo turno delle elezioni locali in Francia: lo riferisce il sito del quotidiano belga Le Soir, citando proprie fonti a meno di un’ora dalla chiusura dei seggi. Per il dato certo e’ l’alta affluenza (il 50,54% alle 17) che potrebbe giocare a favore dei candidati socialisti e di centrodestra che si contrappongono al partito di Marine e Marion Le Pen
.

(AGI) – Roma, 13 dic. – Altro che sprint natalizio. Dopo lo 0-0 di Carpi, arriva un altro deludentissimo pareggio per il Milan: 1-1 contro il fanalino di coda Verona, che conquista il primo punto sotto la gestione Delneri. Succede praticamente tutto in avvio di ripresa: segna Bacca, pareggia Toni su un rigore provocato da De Jong, espulso nell'occasione. Finale all'arrembaggio per i rossoneri, che speravano in un pomeriggio ben diverso ed escono tra i fischi, ma il Verona strappa via un punto meritato. Scatta decisamente meglio il Verona, che pero' si limita a collezionare quattro angoli e mischie furibonde. Le occasioni migliori sono comunque rossonere: Gollini anticipa Bacca sul cross di Niang, poi il francese centra il palo esterno da ottima posizione, quindi Moras salva su Bonaventura e sulla deviazione di Luiz Adriano e' Romagnoli a mancare di un soffio la deviazione in rete. Il tutto nei pressi del 20'.

Donnarumma sorveglia un diagonale senza particolari pretese di Viviani, ma attorno alla mezz'ora grave spreco di Bonaventura, che calcia addosso a Gollini l'assist al bacio di Bacca, al primo guizzo di giornata. Il Milan, agendo in velocita', il gol lo troverebbe anche con Luiz Adriano, ma Valeri, su segnalazione dell'assistente, ferma tutto per un fuorigioco – che non c'e' – di Bacca. Nel complesso, pero', il Milan delude e San Siro si fa sentire con qualche fischio. Al rientro bel botta e risposta: Ionita mette i brividi a Donnarumma, Gollini evita la zuccata vincente di Bonaventura. Al 7' cambia tutto: da un'uscita sbagliata del Verona, Luiz Adriano indovina il corridoio per Bacca, tenuto in gioco da Moras. Il colombiano non sbaglia e interrompe il digiuno che stava facendosi preoccupante. Mihajlovic non ha neanche il tempo per sorridere che subisce la reazione gialloblu': sponda di Toni per Ionita, da dietro De Jong tampona il moldavo e per Valeri la combinazione rigore piu' espulsione e' praticamente inevitabile.

Dal dischetto Toni batte Donnarumma e il Verona riagguanta il pari. Da qui in poi (manca piu' di mezz'ora) c'e' parecchio nervosismo – tanti gli ammoniti – e poco gioco: i cambi (Kucka, Bertolacci e Cerci) non danno la spinta necessaria anche se proprio Bertolacci, col piattone, regala l'illusione del gol al pubblico di San Siro che poco prima aveva fischiato sonoramente Montolivo al momento della sostituzione. Gollini ci mette ancora una pezza su Bonaventura, assalto finale generoso del Milan, ma senza frutti: un misero punticino contro l'ultima in classifica, Mihajlovic torna dietro la lavagna e Delneri abbozza il primo sorriso, anche se la scalata verso la salvezza e' ancora parecchio lunga e complicata. (AGI) 

Seminare il panico in isole sperdute o repubbliche delle banane è diventata ormai abitudine per Rico, una delle icone videoludiche nel settore di esportazione di democrazia. Avalanche Studios si lancia insieme al suo fido uomo d’azione in questa nuova avventura, la terza per esattezza, insieme a cinque anni di distanza da quella precedente. Questa volta l’arcipelago in questione è Medici: pronti a far esplodere ogni cosa e a sparare a tutto ciò che si muove ancora una volta?


Just Cause 3 recensionePoco da dire, tanto da bucare

Dopo San Esperito e Panau, Medici, patria del nostro eroe, sarà lo sfondo della rabbia di Rico. Insieme al suo amico Mario, lo scienziato Dimah al-Masri e a una ricca sfilza di personaggi secondari ci toccherà andare a distruggere e uccidere nei modi più fantasiosi e spettacolari possibili.

Non vi è molto da dire sulla trama del titolo in quanto questa, divisa in tre capitoli, si limita soltanto a delle brevi scene prima di ogni missione da andare ad affrontare. Tutto sarà basato sugli interventi contro Di Ravello, il malvagio dittatore dell’arcipelago: distruggere basi, assaltare mezzi di carico e sedare attacchi della milizia ne sono alcuni esempi. Tuttavia a lungo andare le cose sembreranno farsi abbastanza ripetitive (con alcune eccezioni), per non parlare delle sezioni di “trasporto”, dove passeremo da una zona all’altra, senza che succeda assolutamente nulla e ci ritroveremo praticamente ad aspettare col joypad in mano in attesa che qualcosa smuova le acque. Nel complesso la componente narrativa è comunque abbastanza prevedibile e telefonata ma Just Cause non è mai brillato sotto questo punto di vista quindi niente di nuovo sotto il sole.

Just Cause 3 recensione

Ka-Boom is all you need!

Durante il download del titolo ci sarà consentito pregustarne qualche piccola caratteristica in Boom Island: una modalità in cui saremo dotati di munizioni e granate infinite e catapultati in un’isola deserta dove potremo girare indisturbati fra la vegetazione e le capre. Potremo familiarizzare con il rampino, la tuta alare e il paracadute, elementi che si riveleranno focali per quanto riguarda l’esplorazione.

Alcuni elementi del gioco come gli animali, inseriti forse come tocco di realismo, risultano invece essere abbastanza fuori dal contesto “fisico” quando vi si interagisce: lanciando il rampino su di essi o sparando assumeranno pose legnose che, a volte, potranno assumere anche i nostri avversari; di certo non un tocco di classe.

Il meglio del divertimento lo si ha quando ci sarà data la possibilità di scorrazzare liberamente per Medici, svincolati dai paletti imposti dalle missioni, anche se ciò non sarà permesso sin da subito in quanto prima di certi punti del gioco dovremo forzatamente liberare le tre province dell’arcipelago, disseminando distruzione e liberando avamposti per aumentare il valore del contatore Caos e poter andare avanti: cosa che alla lunga diventa un po’ noiosa a dire il vero anche se una parte del gioco si rivela essere proprio quella di distruggere tutto.

Girando per Medici infatti ci si renderà subito conto che il meglio di Just Cause 3 sarà dare libero sfogo alla propria voglia di distruzione: abbattere antenne radio, torrette, cartelloni politici del generale, blindati e molto altro verranno messi in abbondanza sotto i nostri denti d’acciaio, pronti a essere crivellati e fatti esplodere. Le fasi più impegnative si rivelano essere invece quelle relative alle basi vere e proprie, in quanto saranno difese da bizzeffe di mezzi e uomini, costringendoci a usare un po’ di tattica e strategia per il nostro assalto, anche se, in caso di fallimento, tutto ciò che avremo distrutto o i nemici eliminati resteranno tali, forzando così il proseguo del gioco anche se vi si procede a furia di tentativi.

Ovviamente per dar vita alle nostre fantasie di demolizione avremo bisogno dei classici strumenti del mestiere: mitragliatrici, pistole, granate, lanciamissili ecc. non mancheranno anche se potremo dotarli di qualcosa in più: i MOD. Liberando basi e villaggi, raccoglieremo infatti ingranaggi utili per potenziare sia le armi (cambiando gli effetti esplosivi delle granate, aumentando la capienza dei caricatori delle armi ecc.) o quelli degli strumenti come il rampino, rendendo, ad esempio, possibile poter tirare giù strutture mentre lo si riavvolge. Tali MOD però si rivelano più adatte a dare spettacolo che utili in battaglia: non sarà infatti indispensabile usarle per portare a compimento delle missioni o altro. Infatti tramite l’uso del rampino combinato con il paracadute o la tuta alare non sarà poi così difficile sfuggire alla morsa dei soldati del generale, tanto più considerando il fatto che a volte basterà semplicemente non stare piantati in un punto per non farsi crivellare, per abbatterli con estrema facilità: sotto il punto di vista dell’IA si poteva sicuramente fare di meglio.

Just Cause 3 recensione

Volare oh oh!

Quello che vi catturerà maggiormente giocando a Just Cause 3 sarà sicuramente l’esplorazione: grazie agli strumenti di Rico non sarà per niente difficile passare dal volo alla corsa su strada, per poi gettarsi in mare e riprendere l’esplorazione. Sarà possibile passare da prati fioriti a paesaggi montani, volare sopra il mare dell’arcipelago per tuffarcisi dentro e ammirarne il fondale, o ancora ammirare le rovine di Medici e i suoi villaggi. Il lavoro fatto sulle ambientazioni esterne c’è e si vede, un po’ meno invece per quanto riguarda gli interni che risultano essere invece abbastanza ripetitivi.

Il doppiaggio è abbastanza curato e conta della presenza dell’impeccabile Claudio Moneta nei panni di Rico, risultando godibile anche se i dialoghi sono abbastanza scontati.

Just Cause 3 si fa notare più per la sua varietà, il senso di libertà e la componente azione/spettacolo che sicuramente non passano indifferenti davanti agli occhi del giocatore. Tuttavia c’è da dire che, rispetto al passato, non è cambiato molto in quanto l’intelligenza artificiale non è di chissà quale livello né tanto meno lo sono le missioni principali. Un peccato avere queste mancanze che sicuramente gli avrebbero fatto guadagnare un posto di rilievo, senza però nulla togliere al divertimento che il titolo sa sicuramente dare.

(AGI) – Roma, 13 dic. – L’Unione Europea ha sulla Libia “una posizione unita e al Consilglio Esteri di domani daremo voce a questo unanime sostegno” al governo di unita’ nazionale che nascera’ dopo la firma mercoledi’ del governo di unita’ nazionale. Questo uno dei passi dell’intervento del capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, al summit alla organizzato alla Farnesina dal ministro degli Eteri Paolo Gentiloni, cui hanno partecipato rappresentanti di 18 governi.
Mogherini ritiene “la firma dell’accordo un punto di partenza” ma rivolta ai delegati libici presenti ha ricordato loro che anche se “il sostegno della comunita’ internazionale e’ reale, e’ importante che ricordiate che questo questo processo (di stabilizzazione) e’ nelle vostre mani. Voi sapete meglio di altri che siete voi ad avere le chiavi (della soluzione). Noi vi auiteremo, vi sosterremo, siamo pronti a definire insieme a voi le vostre priorita’ dal primo giorno rispettando la sovranita’ libica. Contate su di noi ma noi contiamo su di voi”. Mogherini, pochi mesi dopo il suo insediamento a Bruxelles, era stata ad ottobre del 2014 insieme al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, e al controverso inviato Bernardino Leon, in Libia per far partire il lunghissimo processo negoziale per stabilizzare il Paese, che vedra’ finalmente la luce dopo 14 mesi. (AGI)
.

(AGI) – Venezia, 13 dic. – Si e’ svolta questo pomeriggio a Venezia, in una piazza San Marco gremita, la cerimonia di apertura della Porta Santa di San Clemente nella basilica di San Marco, che segna l’avvio diocesano del Giubileo della misericordia, inaugurato ufficialmente da papa Francesco lo scorso 8 dicembre. Dopo la proclamazione del Vangelo e la lettura della Bolla papale di indizione del Giubileo straordinario, il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha guidato una breve processione fino alla Porta di San Clemente, solitamente chiusa.
“Aprite le porte della giustizia – ha invocato il presule – entreremo a rendere grazie al Signore. E’ questa la porta del Signore, per essa entriamo per ottenere misericordia e perdono”. Il patriarca ha quindi varcato la Porta Santa, seguito dalle circa 1000 persone – pellegrini, autorita’ e rappresentanti di altre confessioni cristiane – autorizzate ad entrare nella basilica. La giornata e’ poi proseguita con la celebrazione eucaristica all’interno della basilica di San Marco e si e’ conclusa con la benedizione solenne. Da domani, e fino al 20 novembre 2016, la Porta di San Clemente restera’ aperta tutti i giorni, dalle ore 9.30 alle 16.30. Ai pellegrini sara’ garantito un percorso differenziato rispetto a turisti e visitatori della basilica. (AGI)
.

(AGI) – Roma, 13 dic. – Dalla conferenza internazionale di Roma sulla Libia e' arrivato il pieno sostegno dei rappresentanti di 18 governi occidentali e delle potenze regionali all'accordo tra le parti libiche per un governo di unita' nazionale che sara' firmato mercoledi' in Marocco. Il nuovo esecutivo, e' trapelato dai lavori alla Farnesina, dovra' essere operativo entro 40 giorni. Sara' questo "il primo passo verso la transizione", ha spiegato l'inviato speciale dell'Onu, Martin Kobler. Il primo passo per consentire al popolo libico di avere un governo che inizi a lottare per sradicare il terrorismo, che come ha detto il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha "colmato il vuoto" di quattro anni che si e' creato nel Paese dopo la caduta di Gheddafi. L'Italia, ha assicurato il padrone di casa, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, "avra' un ruolo fondamentale" da questo momento, in base alla cornice che sara' stabilita' dall'Onu e alle richieste del governo e del popolo libico. Gentiloni ha parlato anche di "convergenza senza precedenti" e ha assicurato che la comunita' internazionale "affrontera' la minaccia Isis come sta gia' facendo in altri Paesi", con chiaro riferimento a Iraq e Libia. La conferenza, recita il documento conclusivo, "esprime determinazione, in collaborazione con il governo libico di unita', a sconfiggere l'Isis eliminandone la minaccia". La comunita' internazionale si impegna anche nell'assistenza umanitaria. "La situazione economica e umanitaria e' "drammatica", hanno sottolineato Kerry e Kobler. Pur essendo un Paese ricco di petrolio, in Libia 2,4 milioni di persone su 6 hanno bisogno di aiuti umanitari. Il nuovo governo libico dovra' avere base a Tripoli, e l'obiettivo e' stabilirlo nella capitale entro 40 giorni. Nel frattempo dalla conferenza arriva la richiesta di un immediato cessato il fuoco. L'accordo "prevede una transizione di un anno per portare avanti il processo costituzionale", ha spiegato Kobler, aggiungendo che poi il governo di unita' "dovra' fare ulteriori passi avanti". Ma, ha detto, "i delegati libici presenti qui a Roma rappresentano la maggioranza del popolo libico. Credo che il treno sia partito nella direzione giusta. Kerry ha poi riconosciuto che c'e' chi dentro e fuori la Libia lavora per far fallire l'accordo e, ha avvertito, "chi lo mina paghera' un caro prezzo" perche' "l'unica base legittima per un futuro della Libia e' questo governo". (AGI) 

(AGI) – Roma, 13 dic. – Bankitalia si autoassolve e assicura: mai più prodotti pericolosi nei portafogli dei clienti delle banche. Dopo il crac di Banca Etruria che ha portato al suicidio di un piccolo risparmiatore, Salvatore Rossi, direttore generale di Palazzo Koch, sostiene che "è urgente vietare la vendita, per legge, al pubblico allo sportello" di prodotti come le obbligazioni subordinate che hanno portato sul lastrico i 10.500 risparmiatori di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. "Per Banca Etruria, come per altre banche, e' stato impossibile trovare una soluzione di mercato", ha aggiunto il numero due di Bankitalia . Del resto, "in questi anni di crisi e' diventato molto difficile trovare soluzioni di mercato, perche' tutte le banche hanno problemi di crediti deteriorati". Quello che sta succedendo ai risparmiatori di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti "ha aspetti drammatici, ma e' una situazione molto circoscritta sull'intero scenario italiano. Queste quattro banche facevano meno dell'un per cento dei depositi di tutto il sistema bancario italiano" ha sottolineato Rossi, "Non c'e' dubbio che per 10.500 persone si tratti di un grave problema perche' si sono viste azzerare i risparmi nelle obbligazioni subordinate". Rossi ha voluto anche porre l'accento sul fatto che in Italia, a differenza di quanto capitato in altri Paesi europei in questi ultimi 7-8 anni di grande crisi finanziaria, "e' stato molto limitato l'impiego di denaro pubblico per salvare le banche. In Italia i salvataggi delle banche si sono fatti trovando una banca sana e forte che comprasse quella malata e indebolita per risanarla. Adesso e' necessario – ha aggiunto Rossi – che il consumatore di un servizio bancario, sia esso cliente o impresa, capisca che in tutta Europa, con le nuove regole votate dal Parlamento Europeo, si mette al centro la responsabilita' individuale".

"Mi ha fatto piacere il richiamo di Renzi alla solidita' di fondo del sistema bancario italiano e alla necessita' di avere fiducia nel sistema nel suo complesso. Pur riconoscendo difetti e problemi, le banche cooperative, che rappresentano una grande ricchezza del Paese sono molte, molto piccole e cominciano ad avere una seria difficolta' a resistere in un mercato che si sta globalizzando e che richiede tanto patrimonio e capitale. Per questo serve una riforma che porti tutte le banche di credito cooperativo ad unirsi in un contenitore" ha detto ancora il direttore generale di Bankitalia, "siamo angosciati per questa vicenda e lo siamo ancor prima che la questione finisse sui giornali, ci siamo interrogati per capire se avevamo agito correttamente: la mia personale opinione e' che abbiamo fatto tutte quello che potevamo, al meglio della nostra capacita' e nel rispetto delle leggi vigenti. Ritengo che anche la Consob abbia agito bene. Noi, comunque, siamo pronti a spiegare e a chiarire tutto quello che sara' necessario dire in ogni sede, a cominciare dal Parlamento". (AGI)